Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti, Volume 3

Copertina anteriore
F. Le Monnier, 1848

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 20 - Giovanni a cavallo, maggior del vivo, fatta con molto giudizio e con invenzione; avendo ( il che non era slato fatto insino allora) trovato lacopo, per condurre quell'opera, il modo di fare l'ossa del cavallo e della figura di pezzi di legno e di piane confitti insieme, e fasciati poi di fieno e di stoppa, e con funi legato ogni cosa, strettamente insieme, e sopra messo terra mescolata con cimatura di panno lano, pasta e colla. Il qual...
Pagina 204 - Ed è necessario pensare a' lumi, alle scale ed ai condotti, dove l'acque nel piovere possine uscire. E nessuno di voi ha pensato, che bisogna avvertire che si possa fare i ponti di dentro per fare i musaici ed una infinità di cose difficili; ma io, che la veggo...
Pagina 153 - E perché e' non volle pensar già mai in maniera alcuna alle cure o cose del mondo, e non che altro, al vestire stesso, non costumando riscuotere i danari da' suoi debitori, se non quando era in bisogno estremo, per Tommaso, che era il suo nome, fu da tutti detto Masaccio. Non già perché e...
Pagina 216 - ... ferramenti ai fabbri. E trovò il modo de' gangheri col capo e degli arpioni, e facilitò molto l'architettura ; la quale certamente per lui si ridusse a quella perfezione , che forse ella non fu mai appresso i Toscani. Era l'anno 1428 Firenze in quella felicità ed allegrezza che poteva essere, quando Filippo fu tratto per il quartiere di S. Giovanni per maggio e giugno de' Signori, essendo tratto per il quartiere di S.
Pagina 47 - ... tempi magnificamente si usavano, come infiniti per tutta la città se ne possono vedere. E per molti anni fu di sorte questa cosa in uso, che eziandio i più eccellenti pittori in così fatti lavori .si esercitavano, senza vergognarsi, come oggi molti farebbono, di dipignere e mettere d'oro simili cose. E che ciò sia vero, si è veduto insino a' giorni nostri, oltre molti altri, alcuni cassoni, spalliere e cornici nelle camere del magnifico Lorenzo vecchio de...
Pagina 160 - E LA MIA PITTURA AL VER FU PARI; L'ATTEGGIAI, L'AVVIVAI, LE DIEDI IL MOTO, LE DIEDI AFFETTO. INSEGNI IL BONARROTO A TUTTI GLI ALTRI, E DA ME SOLO IMPARI...
Pagina 47 - La qual cosa gli venne molto a proposito; perché, usandosi in que' tempi per le camere de' cittadini cassoni grandi di legname, a uso di sepolture, e con altre varie fogge ne' coperchi, niuno era che i detti cassoni non facesse dipignere: ed oltre alle storie che si facevano nel corpo dinanzi e nelle teste, in su i cantoni, e talora altrove, si facevano fare l'arme o vero insegne delle casate.
Pagina 63 - ... che fanno. E chi sa che l'arti del disegno, per non dir la pittura solamente, sono alla poesia simili, sa ancora che , come le poesie dettate dal furore poetico sono le vere e le buone e migliori che le stentate , così 1...
Pagina 67 - E nell'ornamento de' pilastri di queir opera, dipinse, nel piano, certi festoni a ina/zi di frutti e foglie si vive e naturali, che col pennello in tavola non si farebbe altrimenti a olio: ed in vero, questa opera è maravigliosa e rarissima, avendo in essa Luca fatto i lumi e l'ombre tanto bene, che non pare quasi che a fuoco ciò sia possibile.
Pagina 143 - Parri i colori sodi nel far le mestiche e le tinte, mettendoli con molta discrezione dove gli parea che meglio stessono; cioè i chiari nel più alto luogo, i mezzani nelle bande, e nella fine de' contorni gli scuri. Col qual modo di fare mostrò nell'opere più facilità, e diede più lunga vita alle pitture in fresco; perché, messi i colori ai luoghi loro, con un pennello...

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