Le vite degli uomini illustri di Plutarco, Volumi 9-10

Copertina anteriore
Valentino Crescini, 1818
 

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 98 - E diceva chc ciò era strano nel1' opinione solamente degli uomini, ma che, in quanto alla natura, tornava bene ed era cosa politica che una donna sul fiore degli anni non rimanesse oziosa, estinguendo la fecondità sua, né che, partorendo figliuoli allo stesso marito più del bisogno e più che non ne vorrebbe, venisse ad aggravarlo e ad impoverirlo, dove il comunicare le successioni con uomini, che di una tal comunicazione sien degni, sarebbe un moltiplicar la virtù e largamente diffonderla per...
Pagina 96 - Dr tutte le orazioni di Catone dicesi che conservata fu questa sola per opera di Cicerone/ il quale, essendo consolo, scelte si aveva persone di una distinta abilità nello scrivere con prestezza e anticipatamente insegnati avea lor. certi segni, che in piccioli e brevi tratti la forza conteneano di molti caratteri, e allora disseminate le aveva qua e là pel consiglio; conciossiaché i Romani non usavano e non avean per anche scrittori, che scrivessero in abbreviatura, ma narrasi che s' incominciò...
Pagina 200 - Spartani, e diceva che non gl' importava nulla del regno, se far non poteva col mezzo di questo che i cittadini suoi alle leggi tornassero e alle in.stiiuzioin loro primiere. Il principio pertanto della corruzione e dell'infermità, in cui caddero le faccende de...
Pagina 8 - ... fatti più celebri , ma se ne racconta la maggior parte in succinto , accusar non ci vogliano. Imperciocché non iscriviamo noi Storie , ma Vite ; né sempre dalle azioni più segnalate la virtù ci si manifesta od il vizio ; ma spesse volte una breve operazione e parola , ed un qualche scherzo ben anche, fa chiaramente conoscere costumi delle persone, più che le battaglie sanguinosissime, ei grandissimi eserciti in ordinanza schierati , e le espugnazioni delle città.
Pagina 56 - Assistendovi una donna megarese colle sue fanti, formò ivi un tumulo vuoto e versovvi sopra i libamenti e, postesi le ossa in seno, portossele di notte a casa e le seppellì a canto del focolare, dicendo: O Lari amici, io depongo appo voi queste reliquie di un uomo dabbene. Voi restituitele poscia ai sepolcri dei di lui antenati, quando gli Ateniesi fatto abbiano senno. Per verità non andò guari che le loro faccende medesime conoscer fecero agli Ateniesi qual soprantendente e custode della temperanza...
Pagina 68 - ... scemarla, e quasi rimuoverla, adduce poi spiegazione cosi ridicola, che vogliamo ripeterla. Catone, egli dice, da principio terminava la cena dopo aver bevuto una volta sola, ma in progresso fu molto dedito al bere, e passava sovente la notte fino all'alba tra il vino ; del che se ne dovevano incolpare gli affari pubblici, nei quali stando Catone tutto il giorno occupato senza poter discorrere di cose erudite, voleva poi intrattenersi la notte a tavola insieme coi filosofi.
Pagina 117 - ... suoi amici, al primo giungere ch'ei fece in Roma e accostarsi alle porte di uno dei primati, cominciò a gemere sopra la mala sua deliberazione, come sprezzato avesse non il consiglio di un uomo, ma il vaticinio di un Nume. Ora il Tolomeo di Cipri per buona ventura di Catone si diede morte da se medesimo, beendo il veleno. E poiché diceasi che lasciate avesse molte ricchezze, Catone, che non si fidava gran fatto di Canidio, mandò in Cipri suo nipote, Bruto, ed egli determinò di navigare a...
Pagina 7 - Pompe», per la moltitudine delle azioni, che ci si paran d' iunanzi., null' altro non premettiamo se non che preghiamo i leggitori che, se da noi non si riferiscono tutte le cose, né ogni particolarità esattamente de' fatti più celebri, ma se ne racconta la maggior parte in succinto, accusar non ci vogliano; imperciocché non iscriviamo noi storie, ma vite: né...
Pagina 219 - ... madre. Preso che fu Arimino, come spalancate già fosser le porte alla guerra per tutta la terra e pel mare e come coi termini della provincia si fossero insiem confuse le leggi della città, veduto avresti non gli uomini e le donne, come altre volte, scorrere con isbigottimento qua e là per l'Italia, ma le città intere levarsi e portarsi, fuggendo, l'una all'altra vicendevolmente: e veduta avresti Roma, che piena era, quasi d'inondazione, de...
Pagina 118 - ... pretendeva Alessandro, e detto avendo egli solo in pubblico ciò che secretamente diceano , rammaricandosi i migliori ei più attempati Macedoni, venne bensì a preservare i Greci da un gran vitupero , ed Alessandro da uno ancora più grande , frastornando una tale adorazione ; ma nel tempo stesso perde se medesimo , parendo che in ciò egli abbia piuttosto sforzato , che persuaso il re. Narrasi da Care Mitileneo , che Alessandro in un convito , dopo di aver egli bevuto , porse la fiala ad uno...

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