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第6

1835

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Quando l'immortale Leibnizio disse che il secondo occhio

del giureconsulto per decidere i casi pratici si è la nomote. sia, ossia la scienza eminente della legislazione dedotta dall' intero complesso de' suoi motivi di fatto e di ragio ne, esso ebbe in mira di accennare la vera e la sana giurisprudenza; vale a dire quella scienza e quell'arte che, abbracciando le cose e le dottrine nei loro pieni e naturali principj e nelle loro pratiche conseguenze, fa sì che le leggi sieno applicate e supplite con tutte quelle vedute di ragion naturale e politica che le dettarono, o almeno dettare ed animare le dovevano, e non mai volle accennare quella scienza, e quell'arte la quale simile al letto di Pro custe o mutila coll' abuso delle dicotomie e con un senso. puerile e meschino dato alle leggi, il giusto e l'utile pubblico, ovvero lo trascina con una feroce tortura per ag guagliarlo a vaghe e temerarie teorie ristrette a sole vedute astratte e generali preconcepite dall'ignoranza e dalla pre

sunzione.

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La homofesia considerata come scienza consiste nella congnizione « di fatto e di ragione di quel sistema che ser« vir dee di norma alla legislazione civile criminale, ed <<< alla pubblica amministrazione ». Esso vien conformato e regolato dalla giustizia legislativa che da Aristotile fu denominata architettonica, dai giureconsulti giustizia legale, e che io chiamai giustizia pubblica teoretica (1) .

La massima fondamentale, ossia il principio della me desima, disse Leibnizio, è l'utilità dello Stato. Il bene dei cittadini ne forma lo scopo e la materia; la costituzione e l'amministrazione dello Stato ne costituiscono il

mezzo.

E qui appunto specificò il soggetto positivo, e le parti principali del secondo studio del giureconsulto, indicando cioè il diritto pubblico interno e la ragion di Stato, e la scienza conosciuta in oggi col nome di pubblica ammini strazione. Bonum regiminis consistit in jure publico et tali caeterarum quoque legum formatione ut mutatio prae. caveatur. Il diritto pubblico qui annunziato si è l'interno riguardante le costituzioni dello Stato, e quindi le rispettive competenze delle autorità costituite. Le altre leggi dirette a prevenire le mutazioni del governo si riferiscono evidentemente alla ragion di Stato; imperocchè, secondo la opinione comune del secolo in cui Leibuizio scriveva, la ragion di Stato aver dee per massimo oggetto di mantenere un dato popolo in quella costituzione e forma di governo, a cui fu assoggettato, e per conseguenza la prima cura dei governanti consister deve nel prevenire cogli or dini e colle leggi quelle cagioni, le quali provocar possono la mutazione.

Bonum civium (prosegue egli) consistit in E'udapova, et αυταρκεια seu bonis animi et fortunae... Ad Ευδαιμονιαν seu virtutem pertinent omnes ordinationes politicae, in primis quibus educatio et conservatio tamquam principia malorum et bonorum morum formantur, item proemia

(1) Introduzione allo studio del diritto pubblico universale S. 275.

virtutibus ; poenae vitiis. Ad avтaρxɛιav pertinent leges de commerciis, manifacturis sumptuariae etc. Ad utramque simul pertinent leges quae jus privatum et judicia formant; nam si cuilibet jus suum tribuitur, evitantur peccata retinentium et paupertas ammittentium .

Danda autem opera non solum ut cuilibet jus suum tribuatur, sed et cito, quo pertinent ordinationes processus (1).

Da questo passo risulta primieramente che la seconda parte della nomotesia fu da lui assegnata all'amministrazione pubblica in relazione al cittadino, come la prima fu assegnata alla costituzione, ed all' amministrazione pubblica in relazione allo Stato considerato come persona morale ed individua. Questa divisione fondata sulle grandi e reali relazioni che il corpo sociale sostiene, abbraccia le parti massime della nomotesia ad uso del giureconsulto, e quindi del magistrato e dell'amministratore instruito. All'am ministrazione pubblica in relazione al cittadino riferi tutte le leggi, ed i regolamenti che riguardano tanto il sistema della pubblica economia, quanto il sistema della pubblica educazione, perocchè i beni del corpo e dell' animo costituiscono il bene del cittadino.

Ma l'una e l'altra parte debbono necessariamente avere una tutela che ne assicuri l'esecuzione. Per la qual cosa un terzo sistema comune viene in soccorso e quasi li nea custodita di difesa circonda l' una e l'altra parte per prevenire i disordini, per correggerli e ristabilire quell'equilibrio salutare che forma la vita, e la prosperità dello Stato. A ciò appartiene l'amministrazione della giustizia civile, criminale ed amministrativa che forma la parte tutelare della pubblica amministrazione, la quale occupandosi colla forza, e colla autorità nel contenere le azioni divergenti secondo l'ordine pubblico interno, e nel ripararne i danni fu con ragione riguardata da Leibnizio appartenere tanto all'amministrazione pubblica in relazione

(1) Nova methodus discendae, docendaeque jurisprudentiae §. 77.

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