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II. Fazioni della compagnia guidata dal Guarnieri, da Corrado Lupo e da frà Moriale. Battaglia di Meleto. Torture de' prigionieri. Accorgimento degli oltremontani per rimuovere i nostri dalla milizia. Nuovi tumulti. Divisione della preda: scioglimento della compagnia pag. 70 III. Notizie intorno a frà Moriale. Sue imprese. - Milizia degli Ungheri introdotta dal re Lodovico in Italia. Che fossero le barbute.—Ultime fazioni del Guarnieri. pag. 74 IV. Frà Moriale espulso da Aversa, si trabocca in Romagna, e aduna compagnia: ordini che vi pone. Suoi progressi in Toscana. Si volge verso Roma

V. Sua presa e morte.

CAPITOLO QUARTO.

IL CONTE LANDO E ANICHINO BONGARDen.

A. 1354 1361.

pag. 79 pag. 84

1. Effetti delle novelle tirannidi. In Bologna e Milano i sudditi vengono dispensati dalla milizia. Firenze fa

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lo stesso. Guardie interne delle città. I provvigionati.-I Castellani.

pag. 95 HI. Ordini e corrispondenze esterne de' venturieri. -Modo di assoldarli, di rassegnarli, di pagarli. Diverse qualità di stipendiarii. Loro prerogative, pene e premii. Regole intorno alla preda. Il Capitano Generale. pag. 103 III. Corrispondenze interne de' venturieri tra loro. Potenza e audacia a cui son giunti

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pag. 110 IV. Seguito della narrazione. Il conte Lando in Lombardia e Romagna. Pietoso fatto della bella Contessa. I venturieri nel regno di Napoli. Di nuovo in Lombardia. Pace

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pag. 113 V. La gran compagnia è chiamata in Toscana. Disfatta alle Scalelle ma il vanguardo si salva. Gli si unisce il Bongarden. Sterminio della Romagna

pag. 120 VI. La compagnia sotto il conte Lando marcia contro Firenze. Fugge vilmente dal Campo delle Mosche. È in Lombardia. - Fazioni del Bongarden

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pag. 126

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I. Origine e fatti delle compagnie di ventura in Francia Imprese di Arnaldo di Cervoles. Battaglia di Brignais. Le compagnie in Provenza.

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pag. 133 II. Il marchese di Monferrato le fa venire in Italia. Milizia degli Inglesi. Loro portamenti in Lombardia. Morte del conte Lando pag. 137 III. Origine e vicende della compagnia del Cappelletto. Gli Inglesi in Toscana sotto l'Acuto. Il Bongarden e lo Sterz dan forma alla compagnia della Stella. Loro imprese. Supplizio dello Sterz. pag. 143 ĮV. Ambrogio Visconti mette insieme la compagnia di S. Giorgio. Sue vicende e disfatta. Imprese di Lucio Lando e dell'Acuto, che abbandona i Visconti

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pag. 149 V. Giovanni Acuto fa la Compagnia santa. Sue fazioni. Strage di Faenza. pag. 153 VI. Vicende delle compagnic in Francia. Si propone di riunirle tutte in una Crociata. Lettera di s. Caterina a Giovanni Acuto. Il Papa assolda i Brettoni e li manda in Italia pag. 156 VII. Crudeltà de'Brettoņi nella Romagna. Duello e vittoria di due Italiani contro que di essi. Eccidio di Cesena pag. 161

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I. Stato dell'Italia verso il 1378. Sorgimento dei condottieri italiani. Alberico da Barbiano forma la compagnia di S. Giorgio; e va contro i Brettoni. Sua vittoria di Marino. Suo trionfo.

pag. 169 II. Origine e vicende della compagnia italiana della Stella.Il conte Lando, Giovanni Acuto e il Barbiano nella Toscana, Romagna e Puglia.

l' Uncino

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La compagnia del

pag. 178 III. Le compagnie italiane rampollano. Fatti di Giovanni degli Ubaldini.—I condottieri nella guerra della Lombardia. I Brettoni, gli Inglesi e gli Italiani nell'Umbria. Morte dell'Ubaldini

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pag. 181 IV. Guerra di Firenze contro il Visconti. Calata e sconfitta dell'Armagnach. Famosa ritirata dell'Acuto pag. 189 V. La nuova compagnia di S. Giorgio. Uccisione, vendetta e funerali di Boldrino da Panigale.-Ultimi fatti e morte di Giovanni Acuto pag. 196 VI. I condottieri sono inviati da un principe contro l'altro.— Gran fellonia di Giovanni da Barbiano. Di lui supplizio e morte di Biordo e Broglia. Gli Italiani vincono i Tedeschi, Morte di Gian Galeazzo Visconti. pag. 202

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CAPITOLO SECONDO.

Dalla morte di Gian Galeazzo Visconti a quella Idel re Ladislao.

FACINÓ CANE

OTTOBUON TERZO

PRIMORDII

DI BRACCIO E SFORZA.

I. Differenze tra le compagnie italiane e le straniere. Quelle hanno più durata, più disciplina e più agio a perfezionarsi. Diverse specie di condotle. I raccomandati. Le compagnie italiane sono per essere, comparativamente colle straniere, di maggiore pericolo ai principi.

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pag. 211 II. I condottieri si dividono il dominio di Gian Galeazzo Visconti. Facino Cane. Ottobuon Terzo. Carlo e Pandolfo Malatesta. Iacopo del Verme. Loro carattere e imprese. Nobiltà d'animo di Iacopo del Verme, che si ritira da Milano e muore. potenza e morte di Facino Cane.

·Progressi, somma

pag. 218 III. I primi fatti di Sforza Attendolo. Sua amicizia con Braccio nel campo del Barbiano. Sue emulazioni col Tartaglia. Sforza sotto Pisa. Uccide Ottobuon Terzo . pag. 226 IV. Prime vicende e gesta di Braccio da Montone. Trame

contro di lui. Piglia soldo presso il re Ladislao. Si tramano nuove insidie per ucciderlo. Braccio va agli stipendii della Lega.. pag. 235 V. Guerra di Braccio contro Perugia. Imprese di lui, dello Sforza e dell'Orsini nella guerra di Napoli e di Roma. Braccio assediato in Todi. Nimistà di Sforza e dell'Orsini. Presa di costui. Morte del re Ladislao. pag. 244

CAPITOLO TERZO.

BRACCIO E SFORZA

A. 1414-1424.

1. Provvedimenti presi dal re Ladislao affine di abbattere baronia ed i condottieri del regno. Gli succede la regina Giovanna II. Di lei costumi. Sforza in prigione; poi gran conestabile; e di nuovo in prigione. Virile fatto di sua

sorella. pag. 251 II. Progressi di Braccio. Origine della sua inimicizia con Sforza. Guerreggia Perugia: vince al Tevere: rientra in patria: la riordina e acquista Roma; ma ne è scacciato da Sforza. Zuffa di costui col Tartaglia.

pag. 257 III. Sforza contro la regina di Napoli. Guerra tra Sforza e Braccio. Fatto d'arme di Montefiascone. Entrata di Braccio in Firenze. Sforza introduce nel regno il duca d'Angiò, e pianta la propria insegna sulla porta di Napoli. pag. 265 IV. Braccio al soldo della regina Giovanna. Supplizio del Tartaglia. Colloquio tra Braccio e Sforza. Sforza accorre in soccorso della regina: vince il re Alfonso sotto Napoli: marcia contro Braccio per liberar dall'assedio la città dell'Aquila: nel passare il Pescara annega .

pag. 272 V. Francesco Sforza riduce in salvo le schiere paterne. Assedio di Napoli: Antonio Caldora la consegna alla regina. Battaglia sotto l'Aquila tra il Caldora e Braccio. Costui presa e morte. Paragone di Braccio e Sforza, pag. 282

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