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Moro (o ch. er duro), propr.
grugno, forse dal lat. mur).
Moroide, moroide, emoroide.
Moron, moro, gelso.

Moros, morosa (volg.), il mio
moroso, la mia morosa (idiot.
tosc.), Bon. V. Amoros.
Mors, morso; cavallo duro di
morso, pigliar coi denti il
morso, Ber.; primo e secondo
morso (così detti certi denti
del cavallo).

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voler uno morto «<e le fai tanta guerra, e la vuoi morta » Ber.; far uno morto, crederlo; tanto era dallo scriver stracco e morto » Ber.; smontaron mezzi morti in sulla rena » Id.; mezza morta dell'acqua fuor la cava » Id.; più morto che vivo, Id. Mortaret, mortaretto (dim. di mortaro, mortajo), e mortaletto scoppiar faravvi come un mortaletto » Pan. Morté, mortajo (da pestare sale, droghe, e sim.); pestar l'acqua nel mortajo, m. prov.

a

Morsura, più volg. mordura, mordiura, morsura. Mort, morte; dare, darsi la morte; morir di morte naturale, o violenta; far una buo-Mortificassion, mortificazione, na, cattiva, trista morte, Ber.. Pan.; miglioramento della morte, Bon.; aver la morte all'uscio, alla gola, m: prov.; la morte viene quando meno si aspetta; la morte uguaglia tutfi; punto di morte; dopo morte, Lasc.; bastonato a morte, Pan.

Mort, morto, s. e ag.; parlar di morti a tavola, m. prov.; sonar da morto, Fag.; fig. per tesoro in un casson di ferro trova il morto » Lip. ; « non tenere i tuoi denari morti » Bon.; piazza morta (t. mil.), paga di soldato che non c'è; paga morta, oziosa, inutile; fuoco morto, legno morto peso morto, stagion morta, terra morta, e sim.; morto di fame, o di sonno, per me schino; innamorato morto

il mortificare, comun. nel fig., per umiliazione, dispiacere umiliante non so come significarvi la mia mortificazione del trovarmi sprovveduto di danari » Goz.; alcuni aggiungono qualche mortificazione avuta dai riformatori » Id.

Mortifichè, mortificare, reprimere, la carne, le passioni e sim. (t. teol.), mortifichesse, mortificarsi, reprimersi (nello stesso senso); mortificarsi (nel signif. pass. e in t. med.), vale pure perdere ogni senso, e dicesi dei membri che diano in cancrena (però in tal senso non è guari vern.); fig. mortificare alcuno, umiliarlo con ripulse, male accoglienze, parole aspre e sim.; « mortificavalo e facevagli vergogna » F.

Belc.; " quei poveri diavoli Mossè, spumare (franc. da sono rimasti molto mortificati⟫> mousse, forse omol. ant. di Goz.; «io ne sono ancora mossa, o afer. di spumoso). mortificato » Id. Mossëta, mozzetta (canonicale,

Mortori, mortorio.

e sim.).

sola).

Mostarda, mostarda (da mosto), fig. venire, far venire, montare, far montare la mostarda al naso, la stizza, la bile, Ber., Fort., Lall.

Morva, morva (malattia di ca-Mossolina, mussolina (da musvalli). Mosca, paresse le mosche, pa-Most, mostos, mosto, mostoso, rarsi le mosche, fig., levarsi che ha mosto. le mosche dal naso, d'intorno al naso, non lasciarsi far ingiuria, e sim., Lasc., Lip.; saltargli, pigliargli la mosca, o pigliar la mosca, incollerirsi « salta la mosca subito a colui» Ber.; far d'una mosca un elefante, far gran caso di cosa da nulla. Moscarola, moscarola, moscajola (paramosche da dispensa o tavola).

Moscatel, moscatello, mosca-
dello (uva nota).
Moschera. V. Moscarola.
Moschet, moschetè, moschetto,
moschettare, uccidere col mo-
schetto, Fag., Bett., Gr.
Moschetà, moschettata, colpo
di moschetto.
Moschin, moschino, moscino,
moscherino; agg. fig. per chi
piglia facilmente la mosca,
stizzoso, fantastico e sim. non
è della lingua (è però un idiot.
non infelice).

Moscon, moscone, moscione.
Mossa, mossa, movenza; fig.,
soccorrenza, diarrea (t. med.);
è pure t. mil., ed anche di
giuoco.

Mostass, mostaccio; «io nou ho che un sol core e un sol mostaccio » Lall.; « consulta come farsi il mostaccio più bello » R. B.; " ha un mostaccio infrigno e giallo » Lip.; " quel mostaccio mi scalda il petto » Fort.; « a un re dirgli che parta, sul mostȧccio!» Bert.; serrare l'uscio sul mostaccio, Bon.; « quel vecchio boja rivolse il mostaccio » Ber.; rompere, farsi rompere il mostaccio, Ner. ; gli volle dar col guanto nel mostaccio » Ber.; « gli trasse un colpo sul mostaccio Id.; si dava dei gran pugni nel mostaccio » Pan.

་་

Mostassà, mostacciata dannosi pugni e mostacciate Bard.; fig. per ripulsa, rabbuffo, mortificazione e sim. è idiot. meritevole per la sua espressione di venir adottato. Mostassass, mostacciaccio, pegg.

stacciaccio! » Bon. Mostasson, mostaccione, accr. di mostaccio.

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di mostaccio « che bieco mo- far vedere, far mostra, finta, ec.; « mostra la forza tua se punto n'hai Ber. ; « mostra qua Ar.; « mostra qua; questa roba è mia Cecch.; « mostra un po' qua il tuo modello » Cell.; per insegnare

Mostassin, mostaccino, vezz. di mostaccio, musetto, musino, faccino.

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la donna mostri alle serve » Pand.; « gli mostri il maestro» Goz.; mostrar ai cani andar a piedi, m. prov.; mostrarsi, farsi vedere, a persone, o in qualche luogo; fig. mostrar i denti a uno, non lasciarsi intimorire, non cedere, resistergli; mostrar il culo (m. basso), fig. far trista figura, ec.; mostrar a dito, indicare persona che fa parlare di sè.

Mostra, mostra, apparenza, dimostrazione, ostentazione, bacheca, orologio da tasca « più per mostra che di durata » Dav.; false mostre di libertà» Id.; far mostra di niente, far il nuovo; mostra di panno, lavorio, o altra cosa qualunque « vi prego di mandarmi un poche di mostre (di panno), coi prezzi» (N. quel nostro un poche di), Goz.; « vi mando la mostra» (del formento), Id.; per bacheca Mostrin, mostrino (d'orol. da (vociaccia da orribili favelle, tasca), Caren.

anzichè da bocche italiane, Mostro, mostruos, mostro, momassime avendosi mostra e struoso (contro natura).

vetrina) « la roba stava in sulla mostra Gal.; « gioiellieri con le mostre » Bart.; la mostra val più della bottega, m. prov., Goz. (noi diciamo pure, vista la mostra, visto il resto, m., non che inappuntabile, di perfetta lingua); mostra per orologio portatile, Caren.; « un oriuolo da torre, e una mostra da tavolino Red.; mostra a ripetission, mostra a ripetizione; mostra, per rassegna, Bott., Gr. (non è più guari in uso, neppure in ital.). Mostrè, mostrare, dimostrare,

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Mot (o ch.), motto, parola, piè
al mot, pigliare in parola (al
motto, sarebbe idiot. ma solo
per ragione d'uso, non già di
lingua).

Mot (o aperto), sinc, o contraz. di
molinato, mulinato, macinato,
dal part. lat., molitus, molito,
donde moto, mot, e senza
fallo anche mota, combusti-
bile).
Mota (o chiuso), combustibile
di scorza di rovere macinata,
donde la sua denominaz. V.
Mot (part.).
Motben, motoben, corruz. di

far per ognun v'era » Ber.; molto ben ricca, Ar. ; molto ben cari, Bon.; molto ben bello, Goz.; molto ben cara, Ber.

un gran

molto bene e molto ben da bel mucchio di monete » Goz. Muda, muda; filugelli da tre, da quattro mude, Caren.; donde mudare, muè. Mudande, mutande pruno gli straccia le mutande» Bard.; « spogliando ognuno insino alle mutande » Ber.; « non aveva il ribaldo mutande » Id.; « andarsi a bagnar con le mutande » Var. Mufa, mofa (o ch.), muffa; saper di muffa « vin che sa di muffa » R. B.; fig. venire, far venire la muffa al naso, la bile, la stizza, Ber. Muft, muffire, muffare; « del pan muffito » Ar. ; « un duro pan muffito » Bent.; fig. muf

Motiv, motivo, dare, avere, pigliar motivo, cagione, occasione, ec.; quale è stato il motivo per cui, ec.? questo è stato il motivo, ec.; non c'è motivo d'andar in collera, ec., ec.; è pure t. mus. noto. Motivè, motivare, menzionare, far menzione, mentovare, al-] legar motivi.

Moto, moto, movimento; il moto, far del moto giova molto alla salute.

Motoben, corruz. di molto bene. fare (o muffire) stando in casa,

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V. Motben.
Meton, montone.
Motoproprio, motoproprio, mo-
tu proprio (disgiunto o no
indiffer. ); " preso il papa il
mio moto proprio... ; allora
papa disse: date qua quel
moto proprio » Cell. ; e così,
far una cosa di moto proprio,
o, motu proprio, di suo libero
arbitrio, spontaneamente.
Motor, motore, promotore (per
lo più in male).

Motria (o ch.), mutria « bada
a te, la mutria abbassa » Pan.
Motura (contraz. o sinc. del
lat. molitura. V. Mot), maci-
natura, macinato.
Mucc, mucchio questo fa cre-
scere il mucchio » Ar. ; « un

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Lasc.; trovasi pure usato att.;

"

pergamene che il tarlo rode e l'umidità muffisce » Guer. Del resto sim. v. sono tutte capaci dell' una e dell' altra forma.

Mugè (da mugg, mucc, muc-
ehio), mucchiare, meglio am-
mucchiare.

Mugg. V. Mucc.
Mul, mulo; fig. testardo, osti-
nato, Bert., Bar.

Mula, mula, f. di mulo.
Mulaté, mulattiere, Cell.
Mulin, molin, mulino, molino.
V. Molin.

Mulinè, mulinare; fig. fantasti-
care, Macch., Dav., Guer.
Muliné, mulinaro, più us. mu-
gnaio « dicendo come egli era
mulinaro dell'abate » Sacch.

་་

Mumia, mummia, fig. immo-|Muscaden, muscardino (da muscato, che sa di muschio), bellimbusto, damerino, profumino, profumatuzzo. Musel. V. Musarola. Musica, mettere in musica, musicare; far musica, far di musica, sonare, cantare; fig. che musica è questa? finiamo questa musica; mettergliela, cantargliela in musica, parlargli chiaro e forte.

bile, e, per sim. secco, Bon. Munission, munizione (t. mil.), da guerra, da bocca, ec. Mur, muro, dar la testa, o della testa nel muro; c'è da dare, di che dare, mi farebbe dare della testa nel muro; aver le spalle al muro, esser al sicuro; parlar al muro, cioè inutilmente; puntari piedi al muro, ostinarsi; star da muro a muro, vicino, accanto, accosto.

Musicant, musicante, cantante,
Pan.

Murador, muratore; far il mu-Musin, musino, musetto, vezz.

ratore, Fort. Muradura, muratura. Muraja, muraglia, scalar la muraglia, Bon.; « forte di sito e di muraglia » Dav.; « ognuno all'armi, ognuno alla muraglia Car.; quando i Padri presentavansi alla muraglia » Bart.; «le muraglie parean di marmo fino » Ner.; « appiccarono cartelli per le muraglie Goz.

Murajon, muraglione, accr. di muraglia.

Murè, murare; murar porte, finestre e sim., otturare, ac

cecare.

Muret, muretto, muricciuolo.
Murianeng, murianengo (cacio
così detto dalla provenienza).
Musarola, museruola; fig. met-
tere, avere la museruola, to-
gliere, non avere la libertà
di parlare.
Musc, muschio.

di muso, mostaccino, faccino, ec. « dammi un bacio, musin bello » Bracc. Muslera, musoliera. Muso, muso « come le rane stan col muso fuori » D.; «aveva fuor dell'acqua solo il muso» Ber.; «udendo le parole, levò il muso» Id.; fig. " sì bel suon, sì bel canto e sì bel muso » Fort.; « i brutti musi del pittor Granata »> Pan.; «vo' fracassargli il muso'» Ber.; "o romper, oppur mi fo romper il muso» Pan.; «gli rompo quella pentola nel muso » Bard.; gli occhi incavati, e 'I muso lungo lungo » Pan.; slungare, allungare il muso far il muso lungo, e sempl., far il muso mi fanno il muso, e dicono di me roba da chiodi » Pan.; « lo guardate a sghimbescio e fate il muso » Fag.; coi baffi di capecchio

"

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