La Commedia di Dante Alighieri, Parte 1,Volume 1

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G. Vanelli e comp., 1827
 

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Brani popolari

Pagina 82 - è la rogna. Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto , vital nutrimento Lascierà poi , quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento , Che le più alte cime più percuote : E ciò non fia d ' onor poco argomento. Non per tanto chi più guarda a questo e ad
Pagina 153 - erudito del codice , gli impedisse di ricordarsi che richiamandoci a' versi, Ben v ' en tre vecchi ancora , in cui rampogna L ' antica età la nuova , e par lor tardo Che Dio a miglior vita li ripogna ; Currado da Palazzo, e ' l buon Gherardo, E Guido da Castel
Pagina 38 - (2). Il loro computo pare ad essi giustificato da quelle parole di Beatrice : In quel gran seggio , a che tu gli occhi tieni Per la corona che già v'è su posta , Prima che tu a queste nozze ceni Sederà l'alma che fu già Augosta
Pagina 105 - essendovi più desiderio , le speranze erano superflue a tutti, da Dante in fuori, dice di lui : La Chiesa militante alcun figliuolo Non ha con più speranza, com ' è scritto Nel Sol che raggia tutto il nostro stuolo ; Però gli è conceduto, che d ' Egitto Vegna in Gerusalemme , per vedere Anzi che 'il militar gli sia prescritto
Pagina 71 - un spirto del mio sangue pianga— O duca mio, la violenta morte , Che non gli è vendicata ancor , diss ' io, Per alcun, che dell ' onta sia consorte , Fece lui disdegnoso : onde sen gio Senza parlarmi , sì com
Pagina 54 - ma di minor pregio si fece ogni opera sì già fatta come quella che fosse a fare ".—-Così con la vergogna , contro alla quale gli uomini alteri sono più pusillanimi e smarriscono forza e coraggio, congiuravano spesso gli assalti e gli assedj della povertà : Pectora nostra duas non admittentia curas— Sed Vatem egregium cui non sit publica vena, Qui
Pagina 223 - su la fossa era Alberto padre di Cane. L' altro, mal del corpo intero , e della mente peggio, e che mal nacque, era fratello carnale di Cane, di nozze illegittime, sciancato e stolido, ma pur fratello
Pagina 202 - vedrai colui, che impresso fue, Nascendo , sì da questa stella forte , Che notabili fien I ' opere sue. Non se ne sono ancor le genti accorte , Per la novella età, che pur nove anni Son
Pagina 260 - di esilio, e di povertà : poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gittarmi fuori del suo dolce seno, nel quale nato e nudrito fui fino
Pagina 218 - Sette volte nel letto, che il Montone, Con tutti e quattro i pie cuopre ed inforca, Che cotesta cortese opinione Ti fia chiavata in mezzo della testa , Con maggior chiovi, che d'altrui sermone

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