Degli ammaestramenti di letteratura, Volume 4Felice le Monnier, 1858 |
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... che la nuova favella in che fu scritta la divina Comme- dia e il Decamerone non bastasse . Ma è da cercare la causa ne ' costumi pubblici ; chè in quelle italiane repubbliche , chi ben guarda , non fu mai ( se si eccettua Venezia ) vera ...
... che la nuova favella in che fu scritta la divina Comme- dia e il Decamerone non bastasse . Ma è da cercare la causa ne ' costumi pubblici ; chè in quelle italiane repubbliche , chi ben guarda , non fu mai ( se si eccettua Venezia ) vera ...
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... chè l'uso medesimo delle teoriche è parte di scienza ope- rativa . - 12. Della distribuzione della materia secondo che abbiso- gna all ' oratore . Avendo detto della invenzione , ossia di quella facoltà per la quale l ' oratore si ...
... chè l'uso medesimo delle teoriche è parte di scienza ope- rativa . - 12. Della distribuzione della materia secondo che abbiso- gna all ' oratore . Avendo detto della invenzione , ossia di quella facoltà per la quale l ' oratore si ...
Pagina 20
... che , ciò supposto , vivono un sol mo- mento in colpa mortale . Benchè presunzione diss ' io ? Auda- cia , audacia , così dovea nominarla , se non anzi insensata te- merità ; chè per tale appunto io prometto di dimostrarvela . » 16 ...
... che , ciò supposto , vivono un sol mo- mento in colpa mortale . Benchè presunzione diss ' io ? Auda- cia , audacia , così dovea nominarla , se non anzi insensata te- merità ; chè per tale appunto io prometto di dimostrarvela . » 16 ...
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... che i servi portavano a Milone . 19. Della dimostrazione . - Veniamo ora al più sostan- ziale dell'orazione ; imperocchè ... chè quanto più dalle cose caviamo la essenza , tanto più ci è mestieri conoscerle particolarmente ; onde i più ...
... che i servi portavano a Milone . 19. Della dimostrazione . - Veniamo ora al più sostan- ziale dell'orazione ; imperocchè ... chè quanto più dalle cose caviamo la essenza , tanto più ci è mestieri conoscerle particolarmente ; onde i più ...
Pagina 25
... che su questa ragione lavorasse Bruto una sua orazione che non recitò ) , non avrebbe fatto quella magnifica difesa : conciossia- chè facilmente gli avrebbero opposto , non essere lecita la giustizia fatta da un privato , quantunque ...
... che su questa ragione lavorasse Bruto una sua orazione che non recitò ) , non avrebbe fatto quella magnifica difesa : conciossia- chè facilmente gli avrebbero opposto , non essere lecita la giustizia fatta da un privato , quantunque ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 645 - SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov' io dormi' agnello 5 Nimico a' lupi, che gli danno guerra; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul Fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte Io L' anime a Dio, quiv' entra' io, e poi Pietro per lei si mi girò la fronte.
Pagina 357 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Pagina 613 - Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento; E quel tanto sonò nelle sue guance, Si ch'a pugnar, per accender la fede, Dell'Evangelio fero scudi e lance. Ora si va con motti e con iscede A predicare, e pur che ben si rida, Gonfia il cappuccio, e più non si richiede.
Pagina 323 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra uatia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Pagina 612 - Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Pagina 348 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi sen giva, e chi seguendo sacerdozio, e chi regnar per forza o per sofismi, e chi rubare, e chi civil negozio; chi nel diletto...
Pagina 360 - 1 Ciel tra noi , venga a mirar costei , Ch' è sola un Sol , non pur agli occhi miei , Ma al mondo cieco , che vertù non cura. E venga tosto...
Pagina 612 - Che averle dentro, e sostener lo puzzo Del villan d'Aguglion, di quel da Signa, Che già per barattare ha l'occhio aguzzo!
Pagina 348 - Senza chiamare , e grida: l' mi sobbarco. Or ti fa lieta, che tu hai ben' onde: Tu ricca, tu con pace, tu con senno. S' io dico ver, 1
Pagina 346 - Bruto, quanto v' aggrada s' egli è ancor venuto romor là giù del ben locato offizio! Come ere' che Fabrizio 40 si faccia lieto udendo la novella, e dice: Roma mia sarà ancor bella.