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CONSUNTIVO, 8. m. Voce dataci dai Lombardi sotto il già Regno italico e usata negli affari di pubblica amministrazione, e vale Nota delle speso o danari consuuti in un anno passato, a confronto del presuntivo (V. PREVENTIVO) - Il Consuntivo dell'anno 1824 fu maggiore di quello del 1826.

CONSUNTO, add. Consunto, Consumato, dicesi delle persone magrissime.

CONSUNTO DE BEZZI, Arso; Povero in canna; Bruciato di danaro.

CONTA, s. f. T. dell' Ergastolo. Novero o Contamento; ed è quella Visita che fassi ogni sera dai Custodi in tutte le carceri dell'ergastolo, per riscontrare il numero de' Carcerati, e se le cose sieno a dovere. CONTABILE, s. m. Voce venutaci di Lombardia dopo il Governo italiano, e vale Computista; Ragioniere. V. RagionATO.

CONTABILE, add. dicono e scrivono alcuni nel sign. di Responsabile; Tenuto; Obbligalo, Ovv. nel sign. di Colpevole - CONTABILE DI FURTO, dice e scrive qualcuno per Colpevole di furto.

-

CONTABILITÀ, s. f. Computisteria, L'uffizio del Computista o Ragioniere. CONTADINAZZO, 8. m. Contadinaccio ; Villanaccio Martignone, vale Goffo contadinone. CONTADINOTA, s. f. Foresozza o Forosella, Contadina fresca e leggiadra. Contadinolla non trovasi usato.

CONTADOR, 8. m. Contatore, Computista, il cui uffizio è quello di ricevere e pagare i danari. Ora si dice Cassiere. CONTAFIABE, Y. FIABON. CONTAMINAR, v. Contaminare, Macchiare, Bruttare, Corrompere.

CONTAMINAR, si dice ancora da noi nel signif. di Conturbare; Inlenerire, Muovere a tenerezza, Accorarsi EL ME CONTAMINA, M'intenerisce; Mi fa compassione; Mi commuove. CONTAMINAZIÒN, s. f. Contaminazione. Far contaminazion, è lo stesso che CONTAHINÀR, V.

CONTAR, v. Contare, per Annoverare; Nu

merare.

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per essere registrata nella Tariffa Toscana e vuol dire Mercanziuole di vetro, ma specialmente Perlette di cristallo artifiziale, dette Margheritine, delle quali si fanno vezzi ed altrí ornamenti; ed è un oggetto o ramo di commercio che hanno i Veneziani da qualche secolo col Levante. Conteria è dunque parola vernacola Veneta, che sembra evidentemente composta da Contigia, Ornamento, e questa derivata dal lat. Complus, us, nel medesimo significato trame è pur termine collettivo di tutte le minute manifatture di vetro.

Ve

Mercante de coNTARIA, Mercante o Fabbricatore di conteria.

Canna di conteria, chiamano ́i Vetrai Quella canna di vetro con che si fanno tali mercanziuole.

CONTE, s. m. Conte.

CONTE DA LE BRAGHESSE ONTE, Delto scherzevole usato talvolta familiarmente per motteggio di Chi vuol avere il titolo di Conte ed è miserabile.

CONTE FAVETA, Locuzione bassa, Fanfano; Trinfino; Gonfianugoli; Molto fummo e poco arrosto, Dicesi di Persona vana.

Conte che no CONTA, Titoli disunli, vale Titoli vani, senza rendite. CONTENENZA, s. f. Omerale, velo o Drappo che suol porsi sulle spalle del Celebrante per dare la benedizione Grembiulini

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si dicono Quelle due parti dell'omerale con cui si prende l'ostensorio o la pisside. CONTENER, O CONTEGNIR, v. Contenere, Comprendere.

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CONTEGNIESE, Contenersi, cioè Repri- | mersi, raffrenarsi, moderarsi Lasciar andar due pani per coppia, vale Passarsi leggiermente d'alcuna cosa.

CONTEGNIRSE AL SOLITO, Far delle sue, cioè Non declinare dal suo costume, seguitar a fare la stessa cosa.

VE CONTEGNIRE IN STA MANIERA, Vi regolerele o dirigerele o governerete nel modo etc.

CONTENTÅR, v. Contentare.

CONTENTAR LA GOLA, V. GOLA. CONTENTARSE DE L'ONESTO, Leccare e non mordere, Modo proverb. che vale Contentarsi d'un ones to guadagno NO CONTENTARSE DE L'ONESTO, Cercar miglior pane che di grano CHI NO SE CONTENTA

DE L'ONESTO PERDE EL MANEGO E ANCA EL

CESTO, Chi troppo tira la corda la strappa, Chi vuol troppo, alla fin perde tutto. A chi desidera molto, manca molto, disse Orazio per dimostrare che Chiunque è contento del poco, vive più felice ed è più ricco de' ricchi: giacchè Talora il meglio guasta il bene.

CONTENTARSE DE POCO, Tirare a pochi
CONTENTARSE DEL POCHETTO MA SICURO,

- Loda il mare e tienti alla terra, detto metaf.

CHI STA BEN SE CONTENTI, Chi ha buono in mano non rimescoli, metaf. presa dalle carte da giuocare, e vale Chi sta bene non cerchi che le cose si mutino: simile a

quell'altro Quando e' ti dice buono al paleo, non giuocare alla trottola,

OMO FACILE O DIFICILE DA CONTENTÀR, Uomo di facile o difficile contentatura.

ME CONTENTO CHE I ME PICA SE etc. Io vo'che mi sia fritto il fegato se etc. Io giuocherei la vila contro un morso di berlingozzo che etc. Modi di affermazione sulla propria opinione o volontà.

TUTI NO SE POL Contentia, Chi fa la casa in piazza o e' la fa alla o e' la fa bassa, Tutti i caratteri non sono eguali, chi è d'un umore e chi d'un altro. CONTENTEZZA, s. f. Contentezza; Contentamento, Soddisfazione, Consolazione, Appagamento d'animo.

CONTENTEZZA DE CUOR FA BELA PELE IN VISO. Maniera nostra volgare, cui corrisponde la sentenza 81 della Giunta agli ammaestramenti degli antichi: Cose onde l'anima s'allegra e il corpo se ne conforta.

CONTENTIN, 8. m. Ripicco, Quella giun-
ta che si dà, per esempio, a una chicchera
di caffè o simili bevande, che dicesi ancho
Giunta. V. RECHIOTO.
CONTENTO, add. Contento; Contentato -
CONTENTO COME Carlo in Franza, Aver il
cuore nello zucchero; Esser fiori e bac-
celli, Esser lieto e contento.

MAI CONTENTO, Inconlentabile.

CDOR CONTENTO E SCHIAVINA IN SPALA, V.
SCHIAVINA.

CONTENTÒN, add. Contentissimo; Arei-
contento; Più che contento.
CONTESIN, lo stesso che CONTARELO. V.
CONTESTABILE, s. m. Contestabile, Ti-
tolo che ne' tempi del Governo Veneto si
dava al Bargello nelle Città capitali delle
provincie dello Stato di terra ferma.
CONTESTUALMENTE, avv. T. forense e
vale Unito alla contestazione, In conle-
slazione.

CONTINUAMENTE, avv. Continuamente; Continovamente; Continuatamente. Avverte l'Alberti nel suo Dizionario universale, che rigorosamente parlando corre questa differenza tra Continuatamente e Continuamente, che il primo si dice delle cose che non sono separate nè interrotte dal loro cominciamento sino alla fine; e che il secondo si dice altresì di quelle che sono interrotte, ma che per altro cominciano Bovente e con piccoli intervalli. Combattere continuamente. Dividere il rettangolo continuatamente in parti eguali. CONTINUATAMENTE, V. CONTINUAMENTE, CONTISTA, 8. m. Computista. CONTIZAR, v. ant. Conteggiare, Fare i conti, ed anche Conlure; Numerare, No

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Cartina, Conto dell'oste dopo il tratta

mento.

CONTO PAGA O Baldà, Conto spento. Conto tondo, dicesi anche in dialetto, Quello ch'è senza rotti o frazioni.

CONTI CHIARI AMICIZIA LONGA, Conti chiari amici cari, e vale Che l'amicizia non dee pregiudicare all'interesse.

BEZZI TOLTI A CONTO; Danari ripresi, cioè Tolti a prestanza ovvero a sconto di lavoro da fare.

AL STRENZER DEI CONTI, Al ristretto ; Al levar delle tende; Al fin del fatto; All'ultimo; Al far dei conti.

BRAVO DA CONTI, Bravo aritmetico; Ragioniere; Abbachista.

CERCAR EL CONTO PER MINUTO, Carature, Esaminar per la minuta.

DAR A CONTO, Dare o Pagare a buon conto, Soddisfare una parte del debito.

DAR CONTO DE QUALCOSSA, Darne avviso, nolizia; rapporto.

EL CONTO XE TONDO, Due e due hanno a fur qualtro. Il conto è chiaro.

FA CONTO, Maniera fam. Figurati ; Immaginati; Fa ragione; Come a dire; Fa conto; Fa tuo conto VORIA, FA CONTO, BEVER, Sappi che vorrei bere — GRANDO, P▲ CONTO, COME UN CAVALO, Grande, per esempio, come un cavallo ovv. Grande come sarebbe un cavallo FEMO CONTo, Poniumo il caso; Figuriamoci; Facciam conto.

FAR CONTO, Disegnare; Far conto, vale Ordinar nel pensiero, Concepire.

FAR A CONTO 800, Fare sopra di sè, Quando gli Artefici lavorano da per sè con loro pro o danno.

FAR CONTO DE AVERLA PEKSA O DE AVERLI acossi, Porre al libro dell'uscita alcuna cosa, Non far più conto o calcolo di una cosa.

FAR CONTO DE TUTI, Una vil paglia serve a nellare i dent i; Giova l'ago dove non è buona la spada. Sentimenti figurati e valgono Esser opportuna cosa e prudente coltivarsi tutti.

FAR EL CONTO SENZA L'OSTO, Fare il conto o la ragione senza l'oste; Un conto fu l'oste e l'altro il tavernaio. Una ne pensa il ghiotto, un'altra il tavernaio - CHI FA 'L CONTO SENZA L'OSTO LO FA DO VOLTE, Chi fa il conto senza l'oste lo fa due volle; Chi va a caccia senza cani, torna a casa senza lepri, Modo prov. con che s'accenna che Chi opera senza le dovute precauzioni e diligenze non consegue il fine desiderato.

FAR 1 CONTI ADOSSO A UNO, Criticare ; Censurare; Kiveder il pelo a uno; Riveder le bucce.

TORNAR CONTO, V. TORNIA.

TROVARGHE EL SO CONTO O TROVARGHELA, Tornar meglio; Valer di meglio. Vi ci trovo il mio conto.

VE LA DAGO, MA SE LA MORSEGA, ▲ TOSTRO CONTO, lo te la do a capo salvo, cioè Senza patto di sostituzione; dicesi d'una Cavalla che sia venduta. CONTORNO, 8. m. Contorno CONTORNI, Dintornare, Segnare i contorni. Dintornare l'ombra del viso.

LORAR PER SO CONTO, V. LAORÅR. METER ▲ CONTO D'UTILI, T. Merc. Mettere avanzi, e vale Por da banda. Il suo contrario è A disavanzo.

NO VAR CONTO DE GNENTE, Chiudere gli occhi a che che sia.

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CONTORNO, T. di Zecca, Bilancere, Macchina con cui si fanno sui fianchi delle monete gl'impronti che devono portare secondo la volontà del Principe. CONTORZER, v. Contorcere, Torcere intorno, Attortigliare.

CONTORZERSE, Contorcersi; Scontorcersi; Rilorcersi; Rivolgersi, Quel travolgere di membra, che si fa talvolta o per dolor che si senta o per vedere o aver a fare cosa che ci dispiaccia. E quindi dicesi Contorsione al Moto violento prodotto dalle cagioni suddette.

CONTRA, V. CONTRADA. CONTRABANDAR, v. Far contrabbandi.

Comperar é vendere per iscarriera, si dice del Comperare e vendere fuori del traffico comune e quasi occultamente. CONTRABANDO, 8. m. Contrabbando, che anche dicesi Contraddivieto. È propriam. I'Estrazione o importazione di generi di commercio senza pagamento di dazio. V. CONTRAPAZION e SPROSO.

DE CONTRABANDO, Detto a modo avverb. Di contrabbando, cioè Clandestinamente, segretamente FAR DE CONTABANDO, Far che che sia alla macchia.

L'È UN CONTRABANDO, Egli è un arbitrio, una facilità o connivenza ; È un chiuder l'occhio, Facilitare, Agevolare, Ber grosso.

CONTRABRAZZO, 8. m. Contrabbracci o Falsi bracci, chiamansi de' Cavi semplici, che servono a raddoppiare i bracci de' pennoni bassi in tempo burrascoso o in caso di combattimento.

CONTRADITÒR, 8. m. Contraddittore o Contraddicitore; Contraddicente e Impugnatore.

CONTRACASSA, 8. f. Custodia, chiamasi Quella bussoletta d'argento o d'oro o d'altro metallo, in cui racchiudesi l'orologio da tasca, e ch'è quasi un' altra cassa. CONTRACENTA, 8. f. T. Mar. Contradormiente, Lunghi pezzi di legno che rigirano intorno al vascello, su di cui si fermano le testate de' bagli. V. CENTA. CONTRACIVADA, 8. f. T. Mar. Contracivada, Vela soprapposta alla Civada nell'albero di bompresso. V. CIVADA e VELA. CONTRACOLOMBA, a. f. Controchiglia, T. Marin. Que' legami che servono di rinforzo alla carena. V. PARAMEZAL. CONTRADA, N. f. Contrada, vale propr. per Strada di luogo abitato. Chiaunasi però Contrada in Venezia quanto s'estende sotto una Chiesa stessa parrocchiale: ond'è lo stesso che dire Parrocchia.

TRONIR CONTO DE TUTO, Ogni prun fa❘ CONTRADIO, add. Contraddetto, detto nepe; Tener conto di che che sia.

Contro, Opposto, Vietato.

Contaditor perpetuo, Ritroso, dicesi di Quegli che per suo cattivo costume sempre s'oppone all' altrui volere, nè mai s'accorda cogli altri.

CONTRADITOR A LA VECHIA O A LA NOVA, Chiosatore, dicesi fig. di Chi interpreti ogni cosa sinistramente e biasimi sempre.

Contraditori, nel sistema del Governo Veneto, si chiamavano que' due Magistrati patrizii, ch'erano destinati dalla legge nei Sovrani Consigli di quaranta, e nel Collegio de’XXV. a difendere le ragioni pubbliche e le sentenze delle Magistrature di Venezia e de' Rettori dello Stato che fossero state appellate. CONTRADIZIÓN, s. f. Contraddizione ; Contraddicimento; Contraddetto e Contradiamento, L'atto di contraddire, di opporsi al parere d'un altro Antilogia, chiamasi in T. Didascalico, Contraddizione in un discorso.

NOTAR UNA CONTRADIZIón, Impedire alla libertà di uno, vale Far opposizione al futuro matrimonio d'una persona,

Contraddizione, T. del Foro ex-Veneto, Era un Atto col quale uno opponevasi alle stride per seguita vendita di beni o per altro e contraddiceva in giudizio. CONTRADOR, Voce bassa, detta per ConTROLOR, V.

CONTRADÒTA, 8. f. Contradote è Ciò che il Marito doua alla Moglie all'atto dello nozze, e in greco dicesi Antiferna. Sopraddola; Sopraddote e Paraferna, chiamnansi i beni che possiede la Moglie oltre alla dote, i quali beni si dicono sopraddotali ● parafernali, come sarebbero eredità conseguite, donazioni a lei fatte etc. CONTRADOTOR, v. Dar contradote. V. DIMISSORIA.

CONTRADRAGANTE, 8. m. Contradragante, T. Mar. È la più alta barra o traverso nel quadro di poppa sull'alto della

ruola.

CONTRAFACENTE ) add. ContraffacenCONTRAFACIENTE )

te o Contraffatore, Che disubbidisce agli ordini. SFROSADOR.

CONTRAPACENTE, chiamasi a Venezia ancho Colui che senza esserne autorizzato esercita l'avvocazione.

CONTRAFAGLIAR, v. Soprafagliare, Voce Toscana e T. del giuoco dell'Ombre. CONTRAFÀGLIO CONTROFAGLIO,

8. In. Soprafaglio. T. del giuoco dell'ombre. Dicesi Soprafaglio e quindi Soprafagliare ed anche Ammazzare, quando il terzo Giuocatore che risponde all' invito del primo, non avendo carte del seme giuocato, fa propria con un trionfo la bazza che il secondo Giuocatore aveva prima fagliato. V. TRIONFO, FAGLIO, MAZZAR.

RESTAR O ESSER SOTO AL CONTRAPAGLIO, Andar sotto, dicesi di Chi è uel caso di essere soprafagliato.

CONTRAFAZION, s. f. Contrabbanúv, Cosa proibita, e dicesi particolarmente delle mercanzie, e in generale di che che sia che si faccia contro a' bandi e contro alle leggi. Nel significato però più comune di questa voce, meglio è Frodo, cioè Frode che si fa celando alcuna cosa a' Gabellieri per non ne pagar gabella. Quindi Fare frodo, vale Celare alcuna cosa a' gabellieri per non pagar la gabella. Andare in frodo vale Essere confiscato a cagione di fraude nel pagamento di gabelle.

CONTRAFORTI, 8. in. T. de'Sellai, Posola e Posoliera, Quesovatti che per sostener lo straccale o sia la cinghia, s'infilano nei

buchi delle sue estremità e si conficcano nel basto.

CONTRAFORTI, detto poi in T. de' Calafati, si chiamano que' Legni che vanno inforno al paramezzale della nave, e fanno l'uffizio di Contraccinta, ma più in alto. V. CENTA.

CONTRALTO. s, m. Contrallo, Voce della musica più vicina al soprano.

CONTRALTI DE LA ROCA (o aperto ) Maniera di gergo de' Barcaiuoli, che vuol dire Soldati.

SEMO A LA BOLA DEL RUFO DEI CONTRALTI DE LA ROCA, vuol dirc, Stiamo u scaldarci al sole, cioè al fuoco dei soldati. CONTRAMANTÈSE, V. de' Vetturali, lo stesso che COVERTIN. V.

CONTRAMEZANA, 8, f. T. Mar. Contram-
mezzana, Nome dell'albero o vela soprap-
posti all'albero di Mezzana. Albero o Vela
di contrammezzana.
CONTRAPAPAFIGO, 8. m. T. Mar. Con-
trappappafico, Secondo Pappafico soprap-
posto ad altro.

CONTRAPASSO, s. m. Contrappasso, T.
del Ballo.

CONTRAPASSO, detto in T. de' Pesc. Sorta di Granchio marino, detto più comun. AzZALIN, V.

CONTRAPELO, V. CONTROPELO. CONTRAPORTÈLO, s. m. T. Mar. Contrapportello o Contrasportello, Portello movibile, che si adatta alle cannoniere allorchè il cannone è fuori del bordo, per impedire che non v' entri acqua o vento. CONTRARIA, 8. f. Traversia, Furia di vento che traversa il corso d'una nave. Venlo contrario.

Dicesi pure da noi AVER CONTRARIA O ANDAR A CONTRARIA, quando la direzione di una barca è contraria alla direzione dell'acqua, come sarebbe se uno andasse a Fusina durante il riflusso o venisse a Venezia durante il flusso. CONTRARÒDA, 8. f. o Vanticuòr, 8. m. T. Mar Contraruota o Contraccapione di prua • Contr'asta di prua, Pezzo di legno o per lo più Un pezzo composto di più legni curvi, che si applicano interiormente alla ruota di prua per fortificarla e unirla più saldamente alla chiglia della nave Contraruola o Contraccapione di poppa anteriore • Contr' asta di poppa, Pezzo for

Boerio.

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te di legno che s'unisce per di dentro
alla ruota di poppa.
CONTRARZARE, s. m. Argine di riparo o
di rinforzo, dicesi Quello che si fa anche
su i nostri fiumi, per fortificare l'argine
vecchio quando è indebolito dalle erosioni
dell'acqua.

CONTRASAGOMA, 8. f. Contramodano, V.
SAGOMA.

CONTRASCOTA, 8. f. Contrascolta, T.
Mar. Seconda scotta stabilita nelle bugne
delle vele basse, colle quali si mura la bu-
gna di sopra vento verso prua, quando si va
all'orza.

CONTRASPÈO, 8. m. O SCONTRO del speo, T. de' Fabbri, Forcella dello schidione o dello spiedo, Quella forcella di ferro a due branchi appuntiti, la quale infilata nello spiedo ed infilzata nell'arrosto, serve per tenerlo fermo nel volgersi. CONTRASPIÈRA, s. f. Contr'impannata, Voce dell'uso, Impannata che si pone di fuori davanti ad un'altra impannata. V. SPIERA.

CONTRASSEGNO, s. m. Contrassegno.

CONTRASSEGNO, T. degli Orefici, Punzone, Strumento per marcare i pezzi d'oro e d'argento, ed è come il sigillo della bottega o fabbrica dell'Orefice. CONTRASTAMPÀR, v. Contrastampare,

T. de Librai, dicesi de' fogli stampati di fresco quando battendoli per legarli a libro, macchiano e lasciano i segni della stampa nelle pagine che sono a contatto. CONTRASTRAGIA, 8. f. T. Mar. Contrastraglio, Straglio di rinforzo che si usa nelle navi da guerra. V. STRAGIA. CONTRATAGIAR, v. T. del Giuoco dell'ombre o d'altro simile. Lo stesso che CONTRAFAGLIAR. V.

CONTRATÈMPO, s. m. Contrattempo,
Fuor di tempo, Sconcerto. V. SCONTRAÙRA.

COSSA CHE VIEN DE CONTRATÈMPO, Cosa intempestiva, inopportuna.

DAR IN CONTRATempo, Dar ne' lumi, nelle furie, nelle scartate, nelle stoviglie;

Saltar in bestia.

CONTRATO, 8. m. Contratto, T. Legale. CONTRATO DE PIOVECO, Contratto usuratico. V. PIOVEGO.

SERAR UN CONtrato de nozze, Concludedere; Stabilire; Sottoscrivere la scritta,

PASSAR O NO PASSAR EL CONTRATO, dicevasi a'tempi Veneti, Quando un patrizio ammogliandosi con donna di faniglia non patrizia, doveva chiedere al Governo ed ottenere l'approvazione del contratto nuziale, altrimenti i suoi figli non erano considerati dell'ordine patrizio. Quindi PASSAR EL CONTRATO, Voleva dire Omologare il contratto delle nozze; Legittimare la scritta o sia il matrimonio. NO PASSAR EL CONTRATO BIgnificava Rifiutare; Disapprovare. CONTRAVELÈN, s. m. Contravveleno, Che che sia che abbia virtù contro il veleno. Antidoto, si dice propriamente il preservativo contro il veleno.

CONTRAVELEN, si dice talvolta fig. ed an

che nelle cose morali — Mɩ oo el contraVELEN, lo ho l'antidoto, detto pure fig. e vale Ho il ripiego, il rimedio, il conforto, la risposta, e simili. CONTRAVÓLTIGIÒLA, 8. f. T. Mar. Controvolligliola, Nome d'un pezzo di legno rotondo a foggia di bastone, che fa parte dell' ornamento dello sperone d'una na

ve.

CONTRE, 8. f. T. Mar. Contre, Nome di
quattro grosse funi, due delle quali sono
attaccate alle bugno della maggior vela del
vascello, le altre a quelle del trinchetto.
CONTRIRSE, v. Contrirsi, Pentirsi, Rav-
vedersi.

BISOGNA CONTRIRSE, detto in altro signif.
Bisogna adattarsi, accomodarsi, afarsi,
Aderire per necessità.
CONTRITO, add. Contrito, Compunto.

CONTRITO, nel sign. più esteso, dicesi per Adattato, arreso, persuaso SON ZA CONTRITO, lo già m'arrendo, m'adatto, mi sottonello.

CONTROCAPÒN, s. m. T. Mar. Controècupione, Legno curvo che serve di rinforzo o di fodera al Capione, e sopra cui s'iuchiodano le teste de'tavolini. CONTROCARTELA, V. SCHIOPO. CONTROCORSIA, 8. f. T. Mar. Lunghi pezzi di legno posti sotto i bagli nel verso della lunghezza della nave, specialmente da una boccaporta all'altra, incastrati negli stessi per rinforzare la loro unione. CONTROFAGLIO, v. CONTRAFAGLIO. CONTROFORTE, 8. m. Contrafforte, Sorta di riparo fatto ad un muro che sostiene un gran peso. V. BARBACAN.

CONTROLAR, v. T. di nuovo uso per noi.
Kiscontrare; Confrontare; Collusionare;
Comparare, Esaminar una partita in con-
fronto dell'altra, per rilevare se vi sieno
difetti o mancanze.

CONTROLARIA, 8. f. Riscontro; Confron-
lo; Puragone; Comparazione, L'atto del
confrontare o riscontrare.

CONTROLÒR, 8. m. Voce imitata dal Francese Controleur, e detta comunemente in Italiano Controllore (i Veneziani dicevano SCONTRO) Registratore, Nome di quell'uffiziale ch'è destinato a tener conto e registro di certe cose. Nelle case de' Principi dicesi Maggiordomo; Siniscalco. CONTROLÒRA, 8. f. (coll'ultimo o chiuso) chiamasi la Moglie o Femmina del Controllore, la quale, avuto riguardo ad altre voci consimili e così formate, potrebbe dirsi la Controllora.

CONTROLUME, f. Contrallume, Opposto al lume. A contrallume, dicesi di ciò che non riceve lume a dirittura. CONTROMANDÀR, Contrummandare. CONTROMBRE, 8. m. T. del giuoco dell'Ombre e dicesi del Giuocatore che abbia buono in mano, cioè carte prevalenti contro quelle dell'avversario che fa il giuoco principale. CONTROPELO, 8. m. Contrappelo, La piegatura contraria del pelo.

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TOR EL CONTROPELO, Dare il contrappelo o Radere il contrappelo.

TOR TOTO & CONTROPELO, detto fig. Andar contrappelo, vale Andare a rovescio, prendere o intendere le cose a sinistra parte.

TOR UNO A CONTROPELO, V. STRAPÈLO. CONTROSTAGIAR, v. T. Mar. Imbarbare, Fissar con un cavo detto del davanti l'antenna di maestra ed il trinchetto, in occasione di mar grosso quando la nave è alla fonda.

CONTROVERI, s. m. Contr'invetriala, Invetriata che si pone davanti di un'altra alle finestre, per riparare il freddo. CONTROVOGIA, Modo avv. Controvolonlà; Controstomaco; Fuorvoglia o Forvoglia, Malvolentieri.

CONTROVOGIA O DOVESTO FAR, Mio mal grado o A mal mio grado ho dovuto fare.

FAR FAR A QUALCUN CONTROVOGIA, Confortare i cani all'erta, vale Confortare uno a far quello che non vuol fare. CONTUMACIA, 3. f. Contumacia, T. Leg. e vale Mancanza o difetto di comparsa in giudizio.

Contumacia, dicesi delle Persone e mercanzie che si tengono per un determinato tempo in Lazzaretto di sanità; e quindi Far la contumacia o Star in contumacia. F. QUARANTENA.

Contumacia, dicevasi ne' tempi del Governo Veneto quello Spazio di tempo determinato d'un Reggimento, Magistratura o altra carica, sino al tempo di poterla riassumere.

MANDEMOLA IN CONTUMACIA O AL LAZARETo, Turu per uso, Si dice a quel cho s'ode dire a'millantatori, in sign. di Non credere, di dubitare sulla verità delle coso che si dicono.

CONTURBO, 8. m. Sturbo; Turbazione ;
Turbamento, cioè Scompiglio, Confusione,
Agitazione, Disturbo, Imbarazzo.

CONTURBI, Discordia; Sconcordia; Dissensione, Disunione d'animi. CONVEGNIR, v. Convenirsi o Acconvenirsi, Aggiustarsi.

Convenire, per Essere onesto, convenevole o anche Esser di dovere, Esser di bisogno CONVEGNIRAVE CHE ANDASSE VIA, Converrebbe o Occorrerebbe o Farebbe mestieri ch' io andassi via.

CONVEGNO, detto in altro sign. Convengo, cioè Acconsento, Accordo. CONVEGNO (coll'e aperta) 8. m. Convenzione, Accordo tra parti ch'erano dissenzienti.

CONVENTO, s. u. Convento.

CONVERSO, detto in T. del Foro, Riconvenzione, Specie di compensazione proposta dal Reo convenuto contro l' Attore. FAR UN CAPO DE CONVERSO, Fare una riconvenzione Il tempo o Il caso di Ciole abbate: chi ha a dare addomanda. DE CONVERSO, Maniera avverb. antica che fu usata anche dal Calmo nelle sue lettere ed ha il significato di Reciprocamente. CONVICINANZA, s. f. Vicinanza, cioè Abitatori della vicinanza, Vicini d'abitazione.

ANDAR IN CONVENTO, Andar in serbo, si dice delle Fanciulle.

CONVICINATO, s. m. Termine che usavasi sotto il Governo Veneto, anche nelle pubbliche carte, nel sign. di Parrocchiani o Popolo della parrocchia; ma intendevasi Una specie di Corporazione di parrocchiani rappresentata da' Capi, per l'esercizio di qualche diritto o amministrazione. CONVIVAR, v. aut. che ora si dice CONVIVER, Convivere, Vivere insieme. CONVOGIAR, v. Convogliare, T. Mar. Accompagnare vascelli mercantili per servir loro di scorta. Dicesi anche Convoiare. CONVOGIO, s. m. Convoglio e Convoio.

QUEL CHE DA KL CONVENTO, Maniera famil, che vale Quel che dà la famiglia, Quel che le forze permettono di dare, Quel poco che puossi avere, e indica Moderaziono di stato.

CONVERSO, 8. mn. Converso, che anche dicesi Servigiale e Torzone, Frate servente do' Monaci.

CONVOGIO DE TELA, Invoglio o Invoglia, Tela o altra materia grossa, colla quale si rinvolgono le balle, fardelli o simili. CONVULSION, s. f. Convulsione.

CONVULSION, dicesi da noi fig. nel sentimento di Confusione; Scompiglio; Perturbamento; Sconvolgimento; Alterazione; e si dice dell'animo e delle persone al sopravvenire di qualche disgrazia.

ANDAR IN CONVULSIÓN A VEDER UNO, Maniera che secondo l'intenzione di chi parla può avere diversi significati, cioè o Di allegria smoderata, o Di dolore, o Di spavento. Nel primo caso direbbesi Andare in zurlo o in zurro o in cimberli, al vedere una persona; nel secondo Fremere; Sentirsi bollire il sangue, Eccitarsi un sentimento di sdegno; nel terzo caso Sentirsi tutto rimescolare, cioè Impaurirsi.

CONVULSO DA RABIA, V. in ParaLITICO. COSSE CONVULSE, V. COSSA. CONZA (colla z aspra) s. f. Concia, Luogo dove si conciano le pelli, e la materia stessa onde si conciano CONZA CHE SPUZZA, Concia di caviale, Concia fetente.

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METER IN CONZA LA PELE, Mellere e Tenere il coiame in addobbo o in mortaio o in canale. V. GALARO.

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CONZA DEL VIN, Concia, Accomodamento che si fa a' vini coll' infondervi che che sia, specialmente perchè acquistino il colore nero DAR LA CONZA AL VIN, Dare il governo al vino; Governare o Fatturare il vino; Impepare il vino, Alterarlo con qualche mistura.

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CONZA CO LE CEolete, V. CroleTA.
TERA CONZADA, Ricotta, Agg. a Quella
terra lavorata che abbia ricevuto i benefizii
del sole e dell'aria.

CONZACAREGIE, s. m. Seggiolaio,
Quello che aggiusta e rattoppa le seggiole

CONZA DE PIATI, Conditura; Condimento, Dicesi delle vivande.

rotte.

CONZADA, 8. f. Acconciamento; Condimento, dicesi delle vivande -Concia; Racconcio; Racconciatura; Racconciamento; Ratloppamento, degli Arnesi o altro.

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DAR UNA CONZADA A LA SALATA, Condire o Acconciar l'insalata. CONZADOR O Conzaòr, s. m. Acconciatore; Racconciatore e Festaiuolo, Colui che addobba le Chiese o altri luoghi pubblici per qualche festa. CONZADÚRA o Conzaura, s. f. Acconciatura o Conciatura, Accomodamento, Rattoppamento di che che sia — Parlando della capigliatura, Acconciatura o Assellatura di capo e Rassellatura. CONZAFENESTRE, s. m. Vetraio, Quello che accomoda i vetri rotti delle finestre. Finestrato dicesi il Falegname che accomoda il legname.

CONZALAVÈZI (colla prima z. aspra e la seconda dolce) s. m. chiamasi in Venezia Colui che gira per la Città e rispranga con fil di ferro o di rame le stoviglie rotte e raggiusta i vasi di rame ad uso di cucina, aggiungendovi de' pezzi; ed è mestiere che partecipa del Calderaio e del Fabbro. Aleuni aggiungono al grido di Conzalavezi le seguenti parole STAGNAR SENZA RASSÅR O METER PEZZE SENZA IMBROCAR. Concialaveggi nou trovasi ne' dizionarii; Stagnataio dicesi all'Acconciatore di rami e di stagni. V. CASTRAGATI E FRAVO.

CONZAOSSI, s. m. Acconciatore o Rannestatore dell'ossa; ed è il Chirurgo o simile che riunisce ed aggiusta le ossa

rotte.

Parlando poi per traslato, dicono i Veneziani molto appropriatamente Conzaossi a Colui che pregato o consultato è valevole ad acconciare delle faccende o cose disperate: come sarebbe Riunire in amicizia delle famiglie da lunghi anni tra esse nemiche; Rimettere in sesto uno stato economico rovinato; Addirizzare una lite, cioè Incamminarla per la buona strada, e far cose simili che sembravano comunemente impossibili.

CONZAPÈLE, 8. m. Conciatore. V. PELA

TIER.

CONZAR, v. Acconciare o Conciare o Met

tere in concio, Accomodare, ridurre a ben essere e mettere in sesto e in buon ordine. Conzin El MAGNAR, Condire

▲ CONZIN, Ricondire.

TORNAR

CONZAR I ABITI ROTI, Raggiustare; Rabberciare; Ratloppare.

CONZARI CAVELI, Acconciare la testa o i capelli; Assettare il capo.

CONZARI OSSI, Rannestare le ossa, Rattaccarle insieme quando sono rotte, che dicesi anche Riporre le ossa.

CONZAR LE CASE, Ristaurare.

CONZAR LE PIGNATe e le crepe, Risprangare, vale Unire i vasi rotti con filo di ferro.

CONZAR PULITO, Ammanierare; Acconciare; Abbellire.

CONZAR DA FRIZER O CO LE Cholete, V. CROLETA.

CONZARSE, parlando del tempo, Rasserenarsi. V. GIUSTÀR,

CONZARSE IN QUALCHE LOGO, IN LETO, SE LA CAREGA, ec. Acconciarsi o Conciarsi o Assellarsi, e vale Accomodarsi.

LA ROBA CONZA LA GOBA, Dote acconcia la persona, cioè I danari accomodano i difetti.

TORNAR A CONZin, Racconciare; Rassettare; Riordinare.

UN DESORDENE CONZA UN ORDENE. V. DE

BORDENE.

VOGIO GONZAR M, Voglio acconciar a mie mani; Acconciar di per me. CONZAR IN SAOR, V. SAOR. CONZATESTE, 8. f. Crestaia, Mazzocchiaia, Lavoratrice di creste e d'altri abbigliamenti per uso di donne.

In altro sign. Acconciatrice; Accomodatrice; Adornatrice, Colei che acconcia il capo alle femmine, che lo abbellisce e adorna.

CONZAVENTOLE (colla z aspra) 8. m. Acconciaventagli, Quello che acconcia i ventagli rotti.

CONZEGNAR (colla z dolce) v. Congegna

re, Mettere insieme alcune cose in sì fatto modo, che ben si assestino l'une alle altre, quasi dicasi Mettere con arte ingegnosa, con ingegno, Commellere, Assesture, Incustrare, Accomodare, Combaciare. V. GIUSTAR.

CONZEGNO (colla z dolce e l'e stretta) s. m. Ingegno, Strumento ingegnoso, che abbia dell'ingegno, Ordigno; Arnese Congegnatura o Congegnamento, Lo sta to di ciò ch'è congegnato. CONZELAR, v. Congelare, Rappigliarsi le cose liquide per soverchio freddo o per artifizio.

Andrea Calmo in una lettera di lode ad un patrizio disse, A CHE MUODO LA NATURA 'HA IMPENSAO DE VOLER CONZELarve, cioè Farvi divenire una gelatina, e qui fig. per dirgli illustrato, trasparente nel sign. di Luminoso, Illustre, Celebre, Famoso. CONZIÈR ( colla z aspra) o CONCIER, 8. m. Conciero; Conciatura; Acconciatura; Acconciamento; Rasseitamento; Rassetta

tura, Accomodamento di che che sia guasto.

CONZIER DEI PIATI, Condimento e Accon

cime.

CONZIER DA TEST▲, Acconciatura. Belle acconciature di teste.

CONZIER DA CHIESA, Parato; Paratino; Paramento; Addobbamento.

Conzièr de cabe o de campi, Acconcime; Acconciamento; Raccomandamento; Riparatura; Ristaurazione. CONZIERÈTO, 8. m. Piccola acconciaturu; s'intende una cuffia o velo o fascia finissima intrecciata sul capo per ornamento, e dicesi di quella delle Donne. CONZO (colla z aspra) add. Concio, Acconcio; Condito, Dicesi delle vivande.

TEGNIR IN CONZO E IN COLMO UNA CASA, Tenere in acconcime, Riparare, Ristaurare, Acconciare una casa, Conservarla in buon essere.

CONZO, 8. m. Misura di vino, così detta sul Veronese, in vece di Mastello. Abbiamo Congio dal Lat. Congius per sorta di misura antica Romana pei liquidi, la quale dividevasi in sei parti, dette quindi Sextarii. Il nostro Mastello si divide in sei secchi. V. BIGONZO.

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DAR UN PUGNO, O SIMILE, THA COPA E COLO, Colpire alcuno sulla collottola. COPA, add. Accoppato; Ucciso.

RESTAR cori, detto `fig. · Rimanere stordilo, sbalordito, confuso, tramortito.

SIRSTU COPA, Detto scherzosamente per amicizia ed anche talvolta per vezzi, e s'intende, Il malanno che ti colga.

Corio! Altra maniera fam. Che ti venga la rabbia, il malanno! Barone! Briccone! Guidone!

SON BESTÀ COPA DE TANTA BONTÀ, Restai soppraffatto o sorpreso da tanta bontà o da tratti e maniere cotanto genlili. COPO, s. m. (coll' o chiuso) verbale di COPAR.

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Coro, parlando di Animali s'intende Macello ANEMALI DA COPO O DA COPA, Animali da macello MANDARI MANZI AL COPO O A LA COPA, Mandare i manzi al macello. COPAGNA 0) COPAGNAO)

add. Voci plebee, dette per

Cori, dicendosi SIESTU COPAGNA O COPAGNAO! Lo stesso che SIESTU COPA, Detto per vezzi.

COPAL. V. GOMA COPAL.

COPANETO, 8.m. Lancetta, Piccola Lancia.

CONZURAR (colla z dolce) v. Congiu- COPANO, s. f. Schifo; Palischermo; Pa

rare.

COO, 8. m. Covo; Covolo; Covacciolo; Covile; Nido dell'animale.

METER A COO, Porre la chioccia o Porre l'uova Detto fig. Porre a guadagno Acconciar l' uova, dicesi del Preordinarsi alcun affare per cavarne profitto opportu

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COPA (coll'o stretto) 8. f. Coppa; Nuca, La parte di dietro del capo verso al collo - Collottola; Coltula; Cuticagna; Occipizio e Memoria, La parte concava deretana tra il collo e la nuca.

FAR COPA O BONA COPA, Far collottola, o buona collotlola; Far colenna o buona colenna, Ingrassare.

COPA D'ORO, detto fig. Esser meglio del pane; Essere una coppa d'oro; Ollimo; Aureo; Netto come un bacino, di somma eccellenza, Dicesi d'un Uomo.

EL PALO DE COPE, T. di giuoco, Coppe, Uno dei quattro semi o pali delle carte da giuoco Ton SU EL DO DE COPE, Fuggire; Farsela; Andar via.

liscarmo; Lancia.

COPANO, detto per Corano, V. COPAR, v. Accoppure, Uccidere col percuotere sulla coppa, come per esempio, si fa de' buoi. Uccidere; Ammaszare, si dice degli uomini Tirar il collo agli uccelli, polli, etc.

COPAR, detto fig. Stordire; Sbalordire; Confondere. V. IMATONIB.

COPAR LA BALA O'L BALÒN, T. del giuoco, Schiacciare in terra la palla, Rompere il tempo nel giuoco.

COPAR LA ROBA, LE MERCANZIE ec. Gettar via; Accoppare le cose sue, Venderle per manco ch'esse non valgono.

COPAR LA VOSE, Abbagliare o Coprir la voce, dicono i Musici per dire Cantare o suonar così forte che non si sentano le altre voci o strumenti.

DOPO MORTO EL SI COPE. V. MORTO. COPE. V. COPA.

COPÈLA, 8. f. Coppella, Vasetto per cimentarvi l'oro e l'argento. Argento di coppella. E quindi Coppellare, Affinar l'oro e l'argento colla coppella.

STAR A COPELA DE QUALCÙN, detto flg. Competere con alcuno; Star del pari; Stare a competenza, al paragone.

NO PODER STAR ▲ copela, Non esser allo a scalzare chi che sia, Esser di gran lunga inferiore ad uno. Non è allo ad essergli fattorino, Non è da paragonarsi. COPELINA, 8. f. T. di Zecca, Bottone.. Bottone di fino, Chiamasi ne'saggi delle monete quella piccolissima particella d'oro o d'argento che resta nella coppella per farne saggio. COPENAGHEN, ■. m. Gabbano; Palandrano.

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