The Purgatory of Dante AlighieriMacmillan and Company, 1880 - 458 pagine |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 98 - A' miei portai l' amor che qui raffina. Oh, dissi lui, per li vostri paesi Giammai non fui ; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori e grida la contrada, SI che ne sa chi non vi fu ancora.
Pagina 4 - Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista , Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava a' suoi capegli simigliante De' quai cadeva al petto doppia lista.
Pagina 246 - Poi ch' hai il sangue mio a te sì tratto, Che non si cura della propria carne? Perchè men paia il mal futuro e il fatto, Veggio in Alagna entrar lo fiordaliso, E nel Vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un' altra volta esser deriso; Veggio rinnovellar 1' aceto e il fele, E tra vivi ladroni 2 esser anciso.
Pagina 193 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Pagina 350 - Ti scaldi, s' i' vo' credere a' sembianti, Che soglion esser testimon del cuore, Vegnati voglia di trarreti avanti, Diss' io a lei, verso questa riviera, Tanto ch' io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar, dove e qual era Proserpina nel tempo, che perdette La madre lei, ed ella primavera. Come si volge, con le piante strette A terra ed intra se, donna che balli, E piede innanzi piede a pena mette, Volsesi in su
Pagina 290 - Dimmi s' io veggio da notar persona Tra questa gente che si mi riguarda. La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più, trionfa lieta Nell' alto Olimpo già di sua corona. 15 SI disse prima; e poi : Qui non si vieta Di nominar ciascun, da ch' è si munta Nostra sembianza via per la dieta.
Pagina 68 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Pagina 343 - Quel dolce pome, che per tanti rami Cercando va la cura de...
Pagina 380 - Perché sia colpa e duol d'una misura. Non pur per opra delle rote magne. Che drizzan ciascun seme ad alcun fine. Secondo che le stelle son compagne; Ma per larghezza di grazie divine.
Pagina 35 - Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.