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CANA D'INDIA. Canna d'India. Pianta che nasce nell'Indie, detta da' Botanici Calamus Scipionum, di cui specialmente ci serviamo per farne bastoni da portar in mano. Quando è così lavorata chiamasi Canna o Giannetta.

CANA SBUSA, detto fig. di Uomo, e vale Cattivo.

CANA SBUSA, si dice ancora per agg. a uomo nel sign. di Miserabile; Pieno di debiti.

LOGO PIEN DE CANE, Luogo cannoso e Canneto. V. CANER.

SERAR DE CANE, Incannucciare; e quindi Incannucciata. V. CANEB. CANA, V. ACANA.

CANABUCO, 8. m. Calambuco, Legno resinoso, pesante, che ha un odore aromatico, che ci vien dalla China, ed è impiegato specialmente ad uso de' bastoncini dei ventagli. È detto da Linu. Agallochum officinarum, e italianam. Legno d'aquila; Legno d'aloe; Legno di Colambach o di Agalloco.

CANACHION, s. m. Lo stesso che CALISSÒN, V.

CANACHION, detto in furbesco, Culo; Scdere. CANAFIO, s. m. Voce di gergo e vale Culo; Natiche.

BATER EL CANAFIO, Lo stesso che BATER L'AZZALIN, V. AZZALIN. CANAGIA, add. Canaglia, cioè Briccone. Gaglioffo, Mariolo, Scellerato, Agg. a Uomo cattivo.

CANAGIA BUZARONA, Canaglia berrettina, Detto per ingiuria o disprezzo.

QUELA CANAGIA PORCA, Maniera bassa, Quel ribaldo o ghiottone; Quello scellerato; Quell'indegno; Quello sciagura

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CANAL DA ORESI, Canale ed anche Cucchiaia, chiamasi dagli Orefici uno Strumento ad uso di fonder oro, argento o altro metallo.

CANAL DE LA MANESTRA, Condotto delle pappardelle, detto per ischerzo, che dicesi Strozza; Gorgozzule; Inghiottitoio; Canaletto della strozza. V. CANAOLE e GARGATO STRENZER EL CANAL DE LA MANESTRA, Serrare il nottolino, Strignere col capestro la gola.

-

CANAL DEI STRONZI, Intestino retto, Canaletto che porta fuori gli escrementi del corpo, e volgarmente Culo.

ANDAR UNA COSSA PER EL SO CANAL, Andar pel suo cammino o per lo gran cammino, vale che L'affare procede come dee naturalmente.

SAVER UNA COSSA DA BON CANAL, Saper che che sia di buon fonte, di buon luogo. CANALA, V. SCANALA.

CANALAZZO, 8. m. Gran canale, cioè Quello che passa per Venezia e la divide in due parti.

CANALETO, 8. m. Canaletto; Canalino.

CANALETO D'AQUA, Troscia o Stroscia, Riga che fanno i liquori correndo per che che sia.

Beccuccio, Canaletto adunco de' vasi da distillare e simili.

CANALETO DE L'ORINA, Uretra, canale della verga.

CANALETO, detto in T. degli Orefici, Pratella, Pezzo di ferro concavo e lungo, per ricevervi la materia in fusione e formare la verga del metallo.

CANAO, 8. m. dicevasi anticam. per C▲NEO, Luogo piantato di cannelle, Canneto. CANAOLE, 8. f. plur. Esofago; Gorgozzule; Strozza; Canna della gola. V. Gan

GATO.

TIRAR LE CANAOLE PER PARLÅR, Far la gola a vile, proprio de' scilinguati, che stentano a proferir parola.

TIRAR LE CANAOLE PER FADIGA, Trafela

1e, Dicesi di Chi quasi vien meno per soverchia fatica o caldo.

TIRAR LE CANAOLe per morìr, Tirur mince; Tirar l'aiuolo; Tirar l'alcino, detto fig. Morire.

CANAPE, s. m. Canapé o Canopè, Francesismo dell'uso; Lungo sedile con ispalliere e bracciuoli.

CANAPIOLO, t.. m. Signorino galante, ridicolo, sguaiato. V. CAGHETE e SPUZ

ZETA.

CANAPIOLO MONZÙo, Locuzione plebea ch'è quasi disusata, e vale Giovane da nulla. V. BARDASSA.

CANÀRA, s. f. Barca di cannucce, cioè Carica di cannucce, portate dalle valli per uso di fuoro, e detta anche CANERA. CANARARÒLA 0 CANERAROLA, Uccelletto. V. CELEGA PALUANA. CANAREGIO, o come altri vogliono scrivere, Canalregio, 8. m. Chiamasi una parte importante della Città nostra, o sia uno de' Sestieri che la compongono; voce derivata da Canneto, perchè era in tempo antico luogo paludoso, e vi si raccoglievano le canne. Prima era chiamato PALUELo, come si ha dalle Cronache, cioè Luogo paludoso.

CANAREGIO, detto in parlare furbesco, Deretano; Viso sotto; Il di dietro; il Culo.

RECAMAR EL CANAREGIO DE PEAE, Dar de'calci nel di dietro o nel deretano. CANAREGIÒTO, s. m. Abilante di Cunaregio.

CANARELO (coll'e aperta) s. m. e per lo più in plur. CANARELI, T. agr. Canapulo, Il fusto della canapa dipelata e dirotta. Le parti più minute che cadono dalla gramola o maciulla, diconsi Lische. Canapulo per zolfanelli.

CANARIN, 8. m. Canarino o Passero di Canaria, Uccellino gentile, notissimo; che canta soavemente, detto da Linn. Fringilla canaria. Alla femmina dicesi italian. Passera di Canaria.

CANTAR DA CANARIN, V. CANTAR. CANARIÒL, 8. m. Chiamasi da noi comunemente quel Villico giornaliero, che taglia le cannucce palustri. E si dice pure CANARIOL a Colui che le porta alla Città per uso di fuoco, cui esse sono destinate. CANARIOL o anche SIO DE CANÈRA, 8. m. T. degli Uccellatori, Uccello di padule, chiamato italianamente Basellino o Cingallegra Mustacchi, nel Veronese MUSTACHIN, nel Ferrarese BARBETA, nel Ravennate PAROZZOLINO BARBATO DELLE PALUDI e anche DOTTORE, e nel Padovano SONETO. Linneo lo chiama Parus Biarmicus. È poco buono a mangiare per l'amarezza della sua carne.

CANARO, 8. m. T. de'nostri Valligiani, Incannicciata, Chiusura o lavoro fatto di

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detto da' Sistematici Luscinia palustris maior, il quale frequenta i paduli e i canneti.

CANATA, 8. f. Voce ant. Favola; Fandonia; Pustocchia; Bugia.

No LE XE CANATE, Non sono favole, canta favole e vuol dire sono cose vere. CANATIN, 8. m. T. de' Ricamatori, dimin. di CANATON, Canutiglia, Strisciolina d'argento o d'oro battuto, che s'attoreiglia.

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CANATIN, PAR CH'EL CAMINA SUL CANATIN, dicesi di chi cammina molto adagio e guardando a terra, quasi temendo checchè sia.

CANATÒN, s. m. ed anche VERMIGLION, Granone o Boglione, Francesismo. Specie di laminetta d'oro o d'argento, ridotta sottilissima come filo di seta, indi attorcigliata, che s'infila come perle e si cuce sui ricami.

CANAVERA, V. CANA.

CÀNCARA, 8. f. T. de' Perc. Tonno giovane, Nome che si dà al Touno giovane che non è ancora arrivato alla sua perfezione. V. TON.

CANCARAZZI, Cancherusse, Interiezione di maraviglia. V. CANCARO.

CANCARELO On CANCARELO! Maniera antica di maraviglia o di sdegno, CANCHERO! CANCARO, 8. m. Canchero o Canero, Tumore o Ulcero cagionato da collera nera.

MORIR DAL CANGARO O DA LA GIANDUSSA, V. MORIR, & GIANDUSSA.

CANCARO! Interiezione di maraviglia, Canchero!

CANCARO LA BECA, Modo ant. metaf, che vuol dire Anch'essa ha i suoi difelli.

CANCARO VOLANTE O DE LA LENGUA, chiamano i Maniscalchi una Malattia contagiosa che vieno talvolta ai Buoi ed ai Cavalli, la quale è pur detta italianamente Cancro volante, e si manifesta per vesciche ed ulceri con caratteri cancerosi nella radice della lingua. Questa malattia è detta nella scuola veterinaria Glossantrace. CANCARÒSO, add. Canoeroso o Cuncheroso, dicesi de' Tumori. CANCELARIA, 8. f. Cancelleria. CANCELIER, 8. m. Cancelliere. CANCELIER, 8. m. che altri dicono CANZELIER (colla z dolce) Cancelliere, Titolo di pubblico uffizio conosciuto e adottato in diversi Stati.

A' tempi veneti avevano nella Dominante il Grancancelliere, detto comunemente CANCELIER GRANDO, dell'ordine de'Cittadini originarii o per dir meglio de' Segretarii, nominato a vita dal Senato, ed era una delle prime dignità della Repubblica. Egli era dichiarato Cavaliere e portava per distinzione gli sproni d'oro; il Governo gli dava per onoranza nelle pubbliche carte il titolo di Magnifico, ma nel privato aveva comunemente quello di Eccellenza; egli era capo e direttore della Cancelleria ducale e di tutti i Segretarii regi, e li destinava annualinente a' varii uffizii. Indossava la veste ducale colla stola di vel

luto fiorato; sempre accompagnava il Doge nelle pubbliche solennità, standogli dinanzi coperto egli solo della berretta nera, a differenza de' Senatori che dovevano tenerla iu mano. La sua elezione era solennizzata per tre giorni-con feste di ballo nel suo palazzo, a cui avevano accesso oltre ai patrizii, tutti quelli dell' ordine segretariesco, in veste ducale essi pure, che nel giorno del suo solenne ingresso lo accompagnavano con formalità per la Merceria, la quale veniva a tal uopo sfarzosamento addobbata nelle botteghe, come facevasi nell' ingresso del Doge, de' Procuratori e del Patriarca. I suoi funerali nella Basilica di S. Marco erano pomposi e convenienti alla dignità ben distinta della sua carica.

V'erano poi in Venezia due, così detti, Cancellieri inferiori, dell'ordine dei Segretarii, eletti dal Doge, ch'erano custodi della Cancelleria detta pur inferiore, per distinguerla dalla Ducale, dove si custodivano i testamenti ed altre carte private.

Più comunemente si conoscevano i Cancellieri de' Reggimenti di terraferma e di mare, che nominati dai rispettivi pubblici Rappresentanti, e giurati dinanzi al tribunale de' Capi del Consiglio dei Dieci, esercitavano il loro nobilissimo uffizio come Ministri, trattando le materie giudiziario criminali, le amministrative ed anche lo militari delle provincie. Di questa classe d'impiegati pubblici era sotto i Veneti l'Autore di quest'opera.

CANCELIERO. V. SMERGO GARDELIN.
CANCÈLO, V. SCANCELO.
CANDELA, s. f. Candela.

CANDELE DE SEO, si dice fam. e per ischerzo, delle dita di qualche signora maghera, che sieno lunghe e scarnate, le quali hanno qualche rassomiglianza alle piccole candele di sego.

FAR EL CULO A LE CANDELE, V. CULO. PIANAR LE CANDELE, Pianare le candele, si dice da' Ceraiuoli il Farle piane, adeguarle, pareggiarle.

CANDELA MESSA A MAN, V, MESSO.

MAGNAR LE CANDELE E CAGAR I STOPINI, Digerir le lische dopo aver mangiato i pesci, cioè Pagar le pene degli errori commessi.

FINIA LA MESSA, FINIE LE CANDELE, Falla la festa, corso il palio, dicesi Quando egli è fatto e finita ogui cosa.

NE DONA NE TELA A LUME DE CANDELA, V. DONA.

VERO DA CANDELE, V. Vero.

MADONA DE LE CANDELE, V. CERIOLA. CANDELA ARDENTE, T. Mil. Portafuoco. Strumento con cui s'accende da'cannonieri lo stoppino delle bocche da fuoco. V. SPO

LETA DA CANON.

CANDELÈTA, 8. f. Candeluzza; Candelella.

CANDELETA DA FAR ORINAR, Candela, Lista di pannolino incerata e ridotta a cilindro solido, che s'introduce nel canale della verga per aprire il passaggio all'orina.

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CANDELIER GRANDO, Candelabro piere o Vile, diconsi Que' candelieri di lunga figura simile ad una colonnetta, in cima a' quali si portano le candele accese intorno alla croce.

CANDELIER DE LA SETIMANA SANTA, Saella, si dice Quel candeliere dove si pongono le quindici candele nel tempo degli uffizii.

CANDELIER DA PETRIERA, V. PETRIERA. FAR DA CANDELIÈR; detto fam. per traslato, Esser pergola; Cuocer bue, dicesi di Chi si trova a ragionamenti ch'e' non intenda, o a conversazioni dove tutti sieno impiegati, e a lui tocchi starsi inerte. In altro significato che anche dicesi FAR lumɛ, Servir di lucerniere; Servir per cundeliere, vale lo stesso cho Tenere il lume e si dice dell' Intervenire in alcun fatto senza avervi utile o interesse proprio, ma solo per servigio e comodo d'altri.

ESSER SUL CANDELIER, Essere sul candeliere, dicesi fig. dell' Avere dignità o posto eminente.

CANDELIERÒN, s. m. Candelabro, Candeliere grande.

CANDELIZZA, 8. f. T. Mar. Candelizza. Paranchino stabilito all'estremità de'pennoni di maestra e trinchetto, che serve per issare i grandi pesi.

CANDELOTO, 8. m. Candelotto.

QUEL DAI CANDELOTI, Candeloltaio, Quello che vende candelotti.

CANDELOTO, È candela di cera più grossa dell' ordinario, che usasi segnatamente nei mortorii. Figuratamente chiamasi CANDELOTo il membro virile, in ispecie quand'è in istato di erezione, e di straordinarie dimensioni. Z. CANDITO O CANDIDO, add. Candi o Candilo, Zucchero purificato e bianco.

FAR EL ZUCARO CANDIDO, Candificare o Candire. CANELA, 8. f. Cannuccia; Canna di padule; Cannuccia palustre. Specie di canna notissima, detta da Linn. Arundo Phrugmites, che nasce spontaneamente nelle acque paludose, e si adopra a varii usi ed anche per far fuoco ne' forni. Dicesi ancora Spazzola di padule, perchè la sua pannocchia serve per fare spazzole.

COVERZER DE CANÈLE, Incannucciare.
CANELA, detto in T. de' Beccai, Cannel-

la, Quell'osso pieno di midollo, ch'è attaccato alla polpa della coscia o della spalla de' mauzi.

A VU CANELA, Espressione di maraviglia famigliarissima. Vi corrisponde Capperi; Cunchita; Finocchi; Poffare il mondo e simili; lo stesso che BUZARADA @ COGIONI, V.

CANELA, 8. f. Cannella regina; Cinnamomo; Cinnamo o Cennamo. Seconda corteccia d'un albero, che cresce principalmente nell'isola di Ceilan in Asia, e ch'è detto da Linneo Laurus Cinnamomum. La detta corteccia si riduce in polvere e serve al condimento de'cibi.

Un'altra Cannella o Cinnamomo si vende in commercio, ma più inferiore e meno doler, che chiamasi volgarmente Cannellina o Cannella del Coromandel, ed è cavata da un'altra pianta che dicesi da' Botanici Laurus Cassia o Cassia lignea.

Cannella garofanata, Altra pianta detta anche Pepe garofanato cipressino. CANÈLA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Cannelletto marino, Specie di produzione animale marina, posta dall'Abbate Olivi nel genere delle Serpule, e detta specificamente Serpula Cannelletto, che dalla sua forma approssimantesi al Cannello ad uso di soffiare degli Orefici, trasse il nome vernacolo. CANELAI, 8. m. Spezie o Spezierie, Miscuglio di aromi in polvere, per condimento de'cibi.

* CANELÀO, 8. m. Cenno che fassi col braccio sinistro, presentandolo ad alcuno, colla mano destra battendovi sopra a circa una quarta di distanza dal pugno. S'intende così indicare il membro virile. Vi si suole aggiungere le parole Tiò STO CANELio, ed è una specie d'insulto e di dichiarazione d'incredulità su quanto ci si vuol dar ad intendere, o simili. CANELATI, 8. m. T. di Galera, Bandini, Specie d'appoggi piantati nella poppa d'una galera, che sostengono de' grandi modiglioni e formano un banco serrato al di fuori per mezzo di piccole balaustrate, che diconsi volgarmente Gelosia di mezza poppa. CANELĖTA, 8. f. Cannelluzza; Cannellina e Cannellella, Piccola cannella. CANELIN, 8. m. Cannellino, Fatto di cannella, aromato.

PERO CANELIN, Pera cannellina. Cannellini, T. de'Confettieri, Nome che ni dà a certi Confetti, che son pezzuoli di cannella inzuccherati.

CANÈLO, 8. m. Cannello; Cannoncino; Sifoncino, Più cose fatte alla foggia di cannello.

CANELO DE LA BOTA, V. CANOLA. CANELO DA TESSÉRI, Cannello, Bocciuolo di canna, che si fa entrar nella spuola, onde incanoarvi sopra il filo delle matasse di ripieno, con cui si tesse l'ordito delle tele.

CANELONI, . m. Vocabolo più usato a Chioggia, Sorta di paste ad uso di minestra, lo stesso che SuBioti, T.

CANELOTI, 8. m. Anello o Ricciolino di’ capelli.

CANEO, 8. m. Canneto, Luogo dove nascono le cannucce palustri. V. CANÈLA.

MACHION DE CANEO, T. de' Valligiani, Macchia di cannucce, dicesi al Canneto di poca estensione o quasi ad un Cespuglio di cannucce palustri, che si trova frequentemente nelle nostre valli maremmane.

FICARSE IN CANEO, Locuz. fam. Andarsi a riporre o a nascondere ANDE IN CANEO, Andale a riporvi o a farvi friggere. Modo di rispondere a taluno, quando si mostra di non credere alle sue parole o di non attendervi.

CANER, 8. m. Cannaio; Cannalo; Canniccio, Graticcio fatto di cannucce. CANERA, V. CANára. CANÈSELA. V. CALESELA DEL LETO. Idiotismo.

CANESTRELI 。 CANESTRÈLI DE palù, 8. m. T. de' Pesc. Sorta di Conchiglia bivalve del genere delle Ostriche-petiini, chiamata da Linneo, secondo l'opinione di Olivi, Ostrea glabra. È ottima a mangiare e se ne piglia in quantità nelle lagune e ne'fondi arenosi de' porti. CANESTRÈLI, 8. m. detto in T. Botanico. Salindia o Erba siringa, nominato da Linneo Phyladelphus coronarius. Frutico adatto per i boschetti, il quale produce nel maggio fiori bianchi d'un gratissimo odore, ma che dà alla testa e riesce troppo forte da vicino. CANESTRÈLI DE MAR, 8. m. T. de' Pesc. Pettine, Conchiglia bivalve dello stesso genere delle Ostriche-pettini, detta da Linn., secondo l'opinione di Olivi, Ostrea varia. È commestibile, ma non si usa in tutte le stagioni.

Con questo nome volgare s'intende ancora un'altra specie di Conchiglia dello stesso genere, detta da' Sistem. Ostrea sanguinea, la quale è commestibile e so ne fa uso. Essa è pur detta in vernacolo CAPA SANTINA DE MAR, perchè assomiglia nel saporo alla Cappa santa, benchè ne diversi. fichi la figura. Col nome di CANESTRELI DE MAR chiamansi pure moltissime altre specie di Pettini, di cui abbonda il nostro

mare.

CANESTRIN, Dim. di Canestro, Canestrino o Canestrello e Canestruzzo. CANESTRO, 8. m. Canestro o Canestra, Paniere di vimini ad uso principalmente di riporvi pesce da vendere.

NASSUO INFRA CANESTRI REE E TREZIOLE disse ne' suoi versi il nostro Calmo, per dire, ch'egli era Nato tra canestri reti e palamite, cioè Tra' pescatori. CANETA, s. f. Cannuccia e Cannuccina.

FATO A CANETA, Fistoloso o Tubulato; ma sono termini de' Naturalisti. CANETO. V. CAGNOL DA CALZE. CANÈTO, ■. m. T. dell'arte della lana, Cannette, Fascetto di lana cardata per filarsi.

CANEVA, 8. f. Canova, Stanza dove si ten

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CANEVAZZA DA BALE, Invoglia; Tola grossa da rinvolger balle, fardelli e simili.

CANEVAZZA D'Oro o d'arzento, Canovaccia d'oro o d'argento, Specie di broccato o drappo tessuto d'oro o d'argento. CANEVÈLA, 8. f. Garzuolo, Canapa fina. Garzuolo di Bologna.

napa.

Detto per Canapino, Agg. di Tela di caCANEVELA, v. f. T. de'Cacciatori, Beccafico Canapino, Uccello detto da Linneo Motacilla Curruca, e da Temminck Sylvia curruca; che nidifica no'campi, legando ingegnosamente il suo nido al fusto d'alcuna pianta di canapa; e canta dolcissimamente intorno al suo nido.

CANEVER, 8. m. Canovaio e Cannovaio e Canavaio, Cellaio; Cellario; Vinaio e Cantiniero. Quegli che ha la cura di custodire la canova e il vino.

In T. Mar. chiamasi Barolaio Puffiziale, che sopra i bastimenti ha la cura del vino e dell'acqua.

CANEVER, detto in T. Villereccio, Canapaia, Campo dove si semina o sia seminata la canapa.

CANEVÈTA, 8. f. Cantinetta, Piccola Cantina dove si custodisce il vino. V. CANEVIN.

Salvafiaschi, Arnese di legno fatto in forma quadra, dove si custodiscono e si portano le bocce piene di vino o d'ogni altro liquore.

CANEVİN, 8. m. Cantinetta; Celletta; Vollicciuola, Piccola Cantina o Magazzino da conservar liquori. Direbbesi Bottiglieria, se il luogo da conservar liquori fosse un armario.

CANEVIN, add. Canapino, di canapa.

TELA CANEVINA, Tela canapina, Tela

fatta di canapa

CANEVO, 8. m. Canapa, Pianta notissima, detta da' Botanici Cannabis sativa. Si semina o si raccoglie annualmente, ed il suo tiglio macerato, seccato e pestato si riduce ad un ammasso di fili, che pettinati sono buoni a far corde e tele.

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CANEZÁR, v. che più usavasi ai tempi del Governo Veneto nel Polesine e nel Padovano, Accaneggiare, Far la caccia dei buoi o del toro. Accanare, dicesi del Lasciare il cane dietro alla fiera. CANIBALE) Detto per agg. a uomo, CanCANIBALO) nibale; Crudele; Disumano; Inumano, Senza pietà. CANÒCHIA, 8. f. Canocchia, Specie di piccolo granchio marino a coda lunga articolata, chiamato da' Sistem. Cancer Mantis, È commestibile comune e di molto uso per la poveraglia.

VODO COME UNA CANOCHIA, Smilzo o Digiuno, contrario di Ripieno, Poco men che vuoto; si dice di Chi ha la pancia vuota.

Canochia, detto per ingiuria ad uomo, Allampanato; Lanternuto; Smunto; Sec

chissimo.

CANOL, 8. m. Cannone, Pezzo di canna sopra il quale s'incanna seta o lana o simile.

Detto per Cannella, Bocciuolo, cioè Quella parte della canna, ch'è tra un nodo e l'altro.

Detto per CAGNÒL DA CALZE V. CANOLA, 8. f. Cannella della botte. Quel legno bucato a guisa di bocciuol di canna, per lo quale s' attigne il vino dalla botte Zipolo, dicesi Quel picciol legnetto con cui si tura la cannella - Cannella della botte con chiave, si dice Quella cannella che in vece di zipolo ha un piuolo di ferro appuntito e fatto a vite per entro, con cui si assicura il vino nella botte. V. SPINELO.

ORBAR LA CANOLA, Ingannare la cannella, dicesi Quel fasciarne la parte interiore con istoppa o simili, perchè getti più piano.

SIOR ABATE CANOLA, V. ABATE. CANÒN, s. m. Cannone, che chiamasi anche Pezzo d'artiglieria o Pezzo o Bocca di fuoco. Le parti distinte del cannone sono le seguenti.

Bocca del cannone, La larghezza dell'apertura del pezzo Gioia, L' estremità del cannone verso la bocca

-

Voluta, La parte esterna, dagli orecchioni sino alla bocca Collo o Collare, La parte più sottile Boltone, La parte ultima del cannone verso la culatta Culatta, La parte deretana opposta alla bocca MANEGHI, Maniglie, Due specie di anelli posti verso gli orecchioni, dalla parte della culatta. RECHIONI, Orecchioni, Parti tonde e sporte in fuori, le quali servono a sostenerlo FOGÒN, Focone CAPA DEL FOGÓN, Conchiglia Grano del focone, Il granellino di rame posto nel focone perchè resista più all'azione del fuoco e non s'allarghi più del dovere METER EL GRAN, V. GRAN Anima del cannone, Il vuoto interno del pezzo Camera dicesi Quella parte che si fa nel voto, più stretta vicino al fondo e dove si pone la carica.

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CANÒN DE LA PENA, Canna, La parte da basso della penna, che si taglia per uso di scrivere.

CANON DA PENE, Pennaiuolo, Strumento da tenervi dentro le penne da scrivere, Bubbolo direbbesi ad un Pezzo di canna tagliato per lo stesso uso.

CANONI DA VISCHIO, Vergelli.

CANON DE CANA, Bocciuolo o Bucciuolo, Quella parte della canna ch'è tra un nodo e l'altro, che dicesi anche Internodio.

CANON DE MANTESE, T. de'Fabbri, Bucolare, Cannone che ha un girello di ferro bollito, il quale dà il vento che vien dal mantice al fuoco della fucina.

CanÒN, T. degli Stamp. Canone, Specie di carattere che si divide in piccolo, grosso, doppio e triplo canone.

ANDAR DE CANON, Aver l'uscita. V. CAGARELA.

CANON DEL SERVIZIAL, V. SERVIZIAL. CANONADA, 8. f. Cannonala.

Detto metaf. e famil. Sparata vale Detto spropositato, cui corrispondono Ciancione; Pantraccola; Tantaferata. V. SBARADA.

TRAR LA CANONADA, Far la sparata o le sparate; Sbombardar fiabe; Lanciar cantoni o campanili, Dicesi metaf. di chi esagera o iperboleggia.

Dicesi anche più propriamente CANONADA ad una ventosità straordinariamente strepitosa.

TRAR DE LE CANONAE, detto metaf. Trullare, Tirar delle coregge. CANONAR, v. Cannoneggiare o Scannonezzare, Spesseggiare le cannonate, Sparar più cannoni.

-

CANONCIN, 6. m. Cannoncino e CannonCannelcello, Piccolo cannone o tubo lo, dicesi ad un Pezzuolo di canna sottile tagliato tra un nodo e l'altro. Detto per Piccolo cannone, cioè Piccolo pezzo d'artiglieria.

CANONCINI, T. de' Lasagnai, Cunnoncelli, Sorta di pasta a foggia di cannoncini.

Canoncino, detto in T. degli Stamp. Specie di carattere da stampa. V. Canon.

Cannoncini di creste e cuffie, chiamansi dalle Crestaie certe Piegature delle creste delle donne, fatte a guisa di cannoni.

CANONCINI, T. de' Parrucchieri, Detto per BùCOLI, V. BUCOLO. CANONICA O CALònega, 8. f. Canonica, Luogo d'abitazione de' Canonici o de' Parrochi.

CANÒNICO, 8. m. Canonico, Diguità ecclesiastica.

Detto bassamente e fig. Birbone; Bric

cone; Mariuolo; Mariolo, Agg. a Uomo, e dicesi per disprezzo od ingiuria. CANONICO DE PIAZZA; V. BARÒN DE PIAZZA.

CANONICO SICURÒNI, detto per ischerzo di quel Giuocatore ch'è troppo cauto, e che ad onta di avere un discreto giuoco in mano, non corre la posta. In Toscana dicesi Stangalore.

CANTADA, 8. f. Cantala, Composizione musicale contenente recitativo e aria. Chiamasi però CANTATA anche in Veneziano. CANTADOR, add. Cantaiuolo; Cantaiolo; Cantatore, Agg. di alcuni uccelli che si tengono per cantare. Canterino, dicesi Quello che canta spesso.

CANTADORA, Canterella, Quella starna che si tiene in gabbia per allettar le altre quando vanno in amore.

CANTAÒR, 8. m. Voce ant. Cantatore, Colui che fa professione di canto, che anche dicesi e meglio Cantore - Per chi non fa professione pare che potrebbe convenire Canlante o Dilettante del canto. CANTAR, v. Cantare.

CANTAN A RECHIA, Cantare a orecchio o Cantare a aria.

CANTAR COI FIOreti, V. SfioriZÅR. CANTAR DA ANZOLO, Cantar di maniera, Cantare soavemente, amorosamente, gaiamente Cantare di portamento è un Cantar legato e portato Stracantare, vale Cantar con eccesso di squisitezza. CANTAR BARONAE, Cantilenare, Cantare canzoni o frottole disoneste.

il

CANTAR DA CANARìn, detto fig. Cantare vespero ad alcuno, Dirgli liberamente l'animo suo, Dire della violina o una gran bibbia d'ingiurie.

CANTAR DA LECO, Crocchiare, Dicesi del Suono che rendono le cose fesse, quando sono percosse.

CANTAR DE GALA O DE GUSTO, Canlar di gala; vale Cantare spontaneamente, per allegria - Spippolare, vale Cantar di genio.

CANTAR O CHIOCAR DEI BEZZI, Chioccare, Voce bassa, Quel suono che rendono le monete battendole nel borsellino. Diguazzare i danari, Detto impropr.

CANTAR DEI COLOMBI, V. in CRIAR.

CANTAR DEI CORVI, Gracchiare o Croci

dure.

CANTAR DEI CUCHI, Cuculiare.

CANTAR DEI FINCHI, Sfringuellare.

CANTAR DEI GALI, V. GALO.

CANTAR DEI DUGHI, Gufeggiare.
CANTAR DEI GRILI, Grillare.

CANTAR DEI OSEI IN AMOR, Piare, Vooe però antica, con cui esprimevasi il cantare degli uccelli quando sono in amore, che vien dal latino Pipilare - Svernare dicesi del Cantare da primavera dopo il verno. CANTAR DEI TORDI, Trutilare e Zirlare -Schiamazzo, dicesi poi a Quel tordo che si tien nell'uccellare in gabbia, e si fa gridare per far calare gli altri uccelli. V. Ct Po e ZIP.

CANTAR DE LE CIGOGNE, Gloterare. 17

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CANTAR DE LE PASSARE, Pipilare Far pissi pissi, dicesi a Quello strepito che fanno molte passere unite insieme. V. CELEGHEO & PISPOLAR.

CANTAR DEI RONDENI, Pispissare. CANTAR DE LE TORTORE, Gemere. V. CRIAR. CANTAR DE LE zoete, V. in Criàr, CANTAR EL FALSETO, Cuntare in voce falsa; Cantare in quilio; ed è propr. il Cantare in acuto, che fanno gli uomini contraffacendo la voce femminile.

CANTAR EL TASSO A PILATO, detto metaf. vale Esser morto.

CANTAR IN CORO, Star in tuono, Audar d'accordo, e dicesi anche figur.

CANTARLA COME CHR I LA SONA, Tal sonata tal ballata, e vale Tal proposta, tal risposta.

CANTAR LA FALILELA, V. FALILELA,

Cantir la nana, Far la ninna nanna, Interiezione usata dalle balie quando vogliono far addormentare i bambini, che dicesi anche Cantilenare.

CANTAR LA QUAGIA, detto in gergo. V. CANTAR DEI BEZZI.

CANTAR SOTO I DENTI, Serosciare, Proprio del pane fresco. V. CROSTINÅR.

CANTAR, per Confessure, dicesi do' Rei che confessano i loro delitti alla giustizia. Abbaiare è detto fig.

CANTARGHELA, Cantare, Dir liberamente e apertamente il suo sentimento.

CANTARGHELA SCHIETA

E NETA O TONDA

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CARTA CANTA, V. CARTA. CANTARÀR, v. Cantazzare, Voce usata dall' Algarotti per esprimere lo svilimento del cantare frequentemente e male, e specialmente Quel cantar del popolo. V. CANTUZZAR.

CANTARELA, 8. f. T. de' Pesc. Pesce di mare a scheletro ossoso, del genere degli Spari, detto da Liun. Sparus Cantharus. Assomiglia all'Orata nella forma, ed ha delle linee longitudinali gialle e scure ai lati. È commestibile di buon sapore. CANTARÈTO, 8. m. Canterello e Cantarello, Piccolo cantero. V CANTARO. CANTARIDE, 8. f. Cantaride, detto in Toscana Canterella, Scarafaggio di color mischio fra verde, nero e rosso, che sta nel Ligustro, nel Sambuco e nel Frassino, ed è velenosissimo. Linneo lo ha chiamato Meloe vescicatorius, perchè serve appunto all' uso de' vescicatorii in medicina. Dicesi anche MOSCA D'ORO.

CANTARİN, s. m. Canterino e nel sem. Cunterina, dicesi di Chi canta spesso o volentieri.

Cantaiuolo e Cantaiolo dicesi Di quegli uccelli che cantano assai. Detto per CANTIMBANCO, V. ORO CANTARIN, V. Oro. CANTARIN, 8. m.) CANTARINA, 8. f. )

Canterino e Canteri

na o Cantatore, dicesi a Coloro che vagano cantando per mestiere. CANTARINA, 8. f. Canterina; Cantatrice; Cantambanca; Cantambanchina; Ciurmatrice; Ciccantona, Femmina che canta per mestiere le canzouette per le strade o sul banco.

CANTARO, 8. m. Cantero o Cantare, e Pitale, Il vaso per deporvi il superfluo peso del ventre.

COVERCHIO DEL CANTARO, Carello, Turacciolo del cesso.

CANTARO, detto in T. Merc. Cantaro e Cantare, Misura di diversa sorte di cosc, di peso a Firenze di libbre 150. CANTIÈR, 8. m. Cantiere, Quello spazio scavato nel lido, in cui si fabbricano le navi o si rimpalmano. V. VASO -- Forma, dicesi al Cantiere o luogo dove si fabbricano e si racconciano le grosse navi.

CANTIERI, detto in T. degli Architetti, Correnti. Travicelli sottili, che fra trave e trave sostentano le pianelle sotto i tetti.

METER IN CANTIER UN AFAR, detto figur. Intavolare o Intelaiare un affure, un negozio, un trattato o che che sia; si dico del cominciarlo, Farno la proposizione. V. METER A COO, in Coo.

GHE XE GNENTE IN CANTIER? C'è nulla per aria? C'è niente di nuovo? E sovente s'allude alla gravidanza. CANTILÈNA, 8. f. Cantilèna o Cantafera. Canto quasi monotono o Canzone che stucchi- Falalella, dicesi la Cantilena sciocca.

CANTILENA DE Discorso, Stampita, chiamasi un Discorso lungo e noievole.

PARLAR CO LA CANTILENA, Parlare o Favellare collo strascico; ed è quando uno parlando allunga troppo le vocali e ribatte le sillabe.

CANTIMBANCO, 8. m. Cantambanco; Ciccanlone; Ciurmatore; Ciurmadore; Cerretano. Venditore di bagattelle o medica menti sulle pubbliche piazze Cantambanca e Cantambanchessa, la Feminina. CANTIN, 8. m. Cuntino, Corda la più sottile del violino.

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VOLTAR EL CANTON, Scanlonare, Andar per una strada traversa.

CO LADRA MAN NON PRENDE CANTON DE CASA RENDE. V. in MAN.

Cantone, chiamavasi sotto il cessato Governo italico, il Distretto d'una Giudicatura di pace, com'erano Dolo, Mestre, Murano etc.

CANTONÀ, add. Angolare; Angoloso; Cantonato, che si direbbe anche Essere fatlo a canto vivo. Cantonulo è vore antica.

CANTONADA, s. f. Cantonala, L'angolo esteriore retto od acuto delle fabbriche.

VOLTAR LA CANTONADA, V. VOLTÅR EL CANTON, in CANTON. CANTONAL, 8. m. Specie d'Armadio lungo e ristretto, fatto per lo più a triangolo, posto in un canto o angolo di stanza, per uso di riporvi degli arnesi. Il Vocabolario Padovano registra per corrispondente la voce Canterale, ma questa voce non trovasi no' dizionarii. Il Milanese dà le voci Stracantone ↳ Cantoniera, come usate a Fi

renze.

e

CANTONALI DE LE FENESTRE, Cantrafforte o Spranga, Lamina di ferro fatta ad angolo retto, che collega il telaio delle vetriate. CANTONCIN 8. m. Cantoncello; Cantuccio; Cantuccino.

GO UN ALTRO CANTONCIN, Maniera famil. Io ho lasciato in corpo un cantuccino volo per riporvi qualcos' altro, cioè Sarei disposto a nangiare qualcos' altro. CANTÚZZAR, v. Canterellare; Cantillare; Canlacchiare e Canticchiare. Dim. di Cantare e vale Cantare con sommessa voce e ad ogni poco; che dicesi anche Biscantare Biscanterellare è frequentativo di Biscantare. V. CANTARÅR. CANÙO, add. Canuto; Fiocoso Canu

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