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zata dal parlamento del 1810, in cui dal solo braccio ecclesiastico erasi la grazia mulinata di destinare delle prigioni separate pei chierici, la maestà del sovrano non disdegnò accordarla (1). Indi avvenuto il piano politico del 1811 fu determinato che dell' autorità di rettore del bosco uno de' giudici della caria patrimoniale fosse rivestito.

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ART. 585 Poscia il vescovo Deodato a Palermo essendosi trasferito, affinchè alcune grazie dal re in pro di Catania conseguisse, decorato videsi del real ordine di s. Gennaro. Alla sua morte nel 1813 accaduta, le diviziose spoglie lasciò e gli argenti alla cattedrale surriferita; i Catanesi però sono ancor dolenti della perdita di un così buon prelato. Talchè in memoria di tanti grandi e ricordevoli beneficì gli fu alzato un funebre monumento l'anno 1827 nel detto tempa tutto di pietre volcaniche etnee, che merita l' attenzione degli artisti e degli amatori di scienze naturali, mettendovisi la seguente iscrizione (2).

(2)

BOTTA Storia d'Italia tom. S, pag. 174.

D. O. M.

Conrado Deodato s. Jan. ord. torquato, magnifico prudenti integro atque incorrupto pontifici catanensi qui templum hoc praestantius perfecit; inopiae egestatique panem et vestem praebuit; puellas expositas tecto certoque victu servandas studuit; ne pauperes a foeneratoribus denudati ac divenditi forent consuluit, monumentum hoc civibus exoptantibus positum anno MDCCCXXVII. Vixit in pontificatu unum et quadraginta annos. In pace quievit anno 1813 decimo Kal. novembris annos natus 78 e sopra il mento Hic jacet collacrumatus.

Tom, IV.

8

pavi

ART. 586 In adempimento di un concordato fra la siciliana corte e la sede romana conchiuso il 16 febbraio 1818 aumentossi il numero delle diocesi; in questo valle Caltagirone Nicosia Piazza il loro vescovo conseguirono, e Catania [erdette molti teneri alla sua appartenenti, senza ancor godere di metropolita le preminenze (1). Eziandio in questa citata convenzione fu sancito che la chieresia esente da' pesi pubblici non fosse; il perchè il così detto scasciato restò tolto (2). Ed essendochè in tale accordo erasi generalmente comportato ľ appello alla santa sede, venne con posteriore decreto del 5 aprile 1818 definito che non s' intendessero aboliti i legittimi e canonici privilegî del tribunale della monarchia di Sicilia contenuti nella bolla del sommio pontefice Benedetto XII che ciò riguarda.

ART. 587 Non diversamente dal re sotto il 6 giugno 1821 decretossi che l'esecutoria delle pontificie carte in questi reali dominî s' imparti

(1) GIORN. d'intendenza di Catania ann. 1818, num. 3, pag. 29, e num. 14, pag. 184.

Al certo conveniente sarebbe a tale vetere e popolosa città l'innalzarla a metropolitana, quandochè le si è ristretta la diocesi, e Piazza terra di sua giurisdizione eretta a vescovado. Speriamo però che la santità del pontefice e l'occhio vigile del monarca. ne la rinfrancassero.

(2) Loc. cit. pag. 29 e 35.

Scasciato è parola barbara derivata dal latino capsa preceduta dalla lettera s che fa le veci dello ex, quasi dicesse excapsata pecuniae solutio ex capsa educta. PasquALINO Vocab, sic. etim. tom. 4, pag. 379.

sca dal procurator generale presso la gran corte de' conti residente a Palermo (1). Non guari dopo la esecutoria alla consulta generale del regno vollesi áddetta (2); ed in appresso destinossi un consultore per dire su tale punto il suo pensamento (3). Parimente a Palermo si eresse il 22 agosto 1821 una commissione per esaminare la natura delle ecclesiastiche fondazioni (4), accordandolesi il dritto di interloquire sulle alienazioni de' beni delle corporazioni religiose, dritto prima dal giudice di monarchia esercitato (5). Per forza di un real decreto, dinanzi l'esterno delle chiese che non sono più al culto divino affatte tutti i segni sacri si levaron via (6): e somigliantemente confermandosi l'antica prammatica del 23 dicernbre 1786, i prospetti degli edificî alle case religiose prossimani si proibirono (7).

ART. 588 Il nove aprile 1825 la solenne consagrazione del nostro duomo fatta dal vescovo fra Domenico Orlando ebbe luogo, dopo essersi bensì comprovato che non fosse mai anteriormente sacro, come da parecchi si apponeva, l'attuale tempio. Anr. 589- Dopo alquanto un sovrano biglietto tutti i superiori de' regolari facoltò a tenere nei rispettivi asceteri una o più camere a forma di

GIORN. num. 84, pag. 340.

GIORN. num. 123, pag. 22, anno 1824. (3) GIORN. num. 131, pag. 37, anno 1 1826. (4) GIORN. num. 85, pag. 449. (5) GIORN. num. 85, pag. 353.

Loc. cit.

GIORN. num. 146, pag. 235.

care,

carcere per la custodia disciplinare de' frati (1); ed indi volendo alcuni tristi abusi intromessi riseed escludere dalle chiese tutte le musiche profane, il governo in Palermo istituì una commissione di alcuni maestri di cappella ad esaminare tutti i pezzi musicali che confacenti si opinassero alla dignità de' sacri lcchi: ed avvenga per virtù delle leggi in vigore si rotesse un debitore in qualunque tempio sostare, quandochè gli esercizi di religione non si celebrassero, il devotissimo monarca Francesco I con religioso ed avveduto pensiero volle che l'arresto non si eseguisse nelle chiese, ove permanentemente il Santissimo nel sacro ciborio mantieusi (2). Volendo dir mai sempre avanti, il ridetto sovrano prescrisse che gli ecclesiastici detenuti, separati da tutto il resto de' prigioni soggiornassero (3). Come del pari furono ordinate delle forme molto savie a ricevere le testimonanze delle monache che lasciar non han permesso il sacro albergo (4). Tuttavia la legge de' campi santi non era attivata per ogni dove in Sicilia, convi avesse attirato la vasta mente di Federico primo nella costituzione 205 salubritatem, e Ferdinando primo espressamente la ordinasse; laonde il consiglio generale degli ospizi del valle di Catania dal re impetronne intero adempimento; e perciò i comuni ad as

tuttochè fin da sei secoli indie e

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segnare ne' loro stati discussi una somma per læ costruzione de' medesimi furono invitati (1).

ART. 590 -In questo luogo cade bene in ac

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concio entrar brevemente in discorso su lo ecclesiastico censimento. In Catania ai nostri giorni dï più del vescovo ordinario e del capitolo della cattedrale altri due vescovi in partibus si anuoverano (2), uua collegiata, circa a 500 sacerdoti oltre al descritto seminario chericale. Le rendite del vescovado dal prezzo de' frumenti dipendono; sono calcolate per l'ordinario a scudi trentaseimille; ma i pesi fissi sorpassano gli scudi sedicimila, onde fatte altre deduzioni al vescovo once assai non rimangono. Similmente fuori della cattedrale, tredici parrocchie filiali (3), ed in tutto novantaquattro chiese si contano (4), trentuno confrater

(1) GIORN. num. 155, pag: 67.

(2) Mentrechè sono sotto i torchî queste osservazioni finty il vescovo Paternò Manganelli.

(3) Queste chiese filiali sono Cefali, s. Maria dell' Idria, s. Maria dell' aiuto, s. Maria della consolazione o ss.Cosmo e Damiano, san Filippo, san Gaetano, san Berillo, la Collegiala di santa Maria l'elemosina, s. Agata alla fornace, s. Maria la concordia o la Mercè, s. Agata al Borgo s. Angelo Custode, s. Maria dell' Ognina.

(4) Ben lo capisco che rincrescevole ad alcuno sembrerà il notar qui una filattera di nɔmi, ma la somma e la sostanza si è che a contentare il maggior numero, io dica brevemente come il fatto stassi e trascriva e queste e siffatte Rose: le chiese dunque sono il Duomo, la Collegiata, santa Maria di Gesù, s. Cristoforo, s. Maria della consolazione, san Michele Arcangelo, sin Francesco di Assisi, mon. di saa Placido, s. Angelo custode, s. Maria della purità, santa

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