" dicendo, ti costerà cara, » Ber.; " cara gli costerà la mercanzia, Id.; vendevan le lor merci troppo care, » Id.; iron. caro divertimento! caro invito! e sim. Carabina, carabina (dall'arabo karąb, arma da fuoco, Grass., D. mil.; il Cibrario la vorrebbe piuttosto dalla piccola colubrina, detta pure schioppetto; ne mal s' apporrebbe, se non urtasse alquanto l'analogia). Carabinié, carabiniere, da carabina. V. Caracolè, caracollare. K R. B.; «ma tanto più glie ne Carador, carradore, Liv. Volg. viene il capriccio, quanto le Carafa, carafina, caraffa, carafcose son più faticose,» Ber.; fina. è stato un capriccio; vuol far a suo capriccio; va ove gli dà il capriccio; se gli salta il capriccio, » Goz. Capuss, onde capussin, capuccino, capuccio; fig. il diavolo in capuccio, ipocritone. Carr, chèrr, carro, donde la nota figliazione, carà, carrata, caret, carretto, carëta, carretta, e così carrettone, carrettoniere, carrozza, carrozzata, carrozziere, carrozzino, carruccio piem. caross (o chiuso) ec. Carafogna, corruz. di colofonia. Carater, carattere; scritto in Car, caro (amiabilità, affetto); grossi caratteri; aver un bel che cara persona; se vi è cara carattere, bella calligratia «è la vita; a ogni uccello il suo un pezzo che non vedo tuoi nido è caro; iron. gioia cara caratteri,» (i latini dicevano e sim. tuas literas); fig, qualità, diCaro (prezzo), caro " ghiotton, stintivo, dignità, indole ec., carattere d'ambasciatore, di fece le carezze che s'aspettava,» re, di padre, di tiranno ec.; Dav. uomo di nobile carattere, di Carëstia, carestia prevista non carattere debole, di niun ca- fe' mai danno, m. prov. rattere. Carëstios (da carestia), care Carbon (male pest.), carbon- stioso. chio. Carbon, carbonina, carbone, carbonina; nero come un carbone; fig. pagare a misura di carbone; carbon pist, carbon pisto, Bon. Carëta, carretta mettemmo tutte le nostre robe in una carretta,» Cell. Carëtà, carettata « mi riuscirà più accetta che una carrettata di stracchino, Bar. Carbonà (insalata nota); l'ital. Caria, caric, carica, carico. non ha l'omologo, carbonata Cariagi, carriaggio, Grass. essendo un' insalata in cui en- Caric, carico, aggravio, colpa, tra carne di porco, cotta sui carboni, dalla qual forse è la nostra, ritenendo il nome, benchè dismessa la ragione di esso. Carcassa, carcassa; fig. (d'uomo) carcassa vecchia, carcassa frusta, Goz. caricamento; a mio carico; farsene carico, (s'intende di coscienza). Carica, carica, assalto, impiego; dar la carica, andare, tornare alla carica, pr. e fig.; entrare, essere, mantenersi in carica. Caricà, fig. caricato, affettato, esagerato «con quell'aria ca Caricatura, caricatura, satira esagerata e ridicola, persona di modi, vestire, parlare caricata; mettere in caricatura, in ridicolo. Carcaveja, incubo, efialte, v. lat. Cariè, caricare (in tutti i suoi usi pr. e fig.) caricar a palla Card, cardo (erba spinosa, onde t. mil., Grass.; caricar di com Cariola. V. Cabriola, Carità, domandar la carità, [Carnagi, carnaggio, Lip.; per macello, far carnaggio, Var. dare per carità, fare la carità Carnareul, carné, carnarolo, (limosina), Bart. ; « vi prego carnaiolo, carniere. per carità, di lasciarmi dor-Caross (o chiuso, caruss), carmire, Goz.; carità pelosa, ruccio« uscire dal carruccio Bon. ; carità di quella che del babbo, Cell., uscir di masticava lo zucchero ai ma- bambolo. lati, m. prov. Carossa, carossà, carossabil, Carlevé (metat. e sinc. di car carrozza, carrozzata, carroz nevale). Carlona (a la), alla Carlona. Carmagnola, farsetto, abito così chiamato dal luogo donde ne venne l'uso, e che valse pure a dar il nome alla troppo famosa danza e canzone francese del 95. Carmassa (la farei per metat. da grama, come gram è da magro, e mucchio da cumulo, se più analogo e semplice non mi paresse da carnassa, carnaccia, anzi da carcame (di donna), carogna. Carn, carne, fresca, battuta, tirante si tirante e duro (carnaggio) che non viene a puntar i piedi al muro, » Lip.; carne fa carne, ingrassa, fa ingrassare; esser in carne; non vi è carne senz'osso, m. prov.; fig. diavolo in carne; metter troppa carne al fuoco, m. prov., essere nè carne nè pesce, id.; esser carne e unghia con uno; sentirselo tra carne e pelle. Da carn, carnos, carnassù, carnoso, carnacciuto. zabile (strada). Carossé, carossera, carrozziere, carrozziera. Carossin, fè un carossin, fig. far un carrozzino (m. dell'uso; scrocchio è improprio). Carota, carota; fig. ficcare, piantar carote, essere un piantacarote, un contafrottole. Carovana, fè carovana, far carovana. Carpion, carpionè, carpione (pesce), carpionare. Carsà, sinc. di carreggiata; fig. uscir dalla carreggiata, di carreggiata (d'la carsà, d'carsà) cioè dalla strada battuta, dare in istravaganze, parlando od operando. Carta, carta suga, carta strassa, carta suga, sugante, carta straccia; metter in carta, scrivere ; buttar giù in carta come viene viene, Goz.; fig. dar e mandar carta bianca, piena facoltà « e mandar alla Morte carta bianca,» Ber. ; cambiar le carte in mano; aver carta che canta, buone scritture; « non vuol pagare, se non gli si sfodra sulla faccia un bel pezzo di carta| Casaca, casacca; fig voltè cache canti, Bar.; cantargliela saca, voltar casacca, bandiera, opinione, ec. in carta di musica, parlar a chiare note; voltar carta o foglio, esaminar le cose da un altro lato dicevasi, voltando carta, ec.» (in contrario, sul conto d'Augusto, dopo le lodi, la critica), Dav. Da carta, cartella, cartello, cartellone ec. Cartatocia (o chiuso), cartatuccia, cartuccia. Cartegg, cartegiè, carteggio, carteggiare. Casaleng, casalingo, donna ca- Casamata, casamatta, t. mil. Cartel, cantant d' cartel, can- Pul. ; « e morta quivi casca, » tante di cartello. Cartocc, scartocc, cartoccio, scartoccio. Cartron, carton, cartone. Ber.; da caval fu per ca- " ld.; << il cacio mi cascò sui macheroni » Id.; « mentre costui s'assicura, gli casca addosso Oronte» Guer.; «in che mani siamo cascati, » Id.; cascar di sonno, Id.; così cascar di fame, dalla fame; cascar le braccia, il fiato ad uno; cascar dalle grazie, in disgrazia; cascar in testa, in mente, ec. Cascamort, fè'l cascamort, far Cassa, cassié, cassa (di danaro), cassiere la cassa cala, Bon. Cassa, caccia, fig. andar a caccia di qualcuno; dargli la caccia io gli ho dato tre miglia la caccia, Ber. ; « son già da trenta che gli dan la caccia, » Id. bel nulla (dal lat. casso, vuoto, vano, in cassum, invano). Cassola, cazzuola (da muratore). Cassot, cazzotto, pigliar a cazzotti. Castagna, bella di fuori è la Catalogna (dal luogo di prove- Catërle. V. Spotërle. 19 la carne è nel catin Cassa, caccia (del giuoco della palla) marchè le casse, segnar - le caccie, Pan. Cassadora, a la cassadora, alla cacciatora, Gherard. Cassarola, casserola. Cassè, cacciare, andare a caccia, dar la caccia, cacciar i naso, il becco, il muso in qualche cosa; cacciar un pu- Catin, catino; « fig., far vegno, uno schiaffo, uno sgru- dere il diavol in un catino, gnone a qualcheduno; cac- Lip.; ciar in prigione; cacciarsi a lavata, correre, a ridere, a piangere, Cativ, cativass, cattivo, catticacciarsi in testa certe idee cacciarsi in compagnia, in qualche intrigo, imbroglio, ec. «e dargli e cacciarselo sotto fu tutt'uno» Sacch.; «addosso a lui Brandimarte si caccia » Ber.; stetti infra di due di cacciarmi a correre » Cell.; il duca e la duchessa si cacciorno a ridere, » Id. Cassina, cascina. Ar. vaccio, cattivo tempo, cattive strade, cattivi raccolti, cattivo libro, cattiva gente, cattiva vita, far cattiva vita, cattiva fine; far il cattivo, ec. Cativeria, cattiveria « tu lo meriti a far siffatte cattiverie, » Sacch.; colla parola tristezza significarono (i nostri vecchi) malinconia e cattiveria, » Guer. Casso, un casso, un corno, un Cativesse la benevolenssa, cat |