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I moderni riguardano l'Albania sotto tre grandi divisioni. Dicono Alta-Albania dai confini settentrionali a Durazzo, Mezzana-Albania da Durazzo ai Cerauni, Bassa-Albania finalmente dicono l'Epiro e parte dell' Acarnania e dell' Etolia.

Molte sono le celebrità geografiche che si trovano in quel paese. Muovendo dall'ultimo termine set tentrionale a Scutari, pel tratto di circa trenta leghe, orrido e deserto è il paese, frastagliato da moutagne inospiti e boscaglie pericolose, immagine viva del caos inordinato e della natura sconvolta dal turbine di catastrofi straordinarie. Il viaggiatore non potrebbe attraversarlo che in mezzo a palpiti continui eppure su le rive del Drino, che partendo dallo Scardo e dal Bora, passando presso a Sculari, va a metter foce nell'Adriatico, coutavansi un tempo varie celebri città che si confusero nella notte de'secoli (1). Vi si troverebbero facilmente e non rari monumenti ed iscrizioni che illustrerebbero questa parte sconosciuta della storia, qualora vi si potesse penetrare con sicurezza. È il sospiro di ogni anima ben nata: nulladimeno la barbarie musulmana e la natura indomabile de' selvaggi abitatori, si piacciono ridere delle nostre dotte curiosità. Quella contrada fu il teatro principale delle gesta di Scanderbek.

Al lato occidentale sorge il famoso Montenegro, il Mali-sii degli Albanesi, patria di quei popoli valorosi, che ardenti di battaglie han conservato si fermi e risoluti la loro indipendenza. I Montenegrini appartengono alla famiglia slava, e quella lingua parlano appunto ma nel loro cantone vi esistono cinque villaggi servio-greci, e altri cinque albanesi cattolici, che si credono ascendere a circa 20.000, alleati ad essi e com'essi indipendenti ancora.

(1) V. Pouquev. Viag. in Grecia ec. T. IV. Cap. 23.

Non lungi vedesi Scutari, la Scodra degli antichi e la Iscodar de' Turchi, città antichissima che sfolgorò di gloria a' tempi di Pirro, e che divenne poi colonia romana. Si eleva sopra il lago Labetaide, ricco di pesci delicatissimi. Oggi è la capitale dell'Alta-Albania, e residenza di due Vescovi, greco l'uno, cattolico l'altro.

Le altre città che si distinguono in questa parte settentrionale sono. Alessio, sede di un Vescovo cattolico e famosa per la tomba di Skanderbek; Dukagin, poco conosciuta ; Prisrendi, abitata da Albanesi e Slavi; Antivari, con un Arcivescovo cattolico; Ochrida, sede di un Arcivescovo greco; Croia, patria di Skanderbek e un tempo capitale dell'Albania; l'Alto e il Basso Dibro, capo-luoghi di due cantoni selvaggi, e Dulcigno. Vi è il cantone di Zadrina di 32 villaggi, popolati tutti di Albanesi feroci e indipendenti, e vi si notano le tribù de Gheghi e de' Mirditi.

Nella Mezzana-Albania vedesi Durazzo, l'antica Dyrrachium, resa illustre per l'esilio di Cicerone, e pel ricovero dato a Pompeo allora che lasciò Brindisi fuggendo la fortuna di Cesare. È sede di un Arcivescovo greco e di un altro cattolico. Vedesi Tebelen, patria di Ali-Bassà; Valona, sede di un Vescovo greco; come la è parimenti l'altra città di Elbasan; Berat o Belgrado; Ducates, capo-luogo della numerosa tribù albanese de'Japy, e quali sono parte cristiani e parte cultori dell' Islamismo. Qui han loro sede le tribù de'Toski o Toxidi.

Corsa quest' altra porzione di paese s'incontrano le montagne nubilose della Chimera, dette Acrocerauni, perchè richiamo di fulmini. Ivi Plinio situò i Cimmeri, ed è anch'oggi la città di Chimera o Chimara, trasposizion geografica del mito di Bellerofonte, poichè in quelle montagne ferveano vulcani

formidabili, ed ora si veggono spesso de' fuochi che guizzano fra l'orror della notte. Chimera forma un cantone di Albanesi selvaggi e indipendenti, nomati Chimerioti.

L'Epiro è una vasta provincia, che con l'Albania di mezzo e la meridionale forma il san giaccato di Giannina; ragguardevole ai tempi romani e di Pirro, florida ai giorni di Ali-bassà, meno in oggi, ma degna di considerazione ancora. È diviso all' est dalla Tessaglia per mezzo del Pindo, a' cui piedi si stende la valle dell' Ellopia, chiamata da Aristotile l'antica Ellade, perchè cuna del ramo pelasgo degli Elleni sparsi in Grecia. In essa veggonsi i vestigi dell'oracolo Dodonéo, indicati da mura ciclopiche e poligonali; da due pozzi, da un rialto detto anche presentemente Proskinesis o luogo di adorazione, e altre infinite macerie circostanti (1). Dodona o Ella capitale dell' Ellopia sedeva lì presso. Poco stante, verso la parte sud-ovest sorge Jannina, centro di commercio e in quel paese distinto per coltura e ricchezza. Fu residenza di Ali di Tebelen, ed oggi è capitale dell' Epiro. A levante è il lago detto Acherusio, diviso da un'isoletta in superiore ed inferiore, e formato dalle acque del Cocito. Queste acque unendosi poscia verso il mezzogiorno, dan corso al Glichi, anticamente Acheronte, altro fiume che va a perdersi sotto i monti Cassiopei nelle voragini d' Averno. Sito spaventevole si è questo, dove l'accesa fantasia greca vide il profondo regno di Plutone, mentre verso i piani deliziosi di Jannina collocava gli Elisi. Quei monti formano la Selleide, patria dei Sulioti, su le cui cime sventolarono le prime bandiere prenunziatrici della ellènica rigenerazione. Benchè da Ali Bassà

(1) V. Gioberti, de Buono.

distrutti, i figli della Selleide si riprodussero e sono liberi ognora.

All' est di quelle montagne sorge Arta, l'antica Ambracia, edificata da Gorgo figlio di Gipselo, e sede reale di Pirro. Essa perchè illustre fra tante altre che stavanle intorno, diede il nome al golfo vicino di Arta o Ambracia. Era ricca di belli monumenti e di templi. Vrachori, Salagora, Vonitza sono anche riguardevoli.

Nella riva occidentale dell' Epiro contansi le città di Prevesa, Parga e Butrinto. Prevesa fu fondata da Augusto con gli avanzi delle città vicine distrutte dai Romani, e detta Nicopoli per la vittoria ivi da lui riportata sopra Antonio e Cleopatra. Parga è degna di storia per le glorie e le sventure de' tempi suoi ultimi, e Butrinto, la famosa Buthrotum celebrata da Virgilio, ricorda Enea in essa, fuggendo da Troia, accolto da Eleno figlio di Priamo e Re di quella parte della Caonia. Ebbe i suoi Xanto e Simoenta, piccoli fiumi così dal Priamide denominati in memoria di quelli della sua patria. Oggi si dicono Paola e Sitritza, e vanno a formare il lago Pelodi, in quei tempi lago di Anchise. I Caoni, i Molossi, i Tesproti erano popoli dell' Epiro.

Nell'Acarnania si mostra il promontorio e la città di Azio, presso cui Marcantonio fu rotto in battaglia da Augusto, e celebre pe' giuochi Azi dedicati ad Apollo. Si estende anche superbo l'Aspropotamo, il favoloso Acheloo, che germina sotto il Pindo e va a scaricarsi nel Jonio a vista della petrosa Itaca. Le tribù de'Chami o Chumi, stanziano nella Bassa-Albania.

Queste sono in breve le notizie geografiche e celebri che interessar possono per la conoscenza dell'Albania si antica che moderna. L'osservatore filosofo che mai posa muto lo sguardo sull'andamento della

natura, vede ad ogni tratto in quel paese una incostanza ed una varietà evidentissima di atmosfera, e ciò non tanto provenire dalle stagioni che si scambiano e si succedono con sì bella armonia nello scorrer del tempo, quanto dallo intramezzarsi di qualche pianura amena e laghi spaziosi a montagne altissime, orride, selvagge, ricovero di belve anzichè di uomini. Tenendo perciò vero, che negli estremi caldi ed estremi freddi, non che nelle scene sempre monotone della natura, la fibra umana cade in un certo assopimento, e che si rinforza invece ed acquista la sua elasticità in mezzo all'incostanza atmosferica agitata dalle bufere che le stridono intorno, consegue sempre naturale ne' popoli dell'Albania il vigore e la elasticità del corpo, la fermezza e sensibilità del carattere, l'acutezza della mente. Aggiungi le perenni ebullizioni politiche e civili, fra quali educano la loro vita dai tempi remoti della favola a noi imperocchè pe'rapporti reciproci del corpo e dell'animo, influiscono sull'uomo non meno la natura fisica che la morale. Grecia e Roma devon la loro grandezza nello ingegno e nelle armi, come alla posizion geografica, così anche e forse in maggior grado alla loro vita sempre agitata e piena.

Si disputa fra i critici donde origini a quel paese la denominazione di Albania, posciacchè nessuna traccia di essa rattrovasi presso gli antichi scrittori. V'ha chi pretende che sia derivata dagli Albani, popoli dell' Asia siti tra il Caspio e il Mar Nero, de quali, secondo loro, varie colonie discesero nella Macedonia e nell'Epiro: ma la non sussistenza di questo fatto, come dimostreremo, rende vana quella credenza. Reiskio (1), e prima di lui Pal

(1) Ad Clueri introduct. geograph. Lib. 4. cap. 7.

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