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un rispetto illusorj e per un altro distruggitivi e funesti rimane in sustante l'autorità sola e la sola virtù del Governo concepita per altro nei termini rigorosi e non mai travalicabili del mio sistema. Attesochè nel mio sistema gl' ingerimenti del Governo mai non sono autoritativi e arbitrarj ma sempre conformati con gran rigore alle prescrizioni di legge e tenendo ferme le libertà dei privati e il sorgere e assodarsi delle naturali aristocrazie non che le basi e disposizioni più sostanziali del diritto di proprietà quale i secoli il vennero attuando fra le nazioni civili. Oltre che, i mutamenti stessi recati nell' ordine dei proletarj a rispetto de' lor Principali succedono gradatamente e spontaneamente e in ultimo tendono a questo sol fatto inocuo quanto benefico di crescere via via il numero delle associazioni cooperative. Senza dire che i mezzi veri diretti, richiesti al proletario sono perpetuamente la onestà il risparmio e la istruzione a tutti accessibile. Onde sembrami aver trovato un modo fortunatissimo di sposar l'interesse e quasi direi l'egoismo alla fratellanza ed alla virtù.

§ IV.

Quanto poi all'accusa che io intacco il diritto inviolabile di proprietà con lo incamerare le eredità trasversali a cominciare dal quarto grado, io me ne difendo assai facilmente pregando gli oppositori a non iscordarsi che quello incameramento accade solo quando i proprietarj se ne muojono intestati.

Sono assoluti i diritti spettanti alla coscienza ed alla onestà, non quelli in rem o ad rem i quali oltre a rincontrare limitazioni assai ferme nella natura delle cose possono

riceverne altre dalla saggezza dei codici. E del sicuro la nostra legge sulla forzata espropriazione modifica perennemente il giure di proprietà; conciossiachè in questa non è solo un quanto di moneta ma un quale di essere e di circostanze che niuna moneta compensa.

Da ultimo noterò di passata la censura fattami per la istituzione del tribunato del lavoro reputandola pericolosa o superflua e paragonandola a quella da cui toglie il nome e fu sì poderosa nella romana repubblica. Ma di grazia se il nome è simile differentissima è la significazione e l'ufficio; perocchè questo mio tribunato à sola autorità ed attribuzione morale e interviene e giudica chiesto e desiderato per libero voto dalle parti contendenti. Gli altri suoi ufficj di adunare notizie e ragguagli e vigilare dì e notte la vita e i costumi le cure e pressure dei lavoranti ànno carattere così innocente come benefico e rispettabile.

T. M.

Bibliografia.

L'Aristotelismo della Scolastica nella storia della filosofia. Studi critici pel prof. SALVATORE TALAMO. Terza edizione notevolmente accresciuta.

SI.

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Siena 1881.

Di questo libro tenemmo discorso non breve in questo nostro periodico (Anno VII, vol. XII, Dispensa V.) e come di opera assai meditata, scritta pulitamente e che mentre difende le dottrine Scolastiche non offende e non ingiuria nessuno, è bello veder comparire la terza edizione il che dimostra le due prime essere affatto smaltite e molti per conseguenza averle con amore lette e studiate. La qual cosa diventa più rara ogni giorno e le menti ogni giorno più si disgregano e sperdono sopraffatte da questo torrente non discontinuo di volumi ed opuscoli; attesochè capitammo a vivere in tempi in cui troppa gente scrive innanzi di aver pensato e pubblica quello che scrive con gran sicurezza e baldanza.

Non fa così l'autore per dianzi citato che fermatosi a chiarire con diligenza un punto non facile della storia della filosofia sembra non mai soddisfare abbastanza al desiderio che à del compito e corretto. Non meno di ciò à gradito di scorgere sul frontispizio che questa opera del Talamo entra a far parte della Biblioteca tomistica in via di compilazione e di stampa. Di tal maniera il mondo dei dotti vedrà se la instaurazione della Scolastica impresa nel nome del suo maggior dettatore sia per riuscire feconda e profittevole a tutti ovvero somigli a que' rampolli magri e caduchi i quali

Vol. XXV. Disp. 2.

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veggiamo talvolta spuntare sui logori tronchi di alberi vecchi e tarlati.

Trattandosi d'instaurazione voluta e procurata da un autorità suprema e inerrante conveniva pigliasse immediatamente certo carattere positivo saldo e da ogni verso ben definito. Perciò San Tommaso scelto a prototipo del filosofare cattolico dà a questo il punto di mossa e il cardine dintorno cui dee rivolgersi la vasta mole delle scienze speculative. Sul rimanente credo e auguro che agli scrittori venga concessa ragionevole libertà e sia nella intenzione loro comune di riedificare la Scolastica in modo conveniente all' indole del nostro secolo e giusta il tenore delle teoriche nuove fondate nell'esperienza e nella critica nuova ora della storia ed ora dei testi.

Sopratutto gioverà al mondo civile e cristiano non che al cattolico confutare quelle dottrine le quali oppugnano oggi con forte dialettica e con analisi acute dei fatti dello spirito, oppugnano dico il libero arbitrio e convertono il complesso degli atti morali umani in un sistema di forze meccaniche quali si manifestano nel regno intero della natura e de'suoi elementi. Scrive nelle sue conclusioni l'Autore a che se, nel fatto del conoscimento intellettivo, la parte principalissima è attribuita al principio spirituale dell' uomo, non viene però negata quella che spetta anche al senso nella condizione fatta all'attività spirituale dell'uomo, di svolgersi e compiersi in un organismo e per un organismo corporeo ».

Adunque non possono i teologanti rimanersi alieni del tutto dalla fisiologia divenuta in questi ultimi anni una vasta disciplina con parti assai implicate e con metodi sperimentali laboriosi e delicati oltremodo. Del pari, non è più lecito ad essi teologanti viver digiuni di quella serie di fenomeni che composero di mano in mano la moderna psicologia. E sebbene più che di scienza convenga a lei l'appellazione di empirismo, le discrepanze, almeno apparenti, di que' fenomeni con molti pronunciati del vecchio spiritualismo esigono e vogliono che la Scolastica ringiovinita li esamini e spieghi con pienezza di cognizione.

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Nè qui si ferma per mio sentire il rinnovellamento ri formato e rimodellato della Scolastica e della Tommistica, ognora che si voglia con esse padroneggiar gl' intelletti e porgere conforto e sostegno alla fede e alla religione. Intendiamo con ciò che la Summa catholicae fidei adversus gentiles dee soggiacere a' di nostri a profonda trasmutazione in quanto gli accattolici odierni assalgono l'autorità e autenticità delle Scritture con critica storica e filologica ignotissima ai vecchi Scolastici e che iniziata principalmente nella scuola di Tubinga prosegue in Germania in Inghilterra e in America ad occupare molti ingegni e distinguere nei Vangeli la storia dalla leggenda.

In ultimo a noi sembra nel dotto libro del Talamo di scorgere tanta persuasione e fiducia nell' azione correttrice e benefica della Scolastica e della Tommistica da non considerare forse abbastanza i modi più acconci per adattarle e armonizzarle con le tendenze del secolo e l'abito intero della civiltà praticata oggi dai popoli. E per toccare un sol punto, del sicuro non è applicabile al nostro tempo quella fiera intolleranza che empiè di guerra e di strage la Provenza e la Linguadoca. Nè questi orrori sono voluti dal Talamo e da' suoi maestri e discepoli. Ciò non ostante, ei si desidererebbe udir proclamare dalla lor bocca il santo principio della libertà di coscienza dal che mi sembrano ancora molto discosti.

In fine, riescironmi oltremodo iperboliche le infrascritte parole del nostro Autore « quanto a noi, checchè altri ne pensi o dica, confessiamo schiettamente che ogni qualvolta togliamo in mano alcun volume de' più celebri dottori della Scuola, come, ad esempio, di un Alberto Magno, di un San Tommaso, di un Duns Scoto e via via, sperimentiamo sempre sensi di sconforto e di abbattimento, riconoscendo cil di gran lunga distanti, distantissimi da questi colossi del pensiero filosofico. I quali, quando pure li guardiate con tutti i difetti loro e dei tempi in che vissero, e nelle più

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