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PIEN DE VODI, Lacunoso.

TESTA VODA, Tesla o Capo volo, senzá sule; Zucca senza sale, dicesi di Chi ba grosso ingegno. Scemo, si dice per Sciocco e di poco senno.

Deventis vodo, Invanire, Si dice delle biade, de' grani, de' semi.

RESTAR VOOR, parlando di bestie, che si mandano al maschio, V. RESTAR, VOLGA, Voce ant. V. VÒLEGA. VOGA, 8. f. Voga, Il vogare; propr. la Spinta e 'l Moto che una barca riceve dalla forza do' remi.

ANDAR A VOGA SPORZÅDA O ▲ TUTA VOGA, Arrancare; Andar a voga arrancala, Vogare di tutta forza.

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VOGA, Voga, dicesi nel sign. di Uso, Uwanza, Moda ESSER IN VOGA, Essere in ya, cioè in usanza; Esser di moda; Essere in credito, in ripulazione; Essere in anduzzo.

CO UNA COSSA XE IN VOGA, TUTE QUELE CHE GHE SOMEGIA LE XE STIM¡e, Ogni uccel d'agosto o di sellembre è beccafico, dotto figur. e vale ohe Quando è andazzo d'una cosa, tutto ciò che ne abbia similitudine è tenuta per quella stessa. VOGADA, 8. f. Remata, L'azion del remare.

DAR UNA VOGADA O UNA GRAN VOGADA, Andar a voga arrancata; Rancare; Arrancare, Vogare di forza. Detto figur., Sbuffare: Soffiare, Andar in collera. V. Vocin nel terzo significato. VOCAR, V. Vogare; Remare; Remigare, Spinger la barca col remo.

VOGÅR A LA DESPERADA, Passavogare; Vogare a voga arrancata, V. VOGA.

Youir, che anche dicesi MONTAR IN POPE, Levarsi in burca; Pigliare il grillo; Montare o Salire in sulla bica; Dar nei lumi, nelle scurtate; Taroccare; Gridare

Marinare, valo Aver un corto interno cruccio per cosa che ci dispiaccia. Ei marinu; Egli sbuffa.

VOCAR IN CALIGO, Locuz. ant. Andar alla cieca o a tentone.

VOGAR SUL ARMO, Locuz. metaf. Ess r rivale di uno; Dar la gumbata, Compete

re con uno,

VOCE (coll' o aperto) Voce che s'usa nella Marin. col seguente dettato, A LE VOGE, Comando che dassi quando si vuol sospendere un lavoro, e vale Fermalevi; Forle; Alto. Sembra che quel nostro Voce sia il plur. di VoGIA. e che sia come dire Andale dove volete; Vi è permesso di secondare le vostre voglie, o simili. VOGIA, N. f. Voglia, Volontà, Desiderio.

VOGIA DE ᏞᎬ DONE GRAVIE, Voglia o Macchia, Quel segno esteriore o variamento di colore, nato all' uomo in qualche parte del corpo sulla pelle, dentro l'utero della madre.

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VOGIA LIBIDINOSA, Libidine; Foia, De- VOGIANDO, che anzi nel nostro Calmo siderio carnale Aver la fuia. si vede scritto VOLANDO, Maniera antiqu. che vuol dire Volendo. Ora si dice bensì NO VOGIANDO, ma non VoGIANDO. VOGIAZZA, §. f. Frega, Voglia spasimata di qualche cosa.

VOGIE GRANDE E POCHI BEZZI, Le acque son basse e l'oche han grun sele, Alle gran voglie i danari son pochi.

VOGIA DE OMO, vale Uomo eccessivamente piccolo. V. STROPOLO.

ANDAR DE MALA VOGIA, Andare di malavoglia, di male gambe, a disgrado, a mal grado, a dispello, a mal cuore, a malincorpo, Controvoglia.

ANDAR VIA LA VOGIA, Uscire il ruzzo, cioè Non aver più voglia di ruzzaro, Perder la voglia; Uscire il ticchio, il cricchio, il capriccio.

AVER VOGIA DE ANDAR DAL CORPo, V. in SCAMPAR.

AVER GRAN VOGIA DE DORMIR, Sentirsi indosso una gran cascaggine, Un gran

sonno.

AVER O VEGNIR VOGIE STRAMBE O VEGNIR

DE QUELE VOGIE, Avere o Venir voglia di fichi fiori, vale Aver voglie stravaganti Cercare del mel brusco, dicesi Delle persone svogliate.

CAVAR LA VOGIA de qualcossa, Sbramare, Cavar la brama, Cavar di testa il ruzzo d' una cosa, la voglia.

CAVARSE UNA VOCis, Cavarsi un capriccio, una veglia; e di qui Una voglia non è mai cara.

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CONTRO O SENZA VOCIA Forvoglia o Fuorvoglia; A malgrado; Controstomaco; Controvolontà - SENZA VOGIA DE LAVORAB, Malvago o Malvaga di lavorare.

Meter in vogia, Mettere in succhio; Mettere in zurlo o a filo; Auzzare; Inuzzolire; Inuggiolire; Far venire in uzzolo, in frega, in desiderio di che che sia. Affilare.

NO AVER VOGIA DE GNENTE, Al gusto infermo ogni buon cibo annoia; Chi ha guasto il palato, il mele gli par umuro; Al palalo non sano è spiacevole il pune, che al sano è soave. Modi proverb. che significano che Chi è mal affetto nell' animo, le cose anche innocenti si reca a male.

ENTRAR IN VOGIA, Entrare in sosla, in fregola, in uzzolo, Invogliarsi.

ESSER PIEN DE MALA VOGIA, Esser pieno di lasciami stare, Esser melauconico.

FAR QUALCOSSA DE BONA O MALA VOGIA, Far di buone o male gambe, vale Volentieri o Male in corpo. Fare una cosa di gana o di buona gana o di grado, vale Con voglia grandissima.

FAR VEGNIR VOGIA, Far bramosia d'alcuna cosa, vale Accenderne il desiderio, ed è modo molto espressivo. Usciva poco fuori, coperta parte del viso, perchè siava meglio e per farne bramosia.

FAR VOGIA, Incilare; Muovere; Eccitare; Stimolare; Provocare; Stuzzicare.

VOGIÈTA, s. f. Voglietta; Voglíuzza; Vogliolina; Voglierella, Piccola voglia.

AVER ON TANTIn de vogieta, Avere una voglierella; Essere voglioso di che che sia; Pizzicare ad alcuno la voglia dentro. VOGIOSO, add. Voglioso; Voglioloso; Voglievole, Invogliato, Volonteroso, Deside

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VOI (coll' o largo) Voglio, Presente di volere,

MI NO vor, lo non voglio. VÒITA (coll' o largo) s. f. Nome che dassi ad un Giuoco di carte di nuova introduzione fra noi; ed è una specio di ValàCo. V.

| VOLVO, Maniera antica del parlar Venezia

no che dicevasi in vece di Voluto add. da Volere. Ora dicesi VOLÙDO O VOLESTO. È voce portata dal Calmo, che nel secolo XVI sussisteva.

VOLADA, 8. f. Voluta; Volo, Il volare.

VOLADA DEL CANòn, V. Canon. VOLANTE, s. in. Volante, Piccolo strumento rigirato con penne, che battesi e ribattesi con pale o racchette. V. MELA.

TESTA DEL VOLANTE, Capocchia o Caperozzolo, Il capo del volante cui sono attaccate le penne.

OMO VOLANTE, Falimbello; Chiappolino, Uomo leggero, instabile, volubile. Civellino dicesi a Persona vana o di poca levatura.

ESSER UN VOLANTE, detto fig. Avere il cervello sopra la berrelta, Esser volubile. VOLAR, v. Volare.-- VOLAR CO LA TESTA, Aver il pensiero o il cervel che voli, V. SVOLAR.

VOLATİVA, 8. f. Friscello o Fuscello, Fior di farina che vola nel macinare il quale è amaro dallo stare appiccato alle muraglie del mulino sempre umide. VÒLEGA O VORGA O VUORGA, 8. f. T. dei Pese. Arnese che consiste in una piccolissima rete cupa, cioè fatta a guisa di cucchiaia, a maglie minute, sostenuta da un bastoncello ritorto a figura quasi ovale, e da un manico di legno alquanto lungo; della quale si servono i pescatori per trar fuori il pesce dai vivai e serbatoi. Dicesi anche OLEGA. V. LAORIERI, SCHIRELO e CERCHIELO.

VOLENTIERA, avv. Volentieri o Volenlieri; Volentiermente, Di grado, di buona voglia.

PIÙ CHE VOLENTIERA, Se lu con una mano ed io con due, si dice dell' Accordarsi a fare alcuna cosa più volentieri di quello che vorrebbe il compagno.

FAR O NO FAR VOLENTIERA, Andare; Fare o simili di buone o male gambe, detto fig.

OMO CHE FA VOLENTIERA LE COSSE CH'EL

GA DA FAR, Uomo volonteroso di far le sue bisogna o il suo dovere. VOLER, v. Volere.

Volere, si dice anche per Aver voglia o animo, Desiderare QUANDO TI VOL CHR TE VOGIA BEN, Quando tu voglia ch' io ti ami, cioè Quando tu desideri.

Volere, si usa ancora da noi nel sign. di Domandare CHI VOLEU? COSSA voLEO? Chi o Che cosa volete.

VOLER MI NO SO coss▲, Chiedere a ciuffelle, cioè Volere alcuna cosa difficilissima.

NO VOLER MAI FAR GNENTE, Far come il grillo che o e' salla o egli sta fermo, Si dice Quando uno o non vuol far mai nulla o in un tratto tutte le cose.

VOLER FAR TROPE COSSE IN T'UNA VOLTA, Mettere troppa mazza o carne al fuoco.

NO VOLER SAVERGIENE D'una cossa, Non voler udir trullato di che che sia.

VOLER IN DRIO QUALCOSSA, Rivolere Rivolere i santi suoi quando è guasta la jesta, Prov. che si dice del Rivolere alcuna cosa donata.

VOLER ENTRAR PER TUTO, Meller le mani in ogni intriso; Iugerirsi in ogni cosu; Esser come il mutto ne' larocchi.

NO VOLER NE QUA NE LÀ, Non voler dormire ne far la guardia, delto fig.

NO VOLÈR QUALCÙN NÈ PER I PIE NÈ PER EL CULO, Non voler uno nè collo nè crudo, në allesso nè arrosto, In nessuna maniera.

VOLER QUARANTA O SENATOR o simile, Concorrere; Essere a concorso; Andare in concorrenza o a concorrenza, Maniera che usavasi sotto la Repubblica Veneta, quando i Patrizii dichiaravano di voler a#pirare o concorrero al posto di Quaranta o di Senatore. Dicevano per esempio Vocto QUARANTA. VOGIO Sora ati o Consegier, per dire Aspiro ad un posto vacante di Quarantia, al Magistrato sopra atti o al Consiglierato ovvero Concorro al posto ec. VOLEBLA VEDER, V. Veder.

VOLER UNA COSSA PER GNENTE, Tu non sei oca e beccheresti, si dice di Chi torrebbe alcuna cosa senza costo.

VOLER, Volere, significa alle volte Esser dovere, Convenire, Richiedersi

ME VOL

ALMANCO bodese camuse, Mi vogliono dodiei camice, cioè Mi sono necessarie — GHE VOL DIVERSE COSSE CHE VE LE NOTARÒ, Diverse cose vi vogliono che ve le noterò CH GA DA PAR CO UN DRETO NOL VOL ESSER UN COGIÓN. Chi ha a far con Tosco, non vuol esser losco.

VOLER UNA PARTE O UN DECRETO, Maniera di espressione che usavasi ne' tempi Veneti, Esser per l'affermativa d'un decreto; eine Voler dare il voto affermativo sulla proposizione d'un decreto. Mi VE VOGIO,

Io sono o slo per voi; Il mio volo è per voi, che vale lo darò il mio voto in vostro favore. Nelle Parti del Maggior Consiglio, scrivevasi latinamente nel secolo XII. Quam partem omnes voluerunt, exceptis elc.

ASTU VOLESTO? MAGNA DE QUESTO, V. MAGNAR EL PAN PENTIO, in MAGNAR. CH TUTO VOL GNENTE GA, Il meglio è nimico del bene, Prov. e dinota che Spesso a cagione di voler il meglio si perde il bene, soverchio rompe il. coperchio ; Chi troppo abbraccia nulla strigne.

CHI VOL VADA E CHI NO VOL MANDA, V. ANDAR.

GA VOLESTO un ete o un Gesu chr nol CASCASSE, V. GESO.

NO GA VOLESTO DE PIÙ PRRCHÈ MI SUBITO DISESSE DE SI, Non bisognò più avanti perchè io subilo aderissi al progetto.

Ghe vol mille 8MORFIE, V. SMoKFIA. BASTA VOLER, SE FA TUTO, A chi vuol non muncan modi, Prov. e vale, Che gli uomini riescono in tutte le imprese ancor più difficili, quando vogliono.

NO BASTA PODER MA BISOGNA VOLÈr, Più fa colui che vuole, che colui che puole, La potestà non giova ove non concorra la volontà; ovvero. La volontà supera il potere.

No VOELA? Maniera familiarissima, Non c'è dubbio; Non è a dubitare; La cosa è certa; Ci s' intende; Può ella dubilarne ?

SE NO TI VOL QUESTO, NO TI GAVARA GNANCA QUELO, O vuo' questo o vuo' delle pere, Chi tutto vuole niente ha.

SE VOLÈ O SE volemo, no ch'È MAL, Per quanto sembra, non v'è male; Non vi sarà tanto male.

SIA COME LA SE VOL, S. Pier la benedica; Il Ciel la benedica; Che che ne sia o ne avvenga; Sia come esser si vuole. VUSTU? (dal latino Vis tu) Vuoi? — GHE NE VUSTU? Ne vuoi tu? VOLGO, 8. m. Volgo, La plebe.

HO SENTIO DAL VOLCO DE LA ZENTE, llo sentito comunemente a dire o dalla voce comune o generalmente, o per udita o per fama.

ANDAR UNO IN VOLGO, Farsi appiccar sonagli o affibbiar botloni senza ucchielli; Farsi scorgere; Far far beffe di sè; Dar motivi a discorsi pregiudizievoli.

UN GRAN VOLGp, Modo basso e fam. Un gran rumore; Gran clamore; Gran susurro fra la gente; Se ne buccina; Se ne grida; Se ne parla da tutti e in tulti i canli.

VOLO, 8. m. V. SVOLO.
VOLONTÀ, 8. f. Volontà o Volontà, Volere.
VOLONTÀ FIACA, Velleilà, Volere imper-
fetto.

AVER VOLONTÀ DE MAGNAR, Aver uppetito; Aver voglia o volontà di mangiare.

A

AVER VOLONTÀ DE ANDÀR DAL CORPO, ver bisogno di sollevarsi, V. SCAMPAR. CATIVA VOLONTÀ, Malvolere, Mala intenzione.

VOLPE O BOLPE, 8. f. Volpe, Animale quadrupede, notissimo e tristo, che vive di rapina. Linneo lo chiama Canis Vulpes.

FURBO QUANTO UNA VOLPE, Volpicina, Volpetta, Volpigno, dicesi per Agg. a uomo nel sign. di Astufo e malizioso.

FAR DA VOLPE, Volpeggiare.o Golpeggiare, Usare astuzie come la volpe; onde dicesi in prov. Con la volpe convien volpeggiare: Cioè cogli uomini astuti ed insidiosi bisogna armarsi di simiglianti fraudi per poter loro resistere. Contro l' altrui mine usur contrammine.

LE VOLPE SE CONSECIA, Guardatevi galline, le volpi si consigliano, dicesi Quando due astuti parlano iusieme in secreto; che anche si dice Consiglio di volpi tribolo di galline.

LA VOLPE PERDE EL PELO MA NON EL VIZIO, V. PELO.

LA VOLPE NO VOL ZARIESE PERCHÈ NO LA GHE POL ARIVAR, Come disse la vo'pe all'uva, lasciala stare ch'è acerba. Chi non può sempre vuole; La privazione genera appetilo; Il cane rode l'osso perchè non lo può inghiottire.

TANA DE LA VOLPE, Volpaia. Chiar de la Volpe, V. Criár. VOLPE o BOLPE DE MAR, s. f. T. dei Pesc. Volpe marina, già conosciuta da Plinio con questo nome, chiamata poscia da Linn. Squalus Vulpes, Pesce di mare del genere de' Cani, di testa corta, con due spiragli e muso appuntito; la sua pelle è coperta di piccolissimi tubercoli;·la carne è molto saporita quando è giovine. Vien poi detto da' pescatori auche PESSE SPADA.

VOLPÈRA, 8. f. Gabbione o Gabbionata, Macchina intessuta di vinchi o di salci, ripiena di sassi e di terra, per riparo degli argini ne' fiumi. VOLPINA e BOLPINA, S. f. Muggine Volpino, Varietà osservabile del Mugil Cephalus, Linn. cresciuta dopo il terzo auno. Essa ha la testa assai grossa, depressa, terminata in avanti da una margine semicircolare; ed è commestibile d'ottimo sapore.

VOLPÒN o BoLròn, add. Volpone e Volpicina, detto fig. per agg. a uomo, e vale Astuto, Sagace, Furbo.

VOLPÒN CHE SE FINGE MINCHIÒN, Fagnone, Astuto che se finge semplice. VOLPONAR, v. Avvolpinare, Ingannare con malizia volpina, che dicesi anche 46bindolure; Raggirare.

VOLTA, 8. f. (antic, anche FIADA) Vollu; Fiata; Vice; Vicenda - Volterella è dimin.

A UNA COSSA A LA VOLTA, A cosa per cosa: A cosa a cosa; A una cosa alla volta; A uno a uno; A plo a filo, Distintamente Do o THE VOLTE DE PIÙ, Due o tre colunti, Altrettanti.

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Volla, parlandosi di Giuoco, vale Tratto o Mano Gita, dicesi Quel colpo che in diversi giuochi trae ciascuno de'giuocatori l'un dopo l'altro.

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VOLTA O VOLTÀda dei piumi, V. SVOLTA. VOLTA DE LE BARCHE, Volta; Vice; Turno; Vicenda, dicesi la Volta che tocca alle barche ne' loro viaggi e tragitti, ch'è il viaggiare alternatamente TOR LA VOLTA, Furure o Rubur le mosse; Torre o Togliere la volta, Prevenire il compagno cui tocca la volta TOR LA VOLTA LAR▲ (detto in altro sign.) Voltur largo ai canti, vale Andar con cautela.

VOLTA D'UN FOGLIO, T. degli Stamp. Carla volta, La seconda faccia d'un foglio.

VOLTA SFIANCADA, Volla a schifu rovescio, dicesi d'un arco.

ANDAR UNO A LA VOLTA, Andare alla sfilata, o alla spicciolatu, A uno a uno.

A LA VOLTA O A LA VOLTADA DEL SOL, al dichino; Al declive; Alla china; Alla cadula; Al chino del sole.

ANDAR O MENAR IN VOLTA, Andare; Girure; Mandare o Menare in volta, valgoDo Andar vagando, Andare, Condurre o Maudare attorno, in giro o a spasso.

DAR DE VOLTA, Ritornare.

DAR LA VOLTA AL VIN, Incerconire; Divenir cercone, Andar a male.

DAR LA VOLTA A LA BARILA, V. BARILA. È MEGIO UNA VOLTA che mai, Chi gode una volta non istenta sempre: dicesi di Chi si contenta anche d' una sola volta.

GUR XE QUALCOSSA IN VOLTA O PER VOLts, La marina è turbata o gonfiaia, detto figur, e vale C'è cattivo tempo.

CHE XE DE LE MALATIE PER VOLTA, EUvi andazzo di malattie o di altri effetti naturali, il che diremo auche Influenza.

LASSARSE TOR LA VOLTA, Lusciarsi rubar la volta, Lasciar che altri sia il primo. TOR LA VOLTA, Far la girata, vale Pigliar la strada più lunga.

TUTO IN T'UNA VOLTA, Modo avv. Quand' ecco, civò improvvisamente; Impensalamente.

Yolla, dicesi il Voltare dell' aratolo in solcando la terra, o si dico dello stesso soleo circolare, che in conseguenza riesce al termine del campo. Nella Sicilia dicesi TORNA; i Latini dicevano Versura. VOLTÀ, add. Vollato o Volto.

VOLTÀ CO LA PANZA IN SU, Supino, Il

suo contrario à Boccono. V. PANZA.

Tempo volri, Tempo volto, Messo al buono o al cattivo.

VOLTÀÐA, ». f. Voltata; Voltamento; Volgimento.

VOLTADA DE LA CHIAVE, Volla, Girata della chiave per chiudere, o per aprire. VOLTADA D'UN FIUME O D'UNA STRADA. Svolta.

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VOLTADA, dicesi per Mutazione; Cangiamento - DARSE UNA VOLTADA, Cangiar d'avviso o d' opinione. VOLTADINA, 8. I. Rivoltatina, Piccola rivolta, in sign. di Rivolgimento. VOLTAR, v. Voltare; Rivoltare; Volgere; Rivolgere; Invertere, Caugiar faccia a qualche cosa.

Boerio.

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VOLTAR EL CANton, V. Canton.

VOLTAR LA CASA SOTOSURA, Rovistare; Rovigliare; Rifrustare e Trumbustare TUTA LA CASA VOLTADA COL CULO IN SU, La casa tulla_rubbusfula o sgominata o volla sottosopra o trambuslata.

VOLTAR DEL VIN, Rivolgersi, Incerconirsi. V. VIN.

VOLTAKLA, Ricoprire, si dice Quando alcuno, il quale ha detto o fatto alcuna cosa che non vorrebbe avere ne detto nè fatto, ne dice alcune altre diverse da quella e quasi interpreta a rovescio o almeno in altro modo sè medesimo VOLTELA CHE LA SE BRUSA O LA BE SCOTA, Maniera fam. Mellele le mani innanzi per non cadere; Si si, rivolta le parole a tuo modo; Rivolta frillata.

VOLTAR LA BABIla o Voltarse, Vollarsi: Voltar casaccu o mantello, cioè Mutar opinione o pensiero; e talor Riunegare o Ribellarsi.

VOLTAB LE CARTE dei libri, Squader- | nare, Volgere e Rivolgere minutamente le carte.

VOLTAR LE CARTE IN MAN, Scambiare i dadi o le carte, Maniera prov. che vale Scambiare i termini, Pigliar le cose a rovescio Scambiare i dadi si piglia ancora per Ridire il contrario di quel che si dice, e interpretare in altro modo sè medesimo per ricoprirsi. Il verbo proprio è Ridirsi. V. SCAMBIAR.

VOLTAR LA BRASIOLA, V. BRASIOLA VOLTELA, MISSIELA. Maniera famil. Scambialela e rimestatela quanto vi piace: Stuzzicate il vostro cervello; Aguzzate i ferruzzi: cioè Ditela a modo vostro. Datela ad intender come volete; ingegnatevi di giustificarvi, la cosa è come io la dico o la ravviso.

VOLTETE DA UN'ALTRA PARTE, Maniera della bassa gente per voler dire Pensa d'altronde; ovv. D'altronde osserva.

VOLTAR QUALCUN, Svolgere alcuno, Persuaderlo, Indurlo, Farlo cangiar d' opi

niono.

VOLTAR TROPO PRESTO, parlando del camminar de' cavalli, Rubar la volta, Voltar prima che il Cavalier non vorrebbe.

VOLTÅR UN ABITO, Arruffianare un vestilo; Kimberciure; Arrovesciare.

Volta, Comando marin. Quando si vuole, che termini l'azione e si leghi e si fermi la corda con che s'aumainava, s'issava o si faceva altra manovra. VOLTARÈLA, 8. f. dicesi all'Ombre, Quando quello de' giuocatori ch'è obbligato a far giuoco, non avendo buono in mano per dichiararlo più a un seme che all'altro.

sperimenta la sorte, alzando, cioè volgendo la prima carta del monte, o allor dichiara se voglia far giuoco a quel seme o pure riporlo; e quest'atto dicesi FAR LA

VOLTARELA.

VOLTER, 6. m. Mascheraio, Colui che sa o vende maschere.

VOLTESINA O VOLTINA, 8. f. Volticciuola, Piccola volta per Coperta di stanze. VOLTIN, 8. m. Archetto, Così chiamasi un piccolo arco negli edifizii. VOLTIZÓLE, §. f. T. Mar. Voltigliole. Pezzi di legname tagliati a foggia di balaustro, che formano la parte superiore del Tagliamnare.

VOLTO (coll' o stretto) s. m. Vollo; Viso; Fuccia.

VOLTO, dicesi per Maschera, cioè Quel Ginto volto che cuopre il viso del Mascherato. Guardagole, dicesi a Quolla specie di maschera che custodisce le gote. V. Naso. VOLTO (collo aperto) 8, m. Volta, Coperla di stanza o di cantina fatta in arco. VOLTO DE LA PORTA, Arcule. VOLTO SCULA, Volta stiacciata, Non perfettamente areata.

VOLTO BORA UNA STRADA, Cavalcavia, Arco da una parete all'altra sopra una strada.

A VOLTO, In volta, D'opposto è In palco; e dicesi degli Edifizii v di Stauze, ebe in luogo di palchi di leguame hanno volte. VOLTOR, 8. m. Voce ant. (dal lat. Vultur) Avoltoio.

VOLTURA, 8. f. T. di nuovo uso e di pratica, sostituitosi alla voce Truslato che si diceva qui ai tempi del Governo Veneto, e che nel Codice civile Austriaco si chiama Trascrizione. Dicesi il Registro che si fa ne' catasti del nome del nuovo possessore di qualche fondo, cassato l'anteriore; Trasportamento da ditta a ditta, da nome a no

ine.

VOLTURÁR, v. di nuovo uso e coinunemente parlato, Traslature, ch'è l'Operazione di portar ne' pubblici registri al nome del nuovo posse core i beni da lui acquistati. e cassar l'anteriore. Sotto i Veneti dicevasi Tra slutare: ora secondo l'espressione del Codice civile Austriaco, Trascrivere. VÒLZER, v. (colla z dolce) Avvolgere, Porre una cosa intorno ad un'altra in giro. V. DESVOLZER е SVOLZER, VOMITAR. V. GOMITAR e i derivati. VON, T. Antiq, che vale Andiamo, plur. del presente del verbo andare. VOSE. V. OSK. VOSETA. V. OSETA. VOSON, s. m.) VOSÒNA, 8. f. )

grossa.

Vocione, Voce grande

VOSTRO, add. Vostro.

L'È VOSTRO DE vu, È vostrissimo, e si intende vostro, ma ba upa maggior espres sione.

VOTO O INVODo (coll' o stretto) s. m. Voto.
FAR VOTO, V. INVODARSE.

Despar un voto, Pagare i voti; Scio-
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gliere il voto, Adempiere l'obbligazione assunta col voto.

VOVADA, a. f. Grillo, Capriccio stravagante. V. MATEZZO GRAN VOVADE, Gran matta funtasia; Che capricci stravaganti. VOVE O VUOVE, 8. f. T. de' Pesc. che dicono Ir vove (coll' o aperto) Vova di pesce.

TRAR LE VOVE, Fur le uova; Esser in fregola, Dicesi de' pesci. V. FREGA.

Vovk però dicevasi anche in Venezia nel 4521 per Uova qualunque. YOVERA (coll' e aperta) s. f. Ovaia, La parte interiore nella quale gli Uccelli od altri generano l'uova.

VoVERA, detto in gen. masc. e per agg. a Uomo, vale Lunatico; Capriccioso; Incostante.

VOVĖTO, 8. m. Uovicinu, Piccolo uovo.

Vovèri, Uovoli, Specie di funghi che hauno nella figura gran similitudine coll'uovo.

VOVO o Vuovo (coll' o serrato) 8. m. Vovo, • nel plur. le Uova. Dicesi anche Ovo, e uel plur. le Ova. F'u detto per ischerzo Pillole di galline. VOTI BAZUTI,

• Lenere.

Uova bazzolle, Fra sode

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va stantie, che cominciano a guastarsi o che poste a covare sono andate a male. Gli Aretini dicono Vovo boglio.

AVER VOVI SLOzzi o schiozzi, Locuz. ant. e fig. Esser scemo di cervello; Non aver uno il suo senno.

VOVO LENDEGARO, Guardanidio, dicesi Quando l'uovo è naturale; Endice o Indice, s'è artefatto; ed è Quell' uovo che si tien nel covo delle galline.

Vovo centanin, chiamano alcune donne quell' uovo assai piccolo che, a loro detta, le galline sogliono fare sul numero cento. Se un tal fenomeno fosse vero, dovrebbe dirsi L'uovo centesimo.

VOVO DESPERSO o SPELIZZo8o, Uovo sperduto, cioè Quello che nasce senza scorza ma circondato soltanto di pelle.

VOTO GALA, Uuvo gallato, fecondato ; Uovo che galla, cioè Che genera il pulcino.

AVER I VOVI DORI SUL STONEGO, Aver l'incendilo; Aver acidità, stomaco acetoso.

XK MEGIO UN VOVO ANCÙO, CHE UNA GALINA DOMAN, V. MEGIO.

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METER VOOVI IN DESPAR, Maniera ant. V. in Coo.

TROVAR EL PELO IN TEL VOvo, Vedere o Conoscere il pelo nell' uovo, Essere o Pretendersi chiaroveggente -- Cercare o Guardare il pel nell' uovo, vale Mettersi a considerare qualsivoglia menoma cosa. ▼. iu PELO.

ZOGAR ▲ vovi, V. Zocia.

QUESTI XE VOVI COL MANEGO, Locazione bassa di rimprovero, metaf. e fam. Questo è un mallo capriccio o una strana fantasia o un ghiribizzo nuovo e stravaganle; Questa è una scipitezza, sciocchezza, inezia. V. MERDE COL CROSTOLO. VOVO DE MAR, s. m. T. de' Pesc. Carnume o Uovo marino, Animale marino dell'ordine de' Molluschi, del genere delle Ascidie, detto da Linneo Ascidia rustica. Il suo corpo è di figura ovale allungata, con due aperture superiormente; il suo esterno è gropposo, di color marrone più o meno carico; sta aderente a piante marine, a corpi duri o ad annuali. Rassomiglia ad un uovo tagliato per mezzo, onde trasso il nomne vernacolo. In qualcke luogo si mangia, ma non fra noi. I pescatori dell'Istria gli dicono SPOGNE.

VU, Voi e poeticainonte Vui.

VU ALTRI O VUALTRI O VU ALTRE O VUALTRE, Voi; Voi stessi o Voi stesse.

Dar del vu, Dar del voi o di voi.
DA PER VU, V. DA.

VUOÈGA, 8. f. T. ant. V. VOLEGA.
VUOSE, s. f. T. ant. che vuol dire Voce. V.
OSK.

VUOVE, V. VOVE. VUOVO, V. Yoro.

VUSSIORIA, Vossignoria e Vosignoria, lo stesso che Vostra Signoria. Titolo che in veco di Voi si da altrui per rispetto, e per lo più si suole scrivere con le sole V. S. puutale.

X

X

La lettera consonante Icchese, già molto usata da' nostri padri Latini, non occorre nella espressione della lingua italiana. Nel sorgere del nostro dialetto però si vede adoperata in varie voci come iu Caxa, Fornaxa, Zoxo. Paxr. Spexa, Examinan, ec. per far l'ulfizio della Esse dolce. Trovasi anche in Venezia e da ciù s'apprende che ne'primi tempi della lingua mostra si pronunciasse VANESIA colla dolce e non VENEZIA colla s aspra come oggidi.

XE

Xx, pronunciato colla vocale chiusa e come se fosse accompagnato da s dolce, è l'unica voce che co' suoi derivati debbe scriversi coll' iechese e nou coll' esse, per essere il principio delle parola, e perchè è regola generale che l' esse si pronuuzia semnpre aspra o naturale e giamınai dolee quand'è nel principio delle voci.

Xz corrisponde all' Es, Este Sunt dei Latini - EL XE BELO, EL XE BON, Egli è bello; Egli è buono 1 xx, Quelli sono

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