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S. ed Individuæ Trinitatis Otho ser» vus Apostolorum. Notum sit omnibus fidelibus nostris præsentibus, ed futuris, quod nos propter Dei omni» potentis amorem, & ob remedium Animæ Marchionis Ugonis Monasterio S. Mariæ quod Mater sua Willa construxit, omnia quæ illi collata esse nosper hoc nostrum præceptum corroboramus in quo præst Marinus Abbas. Confirmamus itaquæ jam dicto Monasterio in Civitate Florentia sito

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nitates Pertinentia. Nominative Ca→ stellum de Signa, Greve, Viclo, Bibiano, Luco, Ledecha, cum omnibus », pertinentiis. Insuper Curtes Montem Domini, Radda, in Fusci, duas Curtes, Bibione, Francilione, Monte Mulinario, Frigise: Omnia ista, & Cætera quæ pertinent ad eamdem Abbatiam prædicto Abbati Marino, ejusque successoribus, & Monachis in eodem Cænobio secundum regulam sancti Be

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di Fondazione di detto luogo è stata pubblicata dall' erudito P. Abate Puccinelli nella Cronica di detta Badia.

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nedicti degentibus firma corroborams, traditione. Præcipimus itaque, ut nulus Dux, Marchio, Comes, Vicecomes, sive alius homo magnus, sive parvus eamdem Abbatiam de suis rebus inquietare, molestare, vel disvestire præsumat. Ipsa vero Abbatia regalis, vel Imperialis libera æternaliter permaneat si quis igitur hoc præceptum fregerit componat C. libras Auri optimi, medietatem cameræ nostræ, et medietatem prædicto Monasterio; quod ut verius credatur, hanc paginam manu nostra roboratam sigillari jussimus.

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Sign. Domi, Othonis Cæsaris Invicti. Heribergus vice Petri Episcopi recognovit.

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Datum in Paterno (14) VI. Idus Ia

nua

(14) Ottenne questo privilegio la Badia Fiorentina l'istesso mese della morte di questo Imperatore. Egli morì in Paterno il dì 23. di Gennaio 1002. secondo gli Annali Ildeseimensi, e secondo il sentimento di Ditmaro il dì 24. E così restò verificata la predizione di S. Romualdo giusta quello che scrive il Damiano nella vita di esso Santo al cap. 30. le parole del quale son queste,,

nuarij, anno Dominicæ Incarnationis MII. Indictione XV. Anno Tertii Othonis Regni XVIII. Imperii VI.

E che

Rex itque secundum Beati Viri prophetiam, vix a Roma reverti incipiens, mox languore correptus apud Paternum defun&tus est,, Egli morì in Paterno, nel luogo stesso ove diede il Privilegio; qual fosse questo Paterno è assai contrastato dagli Scrittori dei fatti di quei tempi. Evvi il Castello di Paterno nella Campagna di Roma verso il Mediterraneo vicino ad Ostia, vi è Paterno vicino a Spoleto, e vi è un altro Paterno in Toscana alle radici del Castello di Magnale, poco distante da Valleombrosa; Leone Ostiense crede, che morisse in Paterno non molto distante da Città Castellana, e Cosimo della Rena pag. 83. crede in Paterno lontano una giornata da Todi, e questa opinione è se guitata anche dagli Annalisti Camaldolensi. Il trovarsi per altro nell' istesso mese della morte un suo Diploma, a favore della Badia Fiorentina, e dato nel luogo ove morì, non crederei errore il supporre, che morisse in Paterno di Toscana vicino a Valleombrosa, ove vi è tutta la probabilità di credere che ivi si portasse il buon Marino Abbate ad implorare questo insigne privilegio. Gli scrittori Tedeschi dicono, che morisse di feb

bre

E che dopo la morte d' Ottone i Fiorentini passassero sotto il Dominio del suo Successore, cioè di Errico Imperatore lo prova Ditmaro in Cron. lib. 6. pag. 61. dicendo, che essendo stato vinto da Errico Arduino (15) Marchese d' Tom. I. C

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bre maligna, ma Leone Ostiense, Landolfo Seniore, Roberto Tuiziense, Rodolfo Glaber, e altri concordemente affermano, che morisse di veleno, apprestatoli da Stefana moglie di Crescenzio. Fu il suo Cadavere trasportato ad Aquisgrana, ove ebbe Sepoltura.

(15) Da uno Scrittore oltramontano è stato Arduino chiamato Regem unius diei: ma il Sigonio, e Valeriano Castiglione provano a meraviglia, che egli fu Re d'Italia fino all'anno 1017. nel quale anno per solo istinto di devozione si fece Monaco nel Monastero di S. Benigno di Fruttuaria da esso fondato nel suo Marchesato di Walperga, ove vissuto per qualche tempo con 'somma esemplarità, finalmente spirò nelle braccia del S. Abbate Guglielmo. Si può anche asserire che fosse sepolto colle Insegne Reali, perchè nell' anno 1655. dal Cardinale Bonifazio Ferrero Commendatore di quella Badia furono ritrovate, le quali ripose nel Museo del suo Palazzo. Il Re Arduino ebbe Figli, ma questi non occuparono alcuna Monarchia, forse

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Iurea (16) che contrastavagli il Regno d'Italia, Tedaldo Marchese di Toscana, (17) che conobbe non poter sperare dal

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per mancanza di fortuna. Il prefato Castiglione pretende che da questi descenda la nobilissima Famiglia dei Conti del Canavese.

(16) Città antichissima con titolo di Marchesato nel Piemonte distante poche miglia da Torino.

(17) Il Fiorentini nelle memorie di Matilda, ed altri scrittori asseriscono che questo Tedaldo fosse in questi tempi Marchese di Toscana, molti altri pretendono di nò; sia per altro come si vuole egli accompagnò il S. Arrigo Imperatore in Toscana, e siccome il soprariportato Diploma del medesimo prova, che egli esercitava l'alto dominio in Firenze Città della Toscana, non è cosa improbabile il credere, che avendo la Toscana il suo Marchese, questi fosse Tedaldo. Questi fu un Principe saggio, e fedele alla Chiesa Romana: Giovanni XIII. Papa lo amò grandemente, e in segno del suo amore, l' anno 970. secondo il Sigonio gli concesse in Feudo la Città di Ferrara nel Territorio della quale edificò Castel Tedaldo imponendogli il suo proprio nome. Nell' anno 980. secondo il Mellini ricevè da Ottone If. Imperatore il Marchesato di Mantova. Ebbe per moglie la Duchessa Guilla, dalla quale ebbe

due

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