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dalesco; Mascalcia, Piaga esteriore di bestie da soma.

GALETA (coll'e stretta) s. f. (Anticamente dicevasi BoCOLA) Bozzolo o Boceio, Il gomitolo del Filugello.

CAVAR LE GALETE PAL FASSINER, Sbozzolare, e dicesi anche Sfrascare. NASSER DE LE GALETE, Sfarfallare. V. SBUSAGIE.

FARSK DE LE GAlete, Abbozzolarsi. V. CAVALIERI DA SEDA e INGALETÅR.

GALETA DE BISCoro, T. Mar. Galletta, dicesi da' Marinari il biscotto di mare tondo e schiacciato. V. Biscoтo. GALETA DE MAR, 8. f. T. de' Pesc. Bozzolo marino, Animale marino del genere degli Echini (Rizzo), chiamato da Linn. Echinus Sphaeroides. Il suo carattere è un corpo sferoidale, con dieci ambulacri. Non se ne fa uso.

GALĖTO, 8. m. Galletto; Gallellino, Piccolo gallo.

GALETO D'UN LAVELO, Chiave o Chiavelta, Arnese di ferro o d'ottone inserito in un cilindretto che a misura che si volta, l'acqua scatta dalla pila o s'arresta.

Galletto, T. delle Arti, Specie di Madrevite con due aliette, che servono di maniglie per aprire o stringere la vite.

GALETO DE MONTAGNA, V. GALO DE MON

TAGNA.

GALETO DE DONA CHECA, V. in GALO. GALETI DE LA FRASCHETA, V. FRASCHETA. GALĖTO MEGIARÒLO, 8. m. T. de' Cacciatori, Upupa ed anche Bubbola, detto in alcuni luoghi d'Italia Galletto di marzo o di maggio, o Galletto di montagna o Gallo del paradiso e Galletto di mare, Uccello conosciuto da Linn. col nome di Upupa Epops. È grosso quanto la Merla ed il Tordo. La sua carne non è molto buona. GALİA, 8. f. Gulera o Galea, Bastimento di basso bordo, notissimo, dove stanno i condannati al reino. Trireme chiamavasi una sorta di galea antica con tre ordini di remi. Cinquerime, Quella di cinque banchi. ANDAR IN GALIA, Andare in galera o a bastonare i pesci.

GALIA, detto da alcuni al GALIOTO, pesce. V.

GALIA, Voce famil. detto per agg, ad uomo, Galeone, vale Manig oldo, Guidone. Si dico anche famil. per vezzo, come Catlivello; Callivelluccio; Ghiotterello; Baroncello.

GALIA, 8. f. Centogumbe o Centipede, Sorta d'insetto notissimo, detto da Linn. Oniscus Armadillo o Armadillo vulgaris. Il suo corpo è allungato di molto, con ventiquattro piedi ai lati. disposti a guisa di remi d'una galera, dal che trasse il nome vernacolo, e due appendici alla coda. Pretendono le nostre donuicciuole che quest'animaletto porti fortuna. lo veggono volentieri nelle loro case, e non lo perseguitano nè lo impacciano.

Nel poemetto sulla guerra de' Castellani co' Nicolotti dell'anno 1521, sta scritto:

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GRAN GRINTA Gretolava i deNTI PERCHÈ UNA
GALIA A PICOLON GHE ANDAVA. Dal che si ri-
cava che Il camminare di questo animalet-
to all'ingiù era tenuto dagli stolti per mal
augurio o cattivo indizio.

GALIAZZA, 8. f. Galeazza, Grosso basti-
mento di basso bordo, il maggiore di tutti
quelli che vanno a remi.
GALINA. 8. f. Gallina, la feminina del
Gallo, detta da’Sistem. Phasianus Gallus,

GALINA SPOLVERARA, Gallina padovuna, dicesi Quella che s'alleva nel villaggio di Spolverara, Distretto di Piove, Provincia Padovana, e ch'è grossa molto più di tutte le altre ordinarie.

GALINA FARAONA, Gallina Faraone o Gallina di Guinea o Meleagrida, Specie di pollo selvatico, grande più d'una gallina, di color ceneroguolo brizzolato, detto da Linn. Phasianus Meleagris.

GALINA PEPOLA, V. Pepolo.

GALINA VARA, Gallina brizzolata o varia. GALINA CHE VOL coin, Gallina covaliecia, V. CHIOCA.

GALINA MONTADA DAL GALO, Gallina calcala dal gallo.

Criar de le gaLINE, V. CRIAR.

EL COCODE DE LE GALINE, Schiamazzare, Gridar delle galline quando han fatto l'uovo.

LA PRIMA GALINA CHE CANTA HA FATO KL vovo, La gallina che schiamazza è quella che ha fatto l'uovo, Metaf. Chi troppo s'affatica per iscusarsi, per lo più si scopre colpevole. La più trista ruota del carro sempre cigo'a.

XE MEGIO UN VOVO ANCUO CHE UNA GALINA DOMAN. V. MEGIO.

No LA VOL CHE GALINE CHE PAZZA VOVO, detto figur. e vale Non vuole che le amicizie utili.

ROBAR LE GALINE O ANDAR A GALINE, Sgallinare, Rubar le galline.

GALINA FORCELA, s. f. T. de' Cacciatori, Il piccolo Tetraone, Uccello che somiglia alla gallina e si piglia nelle montagne. Credesi che sia quella specie di Tetraone che è detta da Linneo Tetrao Tetrix, che dai Toscani si chiama Gallo o Fagiano alpestre minore. La feminina è grossa la metà del maschio.

GALINAZZA, 8. f. Beccaccia e Acceggia, che nel Veronese chiamasi BECAZZA, nel Bresciano ABCIA O RAVANGAN, e da Linneo Scolopax rusticola. Uccello palustre notissimo. V. BECANOTO e BECANELA. GALINAZZA DE MAR, 8. f. T. de' Pesc. Beccaccia marina, Pesce di mare detto da

Linn. Centriscus Scolopax. Ha il muso allungatissimo, terminato in un cilindro ricurvo, all'estremità del quale è la bocca senza denti, e di più un lungo aculeo sul dorso; è in oltre piccolissimo, di pelle aspra ed assai dura, e per nulla buono mangiare: in conseguenza di che non si vede quasi mai nelle pescherie. È poi molto raro. GALINAZZA DE MAR, chiamano i nostri Cacciatori valligiani l'Uccello CAENAZZO, V. GALINELE, s. f. o MOLESINI, Gallinelle, o Valerianella, Specie d'ortaggio silvestre, che ne' primi giorni di primavera si coglie ne'prati prima della sua fioritura, e si mangia in iusalata. È detto da' Botanici Valeriana Locusta varietas olitoria.

GALINER, 6. m. Pollaiuolo o Pollaiolo; Pollinaro e Guardapolli, Mercante di polli. V. CAPONERE.

GALINERA, s. f. La femmina del Pollaiuolo, che per l'esempio d'altre voci consimili, forse potrebbe dirsi Pollaiuola o Pollaiola.

GALINĖTA, s. f. Gallinella, Piccola gallina.

OMO GALINETA, Locuz. fam. Femminacciolo, Uomo vago di femmine. V. FERE

NELA.

GALIÒPIS, T. degli Erbolai. V. Ortiga

DEL FIOR ROSSO.

GALIOTA, 8. f. Galeotta, Piccola Galea leggerissima, che serve per andar in corso. GALIOTADA, 8. f. Birbonata; Guidoneria; Furfanteria.

GALIOTÈLO, add. Capestruzzo; Capestruolo; Agg. a Giovane di mal costume. GALIOTO, s. m. Galeollo o Forzato, Quegli che voga e rema in galera. Galeotto era propr. l'Uomo che s'ingaggiava a sorvir volontario nelle galere, detto altrimenti Buonavoglia. Ora dicesi Galeotto anche al Forzato o sia condannato alla peua del re

mo.

GALIOTO,, add. Detto ad uno per ingiuria, Guidone; Rio; Mariolo o Mariuolo Vale ancora cel signif. di Furbo; Aslulo; Sugace.

LA VA DA GALIOTO ▲ Mariner, Andar tra corsale e corsale; Tra corsale e corsale non si guadagna che le barile vuole; Ella è tra il rolto e lo stracciato, o tra Baianle Ferrante, o tra barcaiuolo e marinaio o da marinaio a scapolo; Questo fallo è tra baro e baro, Da uno all'altro non v'è differenza. GALIOTO, 8. m. T. de' Pesc. Ofidio barbato, Pesce di mare detto da Linn. Ophidium barbatum. Era detto con voce antiquata da' Veneziani PESSE GALEA O Galeoto. È di pelle sottilissima e pellucida. La sua carne è triviale.

GALIOTON, add. Munigoldone; Munigoldaccio; Furfanlaccio; Furfantone, Assai scellerato.

Dicesi pure fam. nel sigu. di Astulaccio; Furbo in cremisi; Scaltrissimo; Sagacissimo.

GALIZAR. v. GALEGIAR.

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CANTO DEL GALO, Gallicinio, cioè Quello della mezza notte Chiochiriata, dicesi la Voce ch' esprime il gallo, e Chiricchichi è voce finta ad imitazione del gallo Rignare, direbbesi il Verso del gallo, quand'è in furore.

SECNO DEL GALO, Ingallamento o Punto sallante, Piccola macchia rossa in cima all' uovo, Il punto della generazione del pulcino. PARER EL GALO CHECA, Ad ogni cusa appiccu il maio;. Pur Pusino del pentolaio, che si ferma ad ogni uscio, vale Innamorarsi per tutto. V. INAMORAIZZO Gallo gallinaccio, dicesi metaf. a Uomo soverchiamente libidinoso. Do GALI IN T'UN PONÈR NO STA BEN, Due ghiolli ad un tagliere, Si dice di due cho amino e appetiscano la medesima cosa.

O EL GALETO DE DONA

CANTA EL GALO Ee po ya dì, Prov. indicanto Che le cose seguono con ordine, dopo l'altra.

una

Co I GALI CANTA VOL PIOVER: detto metaf. cioè Lo disgrazie hanno i loro indizii. ZAMPA DE GALO, V. ZAMPA. GALO CEDRON, o assolut. CEDRòn, s. m. T. do'Cacciatori, Cedrone o Gallo cedrone, detto ancho Fagiano nero o Fagiano alpestre, Specie di Gallo di monte o alpestre maggiore, chiamato da Linneo Tetrao Urogallus. So ne trova qualcheduno nelle uostre montagne; ed è cibo raro e ricercato. GALO DE MONTAGNA, 8. m. T. de' Cacciatori, Gallo di monte minore o Gallo alpestre, Uccello della grandezza d'un pollo, di rostro arcuato, che si piglia sulle montagne, ed è cibo eccellente. Linneo lo chiama Tetrao Tetrix, ed altri Sistematici Tetrao minor o Urogallus minor. Pare che questo sia il maschio della Gallina forcella. GALO O GALETO D'ISTRIA, 8. m. T. de' Peɛc. Pesce di mare a scheletro osso80, detto da Nardo Blennius Alauda, il quale pesce si trova non solo negli scogli dell'I stria, ma anche nei nostri lidi fra i sassi. Gl'Istriani lo dicono CHIOSSA CAGNINA.

Linneo e gli autori dopo di lui avevano riguardato cone una specie identica l'Alauda e il Pholis degli antichi, chiamandogli con un sol nonie Blennius Pholis. Il suddetto Nardo però ha dimostrato in una sua memoria ch'erano due specio distinte, nominando quindi la prima, ch'è il Gallo d'Istria, Blennius Alauda, e l'altra Blennius Pholis, come vero Folide degli antichi, ch'è la nostra GATORUSOLA BENZA CRESTA, V. CAGNETA. GALON, s. m. Gallone o Fianco, Quella parte del corpo ch'è tra le cosce e le costole. Femore, dicesi l'Osso del fianco.

Gallone, dicesi ad una Sorta di guarnizione d'argento o d'oro o di seta tossutá a guisa di nastro. V. anche DUPLON.

GALON, detto per Accresc. di Gallo, Gulla strone, Gallo grande.

Boerio

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GALONAR, v. Gallonare e Listare,, Fre-
giare di liste o di galloni. V. INGALONA.
GALOPADA, B. f. Galoppala, Corsa di ga-
loppo.

DAR UNA GALOPADA, Galoppare.
GALOPAR, v. Galoppare, Andar del caval-
lo ch'è più che correre.

GALOPAR, appropriato ad uomo, Andaré o Camminar in fretta. V. TAPINÅR. GALOPİN, 8. m. Piccolo galoppo, Andatura del cavallo a guisa di galoppo, ina più rimessa del galoppo ordinario.

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GALOPIN, appropriato a uomo che si af-
fatichi camminando per attendere agli affa-
ri altrui, Cursore; Servigiale GALOPIN
dicesi anche per agg. a Colui ch'è vago di
far molte visite: quasi che per farne molte
in un giorno galoppi.

GALOPO, s. m. Galoppo, Una delle più bel-
le andature del Cavallo, di cui si vegga al-
la voce CAVALO.

GALÒRIA, 8. f. Galloria, Allegrezza ecces-
siva manifestata con gesti.

ANDAR O ESSER IN GALORIA, Andare o
Esser in galloria. V. GALEGIÅR.
GALOTA,. f. Berrettino, Quello che i
Preti portano sul capo. Secondo l'opinione
del nostro Galliccioli (Lib. II. n. 1692) pa-
re che la voce vernacola derivi dal Galerus
dei Latini, ch'èra un Arnese fatto a guisa
d'elmo, già usato da'Sacerdoti gentili per
coprirsi. Leggesi nel Sinodo Veneto del
1592: Galeros vero ex serico confectos
nemo deferat, cum lancos pileos quisque
pro temporis qualitate habere possit. E
qui il Gallicciolli intende che colla voce
Galero fosse vietato quel coprimento che
oggidì si dice GALOTA DA PRETE, che fassi
anche di seta; la quale, quando copre gli
orecchi chiamasi RECHIERA e dagli antichi
scrittori Coffia e Papaletra, onde pare sia
provenuto l'altro termine PAPALINA, V. Do-
po aver riferito questa erudizione, io mi
contenterò di derivar la nostra voce verna-
cola dal francese Ca'olle, che significa Ber-
rettino che cuopre soltanto la sommità del-
la testa

GALOTA DEL RELOGIO. Calotla, Specie di
cappelletto che serve di custodia al movi-
mento dell' oriuolo.

ESSER O PARER LA FIGURA DEL GALOTA,
Locuz. fam. Essere o Parere la figura del
Calotta, dicesi d'Uomo di brutto aspello o
contraffatto. V. FIGURA.

GALOTINA, 8. f. Cupolino, Voce Fioren-
tina, Berrettino con cui i preti cuopron la
chierica; ed è il dimin. di GALOTA.
GALOZZE, s. f. (detto con voce barb. Ca-
lopedes) Galoscie o Clarche, Specie di
Zoccoli o scarpacce di legno.

Gulloccia, T. mar, Nome che si dà ad al-
cuni legui a due corni, che servono per dar
volta alle manovre.

Galloccie, dicousi ancora Certi pezzi i quali entrano nella costruzione de' puntoni.

Corna, dicesi in Marin. Quella specie di

GAM

297 incavo o scanalatura, ch'è in capo all'antenua d'una lancia o della mezzana, e che investe nell' albero quando vien issata la vela.

Galloccia da remo, dicesi Una sorta di galloccia stabilita sui gironi de'remi delle galere o delle galeotte, per mezzo di cui più marinai possono maneggiarli nel vogare.

LA FARA L'ANTICRISTO CO LE GALOZZE, Suol dirsi dalle donne volgari per molteggło di qualche sposa novellina d'età sopraffatta, che sia supposta gravida; e vuol significare, Non è gravidu, Non è atta ad ingravidare. GALOZZO, 6. m. capponato.

Gallione, Gallo non ben

Dicesi ancora per Galletto o Gallo gio

vane.

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GALÙME, 8. m. T. de' Pesc. indicante tutte le specie di Conchiglie commestibili che vivono nell'acqua marina. Voce volgare derivata forse dal prurito cutaneo più o meno somigliante a quello della Scabbia (Gale), che produce l'uso troppo frequente del loro cibo.

GAMAUTO, 8. m. Gammaulle o Gammaut, Strumento chirurgico che serve per aprire i tumori grandi.

GAMAUTO, detto fig. vale Birro o Berroviere; Sgherro.

GAMAUTO, dicesi ancora metaf. per Lingua maledica, mordace. GAMBA, 8. f. Gamba.

GAMBA DE FERO, Gamberuolo, Armadu. ra della gamba.

GAMBA O GAMBO DE FORMENTON, Fusio o Gambo del formentone.

GAMBA DEL BOTÓN O D'UNA MEDAGIA, Gambo o Picciuolo.

GAMBA DEL CAVALETO, Piede.

CAMBA DE LEGNO, Schiaccia, Strumento che serve in vece di gamba a coloro che l'hanno manco o storpiata. Grucoia, si dico pure per imitazione a quel pezzo di legno,' che serve in vece di gamba ad uno storpiato.

GAMBA DE LE PAROLE, ASTA, V. PAROLA.
Gamba del recHÌN, Spillo.

GAMBA D'HRBA, Gambo; Slelo; Caule.
GAMBE DE CABIA, T. Mar. Gambadona,

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GAMBE DE SELENO O DA STRUZZO O DA TAOLIN, Gambe spolpate; E'va in su i balestri; Eva o cammina in su i fuscetti; Ila lasciato le polpe in Fiandra.

GAMBE FUSAR, Gambe affusute o affusolute.

GAMBE STORTE OA VERIGOLA O A ICHESE, Bilie; Gambe strambe; Gambe a balestrucEsser bilenco o sbilenc, si dice a Persona che abbia questo difetto.

ci

TROMBE DE GAMBE, Gambe a tromba, cioè Gambe gonfie.

CHE ME SIA TAGIADA LA TERZA GAMBA, Che mi sia tagliato il terzo piede, Modo scherzevole d'imprecazione o giuramento.

Co LR GAMBK A PICOLON, Cole gambe spenzolate o ciondoloni.

DARSELA A GAMBE, Dare o Darla a gambe, Fuggir velocemente. Chi non ha cuore ha gambe, d.cesi di Chi per timore fugge.

EL CORAGIO VA BRN MA ME MANCA LE GAMBK, detto fig. L'animo è pronto ma il polere è zoppo, detto fig.

FAR BELA GAMBA, Stare a gralla 'l culo; Stare in ozio o a diporto; Far il bello in piazza; Piazzeggiare; Imbotlar della nebbia, Non lavorare, non occuparsi util

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INVODARSE A LE GAMBE, V. INVODARSE.

NO ME SENTO PIÙ GAMBE DA LA PAURA, Ilo tronche le gambe, si dice figur. per Aver soverchia paura e sbigottimeuto.

No GO GAMBA, Dettato fam. scherzevole, per dire Non ho vaglia, cioè Disposizione a far bene qnella tal cosa.

NOL GA GAMBA PER CANTAR, Non ha disposizione o dispostezza o natura o altiludine al canto; Non ha naturalezza; ovv. Non ha abilità, idoneità. GAMBALI, s. m. T. de'Calzolai, Forma da allargare, Ordigno di legno da introdursi negli stivali per allargarli. In Toscana dicono Gumbali. GAMBARA. V. GAMBÈRA. GAMBARÀRO, 8. m. Granchiaio, Raccoglitore o venditore di granchi. GAMBARESSA, 8. f. Granchiessa, Fem. del Granchio.

GAMBARIOLA O SCHINCARIOLA, 8. f. Gambello o Sgambello; Dar il gambetlo o lo sgambetto, è Dar con la sua nella gamba di chi cammina per farlo cadere Aver la gambata o la stincata, modo basso, esprimente l'Esclusione da matrimonio desiderato.

GAMBARO, s. m. Gambero.

-

BOLA DEL GAMBARO, V. BOLA. GAMBARO D'AQUA DOLCE O GAMBARO DA TREVISO O DEL SIL 8. m. Gambero; Granchio o Cancro, detto da Linn. Cancer Astacus.

GAMBARO D'AQUA SALSA, 8. m. Gambero marino, chiamato da Linn. Cancer Crangon.

CURAR I GAMBARI, Mondare.

ANDAR AVANTI COME I GAMBARI, detto figur. Fare come il gambero o Muoversi come il gumbero, vale Dare a dietro Andare a ritroso vale Andare al contrario. EL ME PAR UN GAMBARO COто, Parere in viso un gambero arrostito, Dicesi di chi è rosso in viso smoderatamente.

GAMBARUOLA, s. f. Voce ant. Lo stesso che GANBARIOLA, V.

GAMBELO (coll'e larga) s. m. T. de'Cappellai o PELO DE GAMBELO, Pelo di Cammello, Pelo appunto tosato dal Cammello, che si vende in commercio ai Cappellai, i quali mescolandolo con quello della lepre ne fanno cappelli. A Milano dicono Pelo di cammello. Forse i Turchi che lo portano presero a dir Gamello in vece di Cammello, ed il Gamello fu poi imbastardito col dire Gambelo.

GAMBÈRA, 8. f. T. agr. Gambo o Fusto, Dicesi specialmente di quello del Formentone.

GAMBETA, 8. f. Gambella e Gambuccia, Piccola gamba.

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GAMBETE DE LE SCALE DA MAN, Slaggi. CHIAPAR LA GAMBETA, Battere il laccone; Batlere la calcosa, Battersola, Partirsi in fretta.

AGIUTIME GAMBETA, CHE SE NO, I ME LE PETA, Raccomandarsi alle gambe, Sottrarsi colla fuga al pericolo d'essere bastonato. Usar lo spadone a due gambe.

GAMBETA DE LE PAROLE, Asla delle lettere, che metaf. dicesi Gambo, Le linee rette onde sono formate alcune lettere dell'alfabeto, come M, N, U. GAMBÈTO, s. m. T. degli Ergastoli, Ceppi; Ferri, Specie di pastoie di ferro, che si pongono ai condannati.

Gambeto de Le FOGIE O DEI FRUTI, Pedicciuolo o Picciuolo o Peduncolo.

È anche T. di alcuni Cacciatori valligiani, in vece di ScamBirla, V. GAMBIÈRA, 8. f. Gambiera o Gamberuolo, Calzare della gamba che si mette sopra le calzo.

Calze a staffa o a staffella o Vose, Gambiera tessuta di lana, che per essere senza peduli rende similitudine alla staffa. GAMBILO, 8. m. T. Mar. Cappuccino dello sprone. È un bracciuolo che con una gamba è inchiodato nella ruota di prua e coll'altra giace in parte sul tagliamare e in parte sul maschio. GAMBO. V. in GAMBA al secondo significato. GAMBÒN, s. m. Gumbone, acer. di Gamba.

Detto per agg. a Uomo, Gambulo, Che ha le gambe lunghe e grosse. GAMELA (coll'e aperta) T. Mar. V. VERNEGAL e BACILOTA.

GANASSA, 8. f. Gota (coll'o largo) Guancia o Mascella o Ganascia, dicesi quell'osso nel quale sono fitti i denti. V. PAFOTE.

BUSI DE LE GANASSE. V. FOSSOLA. ROSSI O SGUARDI DE LE GANASSE, Rose delle guance; Vermiglio delle guance.

O'L DENTE O LA GANASSA, O bere o affogare, Si dico di Chi è sforzato dalla necessità a fare per lo minor male una cosa. V. CRISTO.

MAGNAR O RIDER A QUATRO GANASSE, V. MAGNAR O RIDER.

STRENZER LE GANASSE, Strignere le gole o le guance. V. STRENZER.

GANASSE DE LA TANAGIA, V. TANAGIA. GANASSÈTA, ■. f. Gotellina o Goluzza, Piccola gota o guancia. Gotelline rosse e tonde; Goluzze vermiglie o vermigliuzze. GANASSON. V. SCANASSON. GANASSÒNA, §. f. Gotone, accr. di Gota, guancia.

MILE BASI SU Quele bele ganaSSONE, Due mila saparilissimi baci su que' bei goloni giovialocci, inaffiuti di cervogia e rimpinzali di burro, disse il Conte Magalotti nelle sue lettere. GANASSÒTA, 0. f. Goluzza; Guanciolla fresca; Mascelle rotonde e carnule. GANASSOTO, add. Puffuto, Agg. che significa Uomo o Douna di guance carnacciuto. GANFO, 8. m. Granchio o Indormentimento, Quella specie di spasmo a' piedi e talvolta alle mani, che tra i moti convulsivi è de' più acerbi.

CHIAFÅR KL GANFo, Aggranchiare o Aggranchiarsi e Ingrunchire, Esser preso dal granchio.

Gango dri Cavili, T. de’Maniscalchi, Spavento, Malore che viene a' cavalli. GANGA o GHENGA, 8. f. UNA CERTA GANCA O GHENGA, Una certa ironia o Una maniera sardonica o Un'apparente ma 30spella verità L'À VENUDO CO UNA CERTA GANGA A DARME DA INTENDER MARIA PER RAVENA, Venne con aria di apparente verità ovv. Con un certo contegno di gravilà o d'importanza, ad infinocchiormi

etc.

GANGHERAZZI, Voce di maraviglia, che alcuni dicono corrotta da Cancarazzi, V. GANGRÈNA, 8. f. Cancrena, Malattia nota. GANZADA (colla z aspra) s. Í. Gunciata. GANZANTE (colla z dolce) add. Cangianle o Cangio, dicesi per lo più do' Colori de'drappi Scange, Drappo di seta di color cangiante. Velluto o Manto cangiante pavnuzzo e rosso.

ARIA Ganzante, Aria fresca, libera.

OMO CANZANTE, Uomo equivoco, dubbio. GANZAR (colla z dolce) s. m Cangiaro, Voce turchesca. Specie di pugnale che usano i Turchi.

GANZARIÒL (colla z dolce) 8. in. T. dei Pesc. Sgombero piccolo, Pesce di mare. V. SCOMBRO.

GANZARIOL, Birro neofito, Birro appena iniziato nel suo mestiere. GANZARÒLI (colla z aspra), chiamavansi anticamente Quelle barche, specio di filughe da trenta remi, che servivano a trasportare al Lido pei consueti loro esercizii i balestrieri.

GANZÈGA (colla z dolce) s. f. Galloria; Zurlo; Zurro; Giolito, Allegrezza occrssiva, manifestata ancho con gesti.

MKTRASK IN GANZÈGA, Essere o Mellersi in sustu. V. Borezzo. GANZÈR, 8. m. chiamasi da noi quell'uomo il quale con un bastone armato d'uncino appressa le gondole alla riva in que'traghetti che mancano di Pontili. GANZÈTO (colla z napra) ■. m. Guncelto,

T. delle Arti e dell'uso. Piccolo gancio o uncino, che dicesi anche Crocchello, gallicismo.

GANZETO DA CALAPAI PER DESCALCAR, Maguglio, Strumento a foggia di gancio appuntato con sua lama, che serve per tirar fuori de' commenti la stoppa vecchia. GANZO (colla z aspra) s. m. Gancio o Uncino, Raffio di metallo, che attacca per afferrare o ritener che che sia.

GANZO DA STRAScinar pesi, Protèlo o Trapèlo, Certo canapo con uncini ben grandi di ferro che serve a trainar pesi.

GANZO, presso i Soldati, Fermuglio, Quel gangheretto di fil di ferro o d'ottone, che ferma ed affibbia i centurini, le vestimenta, le cinghie dell'armamento e simili. V. ASOLA.

GANZO DE CAPON, T. Mar. Gancio di cappone, Macchina che serve a sollevar l'ancora quando nel cavarla fuori del mare comincia a comparire a fior d'acqua.

Ganzo de Lanza, Gancio da lancia, dicesi da' Marinari a quell'Asta armata d'un gancio di ferro con una punta diritta, con cui le lance si agguantano alla nave per accostarsi o si puntano per ispingersi fuori.

GANZO DE LA BALANZA, Anello scorsoio, È l'anello che sostiene il peso, V. BALAN

ZA.

GANZO (colla z dolce) s. m. Broccato, Drappo grave tessuto d'oro o d'argento, e questo dicesi Broccato liscio. Il Bruccato riccio o arricciato è lo stesso drappo tessuto a brocchi o ricci.

'ARIA E GANZO, Y PENINI DE MANZO, E SCAPINI DE BRUMA, E POLENTA CHE FUMA. Dettato proverbiale, inteso a motteggiare taluno che, essendo notoriamente miserabile, od alieno di limitatissime finanze, vuol darsi apparenza di ricchezza e farsi credere dovizioso od almeno agiato.

GAÒN, 8. m. T. Mar. Gavone, Luogo di abitazione sotto 'l cassero, nella parte posteriore d'una galera. GARANGHELO (coll'e larga) s. m. Merenduccia o Merenduzza, Piccola merenda in campagna Combibbia, Bevuta fatta all'osteria o altrove tra più persone, Stravizzo, si chiama il Mangiar e bere fuori dell' ordinario. GARANTİR, v. Garantire o Guarentire.

GARANTISSO MI, Promello io; Me ne fo mallevadore; Ovv. Accerto; Certifico; Assicuro che l'affare è così. GARÀTOLO, 8. m. che a Padova dicesi CABATO, Nocciuolo o Seme di carrubba o di cassia, V. SEMENZA.

GARBA, 8. f. Malvagia brusca.

BEVER LA GARBA, detto metaf. Sbuffare; Soffare; Adirarsi. V. RABIA. GARBATİN, add. Garbatuccio, Graziosetto. GARBATUM. Idiotismo per Grabatum. V. in TAMBULA.

GARBELADOR, o Criveladór, a. m. Vagliatore, Quello che vaglia o crivella il grano. GALBELO, 8. m. T. degli Orefici, Piatto;

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ZER EL NASO.

GARBEZZA, 8. f. Acerbezza, Saporo di cui si fanno le seguenti distinzioni.

Asprezza o Crudezza, dicesi al Sapor delle frutta acerbe,

Agrezza, proprio delle Frutta, non bea mature, come susine, uve etc.

Agrestezza, è il Sapore acuto e mordace degli Agrumi, che anche dicesi Forte.

Austerità è Qualità di sapore aspro, gagliardo, astringente.

Afrezza è Sapore aspro cho ba in sù dell'acerbo, come Quello dello Pere cotogue.

Bruschezza è Qualità di sapore che tira all'aspro, ma che non suol essere dispiacevole al gusto.

Acrimonia è Qualità e virtù non solo di penetrare ed incidere, ma anche di rodere.

Acidezza è Sapore brusco che il gusto dell'organo talmente tocca, che lo pizzica e penetra, come nell'aceto e nel cedro. GARBIN, 8. m. Garbino o Gherbino; Venlo agherbino; Libeccio; Agherbino; Africano; Africo; Sud-Ovest, Nome di Vento africo, che soffia tra mezzodì e ponente. V. LIBICHIO.

EL VENTO DE GARBIN QUEL CH'EL TROVA EL LASSA, LOCUz. fam. metaf. Chi s' ha si abbia; La pace d' Orvieto, Nessuna differenza da quel di pria.

GARBIN, add. Lo stesso che GARBETO, V. GARBINADA, 8. f. Libecciata, V. LIBI

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GARBO DE STOMEGO, Acidezza o Acidità GARGATO, 8. m. Gorgozzule Gorgozzuo- | GARZAR, v. Carminare o Scardassare,

di stomaco; Stomaco acidoso.

CHIAPAR EL GARBO, Pigliare l'acetosità,

dicesi del Vino.

GARBO, add. Acido; Aspro.

GARBO E DOLCE, Ag. odolce

Do'ciama

ro, Misto di amaro e di dolce. Muzzo, si dico di Mezzo sapore.

SUSINI GARBI CHE I SBREGA, Susine strozzalvie.

FORMENTO GARBO, Frumento o Grano acerbo, Immaturo.

PEGNO GARRO, Pegno finto o fillizio, Finzione dolosa d'un pegno ne'registri d'un monte o banco di pignorazione.

GARBO, detto per Agg. a Uomo, Ritroso, dicesi di Quegli che per suo cattivo costuine sempre vuole ogni cosa al contrario degli altri, siccome il vocabolo dimostra Aspro, vale Austero, Rigoroso Muso o VISO GARBO, Viso amarognolo, vale Mezzo sdegnato: Viso arcigno quando la faccia si arriccia mangiando delle frutta aspre o laz

20.

LA ME PAR GARBA, detto fig. La mi par agra cioè Dispiacevole, rincrescevole. La mi par oslicu, cioè Strana e difficile da comportare. Talora si soggiunge, No LA POSSO MANDAR ZO O NO LA POSSO INGIOTÌR, Non la so mandar giù o Non posso inyozzarla, cioè Soffrirla. GARBUGIO, V. INCARBUGIO. GARDELIN, . m. Curdellino; Curdello; Calderugio e Calderello, Uccellette notissimo, detto da Linneo Fringilla Carduelis. Ama costruire il suo nido ne' cipressi.

AVER DEI GARDELINI IN TESTA, Aver dei pellegrini, cioè dei pidocchi. GARDENAL, 8. m. Cardinale.

Detto in T. di gergo, Usignuolo. GARÈTA, 8. f. o CASOTO DA SENTINELA, Garella, Voce militare ma comune in questa parte superiore d'Italia, benchè gli scrittori toscani vogliano dire Casollo da sentinella. Fu chiamata anche Guardiola; Sentinella; Bertesca, Luogo dove sta la sentinella a far guardia. GARÈTO ) GARÈTOLO)

8. m. Gareto o Garrello e

Garretta, Quella parte e nerbo a piè della polpa della gamba, che si congiunge al calcagno.

TACIAR I GARETOLI, Sgarrettare o Sgher

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lo

Nottolino fu detto per ischerzo Fauci, dicesi propr. la Sboccatura della canna della gola in bocca. V. CANAOLE.

GARGATO DA GEMO O TONDELO, Anima del gomitolo, Cencio o Carta arrotolata con cui si aggomitola il filo, così detto perchè si fa spesso servir in tal uso un gorgozzule di pollame diseccato e ridotto a cerchio.

EL FA STAR ZO EL GARGATO COL PARLA, Lo stesso che FAR STAR ZO EL fià, V. Fià. EL GA EL GRAN GARGATO, lo stesso che CHIACOLAR SENZA FIN, V. CHIACOLAR.

EL GA UN GRAN GARGATO, detto metaf. Egli è un gran ciarlone; Favella sine fine dicentes; È un gran parolaio o un gran chiacchierone. GARIZZO, pesce, V. MENOLA. GARLIN, V. GHERLIN. GARLON, V. MATON, Insetto. GAROFOLA, add. Garofanato, Che ha l'odor del garofano.

GANGAME, detto in T. Mar. Battura o Scanalatura, Cauale intagliato ad angolo tutto a lungo della chiglia delle ruote di poppa e di prua, per incassarvi i torelli e le estremità dei madieri e delle incinte.

GAROFOLAR, v. Garofanare, Dar l'odore o il gusto del garofano. GAROFOLINI, s. m. T. de' Fioristi, Margheritina o Fior del cuculio. Piantą arvense, e dicesi Fior del cuculio, perchè fiorisce in maggio, tempo in cui comparisce l'ucello di tal nome. In Botanica è detta Lichnis flos cuculi.

GARÒFOLO, 8. m. Garofano, Fiore odorifero conosciutissimo, detto da' Botanici Dianthus Caryophyllus.

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GAROFOLI SCRITI, Garofani vergali Garofani brizzolati, cioè Minutamente macchiati e puntecchiati, e variegati.

GIUSTAR I GAROFOLI, V. GIUSTAR. GAROFOLO DA CINQUE FOGIE, detto metaf Un garontolo, cioè Un pugno. Probabilinente il nostro GAROFOLO è corrotto da Garontolo.

GAROFOLO, Erba, V. ERBA GAROFOLO. GAROFOLO, Droga, Garofano o Gherofano, Frutto aromatico o piuttosto il Ficre diseccato del garofano, col calice, col germe e col bottone, che viene a noi dall' Asia. V. BROCA DE GAROFOLO, in BROCA.

GARONTOLO, 8. m. Pugno, percossa data colla mano serrata a pugno. E però vocabolo quasi andato affatto in disuso. GARUSOLE, 8. f. T. de' Pesc, lo stesso che

BULI DE MAR.

GARZA, add. Cardato; Ricardato, V. GAR

ZAR.

Pettinar e raffinar la lana collo scardasso.

Garzar i pani, Cardare; Dare il cardo, Cavar fuori il pelo a' panni col cardo. GARZARIA, 8. I. Garzeria, Luogo dove si ripongono i cardi da cardare.

GARZETA (colla z dolce) s. f. T. de' Cacciatori, Garza, Uccello acquatico detto da Linneo Ardea Garzetta. Le sue penne della cresta sono molto ricercato per far pennacchi. Quest'uccello è alquanto raro fra noi. GARZÈTA BIANCA, s. f. T. de' Cacciatori, Syarza bianca maggiore o Airone bianco maggiore de' Toscani, detto da Linneo Ardea alba. Uccello acquatico o Specie di Airone, ch'è tutto bianco a riserva delle gambe che sono nere, e del becco ch'è giallo. La sua carne è poco stimata. GARZIERO, Uccello, V. ZARANTO. GARZIGNOL, Agg. d'una qualità di Pera. V. PERO.

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GARZO, 8. m. Cardo, ch'è quella Specie di pannocchia o testa spinosa con cui si cava il pelo ai panni. (V. GARzin). Essa deriva dalla pianta erbacea detta da Linneo Dipsacus fullonum, chiamata italianamente Disseco.

GARZI FRUAI, Cardi dirozzali, diconsi Quelli che sono stati adoprati e che tuttavia sono buoni. V. CARTO. GARZO, Uccello, V. SCARZO. GARZO SALVADEGO, Lo stesso che CarDO SPINOSO, Y.

GARZÒL e FILZÒL, 8. m Pennecchio; Pennecchino; Lucigno'o, Quella quantità di lino che si mette sulla rocca per filare. Gurzuolo è una porzione della canapa e del lino che si fila.

GARZÓN, 8. m. Garzone o Garzone di boltega, che anche dicesi Fallore, e Fattorino.

GARZÓN DEL MARANGON, Garzone del Legnaiuolo. GARZONA, Voce antiq. V. REGAZZA. GARZONADO, 8. m. Garzonato, Tirocinio del Garzone.

AVER FATO EL SO GARZONADO, Aver fatto la sua carovana o il noviziato o il tirocinio.

GARZONATO, 8. m. (colla z dolce) Voce antica, Garzonastro; Giovanello, Garzone soro e di poca esperienza. Ora direbbesi REGAZZOTO.

GARZOTO, Voce antiq. lo stesso che Gan

ZADOR.

GASCO, 8. m. Gasro. T. Mar. Specie di ornato nel quale si termina l'estremità superiore del Tagliamare ne'bastimenti che non hanno pulèna.

GASÈTO, dim. di Gaso. V.

GASO, s. m. Voce fam. donnesca e anche de' Sartori, Punto uddietro, il quale si fa introducendo l'ago nella stoffa,.facendolo passare ad alcuni fili di distanza, poi tornandolo ad introdurre sullo stesso punto in cui era stato introdotto prima, e poscia passandolo ad alcuni fili di distanza dal luogo in cui fu passato da prima.

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