Nuova antologia di scienze, lettere ed arti, Volume 21

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Direzione della Nuova Antologia, 1872
 

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Pagina 655 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Pagina 875 - Pace non trovo , e non ho da far guerra ; E temo, e spero; ed ardo, e son un ghiaccio ; E volo sopra '1 cielo , e giaccio in terra ; . E nulla stringo, e tutto '1 mondo abbraccio. Tal m' ha in prigion, che non m'apre né serra ; Né per suo mi riten , né scioglie il laccio; E non m...
Pagina 90 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto e il lamento ; Bestemmian quivi la virtù Divina.
Pagina 829 - Grato mi è il sonno, e più l'esser di sasso: mentre che il danno e la vergogna ' dura, non veder, non sentir, m'è gran ventura; però non mi destar; deh parla basso!
Pagina 94 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d
Pagina 647 - Nel tempo che rinnova i miei sospiri Per la dolce memoria di quel giorno Che fu principio a sì lunghi martiri, Scaldava il Sol già l' uno e l' altro corno Del Tauro, e la fanciulla di Titone Correa gelata al suo antico soggiorno. Amor, gli sdegni e '1 pianto e la stagione Ricondotto m' aveano al chiuso loco Ov' ogni fascio il cor lasso ripone.
Pagina 515 - Perché, ridotta tutta in somma pace e tranquillità, coltivata non meno ne' luoghi più montuosi e più sterili che nelle pianure e regioni sue più fertili, né sottoposta a altro imperio che de...
Pagina 829 - Perché da persone dottissime furono in lode sua fatti molti versi latini e rime volgari; come questi, de' quali non si sa l'autore109: La Notte, che tu vedi in sì dolci atti Dormire, fu da un Angelo scolpita In questo sasso: e, perché dorme, ha vita: Destala, se no 'l credi, e parleratti. A...
Pagina 91 - Tal, ch' ogni vista ne sarebbe schiva. Qual' è quella ruina, che nel fianco Di qua da Trento l' Adice percosse, O per tremuoto, o per sostegno manco ; Che da cima del monte, onde si mosse, Al piano è sì la roccia discoscesa, Ch...
Pagina 861 - A gente che di là forse 1' aspetta; Veggendosi in lontan paese sola, La stanca vecchierella pellegrina 5 Baddoppia i passi, e più e più s' affretta: E poi così soletta Al fin di sua giornata Talora è consolata D' alcun breve riposo, ov' ella obblia 10 La noia e '1 mal della passata via.

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