Rime di Guido Cavalcanti: edite ed inedite aggiuntovi un volgarizzamento antica non mai pubblicato del comento di Dino del Garbo sulla canzone Donna mi prega ecPresso Niccolò Carli, 1813 - 152 pagine |
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Parole e frasi comuni
accidente acciocchè adorna alcuna passione Allac Allacci amata angoscia anima Apostolo Zeno appetito apprensione autore avea avvegniachè BALLATA Ballatetta bella Donna Beltà biltà Canzone ch'è ch'io Che'l ciascun Codici cogitazione colui Comento conciosiacosachè convien corpo correz costui d'alcuno d'ogni Dante DANTE ALIGHIERI dardo detti tre Codd detto Cod dice diletto disio doglia dolce dolente dolor Epicureo Farinata degli Uberti Filippo Villani Filosofo Firenze gentil Ghisiano Giovanni Villani gran guarda Guido Cavalcanti Guido Guinizzelli guisa I1 Cod induce morte intelletto l'anima l'essere Laur Laurenz lume m'ha Magl Magliab mente mercede merzè Messer miri mostra move muove naturale niuna occhi ec parla passione d'amore perocchè pietà Poeta possa potenza prego priego puote quì ragione Ricc Riccard sensitiva sente Sicchè simil Sonetto sopraccitati sospir sospiri spezie spiritel spirito spirto Tolosa tristizia truova turale valore vece vede veggio vertù Villani virtù virtute vuole dire Zane
Brani popolari
Pagina 17 - Vedete ch'i' son un che vo piangendo e dimostrando - il giudicio d'Amore, e già non trovo sì pietoso core che, me guardando, - una volta sospiri.
Pagina 12 - Io vengo il giorno a te infinite volte, E trovoti pensar troppo vilmente : Molto mi duol della gentil tua mente, E d'assai tue virtù, che ti son tolte.
Pagina 2 - Amor si mise quando mi fece di sé pauroso, che mi guardar com'io fosse noioso: allora dico che '1 cor si divise; e se non fosse che la donna rise, i' parlerei di tal guisa doglioso, eh 'Amor medesmo ne farei cruccioso, che fé' lo immaginar che mi conquise. Dal ciel si mosse un spirito, in quel punto che quella donna mi degnò guardare, e vennesi a posar nel mio penserò...
Pagina xxv - Ch'io bramo e seguo la cagion eli' io pero. Ben forse alcun verrà dopo qualche anno, II qual, leggendo i miei sospiri in rima, Si dolerà della mia dura sorte. E chi sa che colei, ch' or non m' estima, Visto con il mio mal giunto il suo danno, Non deggia lagrimar della mia morte.
Pagina 4 - Amor, ch' i' nol savria contare: cotanto d'umiltà donna mi pare, ch' ogn' altra ver di lei i' la chiam' ira. Non si poria contar la sua piagenza, ch' a le' s'inchin' ogni gentil vertute, e la beltate per sua dea la mostra. Non fu sì alta già la mente nostra, e non si pose 'n noi tanta salute, che propriamente n'aviam canoscenza.
Pagina 23 - 1 mio cor sente, Fu tratto sol d'una Donna veduta, La quale è sì gentile, ed avvenente, E tanto adorna, che '1 cor la saluta : Non è la sua biltate conosciuta Da gente vile, che lo suo colore Chiama intelletto di troppo valore.
Pagina 22 - In un boschetto trovai pastorella Più che la stella bella al mio parere. Capegli avea biondetti, e ricciutelli, E gli occhi pien d'amor, cera rosata : Con sua verghetta pasturava agnelli ; E scalza, e di rugiada era bagnata : Cantava come fosse innamorata, Era adornata di tutto piacere.
Pagina xviii - ... suoi scritti non so che più che gli altri bello, gentile e peregrino rassembra, e nelle invenzioni acutissimo, magnifico, ammirabile, gravissimo nelle sentenzie, copioso e rilevato nell'ordine, composto, saggio e avveduto, le quali tutte sue beate virtù d'un vago dolce e peregrino stile, come di preziosa veste, sono adorne. Il quale, se in più spazioso campo si fusse...
Pagina xiii - Cerchi, per farli trascorrere nella briga **) : e trascorrendo il cavallo, lanciò il dardo, il quale andò in vano. Era quivi, con messer Corso, Simone suo figliuolo, forte e ardito giovane, e Cecchino de...
Pagina 22 - E gli occhi pien d' amor , cera rosata : Con sua verghetta pasturava agnelli; E scalza , e di rugiada era bagnata : Cantava come fosse innamorata, Era adornata di tutto piacere . D'Amor la salutai...