Manuale della letteratura italiana, Volume 3

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G. Barbèra, 1864
 

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Brani popolari

Pagina 180 - Di chi t' offende il difensor men fero, Ambo nemici sono ; ambo fur servi. Così dunque l' onor, così conservi Gli avanzi tu del glorioso impero? Così al valor, così al valor primiero Che a te fede giurò, la fede osservi ? Or va : repudia il valor prisco, e sposa L' ozio, e fra il sangue, i gemiti e le strida Nel periglio maggior dormi e riposa.
Pagina 340 - Ne' recessi de' grandi, E sopra la lor tetra Noia le facezie e le novelle spandi. O, se tu sai, più astuto I cupi sentier trova Colà dove nel muto Aere il destin de' popoli si cova; E fingendo nova esca Al pubblico guadagno, L'onda sommovi, e pesca Insidioso nel turbato stagno.
Pagina 67 - Diana, 8 che levata per tempo era ita al bosco a lavare il bucato a una fontana nelle maremme del paese tosco; e non tornò, che già la tramontana girava il carro suo per l'aer fosco; venne sua madre a far la scusa in fretta lavorando su i ferri una calzetta.
Pagina 335 - Torna a fiorir la rosa che pur dianzi languia , e molle si riposa sopra i gigli di pria : brillano le pupille di vivaci scintille. La guancia risorgente tondeggia sul bel viso; e, quasi lampo ardente, va saltellando il riso tra i muscoli del labro, ove riede il cinabro. I crin , che in rete accolti lunga stagione, ahi! foro, sull' omero disciolti qual ruscelletto d' oro forma attendon novella d' artificiose anella. Vigor novo conforta l' irrequieto piede : natura ecco ecco il porta, sì che al vento...
Pagina 315 - ... letterati, e spezialmente de' poeti, abbenché senza alcuna tinta di letteratura egli stesso, e senza saper più di poesia, che quel poco saputo per natura generalmente da tutti i vivaci nativi di terra toscana. Si dipinse, dico, come sentiva...
Pagina 53 - Or qual fusse il suo stupore, giudichilo chi participa dell'ingegno e della curiosità che aveva colui; il qual, vedendosi sopraggiunto da due nuovi modi di formar la voce ed il canto tanto inopinati, cominciò a creder ch'altri ancora ve ne potessero essere in natura. Ma qual fu la sua...
Pagina 53 - Accadde che una notte vicino a casa sua sentì un delicato suono, né potendosi immaginar che fusse altro che qualche uccelletto, si mosse per prenderlo ; e venuto nella strada, trovò un pastorello, che soffiando in certo legno forato e movendo le dita sopra il legno, ora serrando ed ora aprendo certi fori che vi erano, ne traeva quelle diverse voci, simili a quelle d'un uccello, ma con maniera diversissima.
Pagina 54 - ... altra parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto e vedendovi sotto alcune cartilagini dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle, si ridusse a romperle per farla chetare, e...
Pagina 181 - Io non adombro il vero Con lusinghieri accenti : La bella età dell'oro unqua non venne. Nacque da nostre menti Entro il vago pensiero , E nel nostro desio chiara divenne. Spiegò sempre le penne La gran Ministra alata Ai fochi d' Etna intorno, Ove , per provveder l...
Pagina 149 - Se dell' uve il sangue amabile non rinfranca ognor le vene, questa* vita è troppo labile, troppo breve e sempre in pene; sì bel sangue è un raggio acceso di quel sol che in ciel vedete, e rimase avvinto e preso di più grappoli alla rete. Su su dunque in questo sangue rinnoviam l'arterie ei muscoli, e per chi s...

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