Immagini della pagina
PDF
ePub
[ocr errors]

esaminata, ma mi convien credere che la parola Potestatis che vi si legge non deva intendersi per il Podestà, ma bensì per la Podestà, cioè per la pubblica autorità, e che perciò non ancora in Firenze si conoscesse questo Magistrato. Giovanni Villani, il Malespina, e Marchionne di Coppo Stefani non prima dell'anno 1207. fanno menzione dei Podestà, ed il Mecatti nella sua Storia Cronologica gli seguita ciecamente. L' Aus tore d' una Cronica MS. antica, che conservasi nella Libreria Laurenziana fissa il principio della Podesteria nell' Anno 1202. E Paolino Pieri, nella sua Cronica stabilisce l' Introduzione del Podestà nell'anno 1199. Questa diversità di sentimenti senza che alcuno sia ap poggiato a veruna prova di fatto, dimostra abbastanza quanto tutti ragionino alla cieca. L'esistenza del Potestà accennata da noi, siccome è appoggiata a un Documento che non solamente ne fa menzione, ma anche lo nomina, così si rende sicura, e superiore a qualun

que eccezione..

La causa della creazione di questo Magistrato crede l'Ammirato, che deA 2 pen

pendesse dalle ingiustizie praticate dai Consoli per favorire alcuni più degli altri. Io per altro credo che falsamente opini questo Istorico, e che la cagione per la quale fosse introdotto il Podestà, derivasse dal volere i Fiorentini imitare il Sistema delle più ragguar devoli Città libere d' Italia, imperocchè la maggior parte oltre ai Consoli, il Potestà avevano da qualche tempo introdotto. In Modena nell' anno 1151. governava il Podestà, in Cremona nell'anno 1159. e in Verona non più tardi del 1160. E ciò che parmi che avvalori questo mio sentimento, è che i Fiorentini nón un soggetto Forestiero chiamarono a coprire questa nuova Carica, ma bensì assunsero a tal dignità un loro primario Cittadino, quale fu, come abbiamo veduto Gherardo Caponsacchi (1)

[ocr errors]

che

(1) Che la Famiglia Caponsacchi, già estinta, fosse in quel tempo una delle primarie della nostra Città lo prova bastantemente la Carica di Podestà, di cui fu decorato Gherardo. Ho tutta la ragione di credere, che anche molto avanti a questo tempo fosse considerata fra le più rispettabili, poichè in una

Car

che aver doveva tutte quelle medesime relazioni di Parentela, e di Amicizia, che avevano i Consoli.

Quanto tempo fosse stabilito, che seguitassero i Podestà nel loro Governo come pure se altri soggetti fossero eletti negli anni successivi a questa sublime Carica, per quante diligenze io abbia fatte in tutti i nostri Archivj, non mi è stato possibile di ritrovarne memoria alcuna. E' da credersi per altro che altri non ne fossero eletti, poichè oltre a non avere ricordanza di alcun altro, abbiamo alcune Carte molto stimabili dell' anno 1197. contenenti una lega, e il Giur. di più Città, Terre, e Signori di Toscana dalle quali se il Po

A 3

Carta del dì 1. Marzo 1100. contenente un Investitura data dal Conte Guido ai Canonici Fiorentini di S. Reparata della Corte di Campiano alla presenza della gran Contessa Matilda leggo fra i Testamenti un Gherardo Caponsacchi, che forse fu l'Avo del nostro Podestà: la qualità di Testimone da esso esercitata alla presenza di Matilda indica che egli era di cospicua Famiglia, poichè tali Testimonianze si esercitavano solamente dai primarj Signori.

Podestà fosse esistito, sicuramente aver ne dovrebbemo qualche contezza; esse tacciono affatto il Podestà e soltanto rammentano i Consoli, e altri Cittadini come Rappresentanti il Comune: le quali Carte esistenti nell' Archivio delle Riformag. lib. de Cap. 29. a49. sono del seguente tenore:

In nomine Patris & Filii et spiritus Sancti. Amen. San&ti Spiritus adest , nobis gratia.

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

[ocr errors]

et

Ad honorem Dei & Beatæ Mariæ ,, Virginis, et omnium Sanctorum, Romanæ Ecclesiæ, et ad honorem et salutem omnium, qui in hac securitate sunt, vel fuerint, nos juramus , Supra S. Dei Evangelia ab hinc in an tea toto tempore vitæ nostræ firmam pacem & concordiam inter omnes.... huius societatis tenere, et societatem sanctam et concordiam inter Civitates Tuscie, et Episcopos, & Comites & Castella, & Burgos quæ et quos per Capd. iuraverint, vel juratum habent, & alios nobiles, qui per Capd. similiter ad hoc breve luratum ha,,bent, vel juraverint cum concordia Rectorum omnium, vel majoris partis

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

"

[ocr errors]
[ocr errors]

"

» qui pro tempore fuerint constituti similiter firmam & ratam habere, te9, nere, non rumpere, vel occasione, » seu aliquo modo vitiare per nos, yel per alios, nec erimus, in Consilio vel facto ordinamento, seu consentimento, » quod rumpatur, vel vitietur aliquo ,, modo, vel ingenio, vel aliquid contra hoc agetur. Et si scire poterimus quod ,,aliqua persona velic vel velint contra hoc agere seu aliquod contrarium or dinare bona fide et eis contrarii erimus, et remanere, faciemus sine fraude, ,,et citius quem poterimus Capitaneo » vel Capitaneis, seu Rectoribus huius ,, Societatis nuntiabimus, vel denuntiare

[ocr errors]
[ocr errors]

faciemus. Et si aliqua Persona, Prin ceps, vel Rex, seu aliqua Potestas, vel alia persona, vel persone, quæ non sent ex ista Compagnia, undecunque essent, vellent facere guerram vel guer ras alicui Civitati, vel Episcopo, seu Comiti, vel Castello seu Burgo, vel

" alicui Nobili qui per Capd. esset de ista Compagnia, occasione istius Societatis, non dabimus nec dare faciemus ei vel eis aliquod Consilium, vel adiutorium, nec dari consentiemus aut A 4

"

"per

« IndietroContinua »