Opera colle controversie sulla Gerusalemme, Volumi 13-141825 |
Parole e frasi comuni
acciocchè ajuto Albano alcuna almeno altra amatemi amici Angelo Grillo Antonio Costantini aspetto assai avessi avrei bacio le mani Bergamo bisogno buona cagione Cardinale ch'ella ch'io chè che'l colla conceduto consolazione cortesia Costantino credo d'esser debbo degni deliberazione desidero Dialoghi dimanda dovrebbe Duca di Mantova Ercole faccia favore Ferrante Gonzaga Ferrara fortuna fratello Frattanto giovarmi gnor Gonzaga grazia Iddio infermità l'ajuto l'altre laon laonde lettera lettere Licino lodi m'ha maggior mando Mantova maraviglia medesimo Monsignor negozio niuna nuovo obbligo occasione onore padre Paternità peravventura perch'io perciocchè piacere picciola piuttosto posso potessi potuto prego V. S. prigione promesse raccomandazioni raccomando risposta s'io sarà sarebbe Scipione Gonzaga scritto scrivere Sereniss Serenissimo Signor servitore servitù Signor Conte Signor Duca Signor Principe Signoria Illustriss Solza sonetto soverchia speranza spero stampa stimo stra supplico TORQUATO TASSO ufficio V. S. Illustrissima venire virtù viva felice voglia volentieri vorrei
Brani popolari
Pagina 54 - Io sono in Mantova alloggiato dal serenissimo signor principe e servito da' suoi servitori, com' io medesimo avrei saputo eleggere, e nel rimanente accarezzato come a sua Altezza è piaciuto.
Pagina 322 - ... luoghi piacevoli e piani sono non dirò imbelli, ma mansueti e pacifici, e gli altri abitatori de...
Pagina 138 - I medici dicono ch'io sto meglio; gli avvocati mi assicurano ch'io vincerò la lite ; gli amici mi nudriscono di molte speranze: ma niuna di tante parole tanto mi piace, quanto la vista di questa bellissima città, la quale...
Pagina 217 - ... uomini; i quali non hanno voluto risanarmi, ma ammaliarmi: però, benché mi osservaste le vostre promesse, non ho grande speranza di guarire. Parlo di questo male incurabile, perché alcuni altri potrebbono esser curati di leggieri. Pregovi per la memoria e per l'anima di quel padre che l'uno e l'altro di noi ha generato, e di quella madre c'ambedue...
Pagina 182 - Ne le più famose [città] è numerosissima la plebe, in questa, la nobiltà; ma la plebe ancora, la quale empie le case e le strade e le botteghe di questo ampissimo circuito, mi par gentile, quasi Napoli non possa produr cosa che non sia piena di gentilezza; e questo cielo dispensa tutti i suoi doni e comparte tutte le sue grazie a questi monti, a questi colli, a queste campagne, a questo mare, a questo fiume, e — quel che più importa — a questi corpi, a questi animi...
Pagina 320 - Ma ciò che desidero nel vino, è un non so che, che o lusinghi o morda la lingua e '1 palato, o faccia l'uno e l'altro effetto insieme: confesso l'imperfezione del mio gusto, al quale sono più grati i vini dolci e raspanti d'Italia che questi di Francia; i quali mi paiono tutti (parlo de' buoni) d' un medesimo sapore, sì che malagevolmente distinguerei l'un da l'altro.
Pagina 120 - Sono in Roma, dove con incredibil mio dispiacere veggo riuscir vane molte speranze già concepute: laonde sono in gran pensiero di me stesso, per non dir disperazione ; e tanto maggiore, quanto che sono necessitato a tornar ad esser cortigiano, ora che n' aborrisco il nome, non pur gli effetti.
Pagina 153 - ... quali era albergato, potrà ritrovar facilmente ch'io non era allora sottoposto a così fatta miseria. Ed oltre ciò avrei molte prove, se non mi mancassero più i testimoni che le ragioni : né mancano le testimonianze perché non ci sia chi possa farle, ma perché la verità è oppressa da...
Pagina 319 - ... pesci, de' quali questa provincia, e particolarmente questa città è copiosissima, farebbe mestieri che io fossi molto migliore conoscitore de' giudicii de la gola che in effetto non sono.
Pagina 29 - Clemenza, il quale è ottimo, non solo ingegnosissimo : e la medesima fortuna mi costringe a lodarlo, non sperando di trovar chi voglia dargli le debite lodi, o per malignità o per ignoranza, o per l'una e l'altra cagione. È nondimeno uno de...