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nostre dapsilitatis concedimus premia

sine fine mansura domino largiente „ percipere non ambigimus. Quapropter ,, omnium fidelium sanctæ. Dei Ecclesiæ » nostrorumque presentium scilicet &

futurorum noverit industria , quoniam » intervento , ac petitione Zenobi Vene

rabilis Episcopi , & dilecti Consiliarii „ nostri concessimus, & condonavimus

Ecclesiæ Sanctorum Joannis, & Minia» ti

que caput est Florentini Episcopa99.tus, cui auctore Deo Grasulphus Epi» scopus præesse videtur; Terra videlin » cet ad modias duodecim

que

dicitur » Campus Regis prope ipsam Ecclesiam

S. Joannis positam , hattenus perti» nentem de Curte Regis sita Floren» tie , & ita determinatur : de duabus » partibus terram ipsius Ecclesiæ , ex » tertia parte præcurrit Fluvius Munio

de

quarta vero parte terra qua » Magiberti , & Mauriperci, & Floriper» ti , eorumq. Consorcium . Aliam quo" que petiam terram ad modios sex ha» &tenus pertinentem de Curte Beneven» tana , positam prope Ecclesiam S. Mi» niati , & est ipsa terra circumdata de » Omni parte terra beati Miniati ; in

cujus

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» ne ,

sicut supe

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ven.

cujus Ecclesia Sanâorum Corpora octo , quiescunt , de nostro Jure , & pote» state prædictam Terram

rius legiqur , etiam suis terminacioni„ bus in Jus , & potestatem ipsius Ec-,, clesiæ modis omnibus transfundimus,

& perdonamus , ut Præsul ipsius Ec

clesiæ habeat, teneat, atque posside" » at, potestatemque habeat ad honorem

jam dicti Episcopatus donandi
dendi, commutandi , seu mancipandi

remota totius potestatis inquietudine „ exempla. Si quis igitur , quod mini„ me credimus, contra hoc nostre con9

cessionis præceptum insurgere tentaveric si ad se compositurum auri oprimi libras triginta , medietatem palatio nosţro, & medietatein ipsius Ec

clesiæ. Ur autem verius credatur, & » diligencius ab omnibus observerur , ma» nu propria roboratum, annulo nostro » subter iussimus sigillari exempla

Signum Domini Berengarii gloriosişsimi Regis.

Martinus &c. Ad vicem Petri Episcopi , & Archicancellarii recognovi.

Data 7. Kal. Maii anno Incarnationis Domini 899. D. autem Berengarii

glo

gloriosissimi Regis 12. Ind. 11, Acum Papiæ in Dei honorem feliciter.

E che nell'anno 947. riconoscessero i Fiorentini per loro Supremo Signore Ottone II. Imperatore decco il Grande lo prova un Placito tenuto in Firenze a favore della Badia Fiorentina da Federigo Vassallo, e messo di esso Imperatore alla presenza di Uberto Vescovo di Parma , di Za nobi Vescovo di Fiesole, di Duricerio Vescovo di Soana , di

Vescovo di Siena , di Alberto Conte, di Pietro, di Sigifredo, di Aleripo, di Roștario, di Pietro, di Benedetto, di Erıbrando Giudici Imperiali, di Rodilando Visconte , di Rugaccio Conte , di Gherardo , di Ugo, di Pietro, di Rinieri, di Gio. , di Ansiberto, di Tasseramo Notarj di detto Imperatore, di Giusipio, di Rodolfo, di Azzo, di Gherardo , di Teudorico, di Azzo, di Winighildo, di Sichelmo, di Anderardo , di Rinieri, di Pietro, di Raimberto, di Villielmo , di Grimaldo, di Lamberto , d' Ildebrando, di Pietro , di Gherardo , di Atto, di Teuclo, e di molci altri ,, conservasi l'originale nell' Archivio del Capit. Fiorent. ». Da un' Istrumento di vendita , che

f

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fa un certo Tebaldo nell'Anno 960. si rileva , che i Fiorentini riconoscevano per loro Sovrano Ottone I. Imperatore (10) essendo notato il suo Regno con queste parole. „ In nomine Domini nostri Sal» vatoris Jesu Christi, et Regnante Do9, mno Oëto gratia Dei Imperatore Au» gusto Indiccione Otava , Anno 960.(11) E che nell' Anno 969. seguitassero i Fiorencini ad esser sudditi del medesimo Imperatore Ottone l'abbiamo da una sua sentenza , colla quale viene confermato alla Badia di Firenze tuttociò, che havevali donato la Contessa Willa , e che ingiustamente venivagli contrastato da un certo Zenobio. (12)

Il seguente Privilegio di Ottone III. Imperatore dell'Anno 1002. fatto a favore della Badia Fiorentina (13) dimostra

chia

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(10) Si dice Ottone I. perchè fu il primo a fissare l' Impero Germanico, e sotto il suo Regno ebbe fine il Regno d'Italia.

(11) Si conserva nell'Archivio della Badia di Firenze.

(12) Si conserva l'originale nel detto Archivio di Badia .

(13) E'opinione comune tra il volgo che

que•

29 chiaramente che anche in quel tempo seguitava la soggezione dei Fiorentini-agli Imperatori Germanici,

In Nomine

S.

questa Insigne Badia fosse fondata dal celebre Conte Ugo Marchese di Toscana; ma ciò è falso, e solamente Ugo la beneficò con larghissime donazioni negli anni di Cristo

995. e 996. dandogli il dominio di 245. Possessioni, dei Castelli di Luca, di Colle di Monte, della Chiesa di S. Clemente, e di tuttociò, che possedeva nel Contado Fiorentino, dello Spedale e Fabbriche dove è la Chiesa di S. Procolo , del Castello di Borgo colla Chiesa di S. Martino, del Castello , e Corte di Bibiano , e di tutto il Lago di Perugia . La Fondazione di questo pio luogo la fece Willa Moglie di Uberto Duca di Toscana, e Madre del mentovato gran Conte Ugo l' anno 975. ad onore di Maria Vergine Assunta in Cielo ; l' arricchì di molto terreno parte acquistato dal Conte Guglielmo detto Bulgaro dei Conti di Borgonuovo di Fucecchio, ove eresse la Chiesa, e Monastero ; gli donò i Castelli di Scandicci, di Signa , di Lamperga , di Bibiano , di Monte Murlo, e altre Ville, e corti consistenti in inoltissime misure di terreno, e la consegnò a Marino suo Confessore , Monaco di singolare esemplarità , quale fu il primo Abbate di sì rispettabile Monastero. La carta

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