Giornale ligustico di archeologia, storia e belle arti, Volume 9

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Tip. del R. Istituto Sordo-Muti, 1882
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 350 - Io solo lessi in quell'anima poetica, in quel cuore appassionato, in quella mente vogliosa di volare oltre la sfera in cui lo stringevano e le norme della scuola e...
Pagina 450 - Nè ciò deprime punto la fama di quel sommo ingegno. Ella si rimarrà sempre colossale, ma isolata e sorgente come un grande scoglio in mezzo alle onde, al quale nessuno potrà accostarsi senza pericolo » 1). Al quale giudizio anche più esplicitamente si accordano queste parole d...
Pagina 353 - Era la famosa aria: < Or sei pago, o ciel tremendo, Or vibrato è il colpo estremo.... Più non piango, più non temo, Tutto io sfido il tuo furor. Morte io chiedo, morte attendo, Che più tarda, e in me non piomba?... Solo il gelo della tomba Spegner puote un tanto nmor ! » > Bellini abbracciò commosso il suo poeta : 1' uno era degno dell' altro. L' aria era stata rifatta cinque volte, ma era riuscita un capolavoro.
Pagina 353 - Tutto io sfido il tuo furor. Morte io chiedo, morte attendo, Che più tarda, e in me non piomba?... Solo il gelo della tomba Spegner puote un tanto nmor ! » > Bellini abbracciò commosso il suo poeta : 1' uno era degno dell' altro. L' aria era stata rifatta cinque volte, ma era riuscita un capolavoro.
Pagina 356 - ... interesse e per la gloria di noi due. Ora che sono ritornato con te, o mio gran Romani. mio egregio collaboratore e protettore, mi sento riposato e contento. Ti invio questa mia per mezzo del mio amico signor Alessandro Lamperi, il quale è pregato da me di ricevere tutte le lettere che tu vorrai scrivermi. per farmele ricapitare a Parigi. Ora tu dovunque sei, se a Milano od a Torino, serviti di questo mezzo.
Pagina 352 - Egli era sul punto di scriverlo, allorché cadde gravemente ammalato; ma « appena stette un po' meglio, per non vedere il suo Bellini disperato, e malgrado il divieto dei medici, si accinse al lavoro, il quale riesci quasi tutto di primo getto, non osando il maestro stancare di troppo la mente del cortese poeta con soverchie esigenze di mutazioni. Infatti della Straniera non si trovano bozze di varianti, come ve ne hanno in altri melodrammi musicati dal Catanese » (pag. 146). Narrasi però quest'...
Pagina 350 - Quando si canta coi versi di Romani, così fluidi, così scorrevoli, così espressivi, la bocca ei lineamenti della faccia si compongono in modo, che par fino di sentirsi belli! (pag. 144165). Nell'anno appresso, poeta e maestro erano in Genova per la solenne apertura del nuovo Teatro Carlo Felice; che i...
Pagina 425 - Signoria, che molto prima mi haveva legato il cuore, et 1' anima nell5 amor suo, hora mi scioglie la lingua, et i piedi dell'ardimento in questa lettera. Nella quale vengo io hora a ritrovarla , et ad offerirmele per un di coloro, che non potendo più lungamente sofferire la soave tirannide de' suoi nobilissimi scritti, vien sforzato a parlare, et a palesarsi.
Pagina 9 - E' (6) no so chi fosse aotor De lo scrito che mandasti : So fosti e so ben mostrasti Che senti de lo bruxor Chi in Tosecanna...
Pagina 356 - ... del Ministro della guerra del tuo Re. Scrivimi presto, e ti ripeto, come io li dimentico, dimentica tu pure i nostri dissapori passati, che non avrebbero mai dovuto essere. Io non potrò dimenticare mai i tuoi benefizi e la gloria che ti devo. Ora ricominciamo insieme altra vita più bella e più gloriosa. So che sei stato fatto cavaliere del tuo Re; non ti dico nulla per questa tua nuova posizione e per la decorazione che hai ricevuta : tu l...

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