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che dire COVERTOR a qualunque altro panno da coprir che che sia.

COVERTOR DEL PAN, Telo da pane, dicesi quella Tovaglietta o striscia di pannolino, con la quale si cuopre il pane sull'asse.

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COVERTOR DA OSELAR, Paretaio, chiamasi l'Aia sulla quale si spiegano le paretelle per coprire gli uccelli, che allettati dal canto de' compagni ingabbiati, e dallo zimbello, si posano sulla frasca o vogliam dire boschetto naturale o posticcio posto in mezzo del paretaio Parete o Paretella, dicesi alla Rete che si distende in sull'aiuola. A questa rete si dice anche Copertoio ed Erpicatoio o Aiuolo. COVERZER, v. Coperchiare; Incoverchiare e Coverchiare, Coprir col coperchio, dicesi di cassa, scatola e simile che abbia il coperchio Coprire; Ricoprire o Ricourire e Velare, valgono Occultare, Nascondere Tornar a coverzer, Ricoperchiare o Ricoprire, dicesi rispettivamente nei due suddetti significati Onesture o Adonestare, vale Coprire o Colorare sotto specie d'onesto, ovv. Dar colore o apparenza di giustizia.

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COVRIRSE, Coprirsi, detto in T. Mil, vale Ripararsi, difendersi, sostenersi. COZZADA, 8. f. Cozzata; Cozzo. COZZAMENTO, V. INCOZZAMENTO, nel primo signif.

COVERZERSE LA testa, Meltersi checchè sia in capo. COVIÈLÓ, 8. m. Coviello, Maschera che finge un bravo sciocco, la quale s'aggrottesca con fargli i baffi alla Spagnuola col nero di brace.

EL PAR UN COVIELO O EL CAPITAN COVIELO, Pare un Coviello, E si vuol alludere a chi ha il tabarro troppo corto. V. TA

BARIELO.

COZZÁR, v. Cozzare; Urtarsi.

COVISMODO, Voce storpiata dal latino
Quovis modo, e vale il suo vero significa-
to, cioè In certo modo; In certa guisa;
A guisa.
COVRİR, v. Lo stesso che COVERZER, V.

COVRIR UN POSTO, UN IMPIEGO, Esercitare; Possedere un posto, un impiego.

COZZAR CON CHI GA I CORNI PIÙ LONGHI, Cozzare o Urtare col muro ; Fare a cozzo co' muriccioli, Contendere con più potenti di sè Mangiar le noci col mallo, si dice di Coloro che dicono male e cozzano con chi sa dir male meglio di essi. Non trescure con chi è più di te.

CozzARSE, Impuntarsi, detto fig. degli Schermidori, dell'incontrarsi le due spade punta per punta.

COZZARSE INSIEME, Tenzonare Quistio-
nare a parole; Bisticciarsi o Bisticcicarsi,
Contrastare pertinacemente Stare o
Contendere a tu per tu, vale Rispondere
ad ogni minimo che nel bisticciarsi e nel
tenzonare; stare in ostinata contesa senza
voler ceder giammai.

CRAGNA, s. f. Voce fam. Untume o Su-
cidume e Sudiciume, Quella sporeizia un-
tuosa che si vede talvolta sul collare di
qualche abito, ma specialmente nella par-
te deretana.

EL GA TANTA CRAGNA SUL COLARIN, CHE
SE CONZARIA I CAPOZZI, Il collare ha tanto
unlume, che condirebbe i cavoli cappucci.
CRAGNIZZO, Nome aggiunto dato da'Pesc.
generalmente ad alcune specie di pesci di
mare del genere Labrus di Liuneo, come
al Labrus Coeruleus di Bonetterre, pesce
giallo rosso ed azzurro, il quale è piutto-
sto raro nel nostro mare.
CRAGNO, 8. m. Cranio, L'osso del capo
che difende il cervello,

Detto alle volte per lo Capo stesso, co-
me A CRAGNO A CRAGNO, lo stesso ohe A
TESTA A TESTA, A tu per tu; Testa a testa.
CRAICER, 8. m. Moneta di rame tedesca ;
lo stesso che CARANTAN. V.
CRAOCEMBOLO, Idiotismo di tanti fra la
bassa plebe, che non sanno dire CLAVICEM-
BALO, V.

CRAUTI, 8. m. Salcraut, Voce tedesca
da Kraut che vuol dire Erba. Cavoli salati,
Cavoli o Cappucci inacetiti, che si man-
giano per salsa.

CREA, 8. f. Creta; Argilla o Argiglia, Terra tegnente e densa, della quale si fanno le stoviglie.

CRAVA, Voce corrotta da Cavna, cioè Ca-
pra, detta per Agg. ad Uomo nel sign. di
Vile; Vigliacco; Vigliaccone; Poltrone
simili.

COVRIR DE CREA, Incretare.
CREANZA, add. Creanzato, che ha crean-

CRE, s. m. Scricchiolata, Suono o romore
che fa alcuna cosa nello scricchiolare
Cri e Crich e Cricche, il suono del ghiac-
cio e del fendersi delle stoviglie.

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CREAPÒPOLI, 8. m. Voce furbesca de'nostri Barcaiuoli, e vale il Pene. CREATURA, s. f. Creatura.

Crocchiure, si è detto metaf. del suono che rendon le cose fesse quando sono percosse, e le sconnesse e sconfitte, lo che si dice anche Chiocciare; Croccare; CigolaCrocchiare, dicesi pure de' Ferri dei Cavalli quando sono smossi e crollano cigolando FAR CRE O CRI, Crepare; Schiappare, dicesi del Fendersi o rompersi le stoviglie. V. Cantar DA LECO, in CanTÅR.

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Creatura, dicesi popolarmente anche da noi per Bambino, Cara Sta Creatura, Cara questa creaturina, questo bambolo; Caro il mio naccherino.

CREATURA DE FAMEGIA, Creatura o Creato, Servo, Allievo, persona dipendente. LA CREATURA IN PANZA DE SO MARE, Feto Embrione, dicesi il Parto informe, non ancora perfettamente organizzato.

CREATURE! Voce di esclamazione, Accor r'uomo, Grido con cui taluno invoca l'altrui soccorso: ch'è quanto dire: Soccor rele buona gente; Aiutatemi.

CARE CREATURE, Detto per amorevolezza, è lo stesso che Cari figlio fratelli o amici CREATURE, VE Saludo, Amici, vi saluto; Mici cari, vi saluto, vi do il buon giorno o la buona notte. CRÈCOLA, T. di alcuni Pesc. Pesce simile alla Salpa, e forse una varietà di essa. V. SALPA. CRÈCOLA, 8. f. detta anche Favòto, RaCOLETA & ROCHÈTO, T. de'Cacciatori, Cercedula o Garganello e Sartella, Uccello del genere delle Anitre selvatiche, detto da Linneo Anas querquedula. Il loro verso o voce imita la Raganella (RACOLA), facendo Cree Crec, onde fu ad essa dato un tal nome volgare di Crecola. CRECOLAR, v. Scricchiolare o Screpolare, Dicesi del Letto, ed anche di quel rumore che fanno talvolta le scarpe o le pianelle in andando. V. CRE. CREDADOR, T. antiq. Creditore. CREDENZA, 8. f. Credenza, l'Atto del credere, cioè fidare altrui sul credito. Dare a credenza o a credito; Pigliare a credenza; Far credenza.

A FAR CREDENZA NO SE GUADAGNA GNENTE, A credenza chi dà spaccia più assai, perde l'amico e i danar non ha mai. Meglio consiglia quell'altro proverbio, Buon mercato e non oredenza.

EL TEMPO N'HA FATO CREDENZA, Detto met. La pioggia ci ha rispettato: cioè Durante il nostro cammino non ha pio

vuto.

BULAR IN GREDenza, V. BulidA. CREDENZA, 8. f. che anticam. dicevasi CRENZA, Credenza, dicesi anche da noi all'Armario nel quale si ripongono a custodia gli arnesi ed avanzi della mensa, ed altre cose ad uso di famiglia. Nelle case de' grandi si dice Credenza alla stanza che serve in vece d'armario. CREDENZIÈR, ■. m. Credenziere, nello case de' grandi si chiama Quell' Uffiziale di servigio, che ha cura della credenza. CREDENZIERA, s. f. dicesi la Moglie o

Femmina di Credenziere, la quale ad imitazione di altre voci così formate dal nome mascolino, potrebbe dirsi Credenziera, CREDENZON, add. Corrivo, Credulo e Credevole e Credulissimo, Troppo facile a creder le cose. Battezzato in domenica ; Che se la beve; Terra da piantar carole. CREDER, v. Credere ; Prestar o Porger credenza.

CREDER FACILMENTE E DA BON MINCHION, Andarsene alle grida o Andarsene preso alle grida; Lasciarsi levare a cavallo

Arcicredere, Credere fermamente, ed anche Creder più di quello che si dee credere.

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CHI TE CREDESSE NO SARAVE OBLIGA A FAR QUARKSEMA. Ovv. Se ti ghe credi, no ghe XK EBREO IN GHETO, Chi per lepre ti pigliasse o comprasse, getterebbe via i danari, Dicesi di un grande astuto, cui non si può facilmente prestar credenza.

EL CREDEVA D'AVERLO IN SCARSÈLA, Oh! | e've la pareva aver poco fa nel borsellino, Si credeva sicuro e fu ingannato.

FARSE CREDER SAVIO, Purer savio a credenza, Farsi credere o supporre.

LA XE UNA COSSA DA CREDER O CHE SE POL CREDER, È creditoio o credibile.

MOSTRAR DE CREDER, V. MOSTRAR, NO I TE CREDE, Il tuo inchiostro non ligne; La tua serillura non passa per buona, Detto fig. Non hai credito.

NO CREDER A LE SO PANCHIANE, Non gabellare quello che dice alcuno. V. in F1CAR e RICEVER.

SE CREDE PIÙ FACILMENTE AL MAL CHE AL BEN, La gente è più acconcia a creder il male che il bene.

CREDO, 8. m. Credo, Il simbolo degli Apostoli.

TOR DE LA ROBA che che sia in credenza. MAGNAR IN T'UN CREDO, Mangiare in un credo, cioè Quanto tempo ci vuole a dire

SUL CREDO, Pigliare

il Credo. Così si dice VADO & VEGNO IN T'UN CREDO, Vado e torno in un credo, cioò Presto. CREMA, 8. f. Crema, Specie di vivanda nota che consiste in un intriso di latte, sarina bianca, uova e zucchero.

CUSINAR LA CREMA, Rosolare la crema. CRÈMESE, add. Chermisino o Cremisino, Di colore di Chermisì o Cremisì. CREN, s. m. Cren; Barbaforte; Lapazioacuto; Ippolapato; Rafano rasticuno, Radice grossa, lunga, bianca, tuberosa e bernoccoluta, d'una pianta erbacea di sapor molto acre, chiamata da' Botanici Cochlearia Armoracia: la quale radice grattugiata e inforzata coll' aceto si mangia per sal

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CREPA DE PIGNATA, Coccio e Greppo, Pezzo di vaso rotto di terra cotta FAR DE LE CREPE, Fare de' pentolini, Si dice del Rompere una pentola in pezzi, CREPA, add. Crepato; Screpolato; Crepacciuto; Fesso; Scoppiato; Schiappato.

SIESTU CREPA, Espressione fam. Che ti venga la rabbia o il malunno, Dicesi anche per vezzi o in atto di scherzo. CREPÀDA, s. f. Crepatura; Scoppialura.

FAR UNA CREPAD▲, Fendersi o Scoppiare, dicesi de' Vasi Detto fig. Crepare,

vale Morire.

CREPAR, v. Crepare, Spaccarsi, fendersiSCOMENZAR A CREPAR, Screpolare o Crepolare.

Crepare, detto fig. vale Morire.

Crepir da la paura, Morir di spavento, Detto per esagerazione.

CREPAR DA LA RABIA O DE VOGIA etc. Crepar di sdegno, di dolore, di voglia etc. CREPAR DA RIDer, V. Rider.

CREPAR, parlando delle bocce dei fiori, Sbocciare.

CREPAR, parlando di Muro, Far pelo; Pelare; Crepolare; Screpolure; Fendersi, Si dice delle piccole crepature delle mura LA CALCINA DEL MURO XE TUTA CREPADA, La calcina ha futto screpoli o crepature.

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CREPAK PER NO PODERSE TEGNÌR, Schiattare. P. e. lo schiatto se non rispondo. V. SCHIATAR.

INPENISSITE PUR TANTO, CHE TI CREPARA, Empili tanto, che tu corra rischio di sbonzolore o scoppiare.

PUSTU CREPAR! Canchero che ti mangi! Specie d'imprecazione. Ti venga il canchero; Ti caschi il fiato.

SE FA SE FA E PO SE CREPA, Nido fallo gazzera morta. Prov. e vale che in questo mondo tosto che uno è bene accomodato, si muore.

CREPAURA, 8. f. Crepatura; Spaccatura;
Crepaccio; Crepaccia; Crepato.

CREPAURE, T. di Mascalcia, Crepaccio

o Rappa. Malore che vien ne' piedi al Cavallo Setole; Rughettine si chiamano Quelle che vengono agli uomini pel freddo. CREPAURE DEI MURI, Pelo, Onde Pelare • Far pelo valgono Comineiare a scoprir peli, Mostrar fessure, Serepolare. Il primo dicesi della pietra, e del inarmo; e Far pelo non si dice che delle muraglie. V. Mu

RO.

CREPAURĖTA, ■. I. Screpolatura; Screpolo, Quelle fessurette che si producono talvolta nella corteccia degli alberi. V. Caɛ

PAURA.

CREPAZZE, 8. f. T. de' Maniscalchi, Giarda e Giardoni, Malattia del Cavallo nella giuntura sopra l' unghia.

CREPETO, 8. m. Fessolino, dim. di Fes-
80, Screpolatura. V. Crepaureta.
CREPO (coll'e larga) s. m. Crepatura o
Fenditura. V. CREPAURA.

TRAR UN CREPO, Scoppiare; Screpolare; Fendersi DAR DEI CREPI, Screpazzare. CREPON, 8. m. (dal Franc. Crêpon) Crepone, Sorta di Velo alquanto crespo. CRESCER. V. CRESSER. CRESEMÀR, v. vale Cresimare, ch'è Conferire la cresima. Ma più s'usa nel sig. di Tenere a cresima, cioè Far da padrino alla cresima So STA MI CHE L'HO CRESEMA, Io io l'ho tenuto a cresima.

CRESEMAR, detto fig. Canonizzare, per Accreditare, Autenticare.

SENTENZA CRESEMADA, V. SENTENZA. CRESEMAR QUALCUN, detto pur fig. Dur delle guanciale; Battere; Schiaffeggiare: locuzione vernacola detta da quella specie di guanciatina, che dà il Vescovo al cresimato nell' amministrazione del sagramento. CRESPA, s. f. Crespa; Grinzu; Ruga; Increspatura, Piega della pelle. Corrugazione è termine dottrinale Increspamento, direbbesi dell' acqua.

CRESPE DE LE CAMISE, Crespe

Grinze

si dice delle pieghe malfatte, e così del panno, come d'ogni altra cosa raggrinzata LAVORO A CRESPE, Lavoro a pieguline, a lattughe, V. INCRESPAR Accrespatura si dice di qualche difetto che scopresi nel pannolano. CRESPIN, 8. m. Crespone, Sorta di tela ordita di seta e ripiena di stame. CRESPO, V. GRESPO.

CRESSER, v. Crescere, L'aumentarsi di che che sia TORNAR A CRESSER, Raccrescere.

CRESSER EL DOP10, Geminare; Adduare; Far due tanti; Crescere il doppio - CAESSER O FAR TRE VOLTE, Triplicare; QUATRO Quadruplicare; MOLTE- Moltiplicare.

CRESSER, parlando di fanciulli, Garzoneggiare o Farsi garzone, Crescere, ingrandirsi de' ragazzi — AvÈR FINIO de cresSER, Aver fatto il groppo, ovv. Aver posto il tetto, valgono fig. Non crescer più della persona.

CRESSER DE LE BIAVE, Rincarare. Ritocco; Ritoccamento del grano.

Cresser de Le PIANTE, Vegetare.

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CRESSER IN MAL, Mal ci cresce chi non peggiora, dicesi di Chi insieme colla persona sia cresciuto anche nella malizia.

CRESSER IN MAN, Raffinare o Raffinire tra le mani, come la pasta. Crescere in mano val Diventar più perfetto.

CRESSER SORA, Sovraccrescere, Farsi una escrescenza. Sovraccrescere la carne, TAGIAR UN ABITO IN CRESSER, V, ABITO. IN CHESSEL DE LUNA.

CRESSER EL FITO, Rincarare il fillo. CRESSIMAN, s. m. Nome d'un giuoco di carte che fassi tra due persone, fra le quali si divide il mazzo; e resta vincitore quello a cui pervengono tutte le carte. Dicesi ancora volgarmente a questo giuoco, Zo

GAR A DESPOGIERSE IN CAMISA.

CRÈSSITA, 8. f. o CRESSIMENTO, Crescimenio; Raccrescimento; Accrescimento; Aumento.

CRESSÒN, V. NAstruzzo aquatico.
CRESSUDIN, add. Cresciutoccio, Alquan-
to cresciuto, fatto grandicello.
CRESSUO, add. Cresciuto; Raccresciuto;

Accresciuto.

CRESSUI, chiamano le donne in forza di sust. gli Accrescimenti ch'esse fanno alle calze nel lavorarle, coll' aggiungervi delle maglie per farle corpacciute nel mezzo dar loro la forma conveniente della gamba. CRESTA, 8. f. Cresta, Quella de' polli e simili che la hanno sul capo→ Quella sotto il becco dicesi Bargigli. V. BARBOLE.

In altro sign. Cresta, Condiloma; Fico; Tullera, dicesi ad Escrescenza carnosa, ed a quella specialmente ch'è prodotta da morbo venereo nel sesso posteriore.

CRESTA, 8. f. Voce di gergo, vuol dire la Berrella.

CRESTA DE GALO, s. f. T. degli Erbolai, Celosia, Sorta d'Erba, detta da' Botanici Celosia margaritacea, la quale ha la radice biancastra e fibrosa.

CRIADA, . f. Gridata; Gridore; Grido;
Romore Bravala; Correzione.
CRIANTE, add. LA XE UNA COSSA CRIANTE,
Ingiusta; Iniqua; Crudele; Che fa sgrida-
re, Che muove a dolersi.
CRIAR, v. (Forse dal Franc. Crier) Gri-
dare, Vi corrispondono Strepitare; Stri-
dere; Strillare; Levare strido o grido,
Schiamazzare; Shatarsi in grida.

CRESTÀL, 8. m. Cristallo, Materia trasparente e chiara, notissima, ch'è di due specio, naturale ed artifiziale. Il naturale chiamasi Cristallo di monte; l'artifiziale è quello che si compone e si fonde nelle fornaci del vetro; ed è il Vetro raffinato. CRESTALIZARSE, v. Cristallizzarsi, dicesi de' Corpi che diventano solidi e trasparenti come il cristallo, o che si riducono a concrezione di sale; e si dice anche Ingemmarsi.

CRESTIAN, V. CRISTIAN.

CRESTÒFOLO, dicevasi antic. nel nostro dialetto in vece di CRISTOFOLO, V. CRESTOSO, add. Crestoso o Crestulo, Parola nel senso vernacolo d'ingiuria bassa ad un giovane, indicato per Bagascione, V. BARDASSA.

CRETO (coll' e larga) add. Fededegno o
Degno di fede e Credevole.
CRIA, s. f. (Forse dal barb. Crida) Sgrido;
Sgridamento, Satirico discorso contro al-

cuno.

CRIAR A UNO, Sgridare alcuno o Gridare ad alcuno; che anche dicesi Garrire ad alcuno; Far romore in capo o in testa ud alcuno.

Cai, T. Antiq. Grida; Bando; Stridore.

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CRIAR COME UN'AQUILA O COME UN VASTO, Sliacciarne come un picchio, Incollerirsi assai. V. CIGAR.

CRIAR DEL LIONFANTE, Barrire, e quindi Rarrilo, La voce che manda fuori l'Elefante. Un barrito elefantesco.

CRIAR DEL TORO, Mugghiare; Mugliare; Muggire; Mugiolure, E quindi Mugghio e Muglio.

CRIAR DEI CAVALI, Nitrire o Annitrire e Anitrire, Quindi Nitrito e Annitrio. CRIAR DEL CAN, Abbaiare o Baiare Latrure, Il mandar fuori che fa il cane la sua voce contro alcuno, o in tempo di notte quando fa la guardia alla casa Guaire, dicesi per Qualunque voce de'Cani

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Squillire; Schiallire e Sguillire o Bociare, dicesi specialmente de'Bracchi quando levano e seguitano la fiera Uggiolare, il Mandar faori certa voce lamentevole, che fa il caue quand'è in catena e vorrebbe sciorsi Mugolare, Quando il cane manda fuori un certo suon di voce sommessa per allegrezza o per piacere che senta; e qualche volta per dolore; e quindi Mugolio Ringhiare, si dice Quando il cane irritato digrigna i denti - Gagnolare; Guaiolare e Guaire, dicesi della voce de' cagnolini Quando hanno bisogno di poppa, ed anche de' cani quando si dolgono; e quindi Gagnolio e Guaio.

CRIAR DE LE PIEGORE, DEI AGNELI, de le CAVRE, Belare e Specorare; quindi Belato e Belo.

Grufolare, è propriam. il Razzolare che fanno i porci col grifo; e per Quel gesto ch'essi fanno alzando il grifo e spingendolo innanzi grugnendo.

Chiar de l'aseno, Ragghiare o Ragliare; e quindi Rugghio e Raglio.

CRIAR DEI GATI, Gnaulare; Miagolare e Miagulare; e quindi Gnaulio e Miagolio, dicesi il Verso di uno o più gatti che miagolano. V. SGNAOLAR.

CRIAR DEL LOVO, Urlare o Ululare, e quindi Urlo e Ululato.

CRIAR de la Volpe, Gagnolare; & quindi Gagnolio.

CRIAR DEL PORCO, Grugnire e Grugnare; e quindi dicesi Grugnito, alla sua voce

CRIAR DEL SERPENTE, Fischiare; Sibilare; Sufolare e Zufulare; onde Fischio e Sibilo.

CRIAR DE LA RANA, Gracidare.
CRIAR DEL COLOMBI DE LE TORTORE,
Gemere o Tubare. V. ToGÅR.

CRIAR DE LE CORNACHIE e dei convi, Gracchiare.

CRIAR DE LE OCHE, Gracidare.
CRIAR DE LE ZOETE, Squillire.

CRIAR DEI POlesini e dei osELETI PUTINI,
Pigolare e Pipilure.

CRIAR DEI PAPAGALL! è DE LE GAZE, Cinguetture.

CRIAR DEL CUCo, Cuculiare.

CRIAR DE LA GALINA & DEL GALO, Schiamazzare o Stiamazzare, dicesi del Gridar del gallo e della gallina quando ha fatto l'uovo. Chiocciare o Crocciare, dicesi del Verso della gallina quando vuol covare o ha i pulcini. V. GALO.

CRIAR DEI SORZI е DE LE NOTole, Stridere.

CRIAR DEI PITOCHI O LAMENTARSE FINTAHENTE, Far marina, Si dice del Finger miseria e con importunità quasi gagnolando chieder la limosina o simili.

CRIAR DEI PUTELI, Vagire; e quindi Vagito dicesi alla voce de' bambini neonati.

Chiar de le rode e dei stizzi, Cigolare e quindi Cigolio.

CRIAR DEI MUSSATI, DE LE AVE, VESPE O MOSCONI, Ronzare e Rombare, e quindi Ronzo e Ronzio.

CRIAR NO VAL GNENTE, Dulle grida ne scampa il lupo, Si dice di Chi non ha dei suoi falli altra pena che grida, delle quali si fa beffe.

EL CRIA CHE PAR CHE I LO COPA. E' grida che par castrato. EL CRIA CH'EL PAR UN MANZO, Mugghia come un bue.

LASSA CH'EL CRIA, Gracchi a sua posta, Lascialo gridare.

CRIAR DE L'ANARA, Schiamazzare, Il gridare delle anitre.

CRICA, 8. f. Gara, nel sign. di Contrasto,
Dissidio fra persone di parere contrario.

AVER DE LE CRICHE, Aver de' contrasti, de' dissidii o liligii; Cozzure o Urtare con alcuno; Aver delle controversie o degľimbrogli o delle brighe.

CRICA, s.f. Cricca, Nome di giuoco di carle che si fa in più persone, ch'era in grand'uso anche in Venezia fin dal secolo XVII, come rilevasi dalle poesie vernacole del nostro Varotari, ma ch'è poi ito iu disuso. Non sappiamo di questo giuoco se non che

dicevasi e chiamavasi Cricca la riunione di tre figure, come tre re, tre fanti, tre assi ec. che uno avesse in mano.

FENIR LA CRICA, Maniera ant. e metaforica, e significava Dar l'ultima mano ad un affare.

CRICU, Cri e Crich, Voci che esprimono il suono del ghiaccio e del vetro, quando si fendono. V. CRE.

CRICO, ■. m. e per lo più CRICHI, Parte del carro delle carrozze. V. CARO sust. CRICO DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.

CRICO, (dal frane. Cric) T. degli Artiglieri, Martinello, Ordigno in uso presso gli artiglieri per alzar pesi, adoperando una forza assai minore di quella impiegata colla gran leva.

CRICO, voce ora disusata, che dicevasi anticamente nel signif. di Colpo; Percossa. CRICOLÀR, V. CRECOLAR.

CRIÈLO, 8. m. T. de' Pesc. Chiamasi ognuno di quo’lunghi pezzi, che uniti insieme compongono la Rezzola, V. REDE DA TRATA.

CRIELO, dicesi anche per CRIVELO, V. CRIMINAL (LA) Maniera della gente di bassa mano per dire Il Tribunal criminale. Errore di grammatica derivato dall' uso ch'eravi prima del 1797, d'indicare così per abbreviatura la Quarantia criminale.

UN CRIMINAL, detto in forza di sust, vuol dire Delillo - XE STA FATO UN GRAN CRIMINAL, E stato commesso un gran fallo criminoso o un gravissimo delitto.

Talora UN CRIMINAL, si prende per Rissa col ferimento di alcuno; e talvolta esageratamente per un semplice Abbaruffamento, detto più comunemente Barafusola, V. CRIÒLA, 8. f. T. agr. Arnese a guisa di paniere o cesta rivolta, formata di vimini disposti come quelli delle gabbie, che usano i contadini per tenervi sotto riparati i pulcini che van pigolando cioè gridando, e talvolta la chioccia con essi, onde diventa come una specie di gabbia. CRIOLAR, Y. CRIVELAR. CRIOR, 8. m. Grido; Sgrido; Sgridamento; Gridore; Gridala; Gridio; Stridio. Crior de le rode del caro, Cigolio; Cigolamento; Stridore.

GHE XE DEI CRIORI, C'è delle contese, delle baruffe, delle differenze; Si grida; La marina è turbata.

CRIORÈTO, 8. m. Gridetto, dim. di grido, Piccola contesa di parole senza male conseguenze.

CRISE, 8. f. Crisi e Crise, T. di Medicina. AVER UNA CRISE, Aver una vicenda, un imbroglio, un impegno, una sventura. CRISPO. PER CRISPo, detto per onestà in vece di Per Cristo. Per bacco; Affè mia; Affeddedieci.

CRISSE, s. f. Ecclissi o Ecclisse, s. m. 0scuramento di sole o di luna. La luna ha fatto il suo ecclisse.

cristianello, cioè Omicciuolo, uomo da poco. Buon cristianaccio, dicesi a Uomo facile e corrente.

CRISTIANITÀ, 8. f. Cristianità; Cristianesimo.

Cristianità, nel signif, più comune vale Carità cristiana, cioè Convenienza, discretezza LA GABIA UN POCA DE CRISTIANITÀ, Abbia un po' di carità cristiana, di convenienza, di amor del prossimo, di discretezza.

Senza cristianità, vale Senza religione, Miscredente. CRISTIER, V. CLISTIÈR.

CRISTO, Nome che qui si registra pei seguenti dettati.

NO CHE NO UN CRISTO, OVV. NO GO UN CRISTO DA BASAR, Non ho croce indosso; Non ho un becco d'un quattrino, Non bo danari. V. DIO.

STAR IN CRISTO, Stare a segno, o al segno, vale Stare con rispetto, con timore,

e ubbidienza.

FAR STAR QUALCUN IN CRISTO, ovv. TeGNIR IN CRISTO, Far filar uno, Farlo stare cheto per bella paura. Tenere alle mosse o Tenere a segno, valgono Far avere ad altrui pazienza — Tener in filello alcuno, detto fig. vale Tenerlo a dieta.

FAR CRISTO, Fare crich, Dicesi del fucile, quando sbaglia nel pigliar fuoco. Lo stesso che SCROCàr, V.

NEGAR CRISTO SU la crose, V. NEGAR.

BASAK STO CRISTO O SALTAR STO FOSSO Bere o affogare, si dice di Chi è sforzato dalla necessità: simile agli altri, Essere tra Baiante e Ferrante; Essere tra 'l rotto e lo stracciato o tra le forche e Santa Candida, Pericolare per ogni verso. V. in GANASSA.

FAR EL CRISTO, dicesi da' Nuotatori di

cia aperte e a gambe giunte, fingendo esser
un cadavere che vada colla corrente.

METER UNO IN CRISTO, Metter uno a do-
vere, Farlo stare ne' limiti.

MORTO CRISTO, STUADA LA CANDÈLA: lo stes-
so che FINIA LA FESTA, STUÅR LE candele, V.
in FESTA.
CRISTOFOLO, Cristoforo, Nome proprio
di Uomo, che CRESTOFOLO pur si disse.
CRITICO, add. ZORNO CRITICO, Giorno
climaterico, cioè Pericoloso, dubbioso, fata-
le. Giorno malauguralo, disgraziato,
CRITICÒN, s. m. Criticatore, Mordace ap-

puntatore.

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CRITICONA, 8. f. Criticatrice, dicesi alla
Femmina.

CRIVELÀ, add. Crivellato o Vagliato, di

cesi delle Biade.

CRIVELA DA BUBI, Crivellato; Bucacohiato; Foraminoso; Foracchiato, Pieno di forami o buchi - Crivellato di pugnalate, vale Ferito di pugnale in più luoghi.

CRISTIAN O CRESTIAN, add. s. m. Cri- CRIVELADOR, 8. m. Vagliatore.

stiano.

0

Pablår da cristián, V. Parlåk

L' UN BON CRISTIAN E GNENTE PIÙ, È un

Boerio.

CRIVELADURA, s. f. Vagliatura; Mondi-
glia; Scaglie, Parte inutile e cattiva, che
si leva dalle biade in crivellandole. V. BULA.

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CRIVELAR O CRIOLAR, v. Vugliare o Crivellare, Sceverare col vaglio da grano o biada il mal seme o altra mondiglia. CRIVELETO, s. m. Vaglietto, dim. di Vaglio.

CRIVÈLO, ■. m. Crivello o Vaglio o Cribro, Strumento coperto di cuoio seminato di buchi, da sceverare il grano.

CRIVELO ORBO, Vaglio senza buchi, Quello che serve allo stesso uso di sceverare in altro modo le biade.

CRIVELO DA CAPELERI, Calcaloio, Pez. zo di cuoio forte e bucherato, con cui i Cappellai cuoprono la falda de' cappelli, per comprimere al di sopra colle mani lavorarli.

CRIVELO DA ZECA, Kamino, Vaso di rame in forma di padella piatta a mano, dove si gettano i pezzi preparati pel conio, che si lasciano raffreddare in un crivello di ottone.

CROAR O CROVAR, v. Cader giù, ed è proprio de' frutti che cadono dall'albero,

CROAR LA CALCINA DAI MURI, Scanicare. CROAR DAL SONO, Tracollare, V. Caizar, CROAR ZO, Inclinare; Cuscar nelle vecchic; Portar i fiasconi, Si dice di Chi per età si abbandona colla persona e mostra una certa lassezza.

CROAR ZO LA SUPerria, Avvilirsiz Abbiosciarsi; Abbandonarsi. CROATA O CROvit▲, 8. f. Cravalla o Corvalla e Croatia, Fazzoletto o pezzuola di turbante o d'altro pannolino finissimo, che si porta al collo.

CROCANTE, 8. m. Berlingozzo, Cibo di farina intrisa coll'uova, in forma rotonda a spicchi, al di fuori invetriato colla chiara d'uovo. V. GATÓ.

CROCIERA, s. f. Incrociatura, V. Ixcap

CIAR.

CROCO, V. ZAFrån.

CROCO, in T. ant. dicevasi per Taglio

EL GA DA UN MATO CROCO SU LA TESTA CO LA BONCA, Gli fece colla roncola uno squarcio nel capo.

CROCOLAR, v. Gorgogliare; Bollire a seroscio, o a ricorsoio, Bollire della pentola o altro nel maggior colmo.

CROCOLAR, detto in altro sign. Chiocciare, metaf. dicesi di Pulcellona, cioè di Pulcella un po' sopraffatta oltre al convenevole tempo - LA CROCOL▲, Chioccia. V, Donze

LONA.

CRODA, 8. f. Roccia, Balza; Balzo; Rupe,
Luogo di monte dirupato - Scoglio o Mas-
so dicesi propr. Sasso grandissimo radicato
in terra.

CRÒGNOLO, 8. m. Voce del Contado ver-
so Padova: lo stesso che GNoco, nel sign.
di Bernoccolo. V. GNoco.
CROLAR, v. Diroccare; Cadere; Cascare;
Rovinare, dicesi degli edifizii.

CROLAR I DENTI, Cadere i denti, Quando cadono per vecchiaia o per malattia. Crollare è Ciò che noi diciamo SCANTINAR. V. CROMPÀR, Lo stesso che COMPRAR, V. CRÒNICA, . f. Cronica o Cronaca, Storia.

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CHE CRONICA! Che lungagnola o lungheria, Dicesi d'un discorso lungo e scipito. CROSATO, s. m. Farsello e Farsettino, Vestimento da uomo che cuopre il busto, come giubbone o camiciuola. CROSCO, 8. m. ed anche PILO, T. de' Maniscalchi, onde indicano una malattia del Cavallo, la quale consiste in piaghe sopra la colonna vertebrale, profonde e dolorose, con marcia. CROSE, s. f. Croce Fusto, dicesi al Legno che sta perpendicolo; e Braccia alle Due parti a traverso.

-

Croce, detto fig. in sign. di Pena, supplizio, afflizione, tribolazione TUTI GA LA SO CROSE, Ognuno ha la sua croce; Al can la tigna; Chi ha capre ha corna; Chi ha polli ha pipile; Non v'è rosa senza spine.

FAR LA CROSE O UN CROSÒN A QUALCOSSA; Fare un crocione; Fare il pianto a che che sia o di che che sia; Dare la benedica, Abbandonar che che sia Segnalo e benedetto, Aggiunti che si danno ad alcuna cosa che si voglia rilasciar liberamente ℗ con animo di non più rivolerla.

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METER IN CROSE UNO, V. METER.

A CROSE SANTA E VERA DE DIO, Alla croce di Dio, Specie di giuramento della vil plebe.

TOLÈLA DE LA SANTA CROSE, Mela; Croce santa; Tavola, Quella tavoluccia sopra cui sono chiare e grandi le lettere dell' alfabeto, per uso de' fanciulli che cominciano ad imparare.

CROSÈRA, 8. f. Crocicchio e Crociata e Quadrivio, Luogo dove rispondono quattro strade. Trebbio o Trivio, dicesi quel Canto o crocicchio dove fanno capo tre strade · Forca, si chiama quella strada che si spartisce in due.

Crociata, dicesi pure Quella parte della Chiesa ch'è fatta in forma di croce. CROSÈRE DEL CORLO, V. CORLO. CROSETA, s. f. Crocetta; Crocettina, Pic

cola croce.

CROSETA DE FORMENTO O CAVAGIÓN, T. agr. Cavallello, dicesi l'unione di molte gregne sul campo, cioè Quella piccola massa di biade che fanno i lavoratori nei campi, allora che le hanno mietute, prima di abbarcarle: detto così dall'accavallare un covone o gregna sopra l'altra. V. FAGIA.

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CROSÈTE, S. m. T. Mar. Crocette, si dicono quattro pezzi di legno situati in croce fra loro, i quali s'incassano nel colombiere di ciascun albero.

FAR CROSETE, Far delle croci o delle crocette, Modo basso, che significa, Non aver da mangiare Non aver pane pei sabbati, vale Patir la fame Far croseTE DA CENA. Far la cena di Salvino, cioè Pisciare e andare in letto.

FAR FAR CROSÈTE 4 QUALCUN, Tenere alcun a dieta; Mettere o Tenere altrui a filetto.

CROSÒN, s. m. Crosazzo o Crociato, T.

CROSTA DEL PAN, Corteccia o Crosta PAN TUTO CROSTA, Pane crostoso o crostuto. V. CROSTIN.

CROSTA O BROZA de le ulcere, Schianza o Stianza Chiazza dicesi la Macchia talora con crosta o di volatica o di rogna o d'altro malore, ch'esca fuori della pelle CROSTA DE LE PIAGHE, Escara e Schianza Crosta de la ROGNA, Piastra Crosta PIEN DE CROSTE, Crostoso; Crostulo; Rosolato.

CROSTA D'UNA MURA, Corteccia della muraglia.

CROSTE DE CREPAZZO, T. de' Maniscalchi, Giarda e Giardoni, Malattia del Cavallo nella giuntura sopra l' unghia.

DEVENTAR CROSTA, V. INCROStarse.

DAR DE LE CROSTE, Detto fam. e fig. Dar delle busse; Dar delle nespole; Percuo

tere.

CROSTİN, 8. m. Orliccio, L'estremità del pane che tiene della crosta. Orliciuzzo Orliciuzzino sono i diminutivi.

CROSTIN DE PAN BRUSTOLA, Felluccia di pane rosolato. CROSTINAR, Crostolizar, v. Sgranocchiare, Mangiar cose che masticando sgretolino. Sgranocchiare il pane; Sgranocchiare un topo.

Bocconcellare o Sbocconcellare, Mangiar leggermente Rosicchiare o Rosecchiare, Leggermente rodere. CROSTOLIN, dim. di CRÒSTOLO. V. CRO

STOLO.

CROSTOLIN DE PAN, V. CROSTIN. CROSTOLINAR, lo stesso che CROSTINår, V.

CROSTOLIO O INCROSTOLIO, detto per Agg. a Vivanda, V. SCALTRiO.

TUTO CROSTOLIO LA TESTA, Colla testa crostuta o crostosa. Rogna crostosa; Tigna crostosa; Crosta delle piaghe. CROSTOLIZAR. V. CROSTINÅR. CRÒSTOLO, 8. m. Crosta, Dicesi per analogia a quella specie di Crosta, che per forza di fuoco fanno alcuno vivande, come la panata, la torta, il pasticcio etc. V. TORTA.

MERDE COL CROSTOLO, V. MERDA.

e in qualche luogo Cruccia. Bastone di lunghezza alla spalla dell'uomo, ad uso di reggersi sulle gambe - Schiaccia, dicesi Quello strumento che serve di gamba a coloro che l'hanno meno.

CROSTOLI, Crespelli o Zuccherini, Pasta di farina bianca intrisa con uova e zuechero, tirata a guisa di vermicelli, ingraticolata insieme e fritta nel grasso di porco o nel butirro.

ANDAR CO LE Crozzole, Andar a grucce o a gruccia; Andar colle stumpelle. Crozzola de la SCALA, Crociata, Quella parte di Scala ch' è fatta in forma di croce.

CROVÈTA, 8. f. Corvetta, Legno da guerra
più grande d'un Brich, che porta in circa
venti cannoni.
CRÒZZOLA, s. f. Gruccia e Stampella,

Crozzola de la vinga, Vangile ● Stecca, Quel ferro che si mette nel manico della vanga, sul quale il Contadino posa il piede per profondarla.

CROZZOLA DE LA ZOETA, Mazzuolo o Gruccia, Strumento su cui posa la Civetta, mentre con essa si uccella.

CROZZOLA, detto famil. e fig. per Agg. ad uomo, Conca fessa, vale di poca salute. Esser malescio, infermiccio, Aver più mali che il cavallo della carretta.

Tegnir uno su LE CROZZOLE, Tener sulla gruccia, vale Sospeso.

TOLTO IN CROZZOLA, Locuz. metaf. fam. Tollo o Preso in urto; Preso in uggia, Odiato.

CROZZOLA D'UNA CHIESA O D'UNA SALA, Crociata, Quella parte ch'è fatta in forma di croce.

CROZZOLO, 8. m. Voce ant. che si legge nel Poemetto sulla guerra tra'Castellani e Nicolotti del 1521, detta per CRozzola in forza di rima -- FARLO ANDAR IN CROZZOLO, cioè Mutilarlo o Storpiarlo per farlo andare in grucce.

CRUCIAR, v. Cruciare o Crociare, Tormentare, Stuccare, Ristuccare, Importunare SEMPRE EL ME CRUCIA, Maniera fam. Sempre ei mi crucia colle sue parole, colle sue importunità, Sempre mi tormenta, mi stucca.

CRUCIARSE, Crucciarsi o Corrucciarsi, vale Adirarsi, Incollerirsi, Stizzirsi. Si noti bene che la voce Crucciare con due cc, vale Adirare, e con un e solo, Tormentare. CRUCIATA, 8. f. Crociala.

CRIAR A LE CRUCIATE, Sliacciare come un picchio, vale Gridare assai, lamentarsi forte.

CRUCIFICÀ, Voce di gergo de'nostri Barcaiuoli con cui intendono il Crocifisso. CRUCIO, 8. m. Cruccio, Tormento, Afflizion d'animo.

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Go UN GRAN CRUCIO, Ho un gran tormento; Ho una grande afflizione o travaglio - EL XE UN GRAN CRUCIO, Egli mi è d'un continuo tormento; Mai non fina o non rifina di cruciarmi. CRUDA. 8. f. Voce di gergo, che vale la Morte.

CRUCUGNÒTO, Voce fam. detta per Agg. a Persona piccola e grossa. V. TOPOLOTO, TOMBOLO.

CRUDELONA, Crudelu, Fem. di Crudele, ma è voce bassa e detta per ischerzo e in grazia della rima. CRUDELTÀ, .. f. Crudellà.

AMOR FA AMOR E CRUDELTÀ CONSUMA AMÒR, V. AMOR.

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