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distruzione di codesta fede antichissima e non mai interrotta tanto più presto interverrà quanto sarà più rapido il movimento di diffusione delle convinzioni ingenerate dalla scienza. La scienza, dice il senatore Borelli, ha ormai posto in sodo ed irrefragabilmente dimostrato il valore subbiettivo dell'idea di Dio, il suo carattere astratto, ontologico, metafisico. Risponde l'idea di Dio al bisogno di dare spiegazione di fatti cosmologici, che cadono sotto i sensi dell'uomo. Nè è possibile che risorga quind' innanzi e riacquisti l'impero delle menti umane. Ciò che la scienza annulla, non riprende giammai, per andare de'tempi e per mutare di circostanze, forme reali. Il soprannaturale se ne va per sempre; e in suo luogo resta la natura. Quindi vana sarebbe la speranza e l'aspettazione di un nuovo messía e di una nuova religione. E d'altra parte non vi è a temere che per forza di condizioni subbiettive Iddio ed il soprannaturale si rigenerino. La psicofisica chiarì le funzioni del cervello che si estrinsecano col sentimento religioso. Questo sentimento è il prodotto del concorso di più organi, da ciascuno dei quali emergono istinti estranei a qualunque forma di religiosità, ma che, combinandosi insieme, ed essendo dominati dalla meraviglia, lo partoriscono. Non è semplice, ma composto; non è alcunchè d'indestruttibile, ma va soggetto a scomposizione; e quando le scienze abbiano estinto tutte le fonti della meraviglia, non solamente ne'loro appassionati cultori, ma eziandio nelle moltitudini, allora il sentimento religioso più non si manifesterà, e converrà si assegnino al sentimento sociale le funzioni, che per lo passato adempi esso nella vita umana.

Questa è la somina delle idee che il senatore Borelli svolge nel suo libro e che noi ci siamo studiati di esporre colla maggior fedeltà possibile. Incliniamo a credere che pochi de'nostri lettori vi debbano assentire e che la più parte le debbano condannare. Nondimeno abbiamo creduto di doverne fare particolareggiata rassegna, sia per la sincerità. dell'autore e per le preclare sue qualità di animo e di mente, sia perchè scientifico è il fondamento della sua non comune cultura, sia, in fine, perchè di ogni manifestazione del pensiero umano vuolsi prendere atto in un periodico di filosofia.

X.

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Recenti pubblicazioni

(ricevute dal nostro Periodico)

Principii di Filosofia del Diritto, per l'avv. prof. G. Abale Longo. Roma, 1881.

L'uomo ed il materialismo, studi del dott. Giovanni Scalzuni. Milano, 1882.

Documenti inediti o rari delle relazioni fra lo Stato e la Chiesa in Italia, pubblicati per cura del Ministero di Grazia e Giustizia. Roma, 1881.

Le forme dell'intuizione, per Filippo Masci. Chieti, 1881. Saggi di Filosofia Morale, per Alfonso Asturaro, Napoli, 1881. Teoria dei trattati internazionali per Ferdinando Laghi. Parma, 1882.

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La religione e i partiti estremi, per Candido Arasieve. Lecce, 1881. Istituzioni di filosofia morale redatte per uso delle scuole, per Achille Corsetti. Velletri, 1881.

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Saggio d'un Dizionario Pedagogico o Metodica speciale, per Santi Giuffrida. Catania, 1882.

La parole intérieure, essai de psichologie descriptive, par Victor Egger. Paris, 1881.

L'Accademia romana di S. Tommaso d'Aquino, pubblicazione periodica, vol. I, fasc. I e II, Roma; 1881.

L'ultima fase della Quistione Romana. Osservazioni di Mons. Giambattista Savarese. Napoli, 1882.

L'indeterminazione meditazione filosofica, per F. Oppido. Na

poli, 1881.

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Grundzüge der Ethik und Rechtsphilosophie von D." Wilhelm Schuppe. Breslau, 1881.

N. B. Nella prossima dispensa terremo discorso di parecchi di questi libri.

AI SIGNORI ABBONATI ALLA RIVISTA BIMESTRALE

LA FILOSOFIA DELLE SCUOLE ITALIANE

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Con l'attuale Dispensa del 1° marzo la Filosofia delle Scuole italiane comincia il tredicesimo anno di sua esistenza testificata altresì dalla stampa di 24 volumi. In essi confidasi il sottoscritto che fu ai lettori offerta con imparzialità e con sufficienza l'effigie del pensier filosofico svoltosi nel detto spazio ně breve nè poco importante; ed ei si propone in qualche dettato suo di ricordarne i capi essenziali nelle lor successioni, connessioni e vicende e con che caratteri peculiari espressero di mano in mano la ragione dei tempi, la varietà delle scuole e l'animate lor controversie.

Se nella Rivista vennero discorse le dottrine forestiere più spesso per avventura che le nostrane, ciò succedette pur troppo per lo scarso amore e interesse che infino al di d'oggi mostrarono gli studiosi italiani per le discipline speculative non piacendo loro di confessare e persuadersi che quella fina cultura apparecchia mirabilmente tutti gl'ingegni a qualchesia sorta di scienze, di arti e di applicazioni; sul che danno esempio invidiabile i dotti della Germania che da essa cultura traggono per appunto certa naturale superiorità e potenza nelle materie che trattano e nelle sperienze che istituiscono. Ad ogni modo, se questo Periodico nostro può diventare da un di all'altro viva favilla seguita da grande fiamma, spera il sottoscritto che niuno vi soffierà sopra villa namente e le sottrarrà quella picciola esca onde à bisogno per dar luce e calore.

Forse gl'istinti e le propensioni dell' età che viviamo domandano una esposizione e una critica più larga e frequente dei problemi sociali; e forse anche per temperar la crudezza e l'aridità del corrente positivismo giova udire discutere di letteratura e di estetica, alzate entrambe alla

severa esaminazione dei principj. Il che propriamente deliberiamo di fare per l'avvenire con proposito fermo e non infruttuoso.

Da una sola materia ci è impossibile di mai dilungarci e vogliam dire dal propugnare continuo la umana spiritualità e le massime di senso comune contro gli assalti più audaci che formidabili dei nuovi materialisti.

Noi proseguiremo, impertanto, con alacrità e fede il nobile assunto e cureremo con zelo le ampliazioni indicate; in ciò come per addietro sorretti e aiutati da molti amici e assai valorosi e segnatamente dall' illustre e autorevolissimo Luigi Ferri stato sempre colonna e decoro di questa pubblicazione insino dal suo nascere.

Nulla si aggiunge o si leva alle condizioni ed obbligazioni degli abbonati, salvo che abbiamo speranza di aumentar la mole di ciascuna Dispensa ampliando altresì il campo degli Articoli e delle Rassegne.

Rimane che i benemeriti Signori abbonati mantengano alla Rivista il lor patrocinio inverso il quale intendiamo di qui adempiere atto pubblico e solenne di gratitudine. Intanto ei sono pregati di volgere ogni loro lettera, scritto, richiesta e simili alla Direzione della Rivista la Filosofia delle Scuole italiane, Via del Corso N.° 63 P.° 3°.

Roma li 2 Febbrajo 1882.

Il Direttore
TERENZIO MAMIANI

N. B. Nella prossima Dispensa ripiglieremo ed allargheremo la Rubrica delle notizie correlative a lettere e filosofia e similmente ci stenderemo a render conto delle Riviste italiane e straniere di materie speculative.

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