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CHIAPÅR UN LIEVRO, detto fig. Dare un cimboliolo in terra; Dare un tombolo; Tombolare, Cader a terra.

EL

SBORIB EL LIEVRO, Stanare la lepre. UNA VOLTA CORE EL CAN E L'ALTRA LIEVRO, Chi la fa l'aspetta; Oggi a le, dimani u me.

LIGA, 8. I. detto anche PEGIO (coll' e aperta) Legu, La lega dell'oro e dell'argento, ch'è una mescolanza di differenti metalli, di cui formasi un misto di quella natura e prezzo che si voglia. V. FIN add. LIGA, Legato, add. da Legare.

LIGA ATORNO, Accinto, Cinto intorno. LIGA DE SOTO LA CENTURA, Succinto. LIGAI COME CARNE E ONGIA, Fratelli giuruti, vale Amici intimi, fedeli.

INVIDO LIGA, T. di Giuoco, Invito limitato in signif. di Giuoco in cui sia limitato il prezzo della partita.

Lici, detto per Peritoso; Verecondo, Di costume ritenuto, Vergognoso, che non ha ardire contrario di Franco, Coraggio80, Spedito.

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LIGABOSCO, 8. m. T. agr. Abbracciaboschi e Madreselva, Arboscello che getta molti rami o polloni lunghi sermentosi, che si dilatano attaccandosi e legandosi agli alberi vicini: ha un fiore gentile, che sparge verso sera un odore grato aromatico. Linneo lo chiama Lonicera Cupri falium.

LIGADA, 8. f. Funala, Molti legati ad una fune. Fure una funatu, vale Far molti prigioni.

DAR UNA LIGADA, Far una presura, Il pigliare, e dicesi propr. del Pigliare gli uomini, che fanno le guardie di Polizia.

Ligána o LigiTA DE NUMERI AL LOTO, Legamento, Unione di molti numeri in un solo giuoco al pubblico lotto.

Ligåda de denti, Allegamento de'denti. LIGADOR, 8. m. Legatore, Colui che lega. LIGADOR DE LIBRI, Legatore di libri.

LIGADOR DA ZOGIE, Gioielliere, dicesi propr. quello che negozia in gioie; Minutiere poi si dice quell'Orefice che fa lavori gentili, quali sono tutte le legature d'oro e delle gemme. Il suo opposto è Grossière. Può dirsi anche Legatore di gioie.

LAGADORI, Legatori, chiamavansi in tempo antico fra noi Quegli operai che s'applicavano specialmente nel legare le balle di mercanzie. Ora tale operazione vien fatta da Facchini.

LIGADORI DA ZOGIE, si dice scherzevolmente e metaf. parlando de' Birri, per l'equivoco della parola LIGADORI e per l'uso ch'essi hanno di legare le mani dei detenuti.

LIGADÙRA, 8. f. Legatura o Legamento, L'atto del legare e quello spazio ch'è cinto dal legame, e il Legame stesso Allacciatura, Fasciatura con che si allaccia e si stringe alcuna cosa. Stringono la coscia ratta con forti allacciature Cordiglio dicesi per Legatura semplice o leg

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LIGADURA DE COTOLE O DE CORDele, d'lacciatura; Annodatura con cappio; e quindi Incappiare, Annodare o Allacciar con cappio. V. in GalÀN.

Lugadora de Zugir, Incastonaturu, L'incastrar le pietre preziose nel castone. V. CASTON.

LIGADURA O FILADURA DE DISCORSO, Legatura, cioè Quella connessione di cose e di concetti ragionati e aderenti, con che si pronuncia un discorso. Fu detto anche Compagine.

LIGADURA DE LIBRO, Legatura.

LIGADORA, si dice ancora volgarmente per Presura o Cattura, cioè per l'Atto di arresto che si fa da'birri d'alcune persone per ordine della Giustizia, LIGADURA, 8. f. in T. di gergo de' Barcaiuoli, vale Lu moglie.

LA SO LIGADURA, Sua moglie. LIGAMBO, 8. m. Legaccia; Legaccio Legacciolo, Cinto da legar le calze attorno alla gamba.

LIGAME, 8. m. Legame.

LIGAME DEL MATRIMONIŲ, Giogo maritale detto fig.

UN CERTO LIGAME, Detto famil. Una certa lega, vale Colleganza, amicizia, unione, e dicesi per lo più in mala parte - Allacciamento si dice fig. di Ciò che alletta o stringe l'animo per lusinga, attaccamento, persu asione o simile. LIGAMENTO, 8. m. Legamentoo Ligamento e Legagione, Il legare.

LIGAMENTO DE DENTI, Allegamento dei denti.

UN CERTO LIGAMENTO, Afrezzu; Sapore afro, arcigno, brusco, luzzo, uspro, dicesi di alcune frutta. LIGAR, v. Legare, opposto a Sciorre.

Avvincigliare, vale Legar con vinciglio. Infunare, Legare con fune. Accappiare, Legare e stringer con cappio scorsoio.

LIGAR PER METER IN PRESON, Legare; Catturare; Acchiuppare ; Arrestare.

LIGÅR DEI FRUTI, Altecchire, si dice dei Fiori quando passano in frutto. Allegare, vale Restar sull'albero de' nuovi frutti al cader del fiore.

Ligår i denti, Allegare i denti. COSSA CHE LIGA I DENTI, detto fig. Cosa uromatica, cioè Che ha in sè difficoltà o spiacevolezza, Cosa spinosa, pericolosa Non mangiare di che che sia, Non intendersi d'una cosa.

LIGAR L'ASENO A LA CAVEZZA, V. ASENO. LIGAR L'ASENO DOVE VOL EL PARON, V. ASENO.

Ligar le parole, Legare le lettere, Serivere colle convenevoli legature.

LIGAR LE VELE A L'ANTENA, Inferire, T. Mar. Legar le vele all' antenna o ai pen

noni. Inferire stretto con buona volta ne' malaffioni. V. FLORIDÒR.

LIGARSE IN TERA, Afferrare ad un' isola; Pigliar porto o terra, Detto mar ine

resco.

LIGARSE INTORNO, Avviticchiarsi; Allortigliarsi; Avvinchiursi. Com' olmo a cui la pampinosa pianta cupida s'avvilicchi o si marile.

Ligarsela a un Deo, Cignersela, Legarsela a un dilo; Taccarsi la coda di mal pelo, Tenersi a mente le ingiurie con animo di vendicarsi.

LIGARSE LE COTOLE, Alllacciarsi o Incappiarsi le sottane. V. COTÒLA — Succignere o Succingere, Legar sotto la cintura i vestimenti lunghi per tenerli alti da

terra.

Ligar una piera IN ANELO, Incastonare, Mettere o incastrar nel castone.

LIGHETE O ZOLETE STE PAROLE AL CUOR, Legati queste parole al cuore; Ti stieno fille nell'animo queste parole; Figg.ti al cuore queste parole mie.

LE PAROLE LIGA I OMENI, V. PAROLA.

LA XE UNA COSSA CHE NO LICA, Cosa che non annoda. Parole che non unnodano, cioè Che non han connesstone, rapporto, successione d' idee, relazione. LIGAZZO, 8. m. Legaccia; Legacrio; Legucciuolo, Qualunque cosa che serva a legare; Cintura ; Cintolo. LIGNA, 8. f. T. de' Costruttori nava!i, Linea, Cordicella di lana che tenuta ferma da'due capi sulla tavola, s'alza alla metà, si bagna colla terra rossa detta volgarmente AMBUORO, e facendola ricadere sulla tavola stessa, vi lascia il segno rosso per regola della segatura. LIGNAR, v. T. de' Costruttori navali, Lineare o meglio Cordeggiare. V. LIGNA. LILA, V. in COLOR.

LILO, 8. m. Mughello, Fiore piccolissimo eodoroso, prodotto da una pianticella erbacea detta da Lian. Convallaria maialis. Fioretto globoso di color bianco. In Toscana dicono Lilli.

LIMA, 8. f. Lima, Strumento meccanico di verga d'acciaio dentato, notissimo.

LIMA A SCHENA, T. de' Fabbri, Lima pialla a canale, Specie di lama di coltello tagliata a lima sul dorso, di cui si servono gli Orefici per abbozzare le scanala

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Lima, nel vernacolo ha pur il signif. di Seccatura TI XE UNA GRAN LIMA, Tu sei una gran noia; un tormento, una seccatura, uno sfinimento.

LIMA O Limão, add. CERVELO LIMAO. Maniera ant. usata dal nostro Andrea Calmo. Cervello, ossia Intelletto o Giudizio perfetto, aggiustato.

LIMAR, v. Limare, Polire colla lima. E parlandosi di cose di spirito, vale Perfezionare, Correggere, Polire.

TORNAR A LIMAR, Rilimare.

LIMARSE L'ANEMA, Limursi il cuore ; Delimarsi, Rodersi, Consumarsi; detto figur.

LIMAURA O LIMADÙRA, 8. f. Limatura; Rosura; Rosume, Quelle particelle che cadono dalla cosa che si lima.

LIMADURA DE L'ORO O DE L'ABZENTO, Calia Quegli scamuzzoli cioè minutissime particelle dell'oro e dell'argento che si spiccano nel lavorargli.

LIMBÈLO, (coll’'e aperta) s. m. T. de’Faleguami, Pialla. Specie particolare di pialla.

LIMBELO D'UNA TOLA, Commellitura ; Augnatura. V. INCASTRO.

LIMBO, STAR AL LIMBо, detto met. Essere o Vivere nell' incertezza

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MI SON

AL LIMBO, Io non so nulla di quell' affare; Non ho notizia alcuna; Son in vera ignoranza.

LIMÈLA, (coll'è aperta) s. f. T. de'Beccai, Stomachino, Specie di Animella che sta attaccata alla milza ed al fegato. LİMEN, 8. m. Donadello, Nome d'un piccolo libretto, ch'è la prima introduzione della grammatica latina.

STUDIAR KL LINEN, Studiare il Donadello.

LIMÈTA, 8. f. Limuzza, Piccola lima.
LIMITÀ, add. Limitato ; Circoscritto.

OMO LIMITA, Di limitate fortune D'ingegno limitato; Di moderato talento — Uomo assegnato. Quello che spende con regola e misura.

LIMITAR, v. Limitare, Ristringere.

LIMITARSE CO LE SPESE, Averassegnatezza, cioè Risparmio, Parsimonia. LIMITO o Dimito s. m. Dimito o Guarnello, Tessuto d'accia e di bambagia. LIMÒN, 8. m. Limone, Agrume noto, chiamato in Sistema Citrus medica varietas limon.

STRUCARI LIMONI, detto fig. Far lo stro

piccione; Stropicciarsi il petto; Fare il picchiapetto, Fare il bacchettone. V. STRU

CALIMONI.

LIMONADA, 8. f. Limonea, Bevanda fatta con acqua, zucchero, e agro di limone. LIMOSINIER, V. LEMOSINIER.

LIN, s. m. Lino, Materia da filare notissima, 1a cui pianta annuale è detta da Ling. Linum usitatissimum.

LIN MARZOLIN, Lino stio o mezzano o marzolina o marzuolo, Lino che si semi na in Primavera.

LIN VERNIZZO, Lino vernio, Lino che si semina d'inverno.

Lin muneghin, Bisso, Agg. di quel Lino che all'estrema finezza unisca un estremo candore.

SEMENZA DE LIN. Linseme o Linosa.
BATER EL LIN, V. BATER.

GRAMOLAR EL LIN, V. GRAMOLAR.
MASARAR EL LAN; V. MASABAR.

6.

Netir el lin daI STOPAZZI, Scapecchiare il lino; V. PETENAR e STOPAZZI. LINARIOL, s. m. Linaiuolo, Quello che ha bottega e vende lino Canapaiuolo, dicesi se vende Canapa. LINARIOLA, &. I. La femmina del Linaiuolo, che sull'esempio di voci consimili così formate, potrebbe dirsi Linaiuola. LINDARSE, v. Rugnare, Dieesi de'Panni o drappi quando cominciano a logorarsi. LINDO, add. Lindo, Attillato, Azzimato, dicesi delle persone BELO LINDO, Allindito; Allindato; Raffazzonato. ROBA LINDA, Liso; Frusto; Domo ; Domuto; Raso; Logoro, dicesi di Tele o Panni alquanto consumati. V. FRUA. LINEA, 8. f. T. degli Stamp. Linee o Righe Linee dritte che segnano la carta, che sono in uso alla testa de' capitoli o dopo i titoli correnti delle pagine — Linea rolla o mortu dicesi da essi Quella che si forma colla sola prima parola del discorso, lasciando in bianco il rimanente del verso. LINGUAGIO, V. Lenguazo. LINON, 8. m. Linone Linone, Francesisino moderno. Specie di Cambraia introdottasi sul finire del secolo ultimo scorso, ma ch'è poi ita in disuso.

LIO, s. m. Lido e nel verso Lito, che dicesi anche Marina murina; Riva riva; Piaggia piaggia, Terra contigua al mare.

S. Lio, San Leone, Nome di un Santo e Titolare d'una Chiesa di Venezia, già parrocchiale ed ora succursale di S. Maria Forinosa.

LIOGO, V. LOGO.

LION, 8. m. Leone, Animale feroce della famiglia de'gatti, notissimo, detto da Linneo, Felis Leo.

CRIAR DEL LION, V. CRIAR. LIONA, s. f. Leonessa o Lionessa, La femmina del Leone.

LIONCİN, 8. m. Liocorno o Unicorno, Animale feroce, che ha un sol corno diritto in fronte ed è chiamato da Linu. Monodon Monoceros.

LIONFANTE O ELEFANTE, 8. I. Elefante;

Leofunte; Liofante e Lionfunte, Animale noto, ch'è il maggiore de'quadrupedi. Il suo naso, ch'è fatto a guisa di tromba, si chiama Proboscide; e i suoi denti principali staccati dalla bocca, son detți Avorio. Si chiama in Sistema Elephas maximus.

CRIAR DEL LIONFANTE V. CRIAR, LIPA, 8. f. Lippa, Nome di Giuoco puerile, così anticamente da noi chiamato, che a Firenze dicevasi Arè busè, e qui ora PANDOLO, V.

ANDÉ A ZOGÅR A LA LIPA, Va a giuocare ai noccioli, e vale Voi non sapete giuocare, Voi acciabattate nel giuoco; ovv. Non sapete far nulla di buono, che direbbesi altrimenti, Andate a riporvi; Andate a farvi friggere.

LIQUEFARSE, V. DESPARSE.

LIQUERIZIA, 8. f. Liquirizia; Legorizia; Logorizia e Regotizia. Pianta detta da Linneo Glycyrrhiza glabra, la cui radice è d'un grand' uso nella Medicina. Il succo di questa radice condensato si chiama Sugo di liquerizia. Nasce in Russia e nel Levante.

LIQUIDITÀ, 8. f. T. Forense. Liquidazio-
ne, Pareggio eseguito de'conti.
LIQUIDO, Liquido, agg. a Materia, e vale
Fluido, contrario di Sodo.

LIQUIDE LE GANASSE QUANTO EL BRODO, fu detto esageratamente di Donna vieta ed arsiccia, per voler dire Guance vizze o flosce.

Conto liquido o Credito liquido, diciamo anche noi per Chiaro e senza eccezione; e quindi Liquidare per Metterlo in chiaro, e Liquidazione.

IRA, s. f. Libbra, Sorta di peso -- La libbra di Venezia si distingue in grossa e sottile. La grossa è d'once 12 da carati 492 per ogni oncia, che corrispondono a once 19 di libbra sottile, ed equivale quasi ad un Funto di Germania; e serve pel peso de' commestibili. La libbra sottile, che pur dividesi in once 12 di soli carati 122 per ogui oncia, si usa pel peso dei generi di lusso, come del caffè, dello zucchero e di tante altre cose.

La Libbra metrica novellameute introdotta è la decima parte d'un rubbio e vale once dieci metriche o sia libbre due oncia una di peso grosso Veneto.

Lira o Livra: La Lira Veneta dividevasi in venti soldi e ogni solde in dodici piccoli o bagattini. Non eravi però a'tempi nostri në la moneta effettiva della lira, e meno poi quella del bagattino. Nel Governo italico abbiamo avuto in corso ed effettiva la Lira italiana, ch'era in circa il doppio della Veneta, dividevasi in cento centesimi di rame e corrispondeva perfettamente al Franco. Ora soppressa la moneta italica, abbiamo la Lira Austriaca che dividesi pure in cento centesimi di rame o in veuti carantaui, e chiamasi comunemente Svanzica, dal Tedeseo Zwanzig, al quale corrisponde il valore di 87 centesimi italiani o sia trentacinque soldi Veneti.

La lira di banco, moneta però ideale, valeva Lire Venete 96 E la Lira de'grossi Lire 62.

LIRAZZA, 8. f. Quasi Lira grande, Moneta d'argento di bassa lega, ch'era in uso sotto il Governo Veneto, e valeva soldi 30, cioè Centesimi italiani 75.

LIRÒN, s. m. Lirone, accresc. di Lira, dicesi a Quello strumento musicale di corde che suonasi colla penna o colla mano. Ma nei siguificato nostro vernacolo, per LIRÒN intendiamo il Violone. V. VIOLON. LISONI, 8. m. T. Agr. Fiammola o Flamula, Sorta di pianta del genere delle Clematidi, detta da Linneo Clèmatis, Flammula. È simile alla Vitalba dello stesso genere, ina non s'avviluppa agli alberi ed alle siepi.

LISPIO, Saver da lispio. V. Savèr. LISSA, 8. f. T. Agr. Treggia. o Traino, Spécie di barella per uso di tirar pesi da un luogo all' altro, che si traina con una fune attaccatavi.

LISSA, Pesce, V. Lızza.

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LISSA, s. f. detto in lingua furbesca dei LISSIÀR, v. Fare il bucato; Imbucatare. Barcaiuoli, vale Acqua.

COME STEMIO DE LISSA? Domanda un Barcaiuolo al suo compagno, e vuol dire Quanl'acqua abbiamo in barca. LISSAMÈNTO, 8. m. Lisciatura o Liscia

mento.

LISSANDRO, Alessandro, Nome proprio di Uomo Alessandra dicesi la Femmina.

LISSÄR, v. Lisciare o Ligiare, Stropicciare una cosa per farla bella, polita e morbida Arroture, Arrolar lambra sul panno.

LISSABSE LA PELE, Lustrarse le cuvia; Lisciarsi; Soffiar nel bossolo, si dice d' Una donna che si liscia - LISSARSE DI UN VECmo, Rifarsi del barbiere, dicesi degli Attempati che si lisciano e strebbiano per essere apparisconti.

LISSARÒLA, 8. f. chiamasi nel Padovano una Specie di veicolo o seggiuolino fatto a guisa di piccolissima treggia (LISSA) per uso di correre seduto sul ghiaccio, spignendosi con due spuntoni di ferro; e questo è un divertimento de'fanciulli. LISSÈTO, s. m. Voce del Contado, lo stesso che BISECOLO, Y.

LÌSSIA O LISSIA, 8. f. Lisciva, Ranno, Acqua passata per la cenere o bollita con essa, che serve a fare il bucato.

Lissia de saòn, Maestra, Ranno fortissimo onde si fabbrica il sapone.

FAR LISSIA, Imbucatare, Far bucalo o il bucalo Detto figur. Far repulisti; Far netto, vale Dar fine, consumar ogni cosa e, come direbbesi, Lasciar pulita ogni

cosa.

ROBA DE LISSIA, Lisciviale, Di lisciva. PERDER LA LISSIA E 'L SAÒN, Perdere il ranno ed il sapone, vale Gettare inutilmente la fatica e la spesa. Andarne il mosto e l'acquerello.

SUGAR LA LISSIA, detto per metaf. Uscir

LISSIAZZO, 8. m. Runnuta; Rannalaccia, Acqua che cola dalla conca piena di panni sudici nel Ranniere o sia piccolo Doglio.

LISSIÈRA, s. f. Lavalvio, Luogo dove si lava. La voce vernacola però indica la stanza a pian terreno, dove si fa il bucato e si lava.

LISSIETA, 8. 1. Lisciviuzza, Ranno leggero, cioè non tanto carico di cenere. LISSO, add. Liscio; Terso, Polito; contrario di Ruvido.

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VESTIR LISSO, Vestir positivo, cioè ordinario, modesto, senza lusso, che anche dicesi Vestire alla piana DISNÅR LISSO, Mangiare o Desinare alla casalinga, allu familiare, cioè Con cibi non lavorati nè mascherati da cuochi, ma semplici, benchè buoni e saporiti — Parlar lisso, Parlare semplice, chiaro, piuno, Facile ad esser inteso, senz'artifizii. Parlare all'apostolica, direbbesi, del discorso rozzo e negligente. Lisso, s. V. Lizzo. LISTA, 8. f. Lista e Listra, dicesi talogo, Indice, Nota. LISTA, detto per Strica, V.

per Ca

LISTA O LISTON DE PIAZZA, chiamasi in Venezia lo Stradone, attiguo alle Procuratie nella Piazza di S. Marco, per cui specialmente si passeggia.

LISTE DEI AMBASSADORI, Così chiamavansi al tempo della Repubblica, le adiacenze della casa d'un Ambasciatore estero residente in Venezia, che godevano di certe inmunità. Franchigia di Quartieri.

LISTA D'UN PONTE, Lo stesso che LASTOLINA. V. in PONTE. LISTÀ, add. Listato, Fregiato di liste.

Listi per longo, Addogato, cioè Postevi le liste a similitudine di doga, ma non si direbbe che nelle arme gentilizie. LISTÈLO, 8. m. Listella e Lista, T. d'Architettura. Ogni membretto piano e quadra

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LISTÒN, V. LISTA.

LITÀNIE, s. f. Lelanie o Letane, Rogazioni e preghi a Dio che si fanno da’Cattolici.

Dir le litanie O LÈTANIE DEI Santi, detto figur. Far le letanie, si dice in modo basso del Fare una lungheria o‘una lunga serie di nomi.

CANTAR LE LETANIE, detto fig. Cantar il vespro a uno, Fargli una gagliarda riprensione.

LITARGILIO, O LITARGIRIÖ, 8. m. Litargirio e Litargiro, Sorta di minerale o sia Piombo arso e ridotto in cenere.

Ghella, si dice a quel Litargirio che si ottiene dall'affinare l'argento. LITE, V. A LATE.

LITERIZIA, O LETERIZIA, 8. f. ed anche più bassamente ZALÙA, Itterizia, detto anche Morbo regio, Sorta di malattia nota. Ilterico, quindi dicesi a chi patisce d'itterizia.

LITICONSORTI, 8. m. Consorti della lite, diconsi da'Legali i Compagni della lite dalla stessa parte.

LITIÈRA, s. f. Voce ant. detta per LETIE

BA. V.

LITIGANTE, add. Litigante, Colui che litiga. V. LITIGOSO.

Collitiganti si dicono le due Parti avversarie che fannosi lite.

TRA I DO LITIGANTI El terzo goDB, I due contrarii fan che il terzo goda, Dicesi di Chi approfitta delle altrui dissensioni. Fu detto ancora, Per noi sunno armonia gli altrui sconcerti.

LITIGÁR, v. Liligare ● Lilicare o Piatire, Far lite.

LITIGAR DA CAN RABIOSO, Prender la lile a' denti, vale Rabbiosamente, con impegno.

LITIGAR, detto nel sig. di Contrastare, Far contesa, Piatire o Pialeggiare.

LITIGA, CHE L'ACORDO NO TE MANCA MAI, Muovi lile, acconcio non ti falla, cioè Accordo.

LA

EL LITIGAR E EL FABRICAR STRAZZA BORSA, Murare e Pialire è un dolce impoverire, Chi attende a fabbricare o a litigare, a poco a poco consuma le sue sostanze .

LITIGÒN, add. Litigatore: Liligioso ; Piatilore; Fisicoso; Garoso, Colui ch'è facile a litigare o a contendere per ogni piccola

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LIVELÀRIO, 8. m. Livellario; Enfiteuta o Enfiteuticario e Censuario, dicesi Quello che paga il livello.

BEN LIVELARIO, Fondo enfileulico, Soggetto ad enfiteusi.

LIVÈLO, s. m. Livello o meglio in T. Legale Enfileusi, Contratto noto.

TOR SOLDI A LIVELO, Prendere o Torre danari a costo o a interesse o a usura.

LIVELO, detto in T. di alcune arti, Livello; Archipenzolo; Traguardo, Strumento per uso de Falegnami e de' Muratori, col quale si riscontra se le cose sono nello stesso piano. E quindi Livello dicesi per Piano orizzontale. Egli è al livello del mure. Le finestre di quelle stanze sono a livello.

Meterse a livelo de qualcÙn, detto fig. Porsi o Star in parila o a competenza di alcuno.

LIVIERA, V. LEVA.

LIVRÈA, 8. f. Livrea o Assisa, Divisa e colore di vestimento di più persone in una stessa maniera, e s'usa comunemente per Tutti i servitori d'un Signore. LIZADRIA, voce ant. Leggiadria. LIZADRO, add. Voce ant. Leggiadro, per agg. a uomo nel signif. di Grazioso, Garbato. LIZIÈR, V. LEZIÈR.

LIZZA, 8. f. 'T. Agr. Treggia; Traino. V. LISSA.

LIZZA, 8. f. T. de' Pesc. Leccia, Pesce di mare a scheletro grosso, ed è quello detto da Cuvier Lichias Amia. Questo pesce vien fra noi assai grande, cioè oltre a tre piedi di lunghezza, ed è cibo ricercato anteposto al tonno ed allo storione.

LIZZA BASTARDA, s. f. Nome dato dai Pesc. ad un nuovo pesce ultimamente preso vicino ai muraglioni di Pellestrina, stato poi anatomizzato dal nostro Nardo, e da lui nominato in sistema Proctostegus. Questo pesce è dell'ordine degli Apodi, somigliante in qualche modo alle Corifène. È di colore ceruleo argenteo, in parte roseo; in vece di scaglie ha un' epidermide aspra e pellucida; la bocca senza denti, piccola e seinicireolare; l'ano pettorale ed operculato, la coda carinata; le cinque sue pinne di color di minio, la caudale semicircolare. Questo pesce conteneva otto specie di vermi ventrali. Il Nardo lo chiamò Proctostegus dal carattere distintivo dell' operculo dell' ano, componendolo dalle voci greche πρωκτός, ano e στέγω, 40prire. La sua lunghezza è di circa tre piedi; la sua carne, buonissimo cibo. LIZZARIÒL, (coll'o serrato) 8. m. Licciaruolo, T. de' Tessitori, Lunghi regoli di legno che reggono le licciate. LIZZO O Lisso, s. m. de Tessitori, Liccio e Licciata, Specie di ordigno composto, fili disposti a guisa di pettini, di cui si servono i tessitori ad alzare le fila ed abbassarle nell'ordito per tessere. V. FILZA. Penero, si dice a Quella prima parte dell'ordito che si trae fuori del liccio e rimane senza essere tessuta.

LOCANDA DEL REDENTOR, detto fig. vale la Fusta, cioè Quella galera frusta pel deposito provvigionale de'Condannati al remo, che ai tempi del Governo Veneto giaceva nel canale in faccia ed in prossimità alla Piazzetta di S. Marco, la qual galera aveva per insegna il Santissimo Redentore.

DORMIR A LA LOCANDA DE LA STELA, Detto furbesco, Dormire alla scoperta, a cielo aperto. V. BIVACAR.

LOCH, 8. m. O TRISIOLA, O BARCHETA, T. o Mar. Misuratore o Loche, Pezzo di legno raccomandato ad uno spago, il quale serve a sapere quanto viaggio faccia la nave in un dato tempo. Dicesi Loche dal nome del suo inventore. LOCO,

TEGNIR UNO A LOCO E FOCO, Spesure ulcuno, Alimentarlo, Tenerselo in casa, Tenerlo a proprie spese, Dargli alloggio e vitto.

LODAR, v. Lodare e Laudare, Commendare, Dar lodi.

Lodare, dicesi per Approvare, coufer

mare.

LODAR SORA LA BROCA, Soprullodare, e quindi Soprallode, dicesi alla Lode ecces

siva.

CHI SE LODA SE SBRODA, Dettato fam. Ogni lode nella propria bocca vien sozzu; Lode perde chi di sè stesso la dice; Chi se loda, se lorda.

Gn'È DE LE cosse che no s'ha da Lodák, Chi conosce dal cappone al gallo, sa ben che non si deve mai lodare Bella moglie, Vin dolce e buon Cavallo. GHE PIASE SENTIRSE LODÅR, Mangiar carne d'allodola, detto fig. Compiacersi delle proprie lodi.

LODA EL FIN, E' non è ancora andato a letto chi ha avere la mala notte; La vita il fine, il di loda la sera; Dammelo morto, Attendi l'esito delle cose per giudicar

ne.

LODA EL MAR E TIENTE A LA TERA, Loda il mare e tienli alla terra, cioè Loda l'utile grande e pericoloso ed attienti al piccolo e sicuro.

LÒDOLA, 8. f. Al'odola o Lodola, ed anche | Spippoletta, Uccelletto noto, chiamato dai Sistem. Alauda arvensis, il cui canto è assai grato; è cibo ricercato. LODOVIGO, Lodovico o Ludovico, Nome proprio di uomo. LODRA, 8. f. Lontra, Animale quadrupede ed anfibio, dell' ordine de' Carnivori, dell a Famiglia de Martorelli, conosciuto anticam. col nome Lutru, detto poi da Linneo Mustela Lutra. LODRA e ) LODRİN, ) di

LOCANDA, s. f. Locanda; Albergo; Ostel lo, Luogo dove s'alloggia.

T. de' Pesc. Lontre marine,

Due pesci di mare, che varii Naturalisti han creduto di specie distinta, ma che fra loro non differiscono forse che nel sesso, e quindi potrebbero tenersi per l'identica specie. Sono rari e non buoni a mangiare. Il primo corrisponde al Callionymus Lyra e il secondo al Callionymus Dracunculus di Linneo. Il nostro Nardo però osserva che il Callio

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nymus Lyra dei moderni essendo il Dru cunculus degli antichi, dovrebb' esser chiamato Callionymus Dracunculus; e che il loro Callionymus Drucunculus essendo differente da quello degli antichi, dovrebbesi chiamare Callionymus Lyra. La quale rettificazione verrebbe, secondo lui, a minorare le confusioni di suonimia, sembrandogli che sia male adattata la denominazione del Callionymus Dracunculus dei moderni, mentre quello degli antichi che vien da essi citato, ha invece i caratteri del Callionymus Lyra.

Pele de Lodra, V. Pele. LODRO O SLODRO, add. Lordo; Sudicio; Sporco.

LOGAR, v. Allogare; Allocare o Locare • Collocare, Metter una cosa al suo luogo.

LOGAR VIA UNA COSSA, Maniera fam. Riporre, per Chiudere o Serrare alcuna cosa per conservarla o nasconderla Talvolta si dice per Serbare, cioè Conservare,

aver cura.

LOGAR UNO A BOTEGA O A SERVIR, Allo gure o Acconciar uno a bottega o a scrvigi.

Logik una puta, Allogare una funciulla, Darle marito.

LOGARSE IN IMPIEGO, Allogarsi in un impiego o carica o uffizio.

LOGAZZO, 8. m. Luvgaccio, Cattivo luogo. Noi però colla nostra voce intendiamo Luogo grande, che direbbesi Stanzone; Casamento se di casa; Bollegone se di bottega etc.

LOGHÈTO, 8. m. Luoguccio o Luguccio ; Leghicciuolo e Luoghetto, Piccolo luogo.

Stanzella o Stanzino e Stanzibolo, si direbbe di Piccola stanza Ripostiglio o Ripostignolo, il Luogo ritirato o segreto della casa da riporvi che che sia.

Locheto da FAR I FATI 8o1, Cameretta; Necessario, Stanzino dov'è posto il Pri

vato.

LOGIA, V. Loza.

LOGIA, add. Allogliato, Agg. di quel frumento al quale sia mescolato del Loglio. LÒGICA, 8. f. Logica e Lvica.

Omo che ga de la LOGICA, Maniera popolare, Uomo verboso, Che parla assai. Puroluio, vale Ciarlone.

LOGIO O IMBRIAGA, 8. In. Luglio; e Gioglio o Zizzaniu Erba notissima, che nasce nei campi tra'l frumento e l'orzo, e ch'è detta dai Botanici Lolium temulentum. [] pane dove sia in molta doso la sua farina, ubbriaca ed è nocivo. Si dice Pane allogliato, logliato o aggiogliato, quello che ha loglio. LOGION, V. PALCON.

LOGO, s. mn. e dagl'idioti Logo, Luogo, e Loco, Sito o parte qualunque ; e quindi si può intendere Città, Villa, Casa, Camera etc.

LOGO DA ABITI O SBRATAROBE, Reposilorio o Ripositorio.

LOGHO DA CHIACOLE, Luogo bisbigliatorio. come sarebbe il Parlatorio delle monache.

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LOGO SECRETO O SCONTO, Ripostiglio ; Ripostignolo; Ripostime; Luogo riposto.

Loco SOLIVO, Luogo solatio, solitivo ; Luogo ove può il sole.

LOGO TOPICO, Luogo topico, Luogo destinato, inarcato -Detto per Ritrovo, Conversazione di molti per sollazzo. V. RENDEvù. Detto fig. vale Il culo.

LOGO VENTOSO, Spazzavento; Luogo ove può il vento.

LOGO vono, Luogo o Casa spigionata, cioè Non affittata.

LoGo, detto assolut. con tuono imperativo, Largo largo ; Fate luogo ; Scostalevi; Lasciale passare.

TUTO A SO LOGO, In Chiesa co' sanli e all'osteria coi Fanti o in taverne co'ghioltoni o co' ghiotti. Deesi regolare le azioni col dovuto riguardo del luogo in cui siamo.

DAR LOGO, Andar via; Partire; Soltrarsi.

AVER LOGO. È l'avoir lieu de' Francesi, stato da varii anni adottato nel nostro dialetto, come lo fu pure in buon Italiano, ma ch'è però sempre riguardato come un gallicismo, da evitarsi da chi fa professione di purità di linguaggio. Dicesi per esempio, STO DISCORSO O STA COSA NO GA LOGO cioè non conviene, non islà bene, STO AFAR NO POL AVER LOGO, cioè non può aver effetto, o non si puo o non si dee permellerne l' effettuazione, ec.

LOGORAR, v. Logorare, Consumare.

PUTELO CUR SEMPRE ME LOGORA, Fanciullo che sempre mi crucia, mi tormen

ta.

LÒGORO, add. Logorato e Logoro. LOMBRÍA, 8. f. T. de' Pesc. lo stesso che OMBRIA, V., ch'è il Gasterosteus ductor Linn.

LONDRINA, 8. f. Londrina, Agg. ad una sorta di Panno venuto il primo da Londra, ed è una Specie di mezzo panno che fabbricasi ora fra noi a quella foggia. LONGAGNA, e LONGAGINE, 8 f. Lungugnola; Lungheria; Lungaggine, Discorso lungo e noioso, che può anche dirsi Lungaia e Leggenda.

LONGHETO, add. Lunghello, Alquanto lungo.

LONGHETA MA SICUBA, Domeneddio o Cri

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LONGO ETERNO, O QUANTO L'ANO DE LA FAME, Spilungone, Lungo assai di statura. V. GRANDO-Detto fig. Lungo come il sabbato san'o; Ciondolone; Tentennone; Uomo lungo, Che non si cava mai le mani di nulla. V. BIBIA.

LONGO DE COLO, Collilungo.

LONGO DE MAN, Essere giuocator di mano, Esser ladro. Lavorar di mano.

ANDAR DE LONGO, Andar di seguito, di lungo, a dilungo. di filo, Continuare. Ovvero Andar di botto o senza indugio.

ANDAR A LE LONGHE, Andar nell'un via uno; Dare a'la lunga; Andure o Mundare in lungo ; Menare il can per l'aia; Anfanare; Anfaneggiare.

Andar per le LONGHE, Allungar la tela, il discorso.

MUSO LONGO, Faccia bislunga o oblunga.

PER LONGO, Per lo lungo; Andante. VIN LONGO O SLONGA, Vino allungato o lungo, vale Mescolato coll'acqua, Così dicesi Brodo lungo, quello che ha poca so

stanza

SAVERLA LONGA, Aver l'arco lungo; Non aver bisogno di procuratore; Avere scopato più d' un cero; Aver pisciato in più di una neve, Esser di molta esperienza e da esser difficilmente ingannato.

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EL XE PROPRIO SIOR ZAMBATISTA, LONGO DE CORNI E CUrto de vista. Dicesi satirica

mente di taluno che ha certa vista, e la di❘ lui moglie è o vien creduta infedele. È però modo scherzevole e d'uso familiare. LONGÒN, add. Lungaccio. LONGÒN, 8. m. T. de' Pesc. Specie di Conchiglia marina bivalve, del genere delle Veneri, detta dall'Abbate Olivi Venus Longone. Ha per carattere il corpo ovato, oblungo, a lati ineguali. Il suo animale è commestibile, ma di poco uso; ed è frequente. LONGÓSÁ, T. furbesco, Faticosa, vale Scala lunga che stanca.

LON GÒSO, s. m. Voce di gergo de' Barcaiuoli che vuol dire Anguilla. LONTAN, add. Lontano, Distante Assenle o Absente.

LONTIN COME DAL DÌ A LA NOTE, Esserne più lontano che non è Gennaio dalle more, Dicesi di Chi è molto alieno da che che sia.

LONTAN DAI OCHI, LONTAN DAL CUOR, Di lunge da occhio di lunge da cuore ; e vale che La lontananza fa rattiepidir il fervore d'una persona. Dicesi anche Lontan dagli occhi lontan dal cuore. LONTÀN, avv. Lontano : Lungi lungi.

VEDER DA LONTAN, Vedere di là dai monfi, detto fig. e vale Esser accorto. Avere gli occhi nella collottola, Essere accortissimo Veder di cesso e da cesso, Veder discosto, lungi.

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suol chiamarsi da' Toscani la Schiena del porco.

LONZA DE VEDELO, Lombo di vitello. LONZI (colla z dolce) avv. Lungi ; Lontano DA LONZI, Di lunge o Di lungi. Tirarse da Lonzı, Allontanarsi. LOPA, s. f. T. di Magona, Scoria, Quello che separasi del metallo quando nelle fornaci si è colto insieme colla sua vena. LOQUESTRA, 8. f. Idiotismo di coloro che non sanno dire Orchestra.

LORA (coll' o largo) s. f. T. de' Costruttori navali, Lunghezza del vascello, ed è la distanza in linea retta dalla ruota di poppa a quella di prua.

LORA, detto in T. Agr. Pevera o Imboltatoio, dicesi lo Strumento di legno fatto a guisa di conca per uso d'imbottare vino,olio, acqua etc. V. PIRIA.

LORAR (coll'o stretto) v. lo stesso che Lao

RAR. V.

LORDA, 8. f. (coll'o chiuso) Maniera di gergo della plebe, ma comunemente conosciuta nel sign. di Gran fame. V. FAME. LORE (coll' o serrato) plur. di ELA, fem. Elle od Elleno si usa soltanto nel caso retto, Loro si dice ne'casi obbliqui.

XELE LORE? Sono elle od elleno ? SE DIPENDESSE DA LORE, Se dipendesse da loro, cioè da esse.

LORÈTA, s. f. Peverino. V. LORA nel secondo sign.

LORI (coll'o largo) s. m. T. degli Uccellatori, lo stesso che COMPARE PIEro, V. LORÒ, s. m. Idiotismo di molti che non sau pronunciare RoLò, V.

LOSCO, add. Bircio; Bercilocchio; Guercio, Che ha gli occhi torti. V. ORBISIGOLO.

ESSER UN TANTIN LOsco, Sentire del guercio, o Esser guercino. LOSCÒN, add. Guerciaccio. LOTA (coll' o aperto) s. f. Lolla e Lulla, Palestra, Contrasto di forza e di destrezza, fatto a corpo a corpo senz'arme per abbattersi l'un l'altro, e si fa per giuoco o per esercizio.

ZIOGAR A LA LOTA, Fare alle braccia o alla lolla ; Loltare. V. Zocir a la LOTA.

Lota de tera, T. Agr. Zolla o Glebu, Pezzo di terra spiccata ne' campi lavorati,

Pane, dicesi quel Mozzo di terra che sta naturalmente appiccato alle barbe d'una pianta quando si cava Piolla, chiamasi quella Zolla ch'è coperta d'erba. LOTAR, v. Lollare o Lotteggiare, Fare o Giuocar alla lotta o alle braccia; Provarsi a braccia.

LOTAR CON QUALCUN, detto fig. Cozzare; Contrastare; Contendere ; Dispulare, Impegnarsi con alcuno.

LOTARIA, 8. f. Lotteria. Lotteria si è ve

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