Immagini della pagina
PDF
ePub

latino Voni, che gl'Italiani dicono Vieni e i Veneziani VIEN, e quindi i bifolchi Gi coll'e molto strascicata, quando vogliono affrettare il cammino de'buoi. Dicono poi Giù qua, che vuol dire Vieni qua, allorchè i buoi sieno restii ad ubbidire nel torcere un cammino.

E tanto è vero questo significato, che i Contadini del Trivigiano dicono чsualmento GE QUA per Vien qua anche alle per

sone.

GIESSE EL GIESSE O EL. GIE ESSE, Maniera triviale che ancora sussiste nel basso popolo, dall'antico El DiÈ esse, volgarizzato dal latino Debet esse: cioè Debb' essere. MIO MARIO GIESSE A CASA, Mio Marito debb' essere a casa, cioè Probabilmente è in casa.

* GIGI. Nome proprio d'uomo usato familiarmente in luogo di Luigi, per vezzeggiativo. GIGLIO. V. ZEGIO.

GILAR, v. T. di Giuoco, Far gilè, Quando in certi giuochi s'accoppino due carte dello stesso valore, e di due differenti semi: come due tre, due re, due fanti etc. GILE, s. m. T. di Giuoco, Giulè o Gilè, chiamasi la somiglianza di due carte, come si è detto di sopra Giuleone, direbbesi l' Accoppiamento di tre carte simili di valore.

FAR GILÈ CON UNO, Maniera fam, e inetaf. Appaiure, vale Accoppiare, accompagnare due cose simili che debbono stare insieme

[ocr errors]

Fur consonanza con uno, detto metaf. vale Conformità, Corrispondenza. Consono a quell' altro, cioè Conforme, Concorde. GILÈ, 8. m. (dal Frane. Gilet), Gilè o Panciotto, Voci dell'uso, e Farsello, Sottoveste tonda sostituitasi già 50 anni alla camiciuola, e così detta perchè cuopre solamente la pancia.

GILEÈTO, s. m. Fursetting; Giubberello,

dimin. di Farsetto e Giubba.

GIN, s. m. Così chiamasi una specie di Acquavite raffinatissima che si distilla in Olanda coll' infusione delle ginepre, da cui appunto, in senso di alcuni, deriva il suo nome. GINGE, s. m. Tabacco Geringė, Nome dato ad una specie o varietà dell' Erba Nicoziana, volgarmente detta Tabacco. GIÒA O GIOVA (coll'o stretto) T. de Legnaiuoli, Granchia, Strumento forcuto, il gambo del quale si ficca nella panca da piallare i legnami, e serve per tener fermo il legno che si deve piallare.

GIOA, detto in T. Agr. Brocca, Quella canna o pertica divisa in cima a guisa di corna, ad uso di cogliere alcune frutta dall' albero.

ESSER IN GIOA, Esser fra lo strettoio o fra il torcolo, cioè In luogo ristretto ed angusto Trovarsi fra l'uscio e 'l muro ; Esser fra l'incudine e 'l martello, Trovarsi in violenza.

STAR IN GIOA, Slar accollato, dicesi di Chi porta un vestito che gli serra troppo il collo.

Gros, dicevasi un certo Strettoio, nel quale il Carnefice serrava la lingua de' Bestem

miatori condannati ad averla tronca in berlina: pena che usavasi in Venezia anche nel secolo in cui finì la Repubblica. GIOACHIN, Gioachimo ↳ Gioachino, Nome proprio di uomo. GIOATA ) GIOATÈLA )

8. f. Travella, per lo più di

dodici piedi, segata per lo lungo e non isqua

drata.

GIOCATA, 8. f. T. del Giuoco dell' Ombre, Giuocata si dice Quando uno de'tre giuocatori fa giuoco colle sue earte, senza scarto, contro gli altri due.

GIOCO, s. m. T. de' Carrozzieri. Parte del Carro d' una carrozza. V. in CARO sust. GIONCHIGLIA, 8. f. Giunchiglia, Termine generico che comprende la specie detta dai Botanici Narcissus Tazzetta. I nostri Fioristi distinguono due varietà di questa specie, che chiamano AFRICANA e SCOGIETO. GIONCO, 8. m. Giunco odoroso, Pianta o Gramigna nominata da' Botanici Andropogon Schoenanthus. Le sue foglie e i suoi fiori hanno un odore aromatico.

GIONDAR v. 0 Far gionda (da jucundor lat.
Aver piacere) Gongolare; Giubilare; Gode-
re; Trionfare; Far tempone; Galluzzare;
Dar nel mallo de' rulli.
GIOPO, s. m. Voce corrotta da Giobbe,
Quindi dicevasi anticam. SAN GIOPo, ora
SANT' AGIOPO per San Giobbe. Nelle lettere
vernacole del Calmo, scrittore del secolo
XVI si trova SAN Jopo.

POVERO GIOPO, Tapino; Misero; Povero spiantato. Agg. d' uomo. Ovv. Povero martuffo ; Semplicione ; Ciompo; Sciatto. GIORDA, 8. f. Voce di gergo de' Barcaiuoli, che vuol dire Uscio,

Giorda impachETADA O DESPACHetada, significa Uscio chiuso od aperto. GIORGIOLINA, 8. f. Giuggiolena, detto Sesamo o Sisamo dal Mattioli. Seme piccolissimo di due Piante, dette da Linnco Sesamum orientale e Sesamum indicum. II seme della seconda specie essendo di colore rossiccio o di giuggiola, è detto però Giuggiolena. Nelle Indie e nell' Egitto si coltivano ambedue le specie per cavarne olio, adoprato nei condimenti e nelle vernici, e che tardi irrancidisce. Questi semi, bianchi nella prima specie e rossicci nella seconda, si mescolano dagli Orientali e dagli Ebrei in certe loro paste o dolci. GIORNALIZÄR, v. Giornalizzare, scrivono i Ragionieri nel sign. di Registrare giornalmente le partite di credito e debito no' libri a ciò destinati. Serivono per esempio, Quaderno in cui sono giornalizzate tulle le partite e le corrispondenti erogazioni. GIORNARIOL, s m. Giornaliere, Operaio che lavora a giornata. GIORNATA, V. ZORNADA.

GIOSTRA, 8. f. Giostra, L'armeggiar con lancia a cavallo.

ZOGAR A LA GIOSTRA, Fare alla giostra o Giostrare.

PAR CH'EL CORA O CH'EL VADA A LA GIOSTRA, Par che giostri o che corra alla gio

stra, dicesi fra noi di uno che cammini troppo sollecito.

GIOSTRO, 8. m. Voce bassa, Chiost. o. GIOTA, 8. m. Lola, Una delle lettere dell'alfabeto greco.

NO ME N'IMPORTA UN GIOTA, Non me ne cale un iola, cioè Niente, uno zero. GIOTIRÒN, 8. m. T. degli Erbolai, Gitterone o Gittaione e Gillone, detto anche Melancio e Giglio nero, Pianta annua erbacea che nasce tra il grano, il cui seme è nero e dentro bianco farinaceo, chiamata da Linn. Agrostemma Githugo, ed è una specie di loglio.

GIOTO (coll' o chiuso) add: Chiotto; Ghioltissimo.

GIOTÒN, Ghiottone, acer. di Ghiotto.

Groton, dicevasi anticamente, per Scimunito; Stolido; Coglione — Da bon GIOTON, Da buon coglione.

GIOVA, 8. f. T. de' Studierai, Cussa, dicesi la parte in forma di porta, nel mezzo della quale è posto l'ago d'una bilancia.

GLOVA DA MABANGON, V. Gios. GIOVAÀNA, Giovanna, Nome proprio di don na. V. NANA.

GIOVEDÌ, V. ZIOBA.

GIOZZA, 8. f. Goccia e Gocciola, E dicesi anche Quella che cade talvolta dal naso.

UNA GIOZZA O GIOZZÈTA, Coccia; Goeciola; Un minimo che.

SIN A L'ULTIMA Giozza, Fino ad un qualtrino.

Giozza da coro, Giviello,

Grozza d'ogio o de seo, Gocciolatura ; Frittella d'olio Głozze d'ogIO O DE GRAS

So Ne L'Aqua, Scandelle.

ANDAR TRA UNA GIOZZA E L'altra, detto fig. Andare a forca e non tocca ; Star tra le due acque; Rasentare tra 'l si e'l no, Andar guardingo nel risolvere.

OGNI GIOZZA BAGNA, Ogni acqua immolla; Ogni prun fa siepe, Prov. per cui si avverte doversi tener conto d'ogni minimo che.

LA GIOZZA CONTINUA CAVA LA PIERA, A goccia a goccia si cava la pietra; A gocciola a gocciola il mar si seccherebbe ; La febbre continua ammazza l'uomo, Prov. e valgono che le continue spese fanno impoverire; ovv. A poco a poco si giunge al termine.

Remedio de LA GIOZZÁ, Doccia.

Grozza o Grozzola, T. de' Falegnami, Mensola, che nel dimin. dicesi Mensoletta, e nell' acerese. Mensolone, Specie di tavolino, che a guisa d'altarino sta affisso alle pareti d'una stanza o sala. Sgabellone fu detto dal Magalotti nelle sue lettere.

Gocciola, in T. d'Architettura, Ornamento che pende di sotto alla cimasa a foggia di vero gocciole d'acqua; che anche si dicono Campanelle o Gocce, e da alcuni Chiodi.

GIOZZA O GrozzoLA, Mensola,

Gli antichi usavano tenere sopra gli armadii una lastra di pietra, detta Goccia, perchè formata dal gocciolare dell'acqua,

detta da'Sistematici Stalagmite se la gocciola caduta forma l'incrostazione, o Stalaltite se resta la goccia sospesa per aria, simile ai diacciuoli pendenti nel verno dalle fontane. E sembra da ciò che fra noi sia stato detto Goccia alle Mensole, che verisimilmente una volta erano di pietra. GIOZZAR, V. SCIOZZAR. GIOZZAURA, V. SGIOZZAURA. GIOZZÈTA, 8. f. Gocciolina; Gocciolella, Piccola gocciola.

Una giozzèta, Un tantino; Un pocheltino; Un gocciolo, Una gocciolella o goc. ciolina.

GIOZZĖTO, 8. m. Gocciolo; Ghiozzo; Pochino; Pocolino; Un tantino - Zinzino vale Piccol pezzetto di che che sia. GIOZZO (coll' o stretto) s. m. Ghiozzo (colla z aspra e l'o stretto) Picciol pezzo o parte di che che sia.

VOLER LA SO PARTE SIN A L'ULTIMO GIOZzo, Voler la parte sua sino al finocchio, vale Volere insino a un minimo che di ciò che ti spetta.

NO VEDEROHE UN GIOZZO, Essere affullo cieoo.

NO SENTIRGHE UN GIOZZO, Essere sordissimo.

DEMENE UN GIOzzo, Datemene un ghiozzo, un tantino.

GIÓZZOLA, V. GIOZZA.

GIOZZONA, 8. f. Gocciolone, accresc. di Gocciola.

GIRÁÐA, V. ZIråda.
GIRAFA, V. ZIKAVA.

GIRANDOLA, V. ZIRANDOLA.

GIRANIO, 8. in. o ZIRANIO, Geranio, Genere di piante che si divide in moltissime specie. Noi accenneremo le seguenti come le più cognite e comuni a queste parti, col nome vernacolo.

GIRANIO O ERBA CANELA, Geranio odoroso o Mulva d' Egillo, Pianta detta da' Botanici Pelargonium odoratissimum, le cui foglie confricate leggermente colle dita danno un odore quasi del Cinnamomo. GIRANIO O ERBA ROSA SECA, Geranio rosato, detto in Botanica Pelargonium capitatum, le cui foglie confricate e i fiori hanno l'odore di rosa secca.

GIRANIO O ERBA ROSA FRESCA, Geranio rosalo o Geranio rosa, Specie conosciuta dai Botanici col nome di Pelargonium Radula, che fa umbelle di pochi fiori. Il suo odore è di rosa mista di aromatico.

GIRANIO NOTURNO, Geranio notturno, Pianta molto coltivata pel soave odore che getta il fiore durante tutta la notte, detto quindi iu Farmacia Gerunium noctuolens. 1 Botanici lo chiamano Pelargonium triste, dal colore dilavato del suo fiore, che ha in mezzo una macchia nera.

GIRANIO SCARLATEA, Geranio incarnato, Specie conosciuta da' Sistematici col nome di Pelargonium fulgidum. Le foglie sono puzzolenti, ma hauno il più vivo colore scarlatto che si conosca e sono di bella figura.

GIRANIO SPUZZOLENTE, Geranio felido o africano, Specie detta Pelargonium inquinans. Questo ha i petali grandi, intieri, di color chermisino risplendenti; le sue foglie confricate tingono le maui di scuro e perciò gli fu dato il nome di inquinans.

GIRANIO TREMENTINA O TARABENTINANZIO, Giranio terebentino, Questo è chiamato dai Botanici Geranium terebinthinaceum. Le sue foglie sono con odor di Cedro e di Trementiua, secondo le varietà.

GIRANIO ZUNALE, Geranio zonale, Specie detta da'Botanici Pelargonium zonale. Ha il fusto frutescente. Le sue foglie confricate hanno l'odor di bocciolo di rosa damaschina non ancora aperto. GIRAR, V. ZIRAR. GIRARDINA, Sorta d' Uccello, lo stesso che QUAGINA. V.

GIRASOL O ZIRASÒL, 8. m. Girasole o Mirasole o Tornasole comune o Eliotropio o Pianta massima, Pianta e fiore raggiato. Alcuni la chiamano Sole. Dicesi Girasole per esser il fiore un poco voltato verso il corso del Sole. Il nome Botanico è Helianthus annuus. Il Tartufo bianco è dello stesso genere. V. TARTUFOLA, GIRATOLA, Uccello V. SFOGIO. GIRAVOLTA, V. ZIRAVOLTA. GIRIDON O ZIRIDON, 8. m. Girello, Arnese di legno fatto al tornio, composto d'una specie di piatto rotondo portato da una colonnetta, che serve per tenervi sopra il lume ed altro. È gallicismo da guéridon. GIRLANDA, 8. f. che anticam. dicevasi ZIBLANDA, Ghirlanda, Cerchietto fatto di fiori e frondi o altro, che si pone in capo a guisa di corona.

METTER A UNO La girlanda, Ghirlandare o Inghirlandare uno. GIRLANDA, add. Ghirlandato, Incoronato di ghirlanda, o Inghirlandato. GIRO, V. ZIRO.

GIRO, 8. m. Ghiro, Animale selvatico che ha del Topo, la cui pelle bianchissima è ricercata e la carne saporosa. Chiamasi da Linn. Sciurus Glis. Il nome volgare GIRO è corrotto dal lat. Glis, iris, che viene dal verbo Glisco, Cresco, perchè dormendo per tutto l'inverno s'impingua. L'Isola d'Altavilla della Sicilia abbonda di questi animali, ed è quindi detta Isola dei Borci.

GIROLA, pesce. V. SCARO.
GIROMETA (coll'e stretta) Girumella o
Ghirumella, Canzonetta antica in lode di
tutte le parti del vestire d' una Donna per
nome Ghirumella, il cui principio era:
In Veneziano.

CHI T'HA FATO QUELLE SCARPETE,
CHE TE VA COSSI BEN GIROMETA
CHE TE VA SI BEN?

In Toscano.

Chi l'ha fatto si belle scarpette Che ti stan si ben Ghirumetta. Che ti stan si ben?

CANTAR O DAR DA INTENDER LA BELA GIROMETA, Dar a intendere che gli asini volino; Mostrare o Far vedere il bianco pel nero; Beffure; Uccellare. GIUBILA, add. Giubilato o Giubbilato, Dispensato dall'aggravio dell'impiego o servigio e rimasto con ricognizione ed utile Emerito, dicesi di Professore cattedrante o simile. V. PENSIONA.

GIUBILAR, v. Giubilare o Giubbilare, Far festa.

GIUBILAR QUALCUN, Giubilare; Dare il riposo, Y. PENSIONÅR.

GIUDEO, s. m. Giudeo o Ebreo.

MUSO DA GIUDEO, Viso da Fariseo; Ceffuullo; Viso du Longino; Viso rincagnalo.

GIUDEO, dicesi ancora per Usuraio. GIUDICE, s. m. Giudice. V. ZUDESE.

Giudice at ViveRI O A LE VITUARIE, Abbondanziere.

La muger del GiUDICE, Giudicessa o anche la Giudice.

Giudice de la BALANZA, T. de' Staderai, Ago. V. BALANZA.

Giudici di prima istunza ordinarii, sotto il cessato regime Veneto, erano le Magistrature civili che formavano anticamente la così detta Corte del Doge, cioè il FongSTIERE, il MOBILE, il PETIZION, il PROCURAtor, il Proprio, e i Consoli de' mercanti (V. ZUDEGADO) - Giudici di prima istunzu straordinarii divenivano i Magistrati amministrativi, che giudicavano le cause civili negli argomenti di loro competeu

[blocks in formation]

dici d'appello straordinarii erano i Collegi de' XX Savii del corpo del Senato; i X Savii sopra le decine a Rialto sulle sentenze decise dai Magistrati delle Cazude, Sopra conti, e Sopra camere. Finalmente il Collegio estratto dal Consiglio de'Dieci giudicava in appello sulle sentenze dei Magistrati detti Censori, Provveditori al bosco del Montello, Inquisitori alle Scuole grandi, Deputati alle miniere, e Deputati alla Valle di Montona.

Giudici intermediarii erano gli Auditori Novi, che mediante intromissione portavano ai Consigli e Collegi le sentenze della Terra ferma eccedenti di ducati 200.

Giudici misti erano gli Auditori vecchi che nelle cause decise in Venezia da Giudici di prima istanza ordinarii, univano i poteri (rispetto a quelle di Terra ferma) che avevano gli Auditori Novi e Novissimi, giudicando in seconda istanza le sentenze non eccedenti il valore di duc. 200, come (in parità degli Auditori Novi nelle cause di Terra ferma eccedenti di ducati 200) intromettevano le sentenze di Venezia eccedenti la somma stessa.

Giudici confidenti si chiamavano Quelli che dovevano eleggersi per la decisione di cause tra congiunte persone.

I Giudici arbitrio compromissarii si distinguevano da'Giudici confidenti, perchè le cause fra congiunti dovevano, e quelle fra i non congiunti potevano venir compro

messe.

Giudici delegati, di regola erano Quelli cho la Signoria destinava a giudicare sonza spesa una causa competente ad altro Tribunale, sia introdotta o da introdursi.

Nello cause fra i Neofiti e i loro congiunti Ebrei, gli Avvogadori del Comune erano giudici delegati nati.

GIUDIZIAZZO, s. m. Soprassenno o Gran senno. Molto giudizio. GIUDIZIÈTO, 8. m. Sennino o Sennuzzo.

Aver del giudiziÈTO, Aver sennino, Dicesi per vezzo, e per lo più di fanciulli Abbia il Giovane del senile, ed il Vecchio del giovanile, che vuol dire La gioventù sempre vivace si temperi colla saviezza, e il vecchio nella conversazione stia allegro. GIUDIZIO, 8. m. Giudizio o Giudicio, detto ancora Sentenza o Arresto.

GIUDIZIO D'ARBITRI, Lodo.

Giudizio si dico ancora da noi per Senno, Cervello. Uomo di giudizio; Aver giudizio; Abbiate giudizio - Accorgimento; Avvedimento; Avvertenza; Accortezzu, valgono Sagacità, prudenza.

Giudizio a Spender i 80 bezzi, Assegnalezza; e quindi Spendere assegnatamente. GIUDICAR CON GIUDIZIO, Giudicar con criterio, cioè Con retto giudizio.

Andar con giudizio, Adagio a’ma’passi; Andare col calzar del piombo.

AVER UN GIUDIZIO DA APOSTOLO, V. Aro

STOLO.

FAR FAR GIUDIZIO TR FARÒ FAR GIUDIzio, Ti aggiusterò il mazzocchio; Ti caverò il ruzzo dal capo; Il bastone ti farà scuola; T abbasserò la cresta ; Ti gratterò la rogna.

NOL GA TUTO EL SO BON GIUDIZIO, Non ha tutti i suoi mesi, detto fig. Esser scemo, pazziccio. Ila un gran giudiziaccio.

NO AVER ONANCORA FATO GIUDIzio, Non aver ancora i suoi mesi, dicesi d'una Ragazza sventata.

AVER POCO GIUDIZIO, Aver poco senno o poca sessilura.

CHI HA PIÙ GIUDIZIO EL DOPERA, Chi ha più cervello più n'adoperi.

CON GIUDIZIO, posto avv. Ponderatamenle; Consideratamente; Pesatamente ; Avveduta mente; Avvisatamente.

IMPIEGAR LA ROBA CON GIUDIZIO, Impicgare la roba acconciatamente o acconciamente.

VIVER CON GIUDIZIO, V. VIVER. GIUGNO, V. ZUGNO.

GIUGULAR v. dal lat. Iugulare, nel senso più comune vale Ridurre alle strette, Serra re o Strignere fra l'uscio e'l muro, cioè Violentare alcuno a risolversi, non gli dando tempo a pensare.

Dicesi in sentimento più largo, EL M'Ha GIUGULA per Mi costrinse ; M'astrinse ; Mi obbligo; Mi forzò.

GIURAMENTO, V. Zuramento. GIÙS, 8. m. Ius o Gius o Giure, T. Lega. le e vale Diritto, azione, padronanza ; ed è in uso con tale significato anche nel dialetto.

NOL GA GIUS; MI GO GIUS, Egli non ha, io ho dirillo.

GIUSTA, add. Aggiustulo,

GIUSTÀ DE TUTo ponto, Aggiustalo per Pappunto; Assestalo, tolta la motaf, dal Prender la misura con lo scste.

GIUSTA CO LE Ceolete, V. Ceoleta. GIUSTADA, 8. f. Aggiustamento; Accomodamento; Acconciamento; Racconcio; Riparazione, E per ironia dicesi fam. nel sign. di Rovina; Scompiglio; Rollura.

GIUSTADA, val anche per Acconcezza; Or

[merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

GIUSTAR DA FRIZER O CO LE CEOLETE, V. CEOLETA.

GIUSTAR EL FOGO, Acconciare il fuoco, GIUSTAR I CONTI, Acconciar la ragione ; Accomodare i conti ; Pureggiare, Aggua. gliare.

GIUSTAR I COPI, Conciare il tello.

GIUSTARI ERORI DEI ALTRI, Ripescare le secchie, detto fig.

GIUSTAR I GAROFOLI, Aggiustare, T. do' Fioristi, cioè Ordinare i petali del garofano perchè faccia miglior figura.

GIUSTAR I pie a LE CALZE, V. SCAPINĂR, GIUSTAR IN TEL PIE I STIVALI, Scappinare; Riscappinare.

GIUSTAR A LA BONA LA ROBA ROTA, Ruffuzzonare; Rabberciare; Rinfronzire ; Rattacconare; Rattoppare.

GIUSTAR UNA SCATOLETA ROTA, Rassettare una scatolina.

GIUSTAR LR CALZE, Rasscllare le calze. GIUSTAR UNA MAGIA, V. MAGIA. GIUSTAR UN MERLO, Insaldare; Raccomodare un merletlo, una trina.

GIUSTAR UN PIATO Assettare, dicesi per Cucinare, Condire. Quel pesce lo potrai assellare come tu vuoi.

GIUSTAR LE SO cosse, Ristabilire le sue faccende; Melter in buon ordine i suoi affari.

GIUSTAR LA CASA, detto fig. Rifar la casa, vale Dar sesto allo stato economico della famiglia.

[ocr errors]
[merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

GIUSTARSE O CONZARSE EL STOMRGO O AL CORESIN. Maniera fam. metaf. Accomodarsi; Acconciarsi; Acconciarsi a che che sia, valo Indurvisi, Adattarvisi.

GIUSTARSE, parlando di donne, Rinfronzirsi; Rasseltarsi ; Azzimarsi; Ripulirsi; Riloccarsi; Ammanierarsi ; Imbellirsi.

GIUSTARSE DEL TEMPO, Rucconciarsi; Riconciarsi; Rasserenursi; Restar di piovere; Rassellarsi il tempo.

GIUSTARSE LA TESTA, Rinfronzire; Rinfronzirsi un tantino.

EL TEMPO GIUSta tuto, Da cosa nasce cosa e il tempo la governa; Cosa falla capo ha.

TUTO SE GIUSTA VIA DE L'OSSO0 DEL COLO, V. COLO.

EL TEMPO XE GIUSTA, Il tempo s'è racconcio o riconcio.

LA TEGNO PER GIUSTADA, L'ho per racconcia.

GIUSTINA, . f. Giustina, Nome proprio di Donna.

Giustina era anche il nome d'una Monota d'argento del valore di lire undici Vonete, che portava l'impronta di S. Giustina, fatta coniare dal Governo Veneto nel 1571 col motto Memor ero tui, Iusting virgo, in memoria della famosa vittoria navale ottenuta dai Voneziani con altri Principi alleati sopra i Turchi presso al Golfo di Lepanto, a vista dolle isolette Curzolari; detta quindi da alcuni Villoria delle Curzoiari o da altri di Lepanto. GIUSTIZIA, §. f. Giustizia, vale comunemente per il Dovere, il Debito. Equità si prende alle volte per Giustizia, Ragione; ma l'Equità è propr. Un temperamento della giustizia rigorosa.

Giustizia, presso il volgo si dice per il Tribunal criminale. Quindi Ricorrere alla giustizia, valo Presentaro un ricorso criminale.

GIUSTIZIA DA PILATO O DA MARANGON, Far giustizia coll'asce o coll'accetta, vale Amministrarla alla cieca.

Erano nel Governo Repubblicano Veneto due Magistrature elette dal Maggior Consiglio, una cioè di quattro Uffiziali alla, così detta, Giustizia vecchia, l'altra di quattro Provveditori alla Giustizia nuova. Alla prima appartenevano le corporazioni di tutte le arti, ad eccezione del Lanificio, e alla seconda le taverne e i magazzini del vino; e sopra esse erano giudici di appellazione due altre Magistrature elette annualmente dal Senato, una di cinque Provveditori alla Giustizia vecchia, l'altra

di cinque Sopra Provveditori alla Giustizia nuova.

GIUSTO, add. e sust.

AVER O DAR EL SO GIUSTO, Aver o Dare il suo giusto o il suo dovere o il suo pieno

Dare il suo maggiore, valo Dare quanto si può a favore o disfavore di uno. DIRLA GIUSTA, V. DIR.

MONEA GIUSTA, V. MONÈA.

TOCAR EL SO GIUSTO, Toccare una risciacquala o un lavacapo o una rammancina. Ovv. Toccar un rivellino o un rovescio o carico di legnate o di bastonate. GIUSTO, Avv. Giusto giusto; Giustamente; Appunto; Per l'appunto; Appuntino; A lingua; Propriamente ; Si ; Così è; Va

bene.

GIUSTO PER QUESTO, OVV. GIUSTO PERTANTo, Appunto per questo; Anzi per questo; Per ciò stesso.

GIUSTO PULITO, Opportunamente; Più a punto o a tempo che l'arrosto.

GO GIUSTO DA CARO, N'ho appunto pia

oere.

LA XE GIUSTO cussì, La cosa è giusto giusto così.

L'È GIUSTO QUEL CHE CERCA L'ORBO, Tu m'inviti al mio giuoco; Oh qua ti voleva.

MIRAR GIUSTO, Accertare il colpo; Aggiustare il colpo al bersaglio; Aggiustare o Porre o Prendere la mira.

O GIUSTO, O zucche, Usato a maniera di maraviglia o di negazione. GLANDARIZZO, 8. m. chiamavasi da' Veneti antichi l'imposta che doveva pagare chiunque otteneva dal Doge la facoltà di far pascolare i porci nelle selve di pubblica ragione. Vocabolo probabilmente corrotto dal barbarico Glandaticum mentovato dal Du Cange e defiuito Quod pensitatur pro facultate porcos immittendi in silvam el glande pascendi. GLANDOLE, V. DragoncÈi.

GLOBOLARSE, v. Aggrumarsi; Riunirsi; Concorrere, e dicesi del sangue. GLOGLÒ, Glo glo, Voce di niun significato esprimente solo il romore che fa un fluido nell' uscire dalla strettura del collo d'un fiasco Scrocchetto, chiamasi quel suono che si fa in gola dopo aver assaggiato vino che piaccia Gorgogliare, dicesi il suono che si fa nella gorga gargarizzandosi. GLORIA, 8. f.

ANDAR IN GLORIA, detto fig. Andare in broda di succiole; Andare in gloria, Aver somma compiacenza.

DIO L'ABIA IN GLORIA, V. DIO.

ME SARÀ DE GLORIA EL PODERLA SERVIR, Mi sarà di onore o di fortuna o di compiacenza il poterla servire, Espressione di complimento.

OGNI SALMO FINISSE IN GLORIA, V. SALMO. GLORIOSO, add.

OMO MATO E GLORIOSO, Glorioso, dicesi anche per Pieno di vanto, vanaglorioso, ambizioso, borioso.

GLOSA, s. f. Glosa o Chiosa.

FAR LA GLOSA, Far comento o un comento, nel sign. di Fare osservazioni o spiegazioni critiche a che che sia, Censurare; Criticare.

GNACARA, s. f. Nacchera o Nacchero, Strumento di percussione notissimo.

Castagnette, chiamasi Altro strumento di percussione composto di due piccioli pezzi di legno concavi, fatti a forma di noce, che si tengono nella mano un contro l'altro e che si battono in cadenza.

GNACARA MUSO D'ORO! Espressione fam. scherzevole di maraviglia, cui corrispondono Pape; Capperi; Zucche fritte o simili.

GNACHE-STAR TRA GNACHE E PACHE, Detto furbesco fain. Star sulle due acque; Stare tra 'l si e'l no, Star sospeso tra l'una e l'altra parte; Ondeggiare; Non saper che si fare o che si dire: Stare in ponte. GNAGA, diciam noi per agg. e per beffa ad ogni persona, che abbia un metallo di voce imperfetto ed ingrato, cioè nella Donna la voce stridula o strangulata e nell'Uomo la chioccia, com'è quella della cornacchia o della gallina chioccia; e tali sono ordinariamente le voci de' gibbosi. Con questi tuoni contraffatti di voce parlano fra noi le persone mascherate, per non essere conosciuto. Quindi per la frase da noi usata, AVÈR UNA OSE DA GNAGA, diremmo, s'è femmina, Aver una voce di strigolo o di gutto scorticato; e s'è uomo, Avere una vociaccia o voce di cornacchia o una voce di chioccia o di donna. Dal fin qui detto conchiude l'Autore, che la voce Gnaga dorivi dalla radicale GAO imitativa del Gatto; e che per la frase PARLAR DA GNAGA, possa dirsi Gnaulare. Una maschera donna gnaulava come gallo scorticalo etc. GNAGNA, Voce fanciullesca o detta talora per vezzi, che valo Amta, cioè Zia. GNAGNAO, add. Voce quasi disusata, Agg. ad Uomo e vale Sciocco; Stolido; Scimunito.

GNAGNARA, s. f. Voce fam. Febbricciuola; Febbricella; Febbruzza.

Ancora per Zinghinaia, Abituale indisposizione di Chi non è sempre malato ma non è mai ben sano.

AVER LA GNAGNARA, Aver la paturnia, la luna, una melanconia rabbiosa, un lasciami stare. GNAGNARETA, dim. di GNAGNARA, V. GNANCA, avv. Nè meno; Nè pure; Nè anche; Nè tampoco.

GNANCA PER QUESTO, Maniera avv. Nondimeno; Nondimanco; Nientedimeno.

GNANCA UN TANTIN, Nè mica; Nè lampoco una briciola.

GNANCA PER INSONIO, Nemmen per so

gno.

GNANCA PER QUANTO, A nessun modo; A nessun patto; Affatto affatto; A nessun prezzo. Al che per cosa del mondo io non saprei durare.

No GHE NE GNANCA DUBITO, Non ne dubilo punto.

NO GO GNANCA PENSA, Non ci ho manco pensato; Non ci ho nemmeno pensato.

NOL STA GNANCA TANTO MAL, Non ista granfulto male.

XELO GNANCA BIANCO? XELO GNANCA BELo? Vè quanto bianco; Vè quanto bello. GNANCÒRA, avv. Non per anco; Non ancora; Non per ancora.

GNANCORA L'È VEGNUO, Non è per ancora venuto; Non è per anco venuto. GNAO, s. m. Gnao e Gnau e Miao, Voce del Gatto. V. SGNAOLAR.

GNAO, è anche voce fanciullesca e dicesi per Gatto, Micio; Micino; Gallino. GNAOLAR, V. SGNAOLAR.

GNASA, Voce antiq. Percossa; Bussa, V. BOTA.

GNASE DE CAO (e potrebbesi anche dire GNASE DE CIMA, come si dice ARTICHIOCO DE CIMA) vuol dire metaf. Bastonate maiuscole, grandi, che pelan l'orso. GNATO, add. Voce fam. Gnatone; Ignatone, vale Allocco, Balordo.

FAR DA GNATO, Far il fagnone; Far le maschere o le forche, il nescio, il galtone, la galtamorta o l'indiano.

FAR DA GNATO co una zovene, Fare il ca

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]

GNENTE, s. m. Niente; Nulla ; Punto ; Cica, Nessuna cosa,

GNENTE AFATO, Nè punto nè poco. GNENTE DE MANco, Nientedimeno; Nienle di manco; Nientemeno.

GNENTE, dicesi ancora per No.

GNENTE FU E GNENTE SIA, Come se nulla fosse avvenuto.

NO SAVER GNENte de gnente, Non saper punto punto; Non ne saper mica.

UN BEL DA GNENTE NOVO, Un bel nulla; Una ghiarabaldana; Uno zero ; Un niente.

PER GNENTE NO SE GA GNENTE, Non si può pigliar pesci senza immollarsi; Non c'è carne senz'osso Avere o Volere la pesca monda o l'uovo mondo, è il suo contrario: cioè L'utile senza fatica.

EH GNENTE, ME FA MAL UNA SCARPA, Eh niente, mi duole una scarpa, Modo di rispondere quando non si vuol dire una

cosa.

GNENTISSIMO, Nientissimo; Niente affatto.

Scomuzzolo, Voce usata da' Maestri, quando vogliono significare che i fanciulli non hanno detto straccio della loro lezione.

*GNICH-TRA EL GNICH E'L GNACH, Lo stesBo che TRA GNache e pache. V. GNACHE. GNIGNOLAR, v. Friggere, detto fig. È un certo raminaricarsi che fanno i fanciulli, desiderando che che sia o sentendosi malc.

GNISSUN, Detto in vece di NessÙN, V. GNOCHÈTO, 8. m. Bernoccolello; Cornetto, Piccola enfiatura di percossa.

TUTO GNOCHETI, Pieno o zeppo di bernoccoli; Tullo bernoccoluto.

GNOCHETO, detto per Agg. a persona, è dimin. di GNOCO. V. GNOCO e COGIONCÈLO. GNOCO, 8. in. Gnocco, Specie di pastume o vivanda grossolana di figura rotonda. V. MACARONI E STRANGOLAPRETI.

UN GNOCO IN TE LA TESTA, Bernoccolo o Bernoccio e Corno: cioè Enfiato che fa la percossa. Dicesi anche Bitorzo e Bitorzolo. PERI GNOCHI O assolut. GNOCHI, Gnocco di autunno, Specie di Pera.

GNOCO, detto per Agg. ad uomo, Gnocco; Ignocco; Balordo; Sempliciotto; Merlotto; Più grosso che l'ucqua de'maccheroni.

Gnochi in t'i peti, Grumi, Il quagliamento del latte nelle poppe. GNOCOLÀR, V. VENERE GNOCOLAR. GNOGNO, Voce fam. detta per vezzo in vece di Macedonio ad un fanciullo di questo

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

BONA GNUCA, detto anche per ironia, Cervello tondo, vano, bucato; Tesla busa; Canna vana; Cervellone. GO, s. f. T. de'Pesc. Cobio e Brocciolo, Pesce di mare e di laguna, triviale, notissimo, del genere Gobius, detto da Linn. Gobius niger. Trovasi abbondante anche nelle nostre lagune; I pescatori dell'Istria gli dicono GOATO.

GO DE BRENTA, T. de' Pesc. detto anche TESTON, che italianamente chiamasi Ghiozzo o Cobio d'acqua dolce. È questo il Cot

tus Gobio di Linneo; pesce notissimo, di capo assai grosso, ond'è detto TESTÒN, abbondante ne' fiumi e commestibile. GOATA, 8. f. La femmina del Cobio, Così chiamasi da' Pescatori quand' essa gelta l'uova.

GOBA, s. f. Gobba e Gobbo o Serigno, Quel rilevato che hanno in sulla schiena i Cammelli e gli uomini gobbi.

GOBA DEI ALBORI, Torliglione, La parte torta degli alberi o simili.

MURO FATO A GOBE, Muro a bozze. V. Go

GNA.

GOBA EE LE TOLE, Bilorzo o Bitorzolo, Rialto che talora scappa sulla superficie naturale delle cose.

GOBATO, 8. m. T. de' Pesc. Reinetla, Reina piccola. V. RAINA.

GOBO, add. Gobbo; Gibboso; Gobbulo Serignuto o Delfino, si dice di chi ha la schiena in arco Curvo o Ricurvo e Arcato, Chi piega verso terra.

GOBO DAVANTI E DA DRIO, Bisgobbo. UN BUZARETO DE GOBO, Un certo forasiepe, un tal gobbuzzo, ardito, impronto e pur tutta malizia.

ANDAR ZO GOBO, Andar col capo fra le gambe; Andar rieurvo, o arcato: che dicesi anche Aggobbire.

DEVENTAR GOBO, V. INGOBARSE.

VEGNIR VIA GOBO, Venire colle mani piene, Venire carico Venire a capo chino o a capo basso, vale Mortificato.

[ocr errors]

CHI VE DISE GOBO? Locuz. fam. Chi vi dileggia o v'accusa o vi rimprovera ? È vale Voi vi lagnate a torto.

PAGAR EL GOBO, O PAGAR LA BALA, Locuz. carcerali che valgono Pagar la mancia o Pagar l'entrata. Quando un arrestato entra nuovo in carcere, dee, secondo l'uso, dar una specie di mancia agli altri che ivi si trovano, la quale per lo più consiste in una bevuta.

ZOGAR AL GOBO, V. ZOGAR. GODEGAR, v. T. Agr. Imporrare o Impor rire, si dice del Mandar fuori gli alberi o legnami alcune piccole nascenze con muffa.

GÒDER, v. Godere. V. GALDER.

GODER EL PAPATO, Godere il papalo, modo basso, Starsi con ogni comodo INTANTO GODI, CHE STENTAR NO MANCA MAI, Un buon boccone e ceno guai. Prov. cho si dice di Chi per un piccolo bene presonte non cura un gran male futuro.

GODER L'AMICO O GODER ALEGRAMENTE, Godere, Darsi buon tempo, Gozzovigliare; Trionfare; Far tempone; Pasteggiare, Pigliar diletto mangiando in brigata e in allegria Stravizzare o Straviziare, Mangiar e bere più del consueto e por puro piacere ; Sgavazzare, Pigliar diletto.

GODER UN BEL QUADRO O UN BEL COLPO, O UNA SENA O UNA COMEDIA, Godere o Aver goduto un bel lazzo; Essersi trovato a un bel luzzo, per dire Un bel caso.

COSSA DA GODER, Godereccio o Godevole.
GODER UNA PERSONA O UNA COUSA, Givire

d'una persona, o d'una cosa, vale Possederla, Goderne.

ME GODO ASSAE, Io ne son lielo assai; Me ne gode l'animo al maggior segno.

No XE 300 CHE QUEL CHE SE GODE, Soltanto dir posso ch'è mio quanto quello ch'io godo e do per Dio.

LA ROBA NO XE DE CHI LA FA MA DE CHI LA GODE, V. ROBA.

TORNAR A GODER, Rigodere.

EL SE LA FA E EL SE LA GODE DA SO POSTA, V. in FAR.

CODI, 8. m. Godimento, Diletto, gaudio. Giolito dicesi al Godimento che si prende nella quiete dopo molta fatica.

CHE GODI! Che gusto! Che piacere che io provo! Oh qual contento! Che godula \ GODIBILE, add. Godibile e Godevole.

OMO GODIBILE, Uom faceto, allegro; Buon compagnone. GOFARIA, 8. f. Gofferia; Goffezza; Goffuggine, Scimunitaggine, e dicesi anche Degli atti o parole da goffo, e delle Opere grossolane e mal fatte.

GOFO, add. FIGURA GOFA, Tozzo; Tuzzotto, Troppo grosso e largo in proporzion dell'altezza. V. FOFANO.

GOFO, a. m. T. de' Pesc. Pesce di mare buonissimo a mangiare, che pare nou indigeno del nostro mare, e che si pesca per to più in Levante, ed anche nella Dalmazia. Il suo colore è bigio, ed ha la pelle un poco sagrinata con minutissime macchiette ros

sastre.

GOGNA, s. f. Voce fam. STO ABITO ME FA DE LE GOGNE, Quest'abito o Questa veste mi fa delle grinze o delle crespe o dei rialli o de' rilevati.

GOGNE DEL MURO, Bozze, Specie d'enfiature, che fanno talvolta rilevar l'intonaco della muraglia. Muro fatto a bozze. GOGO, add. Voce disusata, e vale Melensu; Tardo; Ser agio: dicesi all'uomo. GOI. Voce di gergo degli Ebrei, che vale Cristiano ed è usata famil. ne'seguenti riboboli.

AVER IN CULO EL GOI, Aver in cupola o nelle code chi che sia; Aver chi che sia in quell' ultimo servizio: Aver tulli dentro un succhetto In altro senso, Aver la pasqua in domenica; Nuotar nel lurdo o nelle lasagne, Star sul gras80.

EL SE LA COMPONE DA SO POSTA E EL GA IN CULO EL GO1, Si crogiola in sè stesso e hu 'n cul Virgilio, che doble ed ignorunza il tengon saldo.

COGIONÁR EL GO1, Minchionar la fiera o la matlea, Scherzare.

MINCHIONAR EL GOI CO L'IPOCRISIA, Dar il lustro a' marmi co'ginocchi, tenendo gli occhi in molle e il collo a vile, e le nocca col petto sempre in lite.

GOI O GOGIO? Ho io? prima persona del presente nel Verbo Avere, detto in modo interrogativo GOI LA PREVE? Ho io fur

se la febbre? GOLA, s. f. Gola; Gorgozzule; Gargozza

« IndietroContinua »