Lettere familiari di N. Machiavelli

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G.C. Sansoni, 1883 - 530 pagine
 

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Brani popolari

Pagina 208 - Se vi è venuto a noia il discorrere le cose, per veder molte volte succedere e' casi fuora de' discorsi e concetti che si fanno, avete ragione, perché il simile è intervenuto a me. Pure, se io vi potessi parlare, non potre' fare che io non vi empiessi il capo di castellucci, perché la fortuna ha fatto che, non sapendo ragionare né dell'arte della seta né dell'arte della lana, né de' guadagni né delle perdite, e' mi conviene ragionare dello stato, e mi bisogna o botarmi di stare cheto o ragionare...
Pagina 378 - ... io ne vorrei trovare uno più pazzo che il Ponzo, più versuto che fra Girolamo, più ippocrito che frate Alberto, perché mi parrebbe una bella cosa...
Pagina 354 - ... petti nostri non potesse cascare alcuno pensiere che non havesse in sè honestà et grandezza. Però dipoi, voltando carta, gli parrebbe quelli noi medesimi essere leggieri, incostanti, lascivi, volti a cose vane. Questo modo di procedere, se a qualcuno pare sia vituperoso, a me pare laudabile, perché noi imitiamo la natura, che è varia; et chi imita quella non può essere ripreso.
Pagina 354 - Signoria gli ha promesso farlo governatore di una di quelle terre, delle quali prende hora la signoria. Et havendo io inteso, non da Pagolo, ma da una commune voce, che egli diventa signore di Parma. Piacenza, Modana et Reggio," mi pare che questa signoria fosse bella et forte, et da poterla in ogni evento tenere, quando nel principio la fosse governata bene.
Pagina 281 - Medici mi cominciassino adoperare, se 130 dovessino cominciare a farmi voltolare un sasso; perché, se poi io non me gli guadagnassi, io mi dorrei di me; e per questa cosa...
Pagina 280 - ... in casa Antonio Guicciardini. Io cominciai a fare el diavolo; volevo accusare il vetturale, che vi era ito per esse, per ladro. Tandem Giovanni Machiavelli v'entrò di mezzo, e ci pose d'accordo. Batista Guicciardini, Filippo Ginori, Tommaso del Bene e certi altri cittadini, quando quella tramontana soffiava, ognuno me ne prese una catasta. Io promessi a tutti; e manda...
Pagina 280 - Partitomi dal bosco io me ne vo ad Una fonte, e di qui in un mio uccellare, con un libro sotto, O Dante, o Petrarca, o uno di questi poeti minori, come dire Tibullo, Ovidio, e simili. Leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori, ricordomi de...
Pagina 281 - Medici mi cominciassino adoperare, se dovessino cominciare a farmi voltolare un sasso; perché se io poi non me li guadagnassi, io mi dorrei di me: e per questa cosa, quando la fussi letta, si vedrebbe che quindici anni che io sono stato a studio dell'arte dello Stato, non gli ho né dormiti né giucati ; e dovrebbe ciascuno aver caro servirsi d'uno, che alle spese di altri fussi pieno di esperienza.
Pagina 280 - Prosino in spezie mandò per certe cataste senza dirmi nulla, e al pagamento mi voleva rattenere dieci lire; che dice aveva avere da me quattro anni sono, che mi vinse a cricca in casa Antonio Guicciardini. Io cominciai a fare il diavolo, volevo accusare il vetturale, che vi era ito per esse, per ladro ; tandem Giovanni Machiavelli vi entrò di mezzo, e ci pose d'accordo.
Pagina 15 - Ma havendo dipoi la Signoria scripto in suo favore al papa, e veggiendo che non gli bisognava temer più degli adversari suoi in Firenze, dove prima lui cercava di unire solo la parte sua col detestare gli...

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