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descrivere minutamente qual fosse nei tempi' posteriori l'Uffizio del Podestà.

CAPITOLO III.

- Dell' Antica forma di eleggere il Podestà.

NE Ei tempi più antichi, e più pros

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simi al cominciamento del Prio rato dal Consiglio del Comune si eleggevano alcuni Cittadini per Elettori del Podestà, quale elezione seguiva sem pre al principio, d'ogni Podesteria, ed ho osservato che gli Elettori erano sempre i componenti qualche Magistrato; alcune volte furono i soli Priori, altre volte essi in compagnia di due, o più Cittadini per Sesto, tal otta i suddetti Priori con tutte le Capitudini delle Arti, e qualche volta avvenne, che fu eletto il Pretore senza l'intervento dei. Priori.

Ciascheduno degli Elettori eletti dal Consiglio nominava il soggetto, che egli voleva per Podestà, andavano a partito tutti i nominati, e i quattro che ave

vano avuto maggiori voti favorevoli s' intendevano essere eletti, secondo la graduazione dei voti: Fatta in questa guisa l'Elezione, veniva eletto dagli stessi Elettori un'Ambasciatore, che portava l' Elezione agli Eletti. Se il primo accettava quella degli altri svaniva, se rifiutava, andava al secondo, dopo al terzo, ed al quarto finchè uno di loro accettasse, e non trovandosi, si eleggeva-· no altri quattro. E che ciò sia la verità lo prova una carta dell'anno 1335. esistente nell' Archivio Diplomatico, la quale contiene l'Elezione di un Nunzio nella persona di Fra Guido d' Ognissanti a recare l'avviso al Nobile Milite Giannaccio Salimbeni da Piacenza del la sua elezione in Podestà di Firenze, e nel caso di suo rifiuto al Nobile Milite Nero Brusciati da Bergamo (42). Gli obblighi che aveva l'eletto nell' at to dell'avviso della sua Elezione, o subito dopo son quelli stessi che ebbe sem

pre

(42) Può credersi che il Salimbeni non accettasse la Carica, mentre si vede in quell' anno Podestà Nero Brusciati.

pre

anche nei tempi meno a noi lon-. tani, e che vedremo nel seguente Capitolo.

CAPITOLO IV.

Del nuovo modo di eleggere il Podestà e dei suoi Elettori.

A Llora quando la Repubblica Fioren

tina prese una forma di Governo ferma, e metodica, e precisamente dopo l'introduzione del Priorato, non fu mancato di stabilire il modo di eleggere il Podestà. Tenevasi dal Supremo, Magistrato dei Priori delle Arti, e Gonfaloniere di Giustizia, e loro Collegi un' Urna nella quale esistevano in tante cedole distinte i nomi di tutti i Cittadini Popolari, e Guelfi dalla quale dal predetto Supremo Magistrato si estraevano due Cittadini per Elettori del Podestà, l'estrazione dei quali dovea ricordarla al prefato Supremo Magistrato il Notaro delle Tratte, quale se avesse mancato incorreva nella pecuniaria pe

na

na di lire dugento, applicabili alla cassa del Comune.

A questi Elettori era data ampla facoltà di eleggere per Podestà quel soggetto che avessero creduto degno di si sublime

qualunqueca, independentemente da

altro ed era loro

concesso un Notaro per scrivere quelli atti che avessero fatti, quale veniva estratto da un' Urna per tale effetto tenuta, ed il predetto Notaro delle Tratte era tenuto notificare tanto agli Elettori, quanto al loro Notaro la detta estrazione nel medesimo giorno, che seguiva, o al più tardi nel giorno seguente, i quali Elettori, se nel termine di giorni otto dal dì che era loro stata notificata la Tratta non renunziavano all'incombenzá di eleggere il Podestà, non avevano più un tal diritto, considerandosi il loro tacere per una dichiarata accettazione.

Accettato che avevano questo ufizio, avevano tempo un mese a fare l' Elezione del Soggetto che regger doveva la Podesteria, e ricevuta che avevano la Provvisione assegnatali dalle leggi nella somma di fiorini settanta, dopo cinque giorni doveano partire da Firenze e an

dare

dare in quel luogo ove avevano idea di eleggere il novo Pretore, essendo espres samente proibito dalle Costituzioni del Comune, che la di lui elezione seguir dovesse in Firenze a nel suo Contado: Prima della loro partenza erano obbligati, secondo il disposto delle leggi di giurare sopra il Vangelo di bene, e fedelmente. operare tutto quello fosse stato necessa ria per fare una buona Elezione del nuovo Podestà, e parimente giuravano di spendere il danaro, che ricevevano a titolo di provvisione nel viaggio, e dimora in quel luogo ove avrebbero fatta una tale Elezione: Promettevano ancora di non andare in quelle Città ove avessero potuto congetturare di mon potere effettuare la loro commissione

Erano obbligati di eleggere in Podestà persona che avesse compita l'età di anni trentasei, che fosse Cavaliere, Marchese, o Conte, e ciò l'eletto do vea giustificare per mezzo di fede autentica della sua Patria, che fosse buon Cattolico, e Guelfo, e che i suoi titoli non gli avesse conseguiti da alcun Regnante, che non fosse stato cattolico; Era loro proibito di eleggere un sogget

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to,

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