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esempi di guerrieri venuti su a invidiabile condizione da'più oscuri luoghi. E in realtà, che altro erano questi Normanni, che avevano conquistato tre regni, se non venturieri allevati tra la piratica e il sacco?

Finqui la instituzione delle crociate non avrebbe fomentato che indirettamente il mestiere del soldo ; ma direttamente lo favoriva allorchè alle chiese, alle città, alle donne, agli impotenti imponeva l'obbligo di fornire per la santa intrapresa guerrieri stipendiati, oppure pecunia sufficiente onde assoldarli (1). Quando l'imperatore Enrico vi fu costretto A. 1194 a inviare in Palestina 1500 cavalli, invitò con apposito bando ad andarvi qualunque uomo a cavallo, con promessa di pagare a ciascuno 30 oncie d'oro, oltre i viveri; e con patto che le robe e i residui delle paghe di chi morisse nella spedizione appartenessero al costui successore (2).

Crebbero questi risultati nelle crociate bandite ad altri scopi. Crociate contro gli Albigesi; crociate contro i Mori di Spagna, gli idolatri del Nord, i Turchi della Palestina, i Greci di Costantinopoli; crociate contro gli eretici di fra Dolcino, contro i seguaci di Ezelino, del Pelavicino, di Federico, di Manfredi ; crociate contro Ottone in Alemagna, contro gli Aragonesi in Sicilia, contro i Visconti, i Colonnesi, i Veneziani in Italia; dovunque levavano immense popolazioni dai civili esercizii per condurle a vita violenta e depredatrice. Ora in tanta frequenza di

(1) V. il §. 27 della nostra Mem. su’Mercenarii,

(2) Edict. Henrici VI ap. Pertz (Mon. Germ. hist. Legum, t. 11), et ap. Freher (Script. Germ. 1. 360).

spedizioni era ben agevole, che il primitivo fervore di religione s'intiepidisse. Però supplivasi con larga esca di paga e di bottino. Pe'capi erano vasti dominii. Così il premio della guerra cogli Albigesi furono le terre de' conti di Tolosa: il premio della crociata contro Ezelino furono le spoglie di Padova (1). Non faccia stupore adunque se nel 1319 il campo instrutto dal cardinale legato contro i Visconti in Lombardia fosse come centro, a cui traevano per amore di parte i Guelfi, per avarizia i venturieri, per affetto religioso la nobiltà d'oltremonti, e per odio od ambizione i fuorusciti milanesi (2). Nè è fuor del vero, che molti v'accorressero eziandio di quegli, non so se rei o sventurati, templarii, che pochi anni innanzi dal re di Francia e dal Concilio di Vienna erano stati spogliati di beni, di patria e di onore.

Del resto tali erano le condizioni de'tempi che ogni cosa pareva intesa a favorire l'incremento delle soldatesche di ventura. Già le armature erano venute a tale di perfezione, che, dismesse le solite sciabole, i popoli italiani avevano dovuto imitare dai Francesi le spade a doppio taglio lunghe e strette, colle quali questi avevano sbaragliato gli Svevi a Benevento (3).

(1) Paris de Cereto, Chr. Veron. p. 636 (R. I. S. t. VIII). (2) Ipsa gens pessima missa supra Mediolanum non venerant pro gloria acquirenda Ecclesiæ Romanæ; sed venerant in Lombardiam pro robando et spoliando et pro adimplendo omnia suprascripta mala: quoniam hoc fecerunt in Modætia et in comitatu Mediolani quantum potuerunt. Boninc. Morig. Chr. L. III. c. 24.

(3) Franchi mucronibus gracilibus et acutis sub humeris ipsorum, ubi inermis patebat aditus, dum levarent brachia, transforantes, per latebras viscerum gladios capulo tenus im

Addoppiaronsi perciò di nuovo piastre e maglie, finchè la milizia a cavallo diventò professione d'uomo che vi consecrasse la vita. Quindi per chi fosse capace d'esercitarla certo il guadagno, certissimo l'impiego. E già folte bande di esuli e vagabondi l'avevano abbracciata per mestiero, e qual signore se ne faceva sostegno a tirannico intento, e qual Comune se ne faceva schermo alla pericolante libertà (1). Tuttodi poi molti venturieri calavano in Italia dal Friuli, dalla Francia, dalla Catalogna, altri chiamati a'soldi da questo o da quel signore, altri coll'occasione di qualche viaggio di principe, o spedizione o crociata. Le provincie medesime della Romagna e Lombardia fornivano di gialdonieri non solo la Toscana e la Puglia, ma insino la Francia e la Inghilterra. Infine i nomi di gaggi, soldo, conestabile, caporale, paga doppia, già erano entrati nel linguaggio militare a denotare che alle antiche schiere ed agli antichi ordini de' Comuni altre schiere ed altri ordini s'erano mescolati.

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mergebant. Guill. de Nangy (ap. Duchesne, t. V. 381) Ricobaldo da Ferrara (R. I. S. t. IX. 136) soggiunge: Italici exinde Francorum uti cœperunt pugionibus hoc tempore, et enses obsoleti sunt.

Cinque vantaggi assegna Benvenuto da Imola a questo cambiamento: 1o Il feritore ha minore spazio da vincere, 2o quindi incontra minor difesa nell'avversario: 30 ha più facilità di ferire, 4o dura minor fatica, 5o e meno si scopre (Adnot. ad Purgat. c. 31. Antiq. M. ævi, t. I).

(1) Abbiam già raccontato i patti, a'quali Firenze nel 1259 mandò a stipendiar gente per la guerra di Siena. Sette anni innanzi la Lega Guelfa di Lombardia avea deliberato di assoldare 400 militi da tre cavalli, e 200 da due. Vedine le condizioni nell'Affò (St. di Parma, t III. doc. 83).

Ma il nome di compagnia non era ancora stato corrotto dal suo significato d'associazione civile e legale a quello di consorteria militare. Insino al 1300 fu in Italia l'uso di milizie venturiere: di compagnie di ventura non fu. Per introdurle restava a farsi ancora un passo. Bisognava che le milizie cittadine scadessero alquanto più ; bisognava che il disordine delle pubbliche faccende crescesse ancora un poco; e ben tosto avresti veduto alcune compagnie di ventura salde a guisa d'eserciti dar legge alla contrada.

A ciò le sospingeva lo spirito d'associazione particolare de'tempi.

CAPITOLO OTTAVO

Bello spirito d'associazione nel medio evo.

1. Distinzione tra società ed associazione. Potenza straordinaria dello spirito d'associazione del medio evo. Sue qualità caratteristiche.

II. Assunto del presente capitolo. Come si debbano interpretare nella storia i principii generali.

III. Vestigia di associazione politico-militare nella costituzione germanica. La tribù: la banda. Il feudalismo. La cavalleria. Gli ordini religioso-militari. I cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme: i teutonici: i templarii. I cavalieri gaudenti. Considerazioni.

IV. Potenza dello spirito d'associazione religiosa nel medio evo. Nè anch'essa manca affatto del carattere politico-militare.

V. Questo carattere soprattutto è proprio delle associazioni antireligiose. Loro credenze e pratiche. I Patareni gli Albigesi: fra Dolcino.

VI. Associazioni militari. Ordini cavallereschi instituiti

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da principi-nati per comune consenso. Consorterie militari per interesse privato - per ben pubblico. Le compagnie de'Forti, de'Coronati, della Banda. Considerazioni.

VII. Associazioni contro la società. I vendicosi. Lo spirito di associazione si estende alle instituzioni più pacifiche. Le università. Associazioni di commercio, Perchè mai

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