Il Decameron di messer Giovanni Boccaccio. Del 1527

accio adfare adunque affai afpettare alcuna cofa allhora allui alquanto amore anchora appreffo avenne bifogno Buffalmacco cafa Calandrino ciafcuno coftei coftui cominciò configlio conofcendo dallui Decameron dicendo diche diffe difidero Dioneo domandò doveffe effa effendo effere effi effo faceffe fante fapere fappiendo fare fcia fe n'andò fece fecondo fefta feguente feguire femmina fempre fenon fentendo fenza figliuola fignore fimilmente foffe foffero folamente fono fopra forfe fpeffo frate ftare ftato fteffo fua donna gentili huomini Gifippo giovane glialtri glihuomini grandiffima guifa habbia havea haveffe haver haveva havrete hebbe honefta honore hora huomo ilche ilquale infieme l'haveva lafciò Laqual cofa lieto medefimo Meffer Torello Meffere mefi mife moftrare moglie nellaquale niuna noftra notte Novella paffata Pampinea penfando perfona perlaqual cofa piacere pofe poffa poteffe prefo preftamente quafi quefto queſto quivi ragione Reina rifpofe rimafo Saladino ſenza tofto udendo vedere veggendo venire verfo vifo voftra voleffe