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INDICE DELLE MATERIE

CONTENUTE

NEL CORTEGIANO DEL CONTE BALDESSAR CASTIGLIONE.

365

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--

Affetto deriva dal corpo, e come diventi
virtù o vizio, 253.- Affetti non si
debbono svellere, ma temperare,
255. Ajutano le virtù, ivi.
Affezione inganna nel giudicare, 69.
Afflitti non gustano alle volte d' esser
trattenuti con facezie, 151.

Affrica, vittorie in essa di Ferdinando
il Cattolico re d'Aragona, 310.
Agesilao godeva d' esser ammonito da
Senofonte, 247.

Aggraziati naturalmente, hanno in ciò
bisogno di pochi ammaestramenti,
33.

Agone (d'). (Vedi Piazza.)
Agnello, comparato colla temperanza,
254.

Agnello (Antonio) Mantovano, suo giu-
dizio sopra due papi, 124.
Agricoltura, bella similitudine tolta da
essa, 279.

Alamanni. (Vedi Altoviti.)

Alcibiade lodato, 31.— Rifiuta gl'istru-
menti da fiato, 87. -Amato one-
stamente da Socrate, 209.

Aldana combatte con Peralta, 148.
Alessandra moglie d'Alessandro Re dei
Giudei; fatto illustre di essa de-
scritto, 188.

Alessandria in Egitto fabricata da Ales-
sandro Magno, 271.

Alessandrino Cardinale, 138.
Alessandro VI, papa per la forza, 124.
Alessandro Magno lodato, 271.- Pro-

-

-

Disce-
Venera

nostico che di lui fanciullo fanno
gli ambasciatori del Re di Persia,
319. Piange per non avere ancor
vinto un sol mondo di infiniti che
avea udito ritrovarsi, 28.
polo d' Aristotele, 34.
Omero, 57.- Quanto amasse e ono-
rasse Apelle, 67, 68. Perchè una
volta piagnesse in udire le vittorie
di Filippo suo padre, 139. Sua
continenza, 204.- Estenuata, 208.
Sue imprese, 272.. Quanto bene
facesse a molti popoli barbari, co-
gl' insegnamenti d'Aristotele, 281.
282. (Vedi Dario.)

Alessandro re de' Giudei, uomo crude-
lissimo, 188.

Alfonso I, d'Aragona, ironicamente fa-
ceto, 143.
Si compiacea d'esser
burlato, 152. Sua risposta, 150.
(Vedi Anella.)

Allegrezza; morte di Argentina gentil-
donna pisana proceduta da subita
ed estrema allegrezza, 193.

Altoviti nemico d'un Alamanni; casetto
ridicolo, 146.

Amabilità produce amore, 227.
Amalasunta regina de'Goti, lodata, 198.
Amare; chi ama assai, parla poco, 221.
Con minor pericolo possono gli
uomini mostrar d' amare che le don-
ne, ivi. Maniera di farsi amare
da' principi, 267 e seg.

-

Amato; sue condizioni necessarie, 223.
Amatori; loro differenti costumi, 18.
Ambigui motti di varie sorte, 132.
Ambiguità rende le facezie acutissime
e maravigliose, 131.

Ambizione delle donne, 236.

Amici celebrati presso gli antichi, 103.
Amici veri pochi si trovano, 103.
-Si
debbono eleggere con molto studio,

ivi.

Amici de' principi come si portino con

essi per lo più, 245.
Amicizia affettata, 116.- Amicizia non

dee tralasciarsi di coltivare a cagio-
ne de'falsi amici, 104.
Ammonizioni dissimulate quai siano,
147.

Amore; sua definizione, 285. - Non

-

pare che possa stare colla ragione,
293. Mezzi cattivi che inducono
amore, detestati, 162. — Ragiona-
menti d'amore, e come in essi debba
diportarsi la Donna di Palazzo, 219,
220. -
Amore di amicizia solo
conviene alle maritate, 222.
Amore ne' vecchi, ridicolo, 87.
Amore publico è cosa durissima; pur
qualche volta giova, 230. - Amor
quieto e ragionevole, accennato, 284.

-

Sue lodi, 293. - È pericoloso
anch'esso, 220, 297. Amor sen-
suale è malo in ogri età, 288. —
Suoi mali effetti, 298.- Amor vero
dal falso è difficile a discernersi,
220. Segni del vero, 221.
Danni e pregiudici del falso, 286.
-Amor verso la bellezza in astrat-
to, e universale, 299. -
Amore su-
stanziale, cioè lo Spirito Santo, sue
lodi, e suoi maravigliosi effetti, 302
e seg.

Ancille liberano Roma, 196. (Vedi Giu-
none.)

Anconitani due che combattono insieme

a Perugia, derisi, 30.

Anella; curioso fatto di certe anella ru-

bate ad Alfonso I d'Aragona, 143.
Angeli; come l'uomo con essi commu-
nichi, 285. Perchè ad essi com-
parata una bella, ancorchè attempa-
ta, gentildonna, 137.

Angolem (d') Monsignor, lodato, 56,
272.

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ogni cosa,
in maggior concetto da chi legge,
di quello che si rilevi dalla stessa
lettura, 169.

49.- Antichi si hanno

Antichi stimavano molto la pittura e i
pittori, 65.

Antonello da Forlì, lodato e motteggia-
to, 144.

Apelle, molto amato e onorato da Ales-
sandro, 67. — A lui solo era lecito
il dipingerlo, 68. . -Perchè biasi-
masse Protogene, 37.

Api; loro re d'altra specie, 257.
Appetito; sua cura, 265.
Aragona (Monsignore di), ottiene licen-
za di trarre certo numero di cavalli
del Reame di Napoli, 317.
Aragona (re di). (Vedi Ferdinando.)
Arcieri, comparati a chi attende alle vir-
tù, 274.

Arcivescovo di Firenze; suo detto, 138.
Arditi e animosi veramente quai sieno,
184, 185.

Aretino, detto l'Unico, propone il IV

giuoco sopra la lettera S che la Du-
chessa d'Urbino portava in fronte,
17.
Argentina, gentildonna pisana, quanto
amasse M. Tommaso suo consorte,
193. (Vedi Allegrezza.)
Arguzia cosa sia, 118. - Arguzia della
Duchessa d'Urbino in difesa delle
donne, 110.

-

Ariosto (Alfonso), lodato,2.—A sua in-
stanza il Castiglione scrive il libro
del Cortegiano, 7, 307, 315.
Aristodemo tiranno Argivo, dove dor-
misse per timore, 261.
Aristotele; institutore d'Alessandro
Magno, 57. Perfetto Cortegiano
del medesimo, 281, 282.- Quanto
amato e stimato da lui. (Vedi Sta-
gira.) Esso e Platone vogliono che
l'uomo ben disciplinato sia anche
musico, 63. (Vedi Artefici.)
Arme; prima e principal professione del
Cortegiano, 26, 31, 173.

-

Orna-
mento, secondo il Bembo, dell' altre
sue virtuose qualità, 60. Se le
armi superino in eccellenza le let-
tere, 57.
Motto piacevole intor-
no all'una e all' altra professione,
59. Armi; sopra esse conven-
gono colori aperti ed allegri, 101.

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-

Armónia, figliola di Gieron Siracusano,

e sua impresa, 188.
Arrischiare; chi si arrischia in guerra
o per guadagno o per altra vil ca-
gione, merita d' essere stimato mer-
catante vilissimo, 57.

Arte, necessaria nelle facezie, 118.
Arte, non dee apparire, 35.
Artefici varii che cosa ammirino in Pla-
tone ed Aristotele, 282.

Artemisia, lodata, 202.

Arti delle donne per mantenersi gli
amanti, 236 e seg.
Ascensione. (Vedi Sposalizio.)
Asco, vocabolo spagnuolo, cosa signifi-
chi, 147.

Asdrubale più di sua moglie teme la
morte, 188.

Asino comparato ad un Tullio, 126.
Aspasia lodata, 194.
Aspettazione; far contra l'aspettazione,
è la sostanza delle burle, 152.
Aspetto nel Cortegiano quale dovrebbe
essere, 29.

Astuzia è falsa prudenza, 267.

Atarantati, o sieno morsicati dalla ta-
rantola, come risanino, 15. (Vedi
Puglia.)

Atene, (Vedi Peste.)

Ateniesi; loro industrie per tenere il
popolo allegro, 120, 121. (Vedi
Leona.)

Atos, monte, 271.

Attilature varie di Cortegiani biasima-
te, 101 e seg.

Avarizia d'alcuni detestata, 211.
Augelletti che cominciano a volare, con
quali amanti comparati, 299.

Aurora, sua descrizione, 305.
Autori imitati dal Castiglione in

que-

st'opera, tanto degni quanto il Boc-
caccio, 4.

Autorità de' principi quando sarebbe ri-
spettata, 269.

B

Bacio; sua natura ed effetti, 296, 297.
Baje; abondano di reliquie di antichi
edifici, 271.

Bajare. (Vedi Litigante.)

Barbari in gran numero mansuefatti con

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Battra; suoi ferini abitatori accennati,
282.

Beatrice duchessa di Milano, lodata,
201.

Beccadello (Cesare) finto
pazzo dal Bi-
biena; curiosa novelluccia, 157.

Becco di bella razza comparato a San
Paolo, 126.

Belle cose diverse, naturali e artificiali
descritte, 290.

Belle donne più caste che le brutte, e
perchè, 292.

cosa

-

Bellezza è nome generico; e a quali
cose ella si convenga, 285, 286.-
Che cosa sia, 290 e seg. - È
buona, ivi. L'amor vero di essa
è buonissimo, ivi. (Vedi Dio.)
Perchè chiamata sacra dal Bembo,
ivi, 292.-Rare volte senza bontà,
290. Suoi effetti, 292. Qual
sia la vera, 294, e quale la falsa,
ivi. (Vedi Generare.) In due
modi si può desiderare, 285.
Bellezza angelica, 300. Bellezza
astratta da' corpi si dee amare, 299.

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-

Bellezza biasimata dal signor
Morello, 289. (Vedi Morello.)
Bellezza divina, e suoi effetti, 292.

-

Cagione d'immensa gioia, 301.
Nascosta agli occhi profani, 302.
Bellezza e utilità. (Vedi Utilità
e Bellezza.)-Bellezza grave ed au-
stera spaventa per lo più gli amanti;
alcuni però ne invita, 225. Bel-
lezza invisibile si contempla cogli
occhi della mente, 300. E così
pure l'assente, ivi. — Bellezza pre-
sente, 298. Bellezza sopra tutto

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Bellicosi i popoli perchè esser debbano,
263.

Belvedere; strada in Roma, da chi fal-
bricata, 271.

Bembo (Pietro) propone il VI giuoco;

--

da chi dovrebbe voler l'amante che
nascesse piuttosto lo sdegno della
persona amata, da sè, o da essa,
19.
Motteggiato destramente dal-
l'autore, 60. Non voleva amici-
zia intrinseca con alcuno, e perchè,
103, 104.-Secretario di Papa Leo-
ne X, 241. Teme d'essere sti-
mato vecchio, 284. Tassato di
disobedienza, e da chi, ivi. - Suo
ragionamento intorno a varie specie
di amore, 285. (Vedi Platone.)
Sua orazione allo Spirito Santo,
302 e seg.

Bene, quando è vero, genera quiete nel
possessore, 286.- -Bene senza male
non può essere quaggiù, 76.
Benevolenza de' principi perchè acqui-
star si debba, 247 e seg.

Ben fare; sua laude, consiste in due co-
se, 244.

Beni diversi dee procurare il principe
ai sudditi, 269.

Beni infiniti cagionati dalle donne, 187.
Bergamasco contadino. (Vedi Castiglio.)
Bergamo abbonda nelle sue montagne
di certi scimuniti gozzuti e mutoli,
103.

Beroaldo (M. Filippo), sua pronta e cu-
riosa risposta ad un tedesco, 136.
Motteggiato dal Sadoleto, e per-
chè, ivi.
Berto; bravo, 26. -

Buffone, 125.
Bestialità di alcuni popoli abolite da

Alessandro Magno, 272.
Bevazzano (Agostino) sua facezia d'un
avaro, 141.

Biante; sua bella sentenza circa i Ma-
gistrati, 260.

Biasimar troppo il rivale non è sicura
cosa in
amore, 233.

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