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drittura s'arriva in un loco detto i Cacciuttoli per un delitiofo cafino, e villa edificata da uno di quefto cafato, poi poffeduto dal Padre D. Pietro Gifolfi de pii ope rarii, hora dell'ifteffi Padri pii operarii alli quali ferve per luogo di delitie, e ricreatione.

Paflito questo girando à finistra vedeni una lunga, e dritta strada, per la quale fi può calare al Lago d'Agnano; e chiamato quefto lo co il Vomere, ne fi trova, ne i no. ftri antichi ferittori nominato con quefto nome,mà con quello d'Antignano, come appreffo fi dirà; io però che fin dalla mia fanciullezza ftato fono defiderofo di faper le cofe della mia Patria, mi portai in quefto loco, effendo giovanetto per trovarvi un vecchio, il quale benche tuffe in età di 105. anni pure attendea all'aratro, ed have va nome Nicolò, venendo da tut ti chiamato Cola lo vecchio, l'interogai perche quel loco fi chia

maya

mava il Vomere, mi rifpofe queste fte parole: fin dal tempo dell'Avo mio, che pure mori vecchio come mè, qui fopra habitavano tutti quelli, che havevano vomeri, bovi, ed andavano à lovare dove erano chiamati.Nelli giorni che non erano di lavoro i giovani, trà i quali era ancorio, che par gratia di Dio non mi ho fatto vincere da nessuno, fi disfidavano, e ponevano un palio,ò qualche altro premio perche l'havefie guadagnato chi faceva il folco più dritto, cd interogandolo in che maniera, mi rifpofe così: fi prefigeva un termine lontano da mezzo miglio, poi fi cominciava à folcare uno da una parte, & uno da un'altra dovevano ambi andare à terminare alluogo prefiffo, mà questo dagl'aratori non fi vedeva, perche avviato l'aratro per 20. palli in circa, due li portavano avanti un panno attaccato à buoni battoni, in modo che l'impedivano la viSss 2

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fta del già detto loco, dove have vano à terminare il fulco,e terminato ch'egli era venivano i giudici ch'erano i più vecchi, ed offervateli à chi più dritto fatto Phaveva davano il premio. Per veder quelto gioco vifàliva una quantità di gente dalla Città, e dicevano andiamo à vedere il gioco dil vomere, e per questo è redato à questo luogo, questo nome, mili rele credibile perche fino à questi tempi v'habitano contadini, che vivono coll'andare arando in di. verfe ville, e colle carrette à vettu-. ra tirate da bovi.

Questa strada detta il Vomero è ricca di Mon›steri, e di belliflimi cafini, per offer l'aria falucifera, havendo un aspetto nel mare, per prima vi fi vede una picciola chie. fetta dedicata al nostro protettore S.Gennaro, e da Napoletani vien detta S. Gennarello, e per anti. chiffima traditione fi hà, che full: ftata da Napoletani fundata in

me

memoria del miracolo che fece il maravigliofo Sangue del Sante,liquetacendofi all' fpetto del fuo gloriofo capo, ed accadde ccsi circa l'anno 387. effendo Vefcovo di Napoli S.Severo in questo luogo v'era la cafa d'una pia donna. Napoletana che confervava quefogran teforo del fangue di San Gennaro in due ampolla di vetro; ne diede parte al Santo Vefcovo, quefto con tutto il fuo Clero v'an. do in proceffione nella prima Domenica di Maggio,& i preti,ò per mitigareil calore, ò per l'allegrezza coglievano da prati, e dal le fiepe quantità di fiori, e formatene odorofe ghirlande fe ne co. ronavano il capo, ed effendo per quell'attione la proceffione com parfa più allegra fi continuò à fate lo ftello per molt'anni, nella proceffione che in ogn'anno li fta. bili per commemoratione d'un si gran miracolo, ma poi effendo fta. te tolte via per degnirispetti l'è Sss 3

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ri.

rimatto il nome; e facendofi boggi nel fabbato antecedente alla prima domenica di maggio, chiamafila proceffione de preti ghir landati, che dal volgo dicefi Giorlandati, perche in quel tépo non v'erano ne Monaci ne Frati.

Il miracolo così accadde,effen. dovi andato il Vefcovo, come fi diffe col Clero, e portata la tefta del fanto, nell'icontrarfi col fan. gue, che era impetrito fi liquefece in modo che parve all'hora, all'. hora ufcito dal Corpo del Santo; per cōvalidare poi il miracolo tol. fero dall'aspetto del capo il detto fangue, e di fatto s'induri come prima; l'efpofero di nuovo, e di nuovo fi liquefece, non havendo più da dubitare fù con allegrezza grande portato nella Città, e collocato con fomma veneratione nella Cattredale, dove fin da quel tempo hà continuato lo fteffo miracolo, ogni volta che dal Sacro Capo viene mirato.

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