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che nell' anno 1010. tanto Firenze, quanto Fiesole, erano due Città suddite ad Errico II. Imperatore, e gover

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ta del 1021. si legge Ricornaclario Comitatu Flor. oggi si dice Cornacchiaja, che è un luogo fra il Mugello, e la Romagna nel Vicariato di Firenzuola. In Carta del 1043. si legge infra Comitatum Flor Faesul. Aretinum, & Senensem. In un Istrumento del 1048. appresso l'Ughelli si legge Paratinola Territorio Flor. luogo verso Pistoja discosto da Firenze circa tre miglia, in oggi detto Peretola. In Carta del 1064. appresso il Puccinelli si legge. Actum prope Castellum qui dicitur Campanule Iudiciaria Flor, luogo distante 16. miglia, e in altra dell' anno 1070. si dice Pitiana Judic Flor. che è verso la Valleombrosa. In Carta del 1072. presso il Lami nelle Deliciae Erud. Tom. III. p. 155. si legge Factum est in loco Montescalario, Iudicaria Flor. questo luogo è nel Chianti. In una Carta dell' anno 1086. si legge. Prope Confinia Florentini, & Bononiensis Comitatus &c. In Carta del 1099. presso gli Annalisti Camaldolensi si legge Sito Romena Iudicaria Flor. E questo un luogo del Casentino vicino a Prato Vecchio. In un Diploma di Federigo I. Imperatore dell' anno 1159. dato a favore del Monastero di S. Maria di

nate da Bonifazio Marchese di Toscana, e che per conseguenza non potevano due Paesi sudditi del medesimo Sovrano ar

mar

Crispino nella Diocesi di Faenza, col quale I' Imperatore rende esenti quei Monaci si legge: a Ponte Villiani usque ad Fontem Petraesantae, a Consortio Dominio Florentinorum & Faventinorum, e siccome Crispino è sul Monte che divide la Toscana dalla Romagna, in distanza da Firenze più di 50. miglia che però deve intendersi che il Territorio dei Fiorentini stava a confine, come sta anche di presente, con quello dei Faen

tini.

E in Carta dell' anno 1076. che contiene un placito tenuto da Nordillo messo della Duchessa Beatrice si legge. Actum est hoc an. ab Inc. D. N. 1. C. 76. post mille, mense Martii. Ind. IV. Factum est hoc intus burgo qui vocatur Marturi probe Plebem S. Mariae Territurio Floren. Martu è già noto a tutti, che è la Terra di Poggibonsi, e fino a quel luogo abbiamo riscontri che per la parte di Siena si estendeva la Giurisdizione Civile del Territorio Fiorentino nell' XI. secolo. Da questi Documenti abbiamo luogo di comprendere quanto falsamente scriva il Villani nel lib. III. Cap. III., che il Territorio di Firenze poco si estendesse al di fuo

marsi, e farsi guerra. Si sarebbe la favola accostata più al vero se avessero det

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ri della Città, per essere, come egli dice, tutto il Contado occupato da vari Signori, se pure egli intende di dire, che ciò fosse prima del XII. secolo, poichè prima di questo Tempo abbiamo abbastanza veduto, che da per tutte le parti veniva riconosciuta la Giurisdizione della Città di Firenze; se poi egli intendesse dire che ciò fosse seguito dopo il 1100. o poco avanti al 1100. non esito punto a seguitare il suo sentimento credendolo verace e sicuro imperocchè sappiamo certamente che gli Ubaldini in questi Tempi signoreggiavano quasi tutto il Mugello e la Valdelsa, i Conti Guidi la Romagna, gli Alberti il Casentino, Prato, e si estendevano molto presso Pistoja, i Conti di Borgo Nuovo di Fucecchio havevano la Signoria di tutto il Valdarno di sotto, della Val d'Ariana, e forse anche di parte della Valdinievole. La Badia di S. Maria, e il Vescovado di Firenze havevano il Dominio di non poche Castella; E oltre a questi vi erano anche molti altri piccoli Signori che esercitavano un assoluto Dominio in altre Terre, e Castella, come i Buondelmonti, i Ricasoli, le quali Signorie quando una, quando l' altra furono tutte soggiogate dalla forza dei Fiorentini.

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detto, che Fiesole si fosse ribellata al Marchese, e che egli per sottometterla vi avesse spedite le Truppe, che egli aveva in Firenze. Rileva maggiormente l'errore il sapersi, che nell' anno 1010. la Chiesa Cattedrale di Fiesole era fuori della Città, e precisamente ove sino ai nostri tempi sono stati i Canonici Lateranensi, essendo stata trasferita dentro le mura della Città dal Vescovo Jacopo detto il Bavaro l'anno 1028. come prova un suo Diploma riportato dall' Ughelli, e perciò non vi era di bisogno, che andando i Fiorentini alla festa di S. Romolo si portassero alla Città, e se ciò avessero fatto, essi, che al dir dei citati Scrittori, erano loro ficrissimi nemici, non sarebbero stati lasciati entrare, specialmente in un numero da dare qualche sospetto. Che nel 1028. la Città di Fiesole esistesse, lo dimostra la traslazione fattavi della Chiesa Cattedrale dal mentovato acopo Vescovo, poichè è molto verosimile, che se la Città fosse stata ridotta un luogo deserto, egli non averebbe pensato di trasferirvi la Cattedrale, e di edificarvi quel magnifico Tempio, che ancor si

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vede. Nel citato Diploma il detto Vescovo, chiama Fiesole Urbem Fesulanam e la Pieve di S. Alessandro dice esser posta in Civitate Faesulae, lo che non sembra che dovesse dire se Fiesole fosse stata distrutta, e ridotta senza for ma di Città. Nell' anno 1103. Papa Pasquale II. conferma a Giovanni Vescovo di Fiesole, ed ai suoi successori ,, Episcopoli, ac Dominicali Jure possidendam Arcem, & Civitatem Faesulanam. E nel 1141. Papa Innocenzio II. conferma ad un' altro Giovanni Vescovo di Fiesole,, Curtem, & Civitatem Faesulanam, cum Ecclesiis, Curtis & Terris adiacentibus,, E questo prova, che Fiesole nel Secolo XII. e precisamente nell'anno 1141. era in forma di Città, Le prime dissensioni tra i Fiorentini, e i Fiesolani le trovo nate sicuramente nel Secolo XII. e che nel 1125. i Fiorentini praticassero ai Fiesolani delle violenze, lo dimostra chiaramente una Lettera di S. Atto Abbate di Vallombrosa, e poscia Vescovo di Pistoia a Onorio II. Papa, nella quale il S. Abbate intercede presso il Papa il perdono per i Fiorentini per le

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