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picciola Chiefa vi collocornò una copia dell'Imagine della Vergine, che fi conferva in Sicilia, intitolata S.Maria di Monte Santo, e ciò fù circa gli anni 1646.il concedere il Signore molte gratie per mez zo della detta S. Imagine la bontà de Frati, la comodità del luogo à gli habitanti per gli efercitii Chrifliani vi portarono un concorfo grande, che però con le limeline de divoti fi ftabili di fundare una Chiefa formata, esposta avanti la porta e comprati la cafa, e giardi ne dagl'heredi di Gieronimo Cannavale, ixiadattorno il Convento, e col difegno, e modello di Pietro de Marino principiorno la Chiefa, eftà ridotta, ancorche ter minata nella bella forma, che hoggi fivede. La Cupula fù fatta con la direttione di Dionifio La zari, il concorso che vi è non è dicibile.

Dirimpetto à quefta Chiefa vedefila porta detta Medina, quefto

luo

luogo fino all'anno 1639.fu detto il pertugio, e volgarmente lo per tufo,à cagione, che in questa pat te di muraglia vi era un buco alto quindeci palmi, e lato 18., e dal. la parte di fuori haveva una ftrada latada 20 palmi in circa, che ter minava ad un muro del giardino delle cafe, dove i Frati han funda. to la già detta Chiefa ; quefto dava l'adito nella Città à coloro che calavano dalla montagna di San Martino per la ftrada di S.Maria del Monte, che principia dal lato del Convento fudetto, dove hora Atà la porta battitora, e dicefi così quefta Arada per una Chiefa, & convento che vi sta alla Vergine dedicati da Frati Conventuali di S. Caterina, benche fia stato anco chiamato vico dell'Olivella per una pianta d'Olivo, che ftava nella ftrada.

Effendo poi ftato il borgo, così bene habitato, che luogo non v'è più per habitationi, e la parte

della

della già detta ftrada di S. Maria del Monte arricchita di delitiofi,e comedicalini, e particolarmenté effendovi un ingreffo al già detto palazzo del Teforiere, hora del Principe di Montemiletto, gli ha bitanti ftimando à mancamenti il paffare per adito, così miferabile nella Città, fupplicorno il Duca Medina Vice-Rè, che fi fuffe de gnato farvi aprire una porta formata, conofcendofi neceffaria loro fù conceffo, e tolto il giardino che li ftava d'avanti havendolo prima del padrone comprato, e ridottolo nella piazza che fi vede, col difegno del Cavalier Cofimo, fù quel forame ridotto in forma di porta,come fi vede nell'anno 1640 efù chiamata di Medina, perche fù aperta in tempo di questo ViceRè, ed il tutto fù fatto à fpefe de gli habitanti, i quali vennero taffati fecondo la qualità delle cafe, che in detto borgo poffedevano. Poco lungi da quefta parte à de.

Ara

Ara vi era un antico e gran Caftel lo d'acqua che veniva da Serino, e da questi per i fuoi aquedotti en. trava nella Città, la fabrica era lateritia, e fù guasto quando fi fece la nuova muraglia,degli aquedot. ti se ne fon trovate le vettiggia, fotto del Monafterio della Santif Gma Trinità.

Entrando per questa porta ve defi una bella strada, che hora diceli di porta Medina, prima del pertugio, ed ancho de pellegrini, perche à Gniftra vedefi frà li comodi palazzi, che vifono, un vicolo che và à terminare nel nobiliffimo Oratorio della Santifs.Trinità,dal quale detta viene de Peregrini,ove s'albergano per tre giornii poveri peregrini, e questo èil più bello che ftà in Napoli,e forfi fuori; e maeftofo, ed allegriffimo,, nella parte efteriore comune à tutti vi li vede un belliffimo altare magiore, con la SS. Trinità intagliata in le

gno

gno da Gio: Conti, vi fono fei ál tari tre da una parte, e tre dall'altra, con quadri dipinti da noftri artefici, fiftima però per cofa di molta confideratione quello che ftà nella prima cappella dalla parte dell'Evangelio, dove ftà efpref fa la morte di S.Giuseppe in mezzo di Maria, e Giesù, e quefto con molta diligenza fù dipinto dal noftro Francesco Fraganzani. La foffitta, e le mura ftan tutte pofte in .oro, e con vaghi lavori, nella parte interiore, doves'adunanoi fratelli per li divini officii, e peraltre funtioni fà ben difpofta col fuo altare, e con fedili di legname di noce, i fratelli nelle publiche funtioni vestono un habito col fuo cappuccio cremefi. Vien compofta questa compagnia da nobili, da gentilhuomini, ed anco da honorati arteggiani, ed è bene dar qualche notitia della fundatione.' La pietà d'alcuni noftri buoni Cittadini cercarono di promove.

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