Opere di Pierjacopo Martello: Versi, e prose. 1729Stamperìa de L. dalla Volpe, 1729 |
Parole e frasi comuni
afcolta affetti allor Alma altrui amor appo appreffo avea Bafta bella bofchi cafo canto Celefte Ciel cofa coftumi colle color conofco corfo crin d'effi defir diverfi Divin dolce effa effer effi effo efimio egual Eufrate facro faggio fangue fape fecoli feguo fembra fempre fenfi fente fenza fian Fifo fimil fior foffe foffrir fofpiri fonno forfe fotto fovra fpera fpirito ftan ftato fteffo ftil fuol fuono fuperba Gerufalemme GESU gloria gran guardo guifa l'Alma lafcia lieto lume maeftà medefimo menfa Mifero mira Mirtilo moffa moftra morfi Ninfa noftro Obbietto OCCHI DI GESU offervi ognor Omero oppofta Padre paffi Paftor palefa Paradifo penfar penfier pianto piè Poema Poeta pofcia pofe poffa prefente pria PROCOLO quafi quefto queſta quì Quinci ſenza Taffo tefta vede vefti verfo vifta voftra vuol
Brani popolari
Pagina 144 - girava per li panchi di piazza, laddove i libri di poco valore a vilissimo prezzo s'incantano, e conosceva alle tavolette i Danti ei Petrarchi, ea certe pergamene gialle e increspate che li coprivano, gli autori del cinquecento...
Pagina 262 - ... quai gli ordini eterni ci sol riveli. Rapito il miri in su le vie de' vati trattar le nubi, e dietro a sè la traccia per grand'aria lasciar di lampi aurati, e parlar con le Muse a faccia a faccia, e gir securo infra gli Dei fin dove mormora il tuono, il fulmine minaccia, e con la lingua, che imparò da Giove, cantar eli Roma ai maestosi avanzi de' figli antichi suoi l'eroiche prove.
Pagina 147 - E quanto si è poi drammatica questa divina epopeia ? Le sue concioni, e veri sentimenti e le vere ragioni adattate all'occasione contengono, e però muovono, muovono. E mi è venuto fatto di veder piagner più volte chi o il caso di Sofronia, o quel di Clorinda, o quel di Sveno ascoltava.
Pagina 143 - Bergamo ne' loro famigliar! e graziosi dialetti lo mascherarono, ma la Francia, la Spagna, siccome ora la divisa dal mondo Inghilterra, negl'idiomi loro lo trasferivano. Le dame ed i cavalieri ne' lor gabinetti superbamente coperta la Gerusalemme sua custodivano. Che più ? Vetturini, bottegai, barcaiuoli, viaggiando, lavorando, vogando il cantavano. I pittori empievano delle sue favole per essi dipinte le gallerie, nulla trovando più adatto alla espression pittoresca de' bei racconti del Tasso....
Pagina 152 - Giudicature dell'Arti, e ad altre solenni, gravi e maestose del suo supremo grado incombenze, riverito da' cittadini, e circondato da guardie o da scudieri intervenga. Se in una di quelle piccole leggerezze, molte e molte delle quali nel Cavalier di bel tempo, nonché si soffrivano, si lodavano, per sua sventura mai sdrucciolasse, una tal debolezza alla...
Pagina 284 - D'un soverchio emendar per folle eccesso, qui caccia Olindo e la compagna in bando, là toglie Erminia al pastorel d'appresso.
Pagina 214 - Gemelli il pie facciano i Vati . Ma la menzogna rende manifesta II veder , che fra nati in tale Stella Uno appena , o nell'uno ha lauri in tetta . Forfè è ben ver , che fia da qucfta , o quelli Luce> una Luce a noi fcefa con l'Alma, Che primo Corpo, o primo Vel s...
Pagina 87 - Nave Alata, ov' ho co' Duci miei ricetto: Cento, e cento Nocchier l'al-zan dal Aiolo, Reggendo i vanni, e l'erta coda al volo. Dove incavata ha il finto Augel la fchiena Logge occupiam d...
Pagina 12 - RAGGI» or i che.il vedete, Che fcorgete .• ' Nel profondo del mio feno? Ivi fol per 'voi fi 'vede , fura fede , fura fiamma , ond...