Immagini della pagina
PDF
ePub

Ακτ. 473. -Ritornando alle guerresche notizie, è da sapersi che il quattordici marzo 1713 la pace fra le corti belligeranti in Utrecht conchiudendosi, la Sicilia a determinazione della regina Anna d'Inghilterra che di tale accordo l'arbitra era stata, venne a Vittorio Amadeo duca di Savoia da re Filippo ceduta (1). In tal guisa questo nuovo sovrano giunto essendo a Palermo il giorno undici ottobre a visitare tal recente suo acquisto, il senato di Catania a se colui congratularsi gli spedì per suoi ambasciadori Alvaro Paternò ed il barone della Bicocca, Sicchè Vittorio Amadeo con sue reali lettere del 28 febbraio 1714 i privilegi di detta città confermò solennemente (2). Poscia del sicolo serto coronatosi e celebrato il parlamento, vedere divisò Catania e Messina; viaggiava maisempre a cavallo da' suoi cavalieri corteggiato, mentrechè la regina per lo più in lettiga ne iva (3). Finalmente il 14 aprile 1714 a Catania giungendo entrò per la porta del re (4): due giorni vi si trattenne alloggiando al vescovado al vescovado, ed in tale ostellaggio

(1) LITTELTON Letter 50, pag. 44. LUNIGIO Codex diploin. Italiae tom. 1, pag. 1023. CARUSO Mem. loc. cit. pag. 281. MONG. Parl. gen. di Sicilia tom. 2, pag. 5 e 6. MULLER Ist. gen. lib. 22, art. 18.

(2) АRCH. còm. cat. lib. priv. pag. 538.

(3) I detto monarca passando dalla città di Paternò onorò di sua persona la casa del catanese marchese di Sallazzara bisavolo dell'autore.

(4) Questa porta nel lato settentrionale della città presso s. Agata la vetera, era così denominata per essere stata aperta da re Federico secondo; e tuttochè più non esistesse alcuno avanzo, pure quel sito ne conserva il nome.

della sua sanzione corroborò le franchige ele grazie alla università degli studî concedute, indi partì il dì 16 ver Messina (1).

ART. 474·

Intanto Giulio Alberoni parmigiano uomo furbo e ambizioso, a causachè il mediatore stato era del matrimonio fra Elisabetta Farnese figlia del duca di Parma e Filippo quinto re delle Spagne, divenuto era cardinale e ministro nel gabinetto di Madrid. Ora costui affin di tenere occupate le europee potenze, il cambiamento della costituzione in Inghilterra per via di fazioni suscitava; impegnò altresì il Turco a proseguire la guerra con l'Austria, da non ritrovare ostacoli nell'architettato conquisto di tutto ciò che la Spagna cesso avea nel trattato di Utrecht, e da investire eziandio re Filippo della reggenza di Francia; acciocchè egli in amendue i regni padroneggiasse (2). Spedita perciò venue in questi mari una poderosa armata navale di circa 450 legni con trentamila uomini da sbarco sotto pretesto di portarsi in Africa; se non che le prore questa flotta in mezzo mare

(1) MURATORI Ann. ital. anno 1718, tom. 12, pag. 84. VOLTAIRE Essai sur l'histoire gener. tom. 9, pag. 250. (2) Qualche scrittore è d'avviso che questo re venuto fosse a Catania il 27 ottobre 1713, entrando per la porta del fortino, e che qui le catanesi esenzioni omologato avesse . Ma poichè Vittorio Amadeo in Sicilia arrivò il dì 11 ottobre 1713, non posso persuadermi come in quindici giorni tenesse parlamento a Palermo, si coronasse solennemente, accettasse ambascierie e deputazioni, ed il regno girasse. Oltre a ciò i privilegi delle comunità erano stati confermati a Palermo, e soltanto que' dell' università di Catania dal re omologarsi doveano. Amico Cat. ill. tom. 4, pag. 6.

rivoltando, in Sardegna dapprima fe' posa, ove ammassavansi genti artiglierie munizioni e navi, e poco dopo il primo luglio 1718 avanti Palermo presentossi, e per via di una convenzione, padrona di questa cittade si rendette, sbarcando ventiduemila soldati spagnoli (1). Sì fattamente il conte Maffei da re Vittorio Amadeo al governo dell'isola lasciato ordinò immantinente il baronale servizio; ma questo produsse quell' effetto che tale vano armamento portar solea. Catania frattanto che come città di provincia l'impulso seguiva della capitale, queste nuove intese, Filippo Borbone acclamò a suo re, la guarnigione cacciando via ed il comandante del castello Ursino; anzi contro i Savoiardi stessi fortificossi che stavan accanitamente difendendo tuttavia Siracusa Messina ed altre piazze: e l'esemplo istruendo più della ragione, mosse tutte le altre sicole città ad imitare Catania, dacchè gli uomini seguitano con prontezza qual modello i più di loro o per ambizione spesse volte o per timore. Il nuovo capitan generale e vicerè in Sicilia marchese di Lede al suo arrivo tutti gli ordini annullò e le disposizioni dal governo savoiardo emanate, come questo unquemai stato non fosse. Ragion perchè, secondo l'avviso dell' abate Di Blasi, questa epoca abbiamo chiamata borbonica, niente ostando lo enunciato intervallo del governo amadesco e di quell' altro alemanno di cui poco appresso parleremo: ma il racconto proseguiamo. Ed essendochè in quei guerreggiamenti la presenza del capo in più lochi ne

(1) LITTELTON Letter 53, tom. 2, pag. 14.

cessitava, il vicerè nominò tre vicarî generali nei tre valli, destinato vedendosi a Catania capitale del val di Noto, Francesco Ferdinando Gravina principe di Palagonia (1). Quinci verso il giorno dieci agosto pervenne in questi mari il navilio inglese di venzette navi, di ogni cosa fornitissimo e dall'ammiraglio Byng diretto, che sembrando avanti ogni altro sopra Catania tentar colpo, nelle coste del nostro golfo sbarcò poi le schiere a rinforzare i Savoiardi venute. Il perchè battagliandosi giorni dopo colla flotta borbonica al capo Pachino, gli Spagnoli il loro ammiraglio Castagnedo perdettero, il vascello comandante e dieci altri legni (2). Bensì il marchese di Lede, subito intesa la notizia, una divisione di truppe a Catania mandò a guarentirla da qualche approccio de' nemici i quali dopo la disfatta del naviglio spagnolo il mare dominavano; dacchè quello era a gran pezza in tale condizione ridotto che gareggiar non più tentava colla vittoriosa armata.

ART. 475 Conciossiachè erasi fra questo mentre formata la quadruplice alleanza dell' Impero dell' Inghilterra della Francia e della Savoia a frenare l'ambizione dell' intrigante Alberoni, dichiarandosi da tutti loro la guerra alla Spagna, una arinata di diciotto mila Alemanni dal generale conte di Mercy capitanati sbarcata era senza ostacolo nella marina di Patti e verso capo Oliveri accampata. Cotalchè lo spagnolo vicerè accozzando quei drappelli che gli vennero alle mani, nei contorni

MONG. Diario di Pal. loc. cit. C 64, pag, 31 e 34. 2) LITTELTON loc. cit.

di Francavilla circa trentamiglia da Catania discosta alle falde dell' Etna, fronteggiando trincerossi e si affossò. Mercy però ad assaltare senza indugio andò gli accantonamenti iberi; ed il pendio del Mongibello inaffiossi col sangue di quattromila Germani e molti Spagnoli (1). Dopo bensì il Tedesco cambiando pensiero, signore di Motta-Camastra Mola Taormina si rendette; anzi all' antica Zancla l' assedio mise, quegli abitanti in gravi angustie per la fame riducendo. Allora i filantropi catanesi solleciti mostraronsi ad inviare colà delle barche annonarie con ogni sorta di viveri a satollare quei cittadini e la numerosa guarnigione (2), Mentrechè l'esercito imperiale di giorno in giorno pei continui rinforzi aumentando veniva, e quello di Lede diminuivasi, pubblicossi la pace all' Aia conchiusa il 17 febbraio 1719 dietro la caduta del cardinale Alberoni (3). Talchè per alcuni articoli di questa convenzione politica come data veune la Sicilia a Carlo sesto, così la Sardegna alla Savoia, alla Spagna il dritto di successione accordandosi sopra il gran ducato di Toscana e su' ducati di Parma e Piacenza (4).

ART. 476 Pertanto le armi tedesche in Sicilia dominando, fondossi a Catania a spese del principe di Biscari, Agatino Paternò Castello, un conser

(1) MONG. Diario loc. cit. pag. 76. MURAT. loc. cit. anno 1719, pag. 90. AMICO Actuarium ad Fazellum tom. 3, pag. 329.

(2) MONG. loc. cit. pag. 86.

(3) LITTELT. loc. cit. pag. 65.

(4) MURAT. Ann. 1719, tom. 12, pag. 93.

« IndietroContinua »