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no, indica l'Agone col nome Clupea alosa maior, distinguendolo da altre due specie, che chiama minor ● parvula. V. SARDELA DEL LAGO BOGIANA.

Acox, Altro pesce di mare, detto con altro nome MARIDOLA, V.

Auon D'ISTRIA, chiamasi poi da' pescatori un terzo pesco, che si dice più comuneimento ANGURla agoni. V. AGONIA, V. ANGONIA.

AGOSTAN O AGUSTAROLO, add. Agostino,
Nato o prodotto d'agosto.
AGOSTO 1. m. Agosto.

El primo d'agosto, Ferragosto — Fan KL PRIMO D'AGOSTO O MAGNAR L'ANARA D'aGOSTO, Ferrare Agosto; dicesi Quando, ad imitazione delle forio Augustali, il primo giorno di questo mese si fanno gozzoviglie e con viti.

Piova d'aqustu, Pioggia agostina.

LA PRIMA PIOVA D'AGOSTO REFRESCA EL BO

sco, La prima pioggia agostina affresoa il bosco, cioè Comincia a rinfrescar la stagione.

AGRAFAR, v. ant. Aggraffare o Aggrancire ● Gruncire, Pigliar con violenza, Uncicare, V. ZAPÅR.

AGRAMÀN, ■. in. Voce storpiata dal Franceso Agrément, o valo Cortesiu ; Piacere; Grazia; Vezzo, Attenzione piacevole.

AURAMAN, chiamasi dalle Donne anche una foggia d'ornamento, che ha la forma d'un gallone traforato e che servo per ornare i loro vestimenti, non meno cho le tappezzerie.

AGRAMAN, derivandolo per ischerzo o filgur. da Agro, nel sign. di Severo e l'ugnente, s'usa ancora nel nostro parlar faın. per Maldicenza; Mormorazione, Quindi Far un agramån ▲ goalcun, Allascare, altrui le campanelle; Dir vituperio di alcuno; Detrarre o Mormorare d'alcuno. AGRAPAR, verbo d'uso antico, che ora direbbesi BRINCAR, Aggrappare, Pigliare e tener fortu con cosa adunca, Afferrare, Abbrancare.

A GRATIS, inodo avv. Gralis, Gratuitamente, V. in BANDO. AGRAVA, add. Aggravalo.

AGRAVA DAI ANI, Gruve d'età o ď anni, vale Vecchio - Gravato dagli anni; Gravalo per vecchiezza, cioè Travagliato, afflitto.

AGRAVA DR L'OPsss, Aggravato dell'ofjesa, Adontato, dicesi di Colui che si lagua, che si stima offeso,

AGRAVA DA FAMEGIA, Gruve di famiglia, cioè Carico, aggravato di numerosa famiglia.

AGRAVÀ LA TESTA, Grave, Agg. di Testa, vale Piena di catarro, invasata, ollusa eld. AGRAVAMENTO. V. AGRAVIO DE TENTA, AGRAVAR, v. Aggravare; Gravare; Aggrevare.

AGRAVIO, 8. m. Aggravio, Torto ovvero Danno Gravame, per Peso, carico, aggravamento.

Aggravio o Gravamento pubblico, Gravezza imposta dal Governo.

AGR

SEMPRE AGRAVI, Sempre nuovi cessi. Dicesi Cesso anche all' Aggravio pubblico, debituzzo ed a qualunque altra siwil cosa piccola che arrivi, ma noiosa.

AGRAVIO DK STonzoo, Gravezza, o Crudezza di stomaco. Aver roba posatu sullo stomaco.

AORAVIO DE TESTA, Gravezza di testa o Gravedine. Far un capo come un cestone. AGRAZIAO, add. Voce antiq. Avventuroso;

Fortunato.

AGREDIO, add. Aggresso, dicesi nell'uso de' Tribunali Colui contro il quale fu fatta violenza, nel sign. di rapina; Rapinalo; Assallalo o Assalito, AGRESSION,.. f. Aggressione; Assallo • Rapina.

AGRESSOR, ■. m. Aggressore, Assalilore, dicesi Colui che ingiustamente attacca ed assalisce una persona.

AGRESTA, ■. f. Agresto, Uva acerba. V. GRESTA.

SUGO D'AGRESTA, V. SUGO.

SORBETO D' AGRкsta, Agrestala.

Deventår agresta, Inagrare, Inagrestire, Inagrire.

Magnår l'agresta, detto fig. Lo stesso che“ Magnar lʼagio, V. A010.

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CIEVOLI IN AGRESTA, Cefaletti colti allesso, con olio, aglio, prezzemolo ed agresto. * TOTANI IN AGRESTA, Modo di dire o esclamazione dispregiativa ed indicante non-curanza, dicendosi, per esempio, Eh! totani In agresta! locchè equivale a Eh baie, inezie, fole, bazzecole ! e simili. AGRESTO, add. Agrestino o Agrestoso, Cho ba sapor d'agresto.

AGRETI, s. m. T. degli Erbolai, Astuzia, Pianta che dicesi da alcuni Nasturzio d'India o indico, perchè ba tutte le proprietà del Nasturzio. I Botanici la chiamano Trupoeolum maius. Quest' erba si suol usare nello insalato. A Milano dicesi MESTEGANZA CAPUSCINA.

AGRICOLTOR, . m. Agricollore e Agricola, Colul ch' esercita l'agricoltura, come il villano. Ma quegli che conosce filosoficainente le regole e la pratica dell'agricoltura, dicesi propriamente Agronomo Geargofilo, sust. vale Dilettante e studioso dell'agricoltura.

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AIR

ruvido -- PUTELO un pocu agro, Agro, sioù Importuno, fastidioso.

SON AGRO, Espressione fam. Son fradicio, cioè Annoiato, infastidito. AGUATO,. in. Aguato o Agguato, Luoge nascosto donde polor osservare espiare i nemici.

METERSE IN AGUATO, Aggualare; Purei in aguato; Tendere un aguato ; Andar alPagualo.

STAR IN AGUAto, detto in senso più moderato, Sture alle vedelle o sulle vedette o sulle velelle, alla velella o simili, valgono Stare attento per osservare — Stare in senture, Stare aspettando con attenzione qualunque notizia. V. Azuia.

* La voce aguato è pochissimo o niente usata dai Veneziani, dicendo esui invece, STAR O METERSE IN GUARDIA, STAR AL'ERTA, FAR SENTINELA e simili.

AGUAZZO, ■. m. Guazza o Rugiada. AGÙO, add. ant. Aculo; Aguzzo ; Appun/ito, dicesi del Pugnale e arma simile. AGURAR V. INourån.

AGUSTO, ■. m. Voce antiq, Gusto, Piacere, Consolazione. V. GUSTO.

AGUZİN, ■. în. Aguzzino e Auzzino, Basso uffiziale di galera, che ha l' incombenza di levare o di rimettere le catene ai galeotti e forzati, e cho invigila sopra essi.

Auuzix, dicesi, talora nel parlar fam. per Agg. a Uomo, in significato di Crudele, Disumano, Spietato, e si riferisce a Marito o a Padro, o a Maestro che batte la inoglio, i figliuoli, gli scolari.

Al! coll' ammir. Oi, Voce che si manda fuori por dolore corporate, e vi corrispondono Ah; Ahi; flui; Uh ; Oimė.

AÌDA, Voce da noi usata per eccitaro altrai ad affrettaro o a proseguire il cammino, quasi dicendo Va là, Vu avanti, Va via, Sbrigali, Vanno. S'usa non meno nel sign. di Addio.

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SK NO VE PIASE, AIDA, Se non vi piace non me n'importa, non me ne cule.

MAGNAREMO DA CHNA QUATRO SCULIERI DK PANADA, DO POMETI COTI E AIDA, Mangeremo a cena quallro cucchiaiale di pappa, due mele colle e sulta, Quasi dire Salta a lotto, e vale Così basta, Niente altro. AIDA. Questa voce significa ancora tra i modi fam. Andar via ; Svignare — E ro Dupa aida, E dopo svignò civò Fuggì con prestezza.

AGRICOLTURA, 8. m. Agricoltura, L'arte di coltivar la terra per renderla fortile Agronomia, dicesi la Conoscenza dell' agri- | AÌDA (coll'accento sull' i ) s. ın. T. antiq. coltura. V. Anir, Ingrasṣir, Anpígår, SkMENÅR, VANGAR.

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Aila, Aiulo.

AIDAR, V. Antiq. Aiulare. V. AGIUTAR.
AIDAR

Sk Dio n'aida, modo ant. e specie di affermazioue, Affè mia; Per bacco; Se Dio mi salvi e mi aiuli. AIERE V. AGERE 8. f.

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di questa specie chiamasi specialmente Airone. Qui non conosciamo che le sue lunghe penue della testa, delle quali si fau pennacchi pregiatissimi, che sono pur chiamati col noue d'Airone. V. GARZKTA BIANCA. ALA, 6. T. Ala e Ale, Membro col quale volano gli uccelli e gli altri animali alati VanSommolo, ni, Volo sono voci poetiche dicesi all'estremità, Punta dell' ala. ALE DKI PESSI, Pinne; Alielle; Alette; Penmuzze, le quali si distinguono come segue Ale del peto, Pinne pellorali ALE DE la panza, Pinnc ventrali — AL■ DE LA CUA, Pinne anali o caudali― ALE DE LA SCHENA, Pinne dorsali, V. SGUANZA.

ALE DEL FENESTRÒN A MEZA LUNA, Corni della lunella.

ALA DEL VIGA, Lobo, Particella del fugato. V. FICA.

ALA DEL CAPELO, V. CAPÈLO.

ALA DE LA VELADA. Quarto, Falda, cloè La parte cadente di qualsivoglia vestimento. Ala del naso, Pinnc o Ale del naso, Le parti inferiori e laterali del naso.

Ala del muro, Alia, Cortina o Lulo di muro, che si stende a guisa d'ala.

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DAR ALE A QUALCON, Dare il gambone, modo basso, che vale Dar ardire, baldanza. SBASSAR LE ALE A UNO, Abbassare il cimiero a uno, Rintuzzargli l'orgoglio, la superbia - Turpare le ale ad uno, detto Gig. vale Indebolirlo, Togliergli le forze. Cavare il ruzzo dal capo a uno o Cavare il ruzzo semplicemente, valgouo Farlo star a dovere o a segno Sgarire un ragazzo, dicesi Quando piaguendo a distesa per essere incapriccito di qualche cosa, si batte; ed egti alfino depone il suo capriccio e la gara presa.

SBATER LE ALE, Dibattere le ale Star nazzare, valo Gittarsi addosso la terra col dibattimento delle ali. V. SDATER LE ALE IN SBATER.

TAGIAR O LEVAR 1.E ALE, Tarpare, Spuntar le penne delle ale agli uccelli.

FAR LE K_ALE, Metler l'ale, vale Cominciar esse a nascore o spuntare.

FAR LE ALE, detto fig. Andarsene o Andarsi, si dice dello Scappar degli uccelli dalle insidie dell'uccellatore Andarsene,

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dicesi ancora delle cose che svaniscono, si perdono, diminuiscono o si consumano. Andarsene si direbbe di chi fugge o sparisce.

STAR IN ALA O SEMPRE IN ALA, è frase dei Cacciatori, Villeggiare o Volure a giuoco, dicesi degli Uccelli da caccia quando vanno ■ spasso per l'aría girando.

ALA DEL COOÒLo, Ala, chiamano i nostri pescatori valligiani Un pezzo di graticoio che vien posto all'estremità del cannaio, il quale serve di conduttor al pesce per farlo entrare nella cogolaria. V. CooolÈRA. FAR ALA, in T. Mil. V. SPALIERA. BECA O PONTO SOTO UN' ALA, V. BECA. STAR IN ALA è frase usata nell'antico Poemetto sulla guerra tra i Nicolotti e i Castellani, ed è una bella metafora tratta dal vil

leggiaro degli uccelli, e vuol dire Star per andarsene, Star sulle ali, Star sul punto di partire. Ora diremmo STAR IN ANDA Q SU

L' ANDA.

ALA, ALA. Così gridasi dai bareaiuoli quando si trovano in burrasca o in qualche pericolo, ed è voce d'intelligenza fra loro, che equivale a CORAGGIO, AMICI; NON TIMORE! ALA A BORDO, ■. m. T. Mar. Ala a bordo, Nome d'un Cavo manesco, a cui è raocomandato lo schifo, e con cui, tirandolo, si arriva da questo al bordo della pave. ALA BABALA, detto a inodo, avv. Alla babbula (Voce derivata dall' Arabo che Apostolo Zeno interpreta per Alla buona di Dio) Alla carlona; A benefizio di nalura; ▲ vanvera; Alla balorda.

ANDAR A LA BABAL▲, Andare alla sbadata, Andar avauti inconsideratamente. Essere inuspeltativo o inriservato, vale Non badare Non attendere a cbe obe sia. Dormire al fuoco o colla funte, Non badare a quel che si dovrebbe, Vivere spensierato.

FAR A LA BABALA, Fure alla sciumannata, a caso, com'ella viene -- Acciuppinare, vale Far una cosa in fretta menande le inani.

PARLAR A LA BABALA, V. PARLAR. ALABARDA, 8. m. V. LABARDA. A LA CARLONA, inodo avv. Allu carlona, valetrascuratamente, spensieratainente. Onde Andare, Fare, Stare alla carlona, vale Andar etc. alla buona. Dicesi anche Fare a brace.

Vivere alla carlona, Viver alla buona, senza pensieri. ALAFÈ o ) ALAFETA) Affè, In fede, Modo di giura

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Alla

A LA NEGLISAN, modo avv, Disadorno;
Incullos Negletto, Senza ornamenti
buona, Alla domestica, Negligentemente,
A LA PENSIGUE TI, Lo stesso che A LA
BABALA.

ALAR, v. T. Mar. Alare, Tirare una corda - Ala la borina, Ala la bulina, per dire Tira la bulina.

Alare sopra un cavo, vale Tirarlo oon forza e con tutto il рево del corpo.

Alure dentro, dicesi del Tirare o ricuperar dentro una gomona o gherlino che sia in mezzo al mare.

ALARMISTA, s. m. Vocabolo sentitosi nel tempo democratico, verbale di Allarmare: dicevasi Allarmista Colui che in odio del sistema democratico spargeva novità vere o false allarmanti, come di perdite di battaglie e simili.

A LA SBARAGIA, modo avv. A sbara

glio; In disordine, All'uperlo; Allo scoperlo.

DORMIR A LA Sbaragia, Lo stesso che Dorinir a ciel seren, V. CIEL. ALBA, 8. f. Alba, Aurora.

Nol m'ha da‘Gnanca l'alba, Non me ne diede miru, Nulla affatto.

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ALBA, Nome d' una donna che, recando un' olla con entro brodo, cadde in terra e la ruppe, per cui in qualche caso analogo dicesi scherzevolmente: Sior Alba ha spanto la pignala e ha rolo el bruo. ALBARA, 8. f. Alberella o Tremolo o Pioppo tremolo; specie d'albero pioppo comunissimo, detto da Liun. Populus tremula, e dal Mattioli Popolo bianco. V. Piora. ALBARÈLÓ, s. m. T. ant. Alberello, Picoolo vaso di vetro o di terra, entro cui si conservano unguenti.

ALBASIA, B. f. Albagia; Burbanza, Boria, fasto, ambizione.

ALBEGIAR, V. Albizir.

ALBÈO, o Pɛzzo, 8. m. Abele o Abelo e Abezzo o Pino Abelo bianco, Specie di Pino montano, chiamato da Liun. Pinus Abies; albero cho si sega per lungo e si riduce in , tavole. POMOLA D'ALBKO, Pina, Specie di frutto dell'abote Abetella chiamasi l'Abete reciso dal suolo, rimondo ed intiero. TOLE D'ALBEO, Tavole abeline. Bosco D'ALBEO, Abelaia.

Lagrema d'albeo, Lagrima abelina, Resina che scola dally intaccature della scorza dell'abete, e si couverte in peco nera e in catrame.

CORTESAN D'ALBEO, V. CORTESAN. ALBERGO 8. in. Così chiamasi quel Magazzino o Stanza annessa alle Chiese di Venezia, che serve per luogo di deposito degli arnesi e massorizie delle stesse Chiese; e dove ancora si mette provvigionalmente qualche cadavere ricuperato dall'acque.

ALBERGO, Vale anche Locandu, casa d'alloggio.

ALBIO, 8. m. (forse dal Barb. Albius per Alveus) italianamente Truogolo o Trogolo, nel Contado di Toscana Al■to. Vaso che servo per tenervi entro il inangiare dei polli ● de' porci, e talora a tenervi acqua per diverSi usi. V. ALBUÒL.

TEGNI LH MAN A VUK'L MUSO A L'ALBIO, Maniera popolare e fam. Sta ne' tuoi cenoi o nc' luvi panni, cioè Bada a te, non allungar le mani. V. MAN A CASA, in MAN. ALBITRARIA 8. f. Arbitrato, Giudizio di arbitri.

ALBİTRO, v. m. Voce bassa, Arbitrio. ALBITRO, s. m. Arbitro, Giudice eletto dalle parti per decidere le loro quistioni. ALBIZAR, v. Albeggiare, Cominciar l'alba. ALBOI, O ALBUUL, . m. Madia, dicesi Quella de' Fornai, e Arca quella delle case particolari: Cassa dove s'impasta la farina per fare il paue.

ALBUOL DA BEVER, Abbeveratoio o Beveratvio. Ogni sorta di vaso dove beono le beatie. V. ALBIO ● Bevanana.

Rassauer de l'albuðl, V. Rassaura. ALBORADA O ALBORADURA, 8. f. Alberalura,

Il complesso di tutti gli alberi della barca. ALBORAME, 8. m. Arborato, Luogo pieno di varie specie di albert -- Per. ALBORADA, V. ALBORANTE, s. m Inalberatore, Maestro fabbricante d'alberi di nave.

Inalberatore, dicesi anche in T. Mar. quel Legnaiuolo, che sopra le navi assiste alla visita ed al racconciamento degli alberi. ALBORÅR, v. Inarborare o Piantar alberi, e dicesi della Campagna.

ALBORAR UNA NAVE, Alberare, o Inalberare una nave; Ammallare una nave, dicesi del Mettere al loro luogo gli alberi maggiori, passarli per le loro mastre e piantarli nelle loro scasse. V. Matin e DenatÅR. ALBORÈTO, 8. m. Alberello; Arboscello; Arbuscello; Alberino.

Frutice è Nome generico di quegli arbusti, che tengono il luogo di mezzo fra gli alberi e l'erbe, e che mettono molti rami dalle radici.

ALBORETO DA CIESA, Abbracciaboschi, Agg. di quegli arboscelli, che gettano molti rami lunghi e sermentosi, che s'attaccano o legano agli alberi vicini. ALBORO, . m. Albero, Arbore, Nome generale d'ogni pianta che ha legno e spande

rami.

ALBORO DA FRUTI, Albero a frulla o frutlifero.

ALBORO DA FAR TOLE, Albero segaliccio.
ALBORO STORTO, Tortiglione.

ALBORO CHE INGROSSISSE, Albero che s'impedala, Forma il pedale.

AL PRIMO COLPO NO CASCA UN ALBORO, V. CASCAR.

DA L'ALBORO SE CONOSSE I FRUTI, detto fig. Gli asini si conoscono a' basli: cioè Le operazioni esterne indicano la disposizione dell'animo.

NOL TROVA ALBORO DA PICARSE, Non trova cappa che gli cappii; Non trova brache che gli entrino: dicesi fig. di Persona fastidiosa e insolente.

INTACAR LA SCORZA DE L'ALBORO, Callerire o Scalfire.

ALBORO DE LE BARCHE, Albero o Antenna. I vascelli grossi hanno quattro alberi, cioè uno verso la poppa, che addimandasi Albero di mezzana o Mezzano; il secondo nel mezzo del vascello, detto Albero di maestra o sia l'albero grande o maggiore; il terzo verso la prua e si chiama Albera di trinchetto; il quarto adagiato sull'avanti e sopra lo sperone, ove sporge in fuori a piano elevato, e si nomina l'Albero di bompresso o Bompresso. Ogni albero di nave è diviso in due o tre pezzi sovrapposti lateralmente l'uno sopra all' altro, i superiori do' quali si fanno all'uopo calar a ridosso del primo che resta inmobile, (V. TREvo). L'Albero ch'è innestato sul mezzano chiamasi Albero di contromezzana; e il terzo Belvedere. L'albero innestato sul maggiore si dice Albero di gabbia o Gabbiozzo; e il terzo pezzo, Pappafico di mae

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stra. Quello sovrimposto al Trinchetto dicesi Albero di parrocchello; e il terzo innestato al di sopra, Pappafico di trinchelto. Finalmente il pezzo d'albero iunestalo al Bompresso dicosi fra noi BASTON DE FLOCO O Parrocchetto di Bompresso. ALBORO, 8. m. T. de' Peso. detto nell'Istria Ramon, Fravolino o Fragolino. Pesce di mare detto da Lion. Sparus Erythrynus. Esso è della figura, benchè un po' più allungata, dell' Orata, ma tutto di color rosso di fragola, onde trasse il nome itaJiano.

ALBORO BASTARDO, 8. m. T. do'Peso. V. OCHIA.

ALBORO PAGNESCO, 8. m. T. de' pescatori. L'Acarnane degli antichi. Peace di mare che assomiglia molto allo Sparus Erythrynus Lina. e che fu riguardato dal sig. Nardo di Chioggia, nelle sue osservazioni ittiologiche, come una varietà dello Sparus Pagrus. Ne diversifica però per aver la testa più grossa e per essere di colore meno acce60. Fra noi nou è comune, ma frequente a Roma, dove si vende per lo Sparus Erythrynus.

ALBORON, 8. m. Alberone; Alberonaccio, Grand' albero.

ALBUME, . m. Voce di gergo che vale Argento.

ALBUÒL, V. ALBÓL.

ALCHIMIA, V. ARCHIMIA.

ALCIÓN, 8. m. Alcione o Alcionio, Sorta di produzione marina che ha vita senziente, ma non forma animale, ed è prossima alle Spugne; dai Naturalisti classificato tra i Zoofiti o Piantanimali. V. PIANTANIMAL. AL DE LÀ. V. LA.

ALDI, Voce scherzevole ed arbitraria del nostro Calmo, il quale in una lettera di lode ad un Patrizio, gli dice metal che fra le altre sue distinte qualità Egli aveva DEL BURDO E DE L'ALDI, cioè del sordo e del sentacchio o sia di acuto sentire (che ora diremmo DEL BORDO E DEL ARNTI ); e intese con tale espressione contraddittoria di lodar la prudenza di quel Gentiluomo, il quale, benchè talora mostrasse di non sentire, sentiva ad intendeva tutto. Sul gusto di questa ALDI era il nostro Pende, V. in PENDER.

ALDIA, «. £. verbale da Audia, Ascoltare.

STAR IN ALDIA, Star in sentore, in traccia, in attenzione, in osservazione; Stare in aguato, Tenersi attento a quel che debba avvenire.

ALDIR, v. Udire, Ascoltare. Parola vernacola antica, ch' era però in uso anche negli ultimi tempi del Governo Veneto nelle scritture forensi, non nella lingua volgare. Dicevasi in alcune sentenze civili, Aldide le Ragioni delle PartTI, cioè Sentite le ragioni eto. V. REALDIR.

ALEANDRO, Voce triviale, V. LEANDRO. ALEARSE, v. Fare alleanze; Strignere allcanza ; Collegarsi ; Unirsi. ALEGA, ■. f. Alga ed Aliga. Pianta o Erba marina notissima, detta da Linn. Zostera

Occanica, che nasce ne'bassi fondi del mare e della laguna.

PESAR COME UN' ÀLEGA, Pesar come una paglia o un' alga, vale Niente.

SAN ZORZI IN ALEGA. S. Giorgio in alga, chiamasi un'isoletta dell' Estuario Venelo verso Fusina, ov' cra già a’teinpi del Governo Veneto un Monastero di Domenicani o di Carmelitani Scalzi di S. Teresa.

ALEGATO, add. e s. m. Allegato, o Alligato, vale Annesso, inchiuso, acchiuso. Termine jutrodotto all'epoca della prima dominazione Austriaca in Venezia dopo il 1798; e intendesi di Quelle carte e dooumenti che vengono prodotti da una delle parti in giudizio, a prova di ciò ch'essa allega. Chiamasi più propriam. Documento. ALEGRARSE, v. T. antiq. Rallegrarsi. Y. RALEGRAR.

ALEGREZZA, B. f. Allegrezza.

VEDERSE ALEGREZZA DEI SO FIOI, Vedersi consolazione dei propri figli, civù Vederui consolati colla buona riuscita de' proprii figliuoli.

NO POSSO TRDERNE ALEGREZZA DE GXENTE, Locuz. fam. Non potersi veder costrutto, profitto, frullo, utile di che che sia. ALEGRÍA, ■. f. Allegria; Allegrezza, Rallegramento, Ilarità, contentezza di cuore.

ALEGRIA DA MATI, Zurro; Zurlo; Gaszurro. Essere o stare in giolito, in zurro, in gazzurro; Essere o Andare in cimberli; Far festa o gatoria ; Galluzzare, valgono Stropitare per allegrezza.

Goder con alegria, Sguazzare, Godere, trionfare, far tempone.

ALEGRIE CURTE O CHE PA DA PIANZER, Allegrezze di pun caldo, cioè Che duran poco. Cossa CHE FA alkuria, Cosa allegrativa; Cosa gioconda.

MESSO IN ALEGRIA DA QUALCOSsa, Giocondato per le villorie, per la lite guadagnata, per qualche buona nuova o fortuna. ALEGRO O ALIKɑno, add. Allegro, Lieto, Fesloso, Gaio, Gioioso, Giulivo. Esser più lieta che lungo.

ALEGRO DAL VIN O ALEGRO assolutamente, Ebrifestoso, Festevolmente briaco -- Brillo; Colliccio; Alticcio; Albiccio; Ciuschero, dicesi per Alterato alquanto del vino. ALEGROTOLO, add. Allegroccio, Alquanto allegro, Allegro anzi che no→→ Serio-giocose, vale Misto dl sorio e di giocoso. A LE QUANTE LA VUSTU, V. QUANTO. ALESTIMENTO, ■. m. Apparecchio ; Ammannimento o Ammannamento.

Dicesi ancora per Equipaggio, Corredo. ALESTIO, add. Allestilo, Preparato. ALESTO, add. V. LESTO. ALETAR, verbo ant. nel signif. di GonvoLAR, V,

ALEVAR, v. V. ARLEVÅR.

ALGUARO, ■. m. T. agr. Solco; ma intendesi quando si fa di nuovo coll'aratura V. FOLCO.

ALGUN, T. antiq. Alcuno, Qualchedune.
ALIEGRO, V. ALEGRO.

A L'IMPARO, modo avv. Di pari; In parità.

EL GRRA UN AFRICA A L'IMPARO DE QUEL ALTRO, Egli era un avaraccio al pari dell'altro: cioè A somiglianza di quello.

CAMINAR O ESSER a l'ixparo, Camminare • Esser pari, cioè In forma che uno non precoda l' altro.

STAR A L'IMPARO DE UN ALTRO, Stare a paraggio o al pari o alla pari d' un altro, cioè Stare al paragone, Agguagliarlo. A L'IMPENSADA, modo avv. All' impensatu ; All ́improvvista; Per la non pensata, Improvvisamente.

A L'INCIRCA, Ciroa, Incirca. Prepos.
Presso a poco, Più o meno. Dicesi anche Di
circa o A un bel circa. V. Incirca.
A L'INCONTRARIO)

A L'INCONTRO

moui avv. All oppo>

slo; Per opposto; All incontro; ▲ riscontro; Altronde ; Al contrario.

A L'INGROSSO, modo avv. Indigrosso o In di grosso o Ingrosso, Grossamente, A un di presso.

COMPRAR O VENDer a l'ingrosso, Comperare o Vendere indigrosso o ingrosso, Comperare o Veudere in grossa somma. Vedi il suo contrario in Minuo.

COMPUTAR A L'INGROSSO, Computare ingrosso -- Fare staglio ● Stagliare valgono Computare alla grossa che che sia, a fine di farne saldo e quietanza.

To su A L'Ingrosso, Pigliare affullo: dicesi del Contrattare senza discernimento o distinzione.

ALIPIO, Alippio, Nome proprio di uomo, ora passato in disuso.

ALIPIO, Nome d'un Santo che fu discepolo ed anicissimo di S. Agostino e Vescovo di Tagaste nell' Africa, nell'odierno Regno d'Algeri, comune loro patria. Noi abbiamo la statua di marmo di questo Santo posta sopra una colonna nella cappelletta all'angolo destro della facciata della Chiesa di S. Marco, ov'è anche una campana con orologio, detto quindi communemente RELOGIO DE SANT' ALIPIO.

Non v'è alcuno a' tempi nostri che abbia più questo nome ; ina Sion Alipio, come aggiunto, si sente non di rado in bocca della bassa gente per notteggiare altrui nel sign. di Stolido; Insulso; Stivale; Scipito e simili; o quand» alcuno stia II impalato come un cero senza far nulla o senza saper che si dire - Diceai non mano per inotteggio e nel medesimo sentimento, EL me par SanT' ALIPIO A LA Colona, la qual maviera non corrisponde di vero alla storia del detto S. Alipio, che nou fa di que' Santi che i Greci chiamavano Stiliti: onde pare che questo ribobolo voglia riferirsi alla statua 80praccounata.

Leggesi in un sonetto del nostro Calmo. Mu TROTO PI INPANGAO, meschin Alipio, che vuol dire, Mi trovo più imbarazzato e più coglione. ALITE O A LITE, Modo avv. che potrebbe credersi introdotto dalla maniera barb. Ad litem usata nel sign. di A rigore o A tullo rigore di dirillo o di giustizia; frase che

sembra venuta dalle concessioni di proprietà che si fanno in conseguenza d'una lite perduta, in cui si dà quanto si dee per ubbidire alla sentenza, ma niente di più.

Questo modo vernacolo però usasi da noi comunemente nel sign. di Appcnu; Con pena; A malo stento; A briga; A mala briga: cioè Con difficoltà, come si ha da' seguenti esempi.

A LITE QUEL PANO-M'HA BASTÀ PER FARME UNA VELADA, Appena appena quel panno mi è bastato pel giustacore – A LITE SON VRGNUO FORA DELLE SPESE, ▲ malo stenlo ho polulo indennizzarmi della spesa.

Dicesi pure: Son- stå ▲ lite pER CASCAR, Sono stato in bilico o sul bilico della bilancia o lili per dare un cimbollolo in terra. V. BRUSO.

STAR A LITE DE L'▲cov▲, Stare a galla. V. GALA.

ALMANCO, avv. Almeno o Almanco; Non che altro; Se non altro; Per lo meno. V. in Pezo. ALMIRANTE, 8. m. Almirante o Ammiraglio, Vascello ove naviga la persona del Generale di flotta; e Titolo del Generale medesimo.

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Ed anche volgarmente AMIRAGIO ℗ AsmiRAGIO. Sotto il veneto Governo diceansi Amirugi o Asmiragi gl'ispettori o soprantendenti ai porti di Lido, di Malamocco e di Chiozza. Aveano essi l'incarico di condurre incolumi nei detti porti le navi che presentavansi por entrarvi. Quello del Lido era tenuto a decidere il giorno dell'Ascensiono se dovesse il Bucintoro uscire del porto, per effettuare la si celebre cerimonia dello sposalizio del mare, nella quale celebrazione se mai un nebo sopravvenuto faceva correr pericolo alla Signoria ch'eravi imbarcata, l' Amiragio la pagava col capo; così almeno teneasi per fermo dal popolo. ALMORÒ, Ermolao, Nome proprio di uomo. E persin là dove si parla in ao, Sento dir Almorù per Ermolao. ALOCADA )

ALOCAGINE.f. Alloccheria; Allonitaggine; Baloccamento; Astrallaggine; Sbadalaggine, Azione d'uno sbadato. ALOCO (coll' o chiuso), s. m. Allocco ed anohe Barbagianni e Ulula, detto in Toscana volgarm. Gufu. Uccello notturno rapace. Ve n'ha di varie specie. Quello da noi conosciuto, ch'è l' Allocco comune, chiamasi da Linn. Strix Aluco, e da altri Ulula Aluco. Il maggiore è della grandezza d'un cappone.

ALOCO, Allocco, dicesi fig., per la creduta goffaggine dell'uccello, un uomo goffo e baJordo.

FAR L'ALOCO, Fare il goffo, o il balordo; Far la galla morta, vale Fingere il balordo.

ALOCÒN, app. Alloccaccio; Alloccone, Grande allocco; e tanto si dice nel senso proprio, cioè dell' uccello Allocco, quarto nel fig. cioè dell' aggiunto all' uomo, e vale Gran balordo e minchione. ALOGIAR v. V. ALOZAR.

ALOGIO, 6. m. Lo stesso che ALůzo, V.

ALOGIO per lo più da noi si dice per Alloggiamento, ch'è la Casa dove alloggia il soldato, quando, non avendo quartieri o caserme, è albergato dall'abitante del luogo. ALON, Voce fam. eccitatoria (tratta dal Francese Allons, civè andiamo); con cuì si sollecita o anima altrui a far che che sia o a tacere, Animo; Via; Su; Zillo; Taci; Olà. Nelle commedie del Fagiuoli s'incontra spesso la voce Ald.

ALOZAR, o Lozin, v. Alloggiare; Albergare; Ricevere ud albėryo; Ospiziare ; Ricevere in casa.

Stare ad albergo; Slare in casa d'uno; Prendere o Avere alloggiamentó ; Abilare. ALOZIR A LA PRIMA OSTERIA, detto fig. Non cercare o Non voler sapere più in là, Appagarsi della priina apparenza Andare o Stare alle grida o preso alle grida, Far checchessia sul fondamento di ciò che ni

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è sentito, prima di esaminare la verità. E dicesi anche fig. Alloggiare alla prima osteria.

CHI PRIMI ARIVA PRIMI ALOZA, Chi primo arriva, primo macina. E per contrario Chi tardi arriva, male alloggia, dicesi di persona che arrivasse dove non potesse bene adagiarsi.

QUESTA NO LA ALOZO, detto fig. Questa io non la bevo, cioè Non la credo. V. in R1

CÈVER.

ALOZO, 8. m. Alloggio; Albergo.

Dar alozo, Alloggiare; Ospiziare; Albergure alcuno,

ANDAR VIA DA L'ALOzo, Disalbergare. SCAZZAR DA L'ALozo, Disalloggiare. ALOZO MILITAR, V. ALOGIO. ALTANA, s. f. detto antic. Loria, Allana, Loggia aperta di tavole, riparata da spallette e posta sopra una casa per gli usi domestici. V. TERAZZA.

ALTANÈLA, 8. f. Piccola allana.
ALTÀR ℗ ALTER, 8. m. Allare; Mensu sacra.
V. PARAPETO, SIOLO, TOLÈLE.

SCOVERZER I ALTARI, detto fig. Scuoprire gli altari, vale Scuoprire un segreto. ALTARELO, add. Voce ant. e quasi disusata, detta per ALTETO, V.

ALTARIN, 8. m. Altarino; Allarello; Tabernacolo; Tabernacolello.

ALTEA, 8. f. Allca, Arboscello noto che si coltiva ne' giardini, e chiamasi da Lion. Hibiscus palustris.

ALTEA, detta anche Malvarosa o Rosoni, Pianta comunissima, detta già da Linneo Alcea rosea, e da altri Althaca rosea o Malva arborea, la qualo coltivasi in tutti i giardini e fa de' fiori grandi a campana di varii colori.

ALTENA, 8. f. Voce bassa, V. ANTENA. ALTER, & m. dicesi dagl' idioti invece di ALTAR, Allare. V. ALTÅR.

AVICINARSE A L'ALTAR, Accostarsi all'allare, e più comunemente s'intende alla Santissima Eucaristia.

ALTÈRIA, 8. f, Arteria, Vena principale -Arteriuzza, Piccola arteria.

ALTERIA. Prendesi dal volgo por una vena qualunque delle principali del corpo umano; ma anatomicamente parlando, è uno di que' rasi o canaletti che portano il sangue dal cuore all' estremità: a differenza delle vene, che lo portano dall'estremità al cuore. ALTERIZARSE, v. Allerarsi, Commuoversi, Perturbarsi.

ALTETO, add. Alletto; Allerello.

ALTETO DAL VIN, Albiccio; Albo; Alticcio; Allello; Allo dal vino; Ubbriachello. ALTEZZA, 8. f. Allezza, Distanza da basso ad alto.

Per altezza determinata, Vella, Cima, Sommità.

ALTEZZĂ DE L'Aco, Sfogo o Rigoglio, dell' arco.

ALTEZZA DE FAn, Allerezza o Altierezza; Allerigia, Superbia, boria. ALTIER, add. Alliero; Alteroso, Che ha alterezza, arrogante, orgoglioso. ALTO, add. Alto, Elevato dal piano.

ALTO D' una tola e simile, Bitorzo o Bitorzolo; Bernoccolo, Rialto che scappa sopra la natural superficie di che che sia.

LOGO DE TRAVADura alta, Sfogato, dicesi per Agg. di stanza o di luogo, e vale Alto. Archi sfogali; Volte sfogate.

ALTO, si dice anche da noi per Agg. a uomo, uel sign, di Elato, superbo ANDAR O STAR ALTO, Andare in contegno; Andare o Slare conlegnoso; Slare o Sedere in gote; Slare in gola conlegna; Slar sul grave; Andar tronfio.

ALTO DAL VIN, Allello; Alticcio; Allo, Alquanto ubbriaco. V. ALEGRO & ALTETO.

ALTO CO FA UNA STANGA, detto di Uomo di statura grande. V. STANGHIRLÒN.

ALTA DE CAGAOR, Maniera bassa e plebea, che dinota Persona d'alta statura.

ALTA DE CIMIER, detto metaf. Conlegnosa, che mostra gravità, altierezza; Ambiziosa, e dicesi d' una donna.

Pasqua alla, quando vien tarda, cioè molto innanzi nel mese di Aprile. All'opposto ni dice bassa quando cade nel mese di marzo, cioè Quando viene più presto. ALTO, avv. Allo, Voce di comando per finir che che sia.

FAR ALTO, Far allo, T. Mil. Fermarsi nella marcia - Detto fig. Desistere; Fermarsi; Cessare. V. FERMATIVA.

Star Alto de Prezzo, Stare in sul tiralo, Vendere care le sue merci. Alzar la mira, vale Portar alto le sue pretensioni. ALTO-LA, che anche si dice FERMA-LA, e potrebbe scriversi ALTOLA FERMALA, SONO voci di sorpresa di cui ordinariamente si servono i malandrini nell'aggredire i vlaggiatori per far loro rapina; e vogliono dire Fermalevi; Arrestatevi; Fate allo.

Noi pure usiamo famil, di queste voci nel nostro dialetto, dicendo Fan o DAR O MANDÀR UN ALTOLÀ O un Fermalå, nel sentimento generale di Sospendere o Impedire che che sia, intendendo però che l'opposizioue, se fosse anche ingiusta, provenga da parte di chi ha diritto di farla. Sotto tale signi

ficazione si soggiungono varii verbi che posBono corrispondere alla maniera vernacola, di alcun de' quali ognuno può servirsi a suo grado cioè Impedire; Porre un impedimento o un ostacolo; Impacciare; Intraversare; Opporsi; Arrestare; Soprallenere; Fare un soprallieni; Trattenere; Soslare; Sospendere; Fermar l'opra; Fare un sequestro o uno staggimento. ALTOTO, V. ALTETO nel primo sign. ALTRO, add. Altro, Diverso - dollo sust. Altro o Altra cosa.

ALTRI, COMPAGNI O ALTRI CUSS) Altrettali o Altrottali, Altri simili.

ALTRI, DE ALTRI, A altri, Da altri, Altrui, vale quanto Altro, ma non ha relazione se non all' uomo, e regolatamonte non s'adopera nel caso retto, come no' seguenti esempi. Le cose altrui o d' altrui L'altrui assolut, detto in forza di sust. Dite altrui o ad altrui. Non per odio altrui o d'altrui. Uccidere altrui. Con altrui. Farsi incontro altrui o ad altrui. Saper da altrui. Per le altrui cose. Più l'altrui fullo che il mio mal mi duole - CHE I ALTRI GODA, Che gli allri godano.

SE NO TI GA ALTRO. Se non hai altri moccoli o simili: civè Se non hai altro assegnaimento.

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GHE VOL ALTRO! Maniera fam. È altro male che di biacca! Di altra tasla abbisogna la piaga! Vi vuol altro che stoppa chiara d'uovo! cioè Il male o il disordine esigo ripieghi maggiori,

NO TI XE BON DA ALTRO CHE DA LAVAR I PIATI, Va via, tu non sei da altro che da lavar le scodelle.

Nu Altri e Vu altri, V. in Nu e Vu. ALTURIÀR, v. T. antiq. Alloriare, Voce parimenti antica e vale Aiutare

Si Dio n'alturia, Se Dio m'aiuti, m' assista.

ALTÙRIO. CIGAR Alturio, V. CIGAR. ALUME, s. m. V. Lume de ROCA. ALZANA, s. f. Alzaia, Quella fune che serve a tirar le barche per l'acqua, e che alcuni chiamavano anche ANZANA.

MOLAR L'ALZANA, Allentare o Staccare l'alzaia.

TIRAR L' ALZANA, Alare, Tirar la corda detta Alzaia, e con essa le barche. V. TI

RANTE.

ALZANA, detto in T. Mar. Ansiera, Cavo manesco per lo più da tonneggio o da rimburchio.

ALZANA, TIRAR L'alzana, detto fig. lo stesso che TIRAR a mea, V. Mɛa.

MOLAR L'ALZANA, detto pur figur. vale Recedere dalla propria opinione, V. Mo

LARGER.

ALZANĖLA, d. f. Alzanella, T. Mar. Corda del vascello, che serve per sollevare e al

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Alzir el comio, Alzare il gombilo ; Caricar l'orza col fiasco, Bere più del dovere. ALZAR EL DEO, Maniora aut. Applaudire ; Inanimirc.

Alzar i corni, Rizzar la cresta; Alzare le corna; Levare il capo o in capo; Insuperbire; Alzare il viso o la coda; Menar orgoglio.

ALZAR I FOLI O I REGISTRÍ, delto ûg. Pigliare o Prendere buldanza; Venire in superbia; Dar alto.

FAR ALZAR I POLI a qualcòn, detto fig. Titillare, cho dicesi anche Infiammare; Invogliare; Suscitare.

Alzare le carte o Alzare assolut, vale Separar il mazzo in due parti prima di distribuir le carte a' giuocatori.

ALZAR LE VELE, V. GHINDAR.

ALZARSE DAL LETO, Scorcare; Rizzarsi; Levarsi; Sorgere; Surgere; Uscir del lello.

Alzarse in ponta de pie, Rizzarsi sulle punte de' piedi.

ALZAR UN POCO, Sollalzare.

TORNAR A ALZin, Rialzare.

ALZERE, 8. m. V. ARZAKE.

ALZÈTA, 8. f. (colla z aspra) T. fain. Basta. Piega cho si fa con cucitura abbozzata dappia o in alto alle vesti lunghe propr. de'bainbini e fanciulle, per poterla disfare, od accreoccorrendo la lunghezza. V. Filzeta. Lavorare di baste. V. AL

ΣΕΤΑ.

Alzata; Alzahiamansi quei pra le forme saria lon

ALZO (colla z aspra ) s. m. menlo, in T. de' Calzola pezzi di cuoio che si mett per ridurre le scarpe alla ghezza. Corrisponde al francese Hausse. ALZO, dicesi da alcuni talvolta per ALzzTA, V.

AMACAR, v. che non s'usa più a' tempi nostri, ma Macin, V.

Nel Poemetto antico sulla guerra tra' Nicolotti e Castellani del 1521, stampato in questa tipografia d' Alvisopoli, a carte 67 si trova verso la fine della seconda ottava: Chi XELO COSTU CUR TRA? POTA DE LENA! CHE SE L'AMACO, AL SANGUE DE DIANA, EL VOGIO SCORTEGÅR CO Pa una rana. Il significato naturale dell' espressione SE L'AMAco, è Se to lo scopro, Se lo veggo, Se fra tanta gente discerno o distinguo colui che scaglið l'embrice e la freccia, lo voglio scorticare ec. L'Autore è tentato a credere che nella voce Amico sia corso per avventura un errore di stampa o pure del manoscritto e che dovesse piuttosto scriversi SE L'AMARco in vede di RIMARCO, che nel linguaggio nostro si prede naturalmente per Distinguere, Conoscere, Discernere. V. Rimancin. AMALÀ, add. Ammalato o Malato.

COBBE DA ANALAI, Sottigliume, dicesi comunemente di Cibi di poca sostanza.

COMODETA DA ANALAI, V. COMODETA.

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