Decamerone Di Messer Giovanni Boccaccio, Volume 2G. Pickering, 1825 |
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Parole e frasi comuni
acciocchè adunque alcuna alquanto altra amante amore andare andò Anichino appresso Arriguccio assai avea avea nome avendo avesse avvenne bassilico bella buona camera casa cena chè chiamato Chichibio Cimone colei colla colui comechè cominciò compagnia conoscendo costei costui credo dicendo diletto dimora Dioneo dire disidero domandò Donna dormire dovesse essendo fante fare fece femmina Ferondo figliuola Filostrato Fineo geloso Gerbino Geri Spina Gianni giardino giovane gittò gliele gran grandissima guardia guerire guisa Iddio insieme l'altro lagrime levò lieta limosine Lisimaco Madonna mandò maravigliò marito medesimo Messer Geri Messere minciò moglie morte mostrare n'andò Nicostrato niuna notte novella padre Pamfilo Pampinea parole perciocchè piacer piacere piagnere piè Pirro potesse poteva preso priego Procida quivi ragionare Reina Ricciardo rispose Rodiani romore ronzino Rossiglione Ruggieri sapere seco sennon sentendo subitamente Tedaldo Tindaro tornò trovò Tunisi udendo udito uomini uomo usignuoli vedere veggendo venire vide volere volte
Brani popolari
Pagina 344 - Altri, più maturamente mostrando di voler dire, hanno detto che alla mia età non sta bene l'andare ornai dietro a queste cose, cioè a ragionar di donne oa compiacer loro. E molti, molto teneri della mia fama mostrandosi, dicono che io farei più saviamente a starmi con le Muse in Parnaso, che con queste ciance mescolarmi tra voi.
Pagina 344 - Sono adunque, discrete donne, stati alcuni che, queste novellette leggendo, hanno detto che voi mi piacete troppo e che onesta cosa non è che io tanto diletto prenda di piacervi e di consolarvi e, alcuni 6 han detto peggio, di commendarvi, come io fo.
Pagina 349 - ... le Muse son donne, e benché le donne quel che le Muse vagliono non vagliano, pure esse hanno nel primo aspetto simiglianza di quelle, si che, quando per altro non mi piacessero, per quello mi dovrebber piacere; senza che le donne già mi fur cagione di comporre mille versi, dove le Muse mai non mi furono di farne alcun cagione. Aiutaronmi elle bene e mostraronmi comporre que...
Pagina 353 - ... costumi di molti, tra gli altri un giovane valletto del padre, il cui nome era Guiscardo, uom di nazione assai umile, ma per virtù e per costumi nobile più che altro, le piacque, e di lui tacitamente^ spesso vedendolo, fieramente s'accese, ogn'ora più lodando i modi suoi.
Pagina 232 - ... tre giovani, che tutti cominciarono ad affermare che, se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra forma che quella di quel giardino gli si potesse dare, né pensare, oltre a questo, qual bellezza gli si potesse aggiugnere.
Pagina 359 - ... ntrodussi, e con savia perseveranza di me e di lui lungamente goduta sono del mio disio. Di che egli pare, oltre...
Pagina 230 - ... anno assai uve fare; e tutte allora fiorite sì grande odore per lo giardin rendevano , che , mescolato insieme con quello di molte altre cose che per lo giardino olivano...
Pagina 426 - Voi faceste quello che disleale e malvagio cavalier dee fare: che se io, non sforzandomi egli, l'avea del mio amor fatto signore e voi in questo oltraggiato, non egli ma io ne doveva la pena portare.
Pagina 358 - Tancredi, manifesto, essendo tu di carne, aver generata figliuola di carne, e non di pietra o di ferro; e ricordar ti dovevi e dei, quantunque tu ora sia vecchio, chenti e quali e con che forza vengano le leggi della giovanezza: e, come che tu uomo in parte ne...
Pagina 420 - Coricossi adunque il giovane allato a lei senza toccarla: e, raccolto in un pensiero il lungo amor portatole e la presente durezza di lei, e la perduta speranza, diliberò di più non vivere; e, ristretti in sé gli spiriti, senza alcun motto fare, chiuse le pugna, allato a lei si morì.