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gnate tutti i perturbatori dell' ordine socievole o con fatti o con parole e con grida o con fischi; alla quale dianzi era stata affatta la punizione delle eccedenze de' detenuti (1).

ART. 605- Dopo le patrie magistrature farsi cenno dovendo de' ministeri dello intiero regno e delle principali leggi, è da por mente che a forma del gran consiglio d'Italia da Filippo II in Madrid istituito, re Carlo II in Napoli la sua residenza fermando, la giunta di Sicilia congégnò di quattro consiglieri due siciliani e due napolitani, sotto la maggioranza di un barone parlamentario del regno ed essendochè la sola Sicilia insulare godeva da sette secoli i vantaggi di nazionalità e teneva tuttavia de' parlamenti, siciliano esser dovea tal prefetto.

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ART. 606 Quindi lo stesso re Carlo osservando che la Sicilia allo spesso visitata da micidiale pestilenza ne iva per la poca vigilanza de' sopracciò alla custodia destinati delle costiere della isola, la generale deputazione di salute in Palermo costituì nell'anno 1745, con podestà assoluta su tutto il regno siculo. Quivi sedevansi allora il senato di Palermo l'arcivescovo e nove altri chiari cittadini, oltre i medici ed i giureperiti (2); il che gli onori di consigliere del re conseguì (3): se non che essendosi soppresso con decreto del 18 novembre 1818, una autorità provvisoria di sette

Loc. cit.

(2) GERVASI Sicole sanzioni tit. 6, pag. 374. (3) ARCH. com. palerm. anno 1754.

membri ne supplì le veci che fino alla promulgazione della legge sanitaria del 20 ottobre 1819 ebbe vita (1).

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ART. 607 Dal medesimo sovrano la giunta de' contrabbandi costituissi nel 1746; nella quale i due avvocati fiscali della gran corte e del patrimonio intervenivano ed un altro legista, oltre il proprio avvocato fiscale (2). Il quale collegio gli appelli di tutte le cause per motivo di qualunque contravvenzione decise, ventilava.

ART. 608 Egli era usato in talune città come Catania che alcuni uomini pietosi intendessero ai bambini esposti nati da ignoti parenti, benchè in altri cantoni vittima della trascuraggine umana si perissero. Per lo che il vicerè duca della Viafuille a rimediarvi l'animo pose, nella capitale una suprema prefettura costituendo di un ecclesiastico e quattro nobili, affinchè in tutta la isola alla ese-cuzione vigilassero di affattivi regolamenti. Fu prescritto addirsi a carico de' comuni di tali infelici il serbo (3). Indi sopprimendosi questa balìa nel 1818 le funzioni agl' intendenti ne irono attribuite.

ART. 609- Non diversamente nel 1791 re Ferdinando la sopraintendenza generale de' boschi decretò, che nel 1812 tornò al nulla: oggi le sue facoltà sono addette a que' nella legge forestale del 1819 descritti (4).

GIORN. num. 19, pag. 238, anno 1818.
GERVASI loc. cit.

(3) CANGIAMILA Embriologia mon. 15, pag. 292.
(4) GIORN. num. 48, anno 1819, pag. 408.

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Tom. IV.

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ART. 610 Appresso nel 1813 abolironsi i visitatori soliti spedirsi dal potonotaio, i protomedici del regno, il tribunale del real patrimonio (1); in sua vece quello dello erario e della corona si convenne; e questo poi sciogliendosi, la gran corte de' conti entrò in suo posto (2). Si eresse in Palermo una commissione di pubblica istruzione con autorità su tutta la isola, e poscia la direzione generale di polizia (3), ed il supremo magistrato di salute (4). Fra non guari nel 1820 le giunte di scrutinio stabilironsi, affinchè la condotta politica squittinassero di tutti gli addetti a' varî rami di nazional maneggio; le quali con decreto del 5 ottobre 1822 finirono (5). Similmente una podesteria temporanea foggiossi per la vendita degl' immobili che fino ad agosto 1825 bastò (6).

ART. 611 Re Ferdinando primo stabilì per legge che in questa parte de' suoi reali domini un luogotenente generale vi sedesse, e che la real segreteria di Sicilia in quattro ripartimenti spartissesi, ma con tre direttori generali, comechè in appresso a soli due si restrignessero (7). E ancoichè nel 1824 siasi sancito che la carica di viceregnante un bien

() Tale magistrato per la abusiva potestà divenne pesante di troppo.

(2) PIANO ORGAN. amm. pag. 53.

(3) GIORN. num. 46, anno 1819, pag. 302. (4) GIORN. num. 54, anno 1820, pag. 79. (5) GIORN. num. 101, pag. 569.

(6) GIORN. num. 90, pag. 418, e num. 135, pag. 175. 7) PIANO ORG. pag. 49. GIORN. num. 126, anno 1824, pag. 83.

nio solamente ire in lungo dovesse, pure il marchese delle Favare fu per più fiate raffermato. Laonde quante volte per assenza il posto ne vacasse, un rappresentamento di governo acconciavasi dal comandante delle armi in Sicilia dal presidente della suprema corte di giustizia dal segretario del governo.

ART. 612 Quindi re Ferdinando 1 tre consultori di stato antepose a dare il loro avviso su tutte le grazie da consentirsi in materia di reato : eziandio fra non breve vi tessè la sopraintendenza generale di ponti e cammini in Sicilia, la delegazione generale dello stralcio, ed una suprema commissione pe' reati di stato da regger per tutto il 1826, se non che poscia mano a mano è stata finora prorogata. Nel fine del 1827 vollesi quindi eretta dal governo di Sicilia una deputazione per le antiquità e le belle arti della isola intera (1).

ART. 613 Lasciamo i magistrati, alle leggi andiamo. Avvegnachè i baroni di Sicilia fossero iti alla rovina per la negoziazione de' frumenti, sotto il vicerè principe Corsini nello agosto del 1746 fu legge bandita che dai detti baroni si pagassero tutti i loro debiti fra dieci anni col frutto al 4 per 100; il che dilazione decennale nominossi. Appresso il benefico Carlo III un saggio appresto emanò a voler nei negozî frumentari troncare le frodi (2). Altresì La Viafuille che per lui governa

(1) GIORN. num. 162, anno 1 1827, pag. 208. (2) PRAGM. regni Siciliae lib. 6, tit. 1, de negotiatione frum. tom. 4, pag. 324.

va dettò due prammatiche a reprimere taluni abusi della podesteria (1); ed un'altra il 9 agosto 1749 ad imprendere alcune regole il parto cesareo riguardanti (2); oltracciò tante altre ne furono da più governanti ordinate,

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ART. 614 In Europa moltiplicandosi le logge de' liberi muratori, niente ostando le bolle di Clemente x e di Benedetto XIV (3), re Carlo III credendole nocevoli ne' suoi stati, a pena grave le contese nel 10 luglio 1751 (4); e Ferdinando I la stessa inibizione rinnovò con due decreti l'uno nel 1775 e l'altro nel 1789.

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ART. 615 Il due dicembre 1753 il succennato La Viafuille in Nicosia stanziando una legge contro ai giochi di azzardo vergò (5), ultimamente da re Ferdinando 1 in vigore richiamata; ed il vicegovernante Fogliani un' altra per la riforma dei funerali ne scrisse, un limite a' così detti mortuorî e al suono delle campane ponendo. Emmi passato per l'animo ponderare che tutte volte delle prammatiche scritte vi avea dal vicerè di Sicilia e dal sacro consiglio, allormai da costoro solamente soscriveansi; se mai però il re le dettasse di suo

(1) PRAGM. lib. 4, tit. 2, num. 2, tom. 4, pag. 199, e tit. 5, pag. 220.

(2) PRAGMAT. lib. 4, tit. 7, de partu caesareo tom. 4, pag. 292. PROSPERO LAMBERT. De synodo dioecesano lib. 7,

cap. 7.

(3) MURATORI anno 1736, tom. 12, pag. 207. DI BLASI Cron. de' vic. lib. 4, cap. 17, tom. 3, part. 1, pag. 437. (4) DI BLASI loc. cit. pag. 438.

(5) DI BLASI loc. cit. pag. 449.

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