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setto di mare, che anche dicesi Cavallo marino, per avere nel capo, nel collo inarcato e nel ventre una tal qual rozza similitudine di cavallo. I Sistematici lo appellano Syngnathus Hippocampus. Esso è viviparo e partorisce molti figliuoli ad un tempo; e non si mangia.

CAVALO, 8. m. Cavallo. La femmina è detta Cavalla o Giumenta. Il suo nome sistematico è Equus Caballus.

CAVALO BALZAN, V. BALZAN.

CAVALO CATORIGOLOSO, Cavallo gricciolo80, V. CATORIgole.

CAVALO CORIDOR, Cavallo corrente.

CAVALO DA MONTA O DA RAZZA, Stallone; Emissario; Ronzone; Cavallo da coprire; Cavallo da guadagno.

CAVALO DA VEGIA, Bidelto, Cavallo piccolo, e, secondo l'espressione vernacola, della razza di Veglia, isola nota nel golfo del Quarnaro.

CAVALO DE PRIMA ROTA, Puledro di primo morso, che muta cioè i primi denti, due di sopra e due di sotto, di mesi trenta - DE SECONDA ROTA, Di secondo morso, di mesi quarantaquattro, che muta gli altri quattro denti prossimani. D'ULTIHA ROTA, D'ultimo morso, cioè D'anni cinque, quando perde li quattro denti, detti in vernacolo SCAGIONI, e in buona lingua Quadrati.

CAVALO DE SPAGNA, Giannetto; Giannettone.

Cavalo duro de BOCA, Bocchiduro o Duro di bocca; Cavallo sboccato.

CAVALO FRISON, Fregione o Frigione, Sorta di cavallo con barbette ai piedi. CAVALO Inglese, Bertone, Cavallo colle orecchie tagliate.

CAVALO INSELA, V. Inselà.

CAVALO LIGA, Cavallo attrappato, cioè Che non ha le gambe libere Cavallo che spalleggia è il suo contrario, cioè Che cammina con leggiadria.

CAVALO CHIOMPO, V. CHIOMPO.

CAVALO MORSEGÀ DAL LOVO, Cavallo allupato.

CAVALO MOZZo de rechie e DE COA, Cortaldo, Cavallo cui si è mozzata la coda e le orecchie. Codimozzo, Quando siagli stata soltanto mozza la coda. V. Mozzocoa.

CAVALO NOBILE, Destriere o Destriero; Corsiere; Palafreno.

CAVALO OMBRIOSO, V. OMBRIOSo. Cavalo pezzi, Falbo, Color di cavallo giallo scuro.

CAVALO RESTIER, Bicciughera; Cavallo calcitroso; Cavallo restio; Sparacalci.

CAVALO RODA, Leardo arrotato, dicesi di quello il cui Mantello ha le macchie somiglianti alle ruote, a differenza del Leardo pomato, che ha le macchie più sferiche.

CAVALO ROZZA, V. Rozza.

CAVALO SAURO, Sauro, Di pelo tra bigio e tanè.

CAVALO DE L'APOCALISSE, Brenna; Alfana; Bufalcana, Cavallaccio alto e maghe

ro, che pare la fame. Un palafreno quartato, che pare una montagna - Cavallo giuntato e lungo, dicesi di Quello che ha le gambe lunghe.

CAVALO A CUL NUDO, Spogliazza e Cavallo, Il percuotere un fanciullo sulle natiche che facevano una volta i Maestri per correzione DAR UN CAVALO A SCOLA, Dare altrui una spogliazza o Dare un cavallo TOR SU UN CAVALO, Toccare una spogliazza EL SE MERITARIA UN CAVALO

A CULO NUDO, Meriterebbe un cavallo a calzoni calati.

CAVALO DEI POLASTRI, e simili, Catriosso, Ossatura del cassero dei polli e d'altri uccellami, scussa di carne.

CAVALO de le BRAGHESSE, V. BRAGHESSE. CAVALI DE RITORNO, Cavalli di rimeno. CAVALO DEI SCACHI O DE LE CARTE, Cavallo o cavaliere.

CAVALO SBRENA, Sfrenato; Sbrigliato, Agg. ad uomo di mala condotta e dissoluto.

CAVALO, T. degli Stamp. Cavalletto o Porta pagina, Pezzo di carta forte o più fogli riuniti, a cui il Compositore accomoda lo scritto ch'egli vuole stampare, per poter leggere comodamente.

CAVALI DE FRISIA, Cavalli di Frisa, T. Militare, Travicelli ne'quali sono conficcati alcuni bastoni armati per lo più di punte di ferro, che servono negli accampamenti militari, per difendersi dagli attacchi della cavalleria nemica, e per altri usi. Furono anche detti Cavalieri di Frisia.

A CAVAL DONA NO SE GHE VARDA IN BOCA, A caval donato non si guarda in bocca, o il dente, e vale Che sul valor dei regali non si contende: simile all'altro, A cavallo donato non si mira il pelo.

AVER PIÙ MALANI CHE EL CAVAL DEL GONELA, Aver più mali che il caval della carretta, dicesi di Chi abbia addosso molte mascalzie e doglie.

CAMINAR DEL CAVALO, Andari o Andature del cavallo, e sono i seguenti; Passo, dicesi Quando il cavallo va di passo CONTRAPASSO, Ambio o Ambiadura, Quella ch'è tra il passo ed il trotto, e quindi Ambiare o Andar di portante TRAINA, Traino, si dice l'andatura ch'è tra l'ambio e il galoppo - ANDAR DE TRAINA, Andar d'anchetta, a spalletta Trotto, dicesi L'andatura tra il passo comunale e'l galoppo, e quindi Trottare o Andar di trotto Galoppo, vale Correre, e quindi Galoppare o Andar di galoppo - Carriera, chiamasi il Correre forzato e a briglia sciolta.

ANDAR A CAVALO D'UN 'BASTON, Andare a cavalcioni d'una mazza, Come fanno i fanciulli saltellando.

ANDAR A CAVALO DE LE BRAGHESSE, Andar sul cavallo di S. Francesco; Spronar le scarpe; Pedonare.

CHIAPAR EL CAVALO, Pigliare il broncio; Pigliare il grillo; Entrar in bugnola;

Montare in sulla bica; Levarsi in barca; Andare in collera; Stizzirsi.

CHI NO POL BATER EL CAVALO BATE LA SELA, Chi non può dare all' asino dà al basto; e vale Chi non può vendicarsi con chi e' vorrebbe si vendica con chi e' può. CRIAR DEL CAVALO, V. CRIAR.

MONTAR E DESMONTAR DA CAVALO, V. MONTAR e DESMONTAR.

MATO COME UN CAVALO, Matto da sette cotte o spacciato o spolpato o Matto tredici mesi dell' anno. V. MATO e MATARANA.

ANDAR DEL CAVALO, Andare o Andatura del cavallo, Maniera di camminare o di correre del cavallo. V. PAsso; STRAPASSO; TROTIN; TROTO; TRAVARGA; GALOPIN; GALOPO e CARIERA.

PIE DEL CAVALO TROPO STRETO E ALTO, Piede incastellato.

SALTO DEL CAVALO, Corvetta, Quando abbassando la groppa e posandosi su'piè di dietro, alza quelli davanti. Capannone, chiamasi il Salto del cavallo, maggiore della corvetta.

A CAVALO, Modo avv. A cavalcioni; A cavalcione; A cavallo, V. CAVALOTO.

ESSER A CAVALO, Essere o Stare a cavallo, detto per metaf. vale Essere al di sopra e con vantaggio di che che sia. Esser sopra un cavallo grosso, vale Essere in buono stato, esser sicuro CREDER D'ESSER A CAVALO E TROVARSE PER TERA, Creder d'esser su un cavallo bardato e restar a piedi; Aver le mani piene di vento, vale Trovarsi deluso nelle sue spe

ranze.

FAR EL LATIN A CAVALO, Fare il latino a cavallo, si dice del Ridursi a fare alcuna cosa per forza.

L'OCHIO DEL PARÒN INGRASSA EL CAVALO, V. INGRASSAR.

SPETA CAVALO CHE L'ERBA CRESSA, Caval deh non morire, che l'erba ha da venire; e vale che Sono vane le promesse dove son necessarii i fatti.

SPROPOSITI DA CAVALO, V. SPROPOSITI.
STAR A CAVALO DEL FOGO, V. in CAVA-

LOTO.

STAR A CAVALO O A CAVALOTO DEL FOSSO, Stare o Essere a cavallo del fosso, dicesi dell' Esser pronto a più partiti; simile all'altro Tenere il piede in due staffe o Attenersi a due ancore Dare un colpo alla botle e uno al cerchio, che anche dicesi Stare a piè pari o co' piè pari, valgono Dare il torto o la ragione un poco ad No SE una parte ed un poco all'altra POL STAR A CAVAloto del fosso, Non si può strigliare e tener la mula, cantare e portar la croce, bere e zufolare, Non si possono far due cose in una volta.

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TAGIAR LA COA AL CAVALO, Scodare un cavallo.

TEGNIR EL CAVALO, Portar broncio; Tener broncio, Stare adirato.

UNA MOSCA GHE PAR UN CAVALO, Le biche gli paion montagne; Un bruscolo gli pare una trave.

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Le prime sono:

Il Passo, ch'è la più lenta delle andature del cavallo, perchè in quest'azione non leva molto le gambe, nè con prestezza. In questo andamento esso trovasi con tre gambe basato al terreno e colla quarta sollevato, che dicesi In aspetto.

Il Trotto, andatura più rilevata e più forte di quella del Passo, in cui il cavallo va levando nel tempo medesimo le gambe opposte e traversate, l'una davanti l'altra di dietro. Si succedono in questo movimento le une alle altre senza interruzione delle diverse energie del cavallo, e della diversa ordinata qualità del trotto. I cavallerizzi distinguono in questo esercizio tre tempi e dividono il trotto piccolo, il buon trollo e il gran trotto.

Il Galoppo è la più bella e la più pronta delle andature naturali, cioè una maniera di salto innanzi, poichè il cavallo in questa azione ha per un momento le quattro gambe in aria. Dai cavallerizzi vien distinto il galoppo in falso, giusto e disunito, e lo fanno eseguire in tre tempi colla espres

sione PA-TA-TA.

La Carriera è il corso più veloce di cui sia capace il cavallo nelle sue naturali andature, la quale però si distingue dalla Corsa, ch'è un movimento impetuoso.

Le andature difettose sono le seguenti; La TRAVARGA, ed è termine de'nostri vetturali, che italianamente dicesi Trapasso e da' Francesi Entrepas. Quest'andatura è una maniera, diremmo, di portante rotto, ed è propria di molti cavalli da carico, che non hanno forze bastanti per sostenere quella del trotto.

Il TRAINO, italianamente Traino, è una andatura tra l'ambio e il galoppo, detta anche Andar d'anchetta o spalletta, nella quale i cavalli galoppando colle gambe anteriori trottano con quelle di dietro.

L'Ambio o l'ambiadura, ed è quell'andatura che i nostri padri latini distinguevano col nome Equus tolularius, che italianamente dicesi di portante. In questa i cavalli camminano con una velocità assai maggiore di quella d'un veloce passo; e quei che hanno l'ambio fugacissimo stanno del pari col galoppo o lo avanzano; il moto

delle loro gambe non è per diametro, come nel trotto e nel passo, ma per diagonale. Chiamasi Chinea un cavallo buon camminatore di portante, che anche si dice Cavallo ambiante.

CAVALON, 8. m. Cavallone; Ronzone, Cavallo grande.

CAVALON DA MONTA, V. CAVALO DE RAZZA. Detto per agg. ad uomo, Sfrenato; Sbrigliato, Uomo di costumi rilassati.

CAVALONI, T. Mar. Otri, chiamano i Marinai le grosse onde del mare, che non si rompono e non biancheggiano. V. CAVALOTO.

CAVALONA, V. SCORABIONA.

CAVALOTÀ, add. Voce fam. Sopraggittato,
Agg. al lavoro del sopraggitto. V. PONTO A
CAVALOTO in PONTO, e CUSER.
CAVALOTO, s. m. Cavalluccio, Cavallo di
poco valore.

CAVALOTO DE LE BRAGHESse, V. BRA

GHESSE.

CAVALOTO DE ONDE, Cavallone, Quel gonfiamento dell' acque, quando o per venti o per crescimento si sollevano oltre l'u

sato.

A CAVALOTO, posto avverb. A cavalcioni o cavalcione PORTAR A CAVALOTO, Portare a pentole, Portare uno con farlosi sedere sul collo, e fargli passare le gambe davanti al petto.

STAR A CAVALOTO, Accavalciare. Star sopra qualsivoglia cosa con una gamba da una banda e l'altra dall'altra.

STAR A CAVALOTO DEL FOGO, Covar la cenere. Starsi continuamente al fuoco.

STAR A CAVALOTO DEL FOSSO, Lo stesso che STAR A CAVALO. V. CAVALO.

PONTO A CAVALOTO, V. PONTO.

ZOGAR A CAVALOTO, V. ZOGAR. CAVALUZZO, s. m. Cavalluccio, Cavallo di poco valore.

CAVAMACHIE, 8. In. Macchiaiuolo; Cavamacchie; Nettapanni. CAVANA, 8. m. T. de' Barcaiuoli, che sembra corrotto da Capanna, Ricetto d'acque fatto a guisa di serbatoio, il più delle volte coperto, ove ricovrano le barchette, specialmente di notte tempo, per la loro sicurezza. Chiamasi Cavana anche quel Rivo o canaletto che s'interna nelle terre; e così pure la Stanza delle barchette o sia il Luogo ov'esse stanno collocate ai traghetti, e dove si monta per passare alla riva opposta.

CAVANÈLA, s. f. Chiamasi da noi quel Canaletto artifiziale, che fu cavato per dar comunicazione ai fiumi fra loro, come sono la Cavanella dell'Adige e la Cavanella del Po, e nel Quarnaro la Cavanella d'Ossero. Quindi la voce vernacola non può essere stata formata che dal verbo Cavare, e corrisponde a Escavazione o Scavamento.

ESSER DE QUELI DALA CAVANĖLA, detto fam. e fig. Esser un piluccone, dicesi d'uomo che volentieri piglia quel d'altri. Essere uno scrocchino; Essere come la gallina di Monna Cionna detta la Scrocchi

na; E' non è oca e beccherebbe ; Tirar laiuolo, valgono Non perdere alcuna occasione di guadagno, benchè di minima importanza. Tirerebbe a un Luì, dicesi d'uomo misero, a cui s'affaccia ogni cosa per poca ch'ella sia. CAVAR, v. Cavare, contrario di Mettere.

CAVAR BALA D'ORO, Tirare un gran dado; Cavar il breve graziato, Avere gran

sorte.

CAVAR BEZZI, Attigner danari: Dicesi per lo più in mala parte.

CAVAR CHIÒ E METER CAICHIA, detto metaf. Cavare un chiodo e mettervi una cavicchia. Fare un debito nuovo per pagarne un vecchio. Far voltura, cioè Levar un debito dal conto d' alcuno e accreditarlo ad un altro. Scoprire un altare per coprirne un altro.

CAVAR COSTRUTO, V. COSTRUTO.
CAVAR FANGO, V. FANGO.

CAVAR DE MAN, Sgarigliare, e dicesi di cose nelle quali s'incontri qualche difficoltà, come danaro o altro.

CAVAR D'INTRIGO, Dispacciare; Sbaraz

zare.

CAVARSE EL CAPÈLO, V. CAPÈLO.
CAVAR EL CUOR, V. Cuor.
CAVAR EL MORBIN, V. MORBIN.

CAVARGHELA, Beccare, Guadagnar qualche cosa, Cavar costrutto d'alcuna cosa. CAVARGHENE, Dedurne; Inferirne, Trarne qualche induzione; e dicesi d'un di

scorso.

CAVAR I CELEGATI A UNO, O CAVAR FORA QUALCUN, Cavar la lepre dal bosco, cioè il sentimento altrui. Cavare i calzetti altrui; Tirar le calze a uno; Trarre il filò dalla camicia; Scalzare alcuno, valgono Cavar di bocca i suoi segreti. Dare d' intorno alle buche, Fare che colui esca, cioè dica, non se ne accorgendo, quello che tu cerchi di sapere LO CAVARÒ BEN FORA,

Lo tirerò giù; Lo farò parlare. CAVAR I FONDAMENTI, Fondare, Scavar la fossa sino al sodo.

CAVAR I FOSSI, V. Fosso.

CAVAR I INTERIORI A LE BESTIE MORTE O CAVAR I OCHI etc. Cacciare le interiora o gli occhi.

CAVAR I MARONI CO LA ZATA DEL GATO, Cavar il granchio dalla buca colla man d'altri; Cavar la castagna o la bruciata dal fuoco colla man d'altri o colla zampa altrui detti fig. e valgono Ottener il suo intento per vie indirette col mezzo altrui, con politica, operando destramente. CAVAR I PIE DA LA STAFA, V. DEStafarse. CAVAR I SPINI DAI PESSI, Diliscare i pesci, Cavar loro le lische.

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argini dei fiumi. Egli ha sotto di sè un subalterno, che chiamasi ARZARAN, V. CAVASANGUE, s. m. Barbiere; Chirurgo, Persona che caccia sangue; Flebotomo. Detto figur. ad uomo, Segavene o Segaveni e Sanguisuga. Persona che tiranneggia altrui per proprio vantaggio. CAVASTIVALI, s. m. Camerierino, Piccolo arnese di legno, con cui si scalzano gli stivali della gamba senza il soccorso altrui. Dicesi ancora per uso, Cavastivali. CAVASTOPE, s. m. Becco corvino, Uncinetto di ferro con cui da' Calafati si traggono le vecchie stoppe dai commenti d'un vascello.

CAVASTRAZZE, s. m. Cavastracci o Cavastracchi e Tirastoppa. Rampinello di fil di ferro ritorto a chiocciola, che s'usa per trarre lo stopacciolo dall' archibuso. V. CARAGUOL DA CANON.

CAVATA, V. CAVADA.

Cavarse I ochi, V. MAGNARSE 1 OCHI in CAVATINA, s. f. Cavatina, T. Musicale MAGNAR.

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CAVARSE LA CAVEZZA, Rompere, Strappare la cavezza; Rompere la scopa; Saltar la granata, diciamo di Chi, perduto ogni rispetto dell'onestà, comincia a fare scelleratezze.

CAVARSELA DE CASTRADINA, Voce di gergo e vale Divertirsi; Sollazzarsi.

CAVARSE LA PAVANA, V. PAVANA.

CAVARSE zo o zoso, Spogliarsi, Trarsi di dosso i vestimenti; Cavarsi i vestimenti. Piuttosto però vale Deporre il mantello o simile.

CAVAR VIA DA LA TESTA A QUALCUN UNA cossa, Cavar di capo o del capo una cosa a uno, vale Persuaderlo in contrario, torgliene l'opinione, il pensiero PODE CAPotete sputar

VARVELA O CAVARVELA VIA,

la voglia NISSUN ME LA CAVA DA LA TESt1, Nessuno me la trarrebbe del capo, cicè Mi persuaderebbe al contrario.

CAVAR UN CHIODO, Sconficcare un chiodo. CAVAR UN DISSEGNO, V. RecAVAR. Eh via, cavève, Non ci pensate, o piuttosto, Animo, andatevene.

CAVETE, Levati di qui; Va via.

NOL CAVARIA UN RAGNO DAL MURO, Non accozzerebbe tre pallottole in un catino o in un corno; Non saprebbe cavar un ragno da un buco dicesi di un da poco. CAVARSE, Sottrarsi; Andar via. CAVARZARAN (colla z dolce) s. m. Che suona Capo d'argine, ed è propr. Colui che sotto la direzione d'un Ingegnere soprantende agli uomini, che lavorano negli Boerio.

noto.

CAVATINA, detto in T. fam. e fig. Scappata; Scappatella, Sortita o discorso ingegnoso.

CAVATINA, dicesi nel parlar fam. ancora per Trovatello, cioè Invenzioneina, Pretesto mendicato per uscire dall' imbarazzo. CAVAZZAL, 8. m. Capezzale; Pimaccio o Piumaccio. Specie di guanciale su cui si riposa il capo quando si giace.

CAVAZZAL DEL CAMPO O CAVEAGNA, T. agr. Capezzagine; Solco acquaio, Solco maestro traversale per confine ai seminati, e per ricevere le acque che quindi trasmette per mezzo delle bocchette al fossato.

CAVAZZAL DEL FOSSO, T. Agr. Ciglione della fossa, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta al campo.

AL CAVAZZAL, All' estremo della vila; All'agonia REDURSE AL CAVAZZAL, Ridursi al capezzale, in sull'estremo della vila, al chiuder degli occhi, al confitemini; al lumicino, al pollo pesto, all' olio santo; Giugnere alla sgocciolatura, Al finir della vita.

METER I PENSIERI SOTO EL CAVAZZAL, V. PENSIER.

CAVAZZALÈTO, s. m. Dim. di CavazZÁL, Piccolo capezzale.

CAVAZZUA O REDÈSTOLA, 8. f. T. de'nostri Uccellatori, detta sul Veronese CIVERZACOLA, e nel Friuli GIARLA, Velia minore. Uccello di passo, nominato da Linneo Lanius Collurio, che alla forma e colore quasi somiglia alla Passera, ma n'è un poco più grosso, ed ha il finimento superiore del becco adunco. È uccello ottimo a mangiare, principalmente in Settembre quando è grasso.

CAVEA, s. f. T. agr. Civèa o Civèo, Arnese da contadini, di vimini, per uso di trainare ciò che loro fa bisogno per lo podere.

CAVEAGNA, s. f. T. agr. V. CAVAZZAL DEL

CAMPO.

CAVEDAL, 8. m. Voce antica andata quasi in disuso, Capitale, La sorte principale, Fondo, e ancora Quella quantità di danari che pongono i mercanti sui traffici V. CA

PITAL.

CAVEDIN, s. m. T. delle saline, Area. Sotto questo nome si comprendono tutte le piazze o recipienti in cui l'acqua si concuoce per la salinazione.

E CAVEDINI, diconsi pure volgarmente i Capezzoli delle poppe. CAVEDON, s. m. Voce agr. Berga, Quell'argine che si fa ne'campi, assai elevato per difenderli dalle inondazioni. CAVEDON, s. m. T. Idraulico de'nostri Ingegneri, usato pure nelle carte di pubblica amministrazione, ove scrivesi Cavedone; ed è Un sostegno di terra o a meglio dire Una specie d'Argine traverso, che attesta un fiume per impedirne il corso e divergerlo ad altra parte. Nel Vocabolario Ferrarese-Italiano, alla voce CAVEDON, si dice Chiusa ed anche Chiusura o Sostegno.

CAVEÈLE, 8. f. T. Agr. Vigliuolo, Spighe o baccelli separati dal grano, o biade battute dopo la prima trebbiatura. V. PA

LAR EL GRAN.

CAVÈGIA, s. f. Caviglia o Caviglio, Cavicchia di ferro di forma particolare.

CAVEGIE, T. Mar. Pastieri o Castagnole, Pezzi di legno della lunghezza di tre piedi, che si pongono lungo le coste del vascello per passarvi delle corde minute a tener saldi i pavesi.

Caviglia da impiombare, dicesi da'Marinari ad uno Strumento di ferro alquanto acuto, per aprire i cordoni delle corde che si vogliono impiombare. S' è di legno dicesi BORELO, V. CAVEGIARA) CAVEGIERA)

s. f. Capellatura o Capil

latura, Capelliera e Capellamento, Quantità di capelli, che una persona ha sulla testa. Capillizio, dicesi l' Aggregato di tutti i capelli.

CAVEGIERA INTRIGADA, Cerfuglio; Cerfuglione, Ciocca di capelli lunghi e disordinati. Zazzera; Zazzerone; Sparniciato; Sparpagliato; Intrigato; Scarmigliato. CAVELO (coll'e stretto al plur. CAVÈLI O CAVEI, 8. m. Capello — CAVÈLI, Chioma; Crine; Crino; Capellatura, Treccia. Tutti i capelli d'una testa TESTA DEL CAVÈLO, Testa del capello, si chiama la parte da cui è stato tagliato e distaccato dalla testa; l'estremità opposta dicesi Punta.

CAVELI DAVANTI, Capelli della nuca CAVELI DRIO LA COPA, Capelli della collottola o della cuticagna.

CAVELI GROSSI, Capelli ruvidi, aspri. CAVÈLI INANELÀI, Capelli inanellati o Anelli; Anellotti; Anello de' capelli.

CAVELI INTRIGAI, Capelli scarmigliati, scompigliati; rabbaruffati, o rabbuffati, attrecciati, contrario di Ravviati.

CAVELI SPARPAGNAI ZO DA o per le spale, Tutti sparpagliati i capelli giù dalle spalle.

CAVEI POSTIZZI, Capelli apposilicci o posticci. V. PoSTIZZO.

COME CAVEI, Capillare, Simile a' capelli. CHIAPAR LA FORTUNA PER I CAVÈLI, V. FOR

TUNA.

CHIAPADA O BRINCADA DE CAVEL, Accapigliamento; Accapigliatura; Scapigliatura, Propr. L'accapigliarsi, il far a capelli.

FAR I CAVEI BIONDI, Rimbiondire, Farsi biondi i capelli con arte.

FAR VEGNIR I CAVEI DURI, Arricciarsi i capelli o Rizzare i peli o capegli: dicesi dell'Intirizzire che fassi per subitano spavento di che che sia o per istizza, che dicesi anche Raccapricciarsi.

NO SE GHE POL TOCAR UN CAVELO, E' non se gli può toccare il naso; Non comporta che gli sia torto un capello: dicesi di Chi è pronto all'ira, e non soffre nemmen rimproveri.

PIEN DE CAVEL, Capelluto, Che ha di molti capelli SENZA CAVEL, Calvo QUASI SENZA CAVEL, Presso che calvo PARTE COVERTA DE CAVEI, Parte capillata o capellata.

SPARTIR EL CAVELO, detto fig. Squartar lo zero, vale Far i conti con esattezza, e talora Spendere con soverchia parsimonia Veder il pelo nell'uovo; Levare il pel per aria, si dice dell' Esser d'acutissimo ingegno, e non solo vedere ma prevedere.

TEGNIR IN SESTO O IN REGOLA I CAVÈI, Tener ravviati i capelli. L'opposto è Sparpagliati — MOLAR ZO I CAVÈLI, Scrinare, sciorre e distendere i capelli.

TIRAR PER I CAVÈLI. V. TIRAR.

CAVELI DE LA PENA, Espressione marin. Capelli della penna, si chiamano le Funi sottili attaccate alla penna dell' Antenna nelle galee, con le quali si lega lo Spigone. CAVEZZA. s. f. Cavezza; Cavicciuolo o Cavicciule; Canapale e Capestro, Fune cuoio con cui si legano gli animali da soma, in vece di briglia. Cavezzone, dicesi l'Arnese che si mette alla testa de' cavalli, per maneggiarli.

Cavezza di moro. T. de' Vetturali, Sorta di mantello di cavallo, che ha cioè delle

macchie sulla testa differenti dal suo colore naturale. V. RABICAN.

CAVARSE LA CAVEZZA, V. CAVAR. METER LA CAVEZZA, Incavezzare o Incapestrare, Legar un animale con cavez

Za.

MOLAR LA CAVEZZA O LA BRIA, V. BRIA. TRARSE LA CAVEZZA SU LE SPALE, Saltar la granata, dicesi di Giovane che non tema freno e voglia fare a suo modo.

CURTO DE CAVEZZA, Locuz. fam. Scarso d'ingegno o d'intelletto TEGNIR UNO CURTO DE CAVEZZA, Tenere altrui corto Legarlo corto, vale Non gli dar comodità di muoversi o di far risoluzioni gagliarde; metafora tolta dalle bestie Tenere alcuno corto a danari, vale Dargli poco o nulla da spendere A cattivo cane corto legame, detto metaf. per far intendere

-

a' genitori di lasciare a loro figliuoli di cattiva indole pochissima libertà. CAVEZZADA, s. f. Cavezzata, Colpo di

cavezza.

CAVEZZO, s. m. Scampolo, Avanzo della pezza di panno o di tela o simili, Rimasuglio, pezzo Ruotolo, si direbbe quando la tela fosse molta ed avvoltolata Pannello, per Un pezzo di panno.

LA VA SUL SO CAVEZZO, Va a suo conto o sopra di se o alle sue spalle.

CAVEZZO, detto in T. antiq. Collare o Cappuccio; e intendevasi di abito. CAVIAN, s. m. T. de' Pesc. Cavedine, Pesce di fiume che forse è quello detto da Linn. Cyprinus Leuciscus. Nel Milanese è detto CAVEZZAL. Somiglia al Cefalo, ma ha la squama più larga. V. anche SQUALO. CAVIARO, s. m. (dal barb. Caviarium) Caviale, Uova dello Storione e d'altri pesci, salate ed accomodate per cibo.

CAVIARO DE LE ONGIE, Locuz. fam. Sudiciume o Bruttura delle unghie, Porcheria che si riunisce in quella parte dell' unghie che sopravanza quando non sono tagliate.

CAVIARO DE LE RECHIE, Cerume, Materia gialliccia che si genera nelle orecchie, e che si trae coll' unghia del dito mignolo o collo stuzzicorecchi.

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CAVICHIÒLO, s. m. T. Mar. Ancerrino, Perno di ferro messo nell'asse della ruota de' cannoni, per impedire ch'essa non esca. CAVIELO & CAVEDIN, s. m. Capezzolo ; Papillo; Papilletta. Punta della poppa per cui esce il latte, che anche dicesi Capitello o Lattaiuolo NEGRO DEL CAVIÈLO, Areola, T. de' Notomisti, Quel cerchio colorito che circonda il capezzolo. CAVILAR, v. Cavillare o Gavillare. CAVILO, s. m. Cavillazione o Gavillazione. V. INGARBugio.

CAVILÒN, add. Cavilloso; Cavillatore ; Gavilloso; Capzioso.

CAVIN, s. m. T. agr. Sentieruolo; Tragitto, Piccolo sentiero fra i campi non frequentato, per cui si cammina.

* CAVIOLA, s. f. Voce antiquata per LETIERA. V.

CAVIÒNI, CAVIONI, s. m. Capifuochi o Alari, Arnesi da cucina o da camminetto, per lo più di ferro, ad uso di tener sospese le legne, ed anche lo spiedo per l'arrosto. Nel Trivigiano al Focolare dicesi LARIN; e tanto questo vocabolo quanto l'italiano Alari, ricordano il Lares de' latini, donde sono provenuti e corrottamente fino a noi mantenuti.

Gli Aretini dicono loro CAPITONI; in Lunigiana sono chiamati CALDONI e dai Bolognesi CAVEDONI. Cavedoni diconsi pure a Padova e nel Polesine. CAVRA O CAVARA, S. f. Capra o Zeba, Ani.male noto, ch'è la femmina del Becco; ed è chiamato da' Sistematici Capra Hircus. CAVRA SALVADEGA, Stambecco ed anche Ibice. Linneo la chiama Capra Ibex. CAVRA, detto a uomo per agg. Timido; Pauroso; Vile. V. CRAVA Cacacciano,

dicesi ad Uomo timido, che si caca e si piscia sotto dalla paura.

VA LA CAVRA ZOTA FIN CH'EL LOVO NO LA INTOPA, Vassi capra zoppa se lupo non l'intoppa. Prov. che vale Che si seguita a far male fin che non s'incorre nel gastigo.

CAVRA, T. de' Pettinagnoli, Capra, chiamasi il legno su cui si fissa l'osso che si vuole spianare col parone. V. Segheto.

Capra, in T. de' Muratori e d'altri, Arnese di legno a guisa di trespolo, ad uso di regger ponti o palchi posticci, e serve ancora a molti artefici, sebbene talvolta con qualche piccola varietà nella forma, per usi diversi, come la Capra de' Conciatori per ragguagliar le pelli, la Capra de' Pettinagnoli, la Capra de' Carradori e simili. CAVRER, s. m. Capraio o Capraro, Guardiano o Custode di capre. CAVRETA, s. f. ) CAVRÈTO, s. m.)

Capretta o Cavretta ;

Caprettina; Capretto; Capella. CAVRIA, s. f. T. Mar. Clavie, Macchina, detta anche Capra per alberare, la quale è composta di tre stili e drizzata sulla coverta d'un vascello, per poter sospendere gli alberi primarii e collocarli al loro posto, o pur per levarli.

CUSER LA CAVRIA, dicono i nostri Marinai dell' Unire insieme con funi i capi superiori degli stili formanti le clavie.

CAVRIA, in Marineria, dicesi anche per Forca, ch'è un Comodo fatto di prora via all'albero di maestra, per sostenere l'estremità degli alberi e pennoni di rispetto, che posano coll' altra estremità sul castello di prua. V. FORCA.

CAVRIAGA, s. f. Chiamano i nostri Pescatori maremmani, alcuni pali fitti nel fango e fortificati da altri pali a traverso, per raccomandarvi le corde de' vivai pieni d'anguille.

CAVRIÒLA. V. CAPRIOLA.

CAVRIÒLA, s. f. T. de' Cacciatori, Uccello acquatico del genere de' Colimbi, detto dal Linn. Colymbus cristatus, il quale è più grande della Smerghetta e nuota ancor meglio di essa. Nel tempo soltanto de' suoi amori esso porta sul capo un ciuffo di penne diviso in due, quasi a guisa di corna, e uu lungo fiocco di folte penne nere e rossastre da ciascun lato del capo, che gli fanno un vago ornamento. Non è buono a mangiare.

CAVRIÒLO, s. m. Capriolo o Cavriolo e Caprio o Caprioletto. Animale detto dai Sistem. Cervus Capreolus, ch'è di corna ramose, tonde, erette e nella sommità bifide. CAVROMAN, s. m. T. de' Cuochi, Stufato. Carne di castrato o di capretto cotta in umido, che riesce un manicaretto saporito e appetitoso, o una Specie d'intingolo. CAVRON, s. m. Caprone, Becco grande.

Detto per agg. ad uomo, Vigliaccone, Gran poltrone assai vile e codardo.

CAVRONI, detto in T. Mil. dal Francese. Scaglione, Due liste di passamano unite

insieme da un capo, poste sul braccio destro del soldato veterano.

CAXA. Così scrivevasi qui anticamente, per Casa.

CAZÚA (colla z dolce) s. f. Caduta; Cadimento, Il cadere. Caduta precipitosa, funesta, leggera; Caduta del cavallo. CAZUDE, s. f. Voce antichissima del dialetto Veneziano, da Cadere.

MAGISTRATO DE LE CAZUDE, chiamavasi un Uffizio amministrativo economico del Governo Veneto. Questa Magistratura era composta di tre patrizii col titolo di Offiziali, e vi apparteneva l'esazione dei debiti caduti in pena.

CAZZA, s. f. Caccia o Cacciagione.

CAZZA BESERVADA, Caccia bandita o Bandita assol., Luogo nel quale è proibito il cacciare.

ANDAR A LA CAZZA, Cacciare o Andare a caccia.

ANDAR A CAZZA, detto fig. Andare a caccia, vale Andare in cerca o in traccia di che che sia, Andare a rischio, e dicesi in mala parte.

DAR LA CAZZA ▲ UNO, Dar fretta ad uno; Affrettare; Sollecitare DAR LA CAZZA A UN BASTIMENTO, Cacciare, Dar la caccia, cioè Inseguirlo per prenderlo o per metterlo in fuga — CHIAPAR CAZza, Prendere o pigliar caccia, dicesi d'una Nave la quale, imbattutasi in altra superiore, spiega tutte le vele e fugge come può per sottrarsi dalla pugna.

CAZZA, Caccia, Termine noto nel giuoco della palla o del pallone, e significa il Luogo dove finisce il primo balzo. Guadagnata, dicesi il Confine, oltre il quale passando la palla è vinto il giuoco.

BATER PER UNA CAZZA, Giuocare la caceia, vale Passare un certo segno limitato dall' avversario, con cui si vince una parte o tutto il giuoco.

GUADAGNAR UNA CAZZA, Far la guadagnata, vale Passare il punto della caccia.

Cazza e per lo più Cazzɛ, in T. di giuoeo, Cacciata. Fare o Dare una cacciata, lo stesso che Cacciare, e dicesi nei giuochi d'invito, Quando altri non tiene l'invito del compagno, che allora di questo si dice ch' Egli è cacciato, e che L'altro lo caccia.

CAZZA DE L'Aqua, Cazza, Quell' arnese per lo più di rame, con cui si prende l'acqua dalle secchie.

CAZZA DA FRIZER, Cazza o Mestola da friggere.

CAZZA DA MANESTRAR O DA BRODO, che dicesi anche MANESTRO, Mestola o Cazza s'è di legno; Ramaiolo o Ramaiuolo s'è di rame o ferro stagnato. A Roma dicesi Cucchiara-UNA CAZZA DE MANESTRA, Una ramaiuolata.

CAZZA DA SPIUMAR, Scumaruola o Mestola o Cazza forata.

CAZZA DEI CERERI, Cucchiaia, Specie di Mestola grande di ferro stagnato, ad uso de' Ceraiuoli.

CAZZA O CAZZÒL DA SAL, T. de' Vetrai,

Pappatoio, Specie di Cucchiaia inastata, che serve per cavare l'arzume o sia il sale proveniente dal vetro in fusione, e per tragittare il vetro e metterlo nelle padelle. V. FRITA. CAZZA DA CALAFAI, Cucchiaia da pece o Mestola, Strumento di ferro fatto a forma di ramaiuolo, in cui si fonde la pece, e col quale essa si versa sui commenti delle barche dopo di averli calafatati.

CAZZA DA OSTREGHE, V. OSTREGÀRO. CAZZA DA POLVERE, T. de' Cannonie ri, Cucchiara o Cucchiaia, Strumento di rame a guisa appunto di cucchiaio, mon tato su di un'asta, il quale serve per iscaricare il pezzo senza far fuoco. Fu chiamato impropriamente Lanterna e con voce Lombarda, Cazza..

NOTAR LE CAZZE, Notare, Por mente, Considerare, Star a vedere, Osservare gli andamenti o le azioni altrui. Viene da cazza al giuoco del pallone, la quale usasi, per poter vedere s'essa si vincerà o si perderà. Raccorre i bioccoli, si dice di Chi attentamente ascolta le altrui parole. CAZZA O CAZZE e CAZZO O CAZZA DA L'AQUA! Interiezione ammirativa. Cacio, detto forse per minore inonestà, Cazzica; Caculocchio; Cacasangue; Capperi; Cancherusse; Capiterina; Capita; Oh vacci scalzo! Capiti Betta!

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O CAZZA, CHI ME TOCA VEDER! 0 cacio, chi mai vegg' io! CAZZA, add. Cacciato; Scacciato; Discacciato; Espulso.

CAZZA DRENTO, Cacciato; Ficcato.

CAZZA DA UNA BALOTAZIÓN O DA UN GIUDIzio, Eccepito; Eccezionato, dicesi di Persona come Giudice, che si escluda dal votare o dal dar opinione - Cacciati, dicevasi sotto il Governo Veneto a que' patrizii, che nelle convocazioni erano per qualche legale eccezione esclusi dal votare.

BROGIO CAZZA, Broglio impegnato o spinto. V. BROGIO.

PAN CAZZA DE LEVA; MANESTRA CAZZADA DE CONZIER, Carico o Caricato.

CARATERE CAZZA, V. CARATERE. QUADRO CAZZA DE COLOR, Ricacciato o Profondo di colore. CAZZACHIÒDI, 8. m. Cacciatoia, Strumento di ferro a guisa di scalpello, il quale serve a Legnaiuoli per cacciar ben addentro i chiodi nel legno. V. SPINA. CAZZADA, s. f. Ciancia; Ciancetta; Beffa; Frascheria, Cosa o Fatto di poco valore, e dicesi per disprezzo.

CHE GRAN CAZZADA! Una gran cosa! Che gran cosa! Detto ironicamente per esprimere Una cosa piccola. Che pesce piglia egli? Si dice di Chi fa cosa da sperarne poco profitto.

FAR UNA CAZZADA, Far una frascheria, una leggerezza.

GUADAGNAR UNA CAZZADA, Far l'avanzo del Cazzetta o del Cibacca, Guadagnar una cosa meschina.

FAR UNA CAZZADA, Fare o Dare una cacciata. T. de' Giuocatori d'invito.

FAR UNA CAZZADA, in altro sign. Fare altrui un inganno. V. CAVALETA. CAZZADOR, s. m. Cacciatore e Cacciante, Colui che va alla caccia CAZZADORA, Cacciatrice o Venatrice, dicesi alla Femmina.

CAZZADOR DE LA BALA, Pallaio, Colui che assiste a' giuocatori della palla o del pallone e nota i punti delle partite.

CAZZADOR, detto in T. Mar. Soffiatore. dicesi per agg. al Vento insistente, per esempio al Scilocco, onde l'acqua della laguna cresce ed allaga nella marea alcune parti basse della Città.

A LA CAZZADÒRA, Alla cacciatora, Posto avv. vale Alla maniera de' cacciatori, cioè Rozzamente, alla buona.

MAGNAR A LA CAZZADORA, Trovarsi o Stare a desco molle, cioè Ritrovarsi a mangiare senz'apparecchio e talvolta ancora senza tovaglia.

V. CAZZATOR.

CAZZAFÀTI, s. m. che anche dicesi SIOR CAZZAFATI COL CULO PIEN DE SERVIZI, Faccendiere o Ser Faccenda, Colui che volentieri s'intriga in ogni cosa Affannone, quello che d'ogni cosa si piglia soverchia briga Essere come il matto ne'tarocchi, Entrar per tutto.

CAZZAR, V. CAZZAR DRENTO, Cacciar dentro; Spigner dentro. Cacciare; Ficcare; Conficcare, dicesi de' chiodi o cosa simile Intrudere, vale Introdur o Cacciar dentro per forza.

CAZZAR, Cacciare, detto assolut. vale Andare alla caccia, Perseguitare la selvaggina per pigliarla.

CAZZAR VIA, Scacciare; Cacciare; Man. dar via.

CAZZAR LA MEZANA, T. Mar. Traversas la mezzana, Alare sulla scotta della mez zana per far entrare il punto della vela nel castello, acciò riceva il vento di filo.

CAZZAR DEL VENTO, T. Mar. Affrescare, Voce basssa usata da'Marinai per dire che Il vento rinforza.

CAZZAR DE DROGHE UN PIATO, Caricar di droghe una vivanda.

CAZZAR DE SCURO UNA PITURA, Ricac ciare, T. Pittorico. Onde Figura troppo ricacciata vale Caricata di scuro.

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