Ecco come possono compendiarsi negli ultimi loro estremi tutte le
notizie che riguardano il movimento degli Ospedali.

I risultamento generico è assai sodisfacente: poichè appena 56 per-
sone sopra mille entrati a curarvisi vi son perite. Merita una spe-
ciale menzione il Brefotrolio di S. Spirito in Sassia, siccome quello
che offre alla cognizione della pubblica moralità elementi molto utili
e convincenti. Ecco come della sua condizione al principio del mese di
Maggio, e del movimento avvenutovi lungo il mese parla il ch. com-
pilatore nel Rendiconto, che ei premette ai suoi varii Prospetti.

« Annesso all'Ospedale di S. Spirito è il Brefotrofio, ove si accolgono
i fanciulli esposti. Un numero di nutrici proporzionato al bisogno vi
allatta i bambini dal momento che entrano fino al punto in cui sono
consegnati alle balie esterne. Sebbene il Brefotrofio sia un asilo tempora-
neo degli esposti, pure, per lo stato d'infermità con cui per la maggior
parte ci giungono, è necessario trattenerveli più o men lungo spazio di
tempo. Al 1' di Maggio vi erano 78 fanciulli. Ne furono portati alla
Rota 84, fra i quali 46 d'incerti natali, e dalle balie esterne restituiti 5
gravemente infermi. In totale si ebbero 40 morti: di questi ne morì uno
l'istesso giorno dell'ingresso, otto dopo 10 giorni, uno dopo 20 e sei fra
i 20 e i 30 giorni. La proporzione della mortalità fu del 23,95 per 100
sul totale dei fanciulli nel Brefotrofio: fu poi del 19,04 fra gli 84 entrati
ed i 16 morti riferibili ad essi. In quanto al loro movimento generale si

--

ha che al 1° dello stesso mese l'Istituto aveva cura di 1998 proietti (maschi 758 femmine 1240) de'quali 78 nel Brefotrofio; 1609 (m. 698f. 911) presso le bafie esterne; 255 femmine nel Conservatorio di S. Spirito; 42 (m. 6 f. 36) in altri Conservatorii, e 14 (m. 10 f. 4) affidati. Ne sono morti fuori del Brefotrofio 15 (m. 5 f. 10); concesse 11 femmine, restituiti 9 (m. 4 f. 5). Onde aggiungendo ai preesistenti gli 84 entrati, ne rimasero alla fine del mese 2007 (m. 769f. 1238); cioè 80 (m. 44f. 36) nel Brefotrofio; 1618 (m. 709 - f. 910) presso le balie esterne; 255 femmine nel Conservatorio f. 4) affidati, e 40 (m. 6 f. 34) in

-

di S. Spirito: 14 (m. 10.
altri Conservatorii ed ospizii. »>

Intorno alle cause di morte pei defunti fuori dell'Ospedale, registreremo qui soltanto quelle che più di tutte le altre han mietuto vittime nella città, tralasciando quelle a cui riferiscesi minor humero di morti, siccome più rare.

Appartiene ai medici di considerare quali relazioni abbiano queste morti colla temperatura, e colle vicende della stagione. A noi è bastato il far conoscere pel generale i fatti più importanti.

Nella tavola seguente uniremo le morti accadute nel corso dei due mesi, complessivamente presi, secondo la diversità degli stati e delle condizioni.

Volendo dividere le morti secondo l'età, ed il sesso, formeremo dai due ampi e circostanziati prospetti della Rassegna la compendiosa tavola seguente.

Con ciò poniamo fine a questo paragrafo, nel quale abbiam fatto conoscere, non solo i pregi di questa nuova pubblicazione periodica romana 1, ma eziandio alcune delle principali sue notizie.

Una così utile, così autorevole, così nitida Rassegna devesi allo zelo di mons. Ricci, presidente della commissione degli ospedali di Roma, il quale la fa pubblicare per opera ed a spese di quest'amministrazione, e per servigio non solo degli ospedali, ma di tutta la città, anzi della scienza medica in generale. La fatica e l'opera è tutta del sig. marchese Ermenegildo dei Cinque Quintili, segretario generale della Commissione degli Spedali, al quale fu affidato l'incarico di dirigere e compilare la Rassegna. Alla solerte diligenza di lui devesi il potersi ogni mese da tante fonti diverse raccogliere tante notizie, e alla sua perspicace sagacia il trovarsi queste notizie così bene classificate, ordinate e dilucidate; cosicchè, mentre v'è grande parsimonia di parole, i fatti moltissimi veggonsi, per così dire, a prima vista senza fatica nè confusione.

4. L'anno scorso nel fascicolo 426 demmo contezza sufficiente del modo come in Roma si forma dai parrochi ogni anno, con tutta l'esattezza che è possibile in questa materia, lo stato delle anime, e il modo com'esso poi è cominciato a farsi di pubblica ragione per opera del Rey. sig. Canonico D. Domenico Scalzi, Camerlengo del Clero. Per l'anno che corre dalla Pasqua del 1867 alla Pasqua del 1868, il censo della popolazione di Roma venne non ha guari pubblicato collo stesso sistema del precedente anno. Una sola aggiunta vi abbiam trovata, ed essa è la statistica di tutti i morti per coléra, fuori degli ospedali di Roma, ed essa è composta con tutte le sue particolarità, distribuita cioè per parrocchie, per sesso, per età, per condizione. Quei ragionamenti, che l'anno scorso facemmo intorno alla simile pubblicazione, si potrebbero ripetere tutti quest'anno: e però senza annoiare i nostri lettori li rimandiamo a quel fascicolo. Facciamo solo notare che in paragone dello scorso anno abbiamo avuto più morti, ed il coléra ne dice il perchè: abbiamo avuti meno matrimonii, e meno nascite, e la spiegazione si ha nel coléra stesso e nelle vicende politiche pur tuttavia vi è stato un aumento di 1805 abitanti sopra l'anno precedente, il quale devesi ai forastieri domiciliatisi fissamente in Roma, specialmente nelle file della milizia. Per l'insegnamento poi vi è progresso, essendosi aumentati gli alunni che frequentano le scuole nientemeno che di 1146.

Veniamo senz'altro a dare in compendio, in varie tavole, le principali notizie statistiche, che possonsi desumere dal predetto Stato delle anime.

La Rassegna statistica si pubblica ogni mese in quaderni non minori di due fogli in 4° grande. L'associazione è obbligatoria per un anno al prezzo anticipato di lire 42 per Roma, lire 13 per lo Stato pontificio, e 14 per l'estero, franco di posta. Un numero separato lira 1, 25. Le associazioni si ricevono alla libreria di G. Aureli, Piazza degli Orfanelli N. 404, ove è il deposito.

Il numero delle famiglie esistenti in Roma nell'intervallo tra le due Pasque ascese a 42,076 vi si celebrarono 1,462 matrimonii: nacquero 2,607 maschi, e 2,512 femmine; in tutto cioè furonvi 5,119 nati: i morti furono 8,489, dei quali 4,498 maschi e 3,991 femmine. Sopra quest'ultima cifra di morti spettano al colera 2,175 teste, poichè fuori degli Ospedali morirono di quel morbo 1,134 maschi e 1,041 femmine.