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magistratura è minacciata e violata; perchè la magistratura è la voce sociale del diritto e ne rappresenta la effettuazione: il governo libero mette ogni zelo nel mantenere la indipendenza della magistratura la quale diventa in certo modo un potere fuor del potere, e si viene mettendo in disparte e al sicuro dalla mutabile volontà popolare. Ciò che accade nelle istituzioni deve accadere nelle opinioni; anzi queste soltanto possono custodire quelle. Ora, poichè appunto è carattere del tempo nostro che si discompongano le tradizioni e si smuovano i principii, è tanto più necessario che si tragga al riparo dal travolgimento generale l'idea giuridica che, ferma quando ogni altra cosa vacilla, rappresenti davvero il centro di gravità sociale: se vogliamo arrestare la corruzione delle credenze e della moralità, anzi affrettarne una ricostituzione, vediamo intanto che rimanga salva la giustizia.

Riassumo. Chiamare le donne a una qualche applicazione agli studî economici e giuridici vale quanto dare una circolazione molto più attiva e feconda che finora non abbiano nella società, alle idee della dignità del lavoro, della solidarietà sociale, del pratico valore assoluto di molte verità relative, della potenza della energia individuale di fronte all'azione collettiva, della finitudine dell'azione collettiva, della conciliabilità degli opposti interessi ecc.; idee tutte che non hanno soltanto valore per sè ma per innumerevoli altre idee, perchè esse sono criterî e in questa qualità governano la formazione di ordini intieri di idee; e non soltanto hanno valore per sè e per altre idee ma hanno valore per le azioni, perchè sono idee che penetrano profondamente in noi, e si diffondono intimamente per la società trasformandosi in sentimenti che muovono e regolano le nostre azioni.

G. S. TEMPIA

a ggregato alla F. giuridica di Torino.

LA LOGICA DI GUGLIELMO WUNDT.

(Logik

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eine Untersuchung der Principien der Erkenntniss

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und

Methoden Wissenschaftlicher Forsuchung von — Wilhelm zwei Bände erster Band Erkenntnisslehre - StuttVerlag von Ferdinand Enke

1880).

La tendenza prevalente in alcuni scienziati, tra i più celebri de' nostri giorni, a congiungere lo spirito speculativo con l'osservazione positiva dei fatti naturali, ha ricondotto le ricerche filosofiche su quella via, che era stata aperta nei primi tempi del Risorgimento; ma con tale esattezza di osservazioni e determinatezza della questione, quale era da aspettarsi dopo l'epoca Kantiana. La filosofia moderna s'inaugura dal Cusano col richiamare le menti alla considerazione della natura sensibile; e se il Cartesio va indagando la certezza metafisica, la Scuola inglese guidata delle scienze di osservazione e ammaestrata dai contrasti della vita pratica modera gli ardimenti dei più fedeli seguaci del filosofo francese, e si volge ad applicare alle questioni morali i metodi riconosciuti adatti allo scoprimento della verità nelle questioni naturali.

Su questa base, che è la base della filosofia moderna, si appoggiano le investigazioni filosofiche di quelli scienziati, a' quali sopra si accennava, nei modi che la questione poteva esser posta dopo la Critica di Kant, e con i sussidi sempre

maggiori, che alle investigazioni speculative può offrire l'andamento delle scienze speciali. Ma appunto perchè questa conciliazione dei problemi speculativi con l'andamento delle scienze speciali avventa, e colpisce come a loro insaputa gli animi; appunto perchè è qualità propria e distintiva della filosofia moderna il nou disgiungere l'analisi dei procedimenti del pensiero dalla osservazione delle scoperte, che a mano a mano si ottengono in tutte le parti del sapere, è bene conoscere accuratamente quello, che di più sicuro hanno discoperto e osservato in questa attinenza della speculazione con le scienze esatte gli uomini più competenti e di maggior grido nelle discipline speciali; mentre d'altra parte corre il costume di dar gran merito a chi si atteggia a filosofo naturalista, soltanto per questo perchè mostra di avere in discredito, considerandole come morte o sepolte, le dottrine propriamente e veramente speculative.

In quelle dottrine, che per abitudine, ed è, a parer nostro, una cattiva abitudine, si designano col nome di empirismo inglese, comparve da prima la questione: quale sia la parte, che debba attribuirsi nella formazione della coscienza alle rappresentazioni sensibili, e quale quella, che all'intelletto. Si è spesso ripetuto, e si ripete ancora, che per la Scuola intuitiva la sensazione è una cognizione oscura, e per la Scuola empirica la cognizione è una sensazione chiara; ma non si è mai posto mente, come io mi son provato a rilevare nel mio scritto intorno a Hume, che questo filosofo, il vero e sincero interprete del significato, che ha nella storia del pensiero umano la filosofia inglese, non s'è, dico, posto mai mente, che questo filosofo 1° ammetteva la verità delle attinenze, che dipendono per intero dalle idee, che confron

tiamo, 2o dava valore, sebbene non uguale a quello, che hanno i ragionamenti dell'Aritmetica e dell'Algebra, a' giudizi geometrici, 3o e sebbene si promettesse di uguagliare nelle scienze filosofiche la fama ottenuta da Newton nelle scienze naturali, con l'applicare alle operazioni dell'intelletto la legge suprema dell'attrazione, pure quando perviene alla questione della coscienza riconosce che la sua legge dell'associazione non è sufficiente a spiegare l'atto del pensiero.

Or questi scienziati, che portano nelle questioni filosofiche il sussidio della loro dottrina e della esperienza da essi lentamente acquistata nel ricercare le leggi delle cose sensibili, si elevano arbitri fra le conclusioni, che Kant trasse dalle dottrine di Hume, e il seguito che questo filosofo ha avuto in Germania, e specialmente in Inghilterra, in questi ultimi tempi. Per questo io reputo conveniente che venga data una esposizione delle dottrine contenute in questo primo volume della Logica di Guglielmo Wundt, parendomi che la questione ivi trattata esprima il problema, ove anche non se ne vogliano accettare le soluzioni, della speculazione presente.

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In quest'ordine di studi filosofici, che hanno per oggetto lo stesso problema di Kant, lo spiegare la formazione e il valore del sapere scientifico, la Logica ha la importanza principale; ma dal luogo, che a questa è assegnato, fra la psicologia, che è la scienza universale dello spirito, e il complesso delle altre scienze teoretiche, dipende il concetto fondamentale, che distingue queste dottrine ugualmente dalla Critica di Em. Kant, come dalla rinnovata filosofia naturalistica. E questa dottrina è un ritorno alla dottrina di Hume, a Hume,

non quale questo filosofo volle essere, ma quale s'accorse egli stesso che avrebbe dovuto essere, per la insufficienza da lui riconosciuta nella legge dell'associazione a spiegare il fatto della coscienza. Chè mentre Kant si attiene all'esame delle condizioni, per le quali è reso possibile il giudizio sintetico a priori, il Wundt dà larga parte alla Psicologia, la quale c'insegna come nel fatto si compia il corso dei nostri pensieri. E se la Logica ci mostra non come si compie, ma come si debba compiere il nostro pensiero, dal procedimento, che seguono le singole scienze, è condotta a ravvisare e stabilire come universali quelle regole, che ci danno la certezza del sapere. V'ha adunque un doppio ordine di fatti, che presiede all'ordinamento della logica, il corso naturale del pensiero, e la verità, che ciascuna scienza consegue nel proprio dominio; da questo doppio ordine di fatti rampolla la Logica in quanto dalle molteplici unioni delle rappresentazioni nella nostra coscienza separa quelle, che dallo svolgimento del nostro sapere apparisce possedano un'autorità normativa. La Psicologia mostra l'origine di queste norme, la cognizione scientifica ne avverte della loro applicabilità: ove lo spontaneo svolgersi delle rappresentazioni non si subordinasse all'intento che si propongono di conseguire le scienze speciali, non si potrebbe sottrarre al continuo fluttuare delle disposizioni individuali; come d'altra parte se le particolari investigazioni scientifiche non prendessero in osservanza le determinazioni intorno alla sicurezza e a' limiti del conoscere, che la Logica trasmette alle singole scienze, dopo che le ha ravvisate nei procedimenti del pensiero, con facilità queste ricerche scientifiche anderebbero a smarrirsi o in un irragionevole dubbio, o in una metafisica fantastica.

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