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AMALAIZZO AMALATA

add. Ammalaticcio; Mala

liccio; Ammalaluccio; Ammalazzato; che diceri anche Nalèo; Malescio; Cagionevole; Cagionoso; Infermiccio; Valetudinario.

Malnaturalo; Nalcubato; Tristanzuolo; Sparuto; Afalo; Afatuccio ; Gracile, direbbesi di mala complessione.

AMANCAR, v. Mancare, Restare, Nou essere il dovuto numero o quantità. AMANCO, 8. m. Mancanza; Scemo, Difetto, Diminuzione, Seemamento, Il meno. AMAR, v. Amare· Trasamare, val Amare eccessivamente accesainente, Idolatrare, Amare disordinatamente. Amare, val anche per Bramare, desiderare o voler piuttosto.

No amar più, Disamare, Cessar d'amare. Chi ama Dio ama i so Santi, Chi ama me ama il mio cane, dicosí propr. per far intendere Che gli amici amano naturalmente tutte le cose che veggono esser care all'amico.

Si, quanto amo Dio, cuk te basTONO, Affe o Affededieci che li bustuno, Modo di mi

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AMARIZAR, v. Amarezzare; Quarizzare o Marezzare, Dare il marezzo.

AMARIZO 0 Maxizo, 6. m. Marezzo. A marezzo; & foggia d' onde; a onde, Ondoggiamento di color variato, a guisa d'onde di mare che s'imprime sai panni colla forza del mangano.

CogiÓn fato a marizo, Locuz. fam., detta per agg, a uomo, Bue; Buaccio; Beccone; Bizzocone; Babbaccione; Più grosso dell' acqua de maccheroni, V. Visnecazzo. AMARO. 6. m. eblainasi comunemente Upa bevanda spiritusa d'acquavite, resa amarissina coll' infusione dell' assenzio e di altre orbe di sapore amaro, che bevesi da molti tra uoi per fortificarsi lo stomaco e per aiutare la digestione.

AMANO, Voce di gergo che talora si pronunzia in forza di sust, o che significa Gergo; Parlare furbesco,

PARLAR IN AMano e Smantin 1.'amaro, V. PARLAK & SMARTİR.

e

Ingiotir amaro k sruar doler, Modo di dire figurato, che valo Soffrir male parole o insultanti, e parlare con-umillä, e con tulli i riguardi, lorchè far døvesi quando si ba torto e si viene a ragione rimproverato da uu superiore. AMARÒTICO, add. Amarognole, Che ha

dell'amaro.

Vin amarótico, V. Vin.

A MARTELÈTO, modo avv. Pien a HARTELeto, Pieno slivato, a fusone, in ciocca, a cafisso, a bizeffe.

AMASSO, s. m. Ammasso ; Avmassamento,

Mucchio.

UN AMASSO DE COGIONARIE, Un fastello fastellamento di minchionerie, di facezie, di buffonerie, di bagattelle, di errori etc. AMAZZA O AMAZzio, e MAZZA o Mazzio, add. Ammazzalo; Ucciso; Interfello.

Ammazzato è anche Voce popolare d' ingiuria o di disprezzo, tanto diretta ad una persona, come se si dicesse Maledello ; Briccone; Manigoldo; Galeone o simili, quanto ancora a Checchessia che riesca incomodo dannoso e fastidioso. Leggesi nello lettere del Magalotti, Solamente quegli ammazzali Buccheri mi sono usciti affullo di grazia. AMAZZAO, add. Andir a torlo in te l'aMAZZAO, Y. in Ton.

AMAZZAR, v. V. Mazzir. AMBASSADA, 6. f. V. IMBASSADA, AMBASSADOR, 8. M. V. IMBASSADÒR. AMBIGÙ, 8. m. Parola francese ch'è anche qui in uso, e vale Pasto o Merenda a guisa di cena, il cui servito è insieme di carni e frutta.

Ambigù. El xe un ambigÙ, dicesi talora scherzevolmente per allusione al carattere d'una persona, ed è un accorciato di ambiguo, oppure detto metafor. per l'AMBIGÙ, nel sign. di Non ben definibile o conosciuto; e intendesi, Nè buono nè cattivo, No amabile nò disprezzabile': una cosa di mezzo. Direbbesi altrimenti EL XE UN OMO CUSRÌ K CUSSÌ, TRA GNACHE E PACHE. AMBIZIOSETO, add. Ambiziosello. AMBIZAR, v. T. del Lotto, Giuocar per ambo; e dicesi Quando tre o più numeri giuocati per terno, si giuocano anche per ambo.

AMBO, 8. in. Ambo, che nel plur. dicesi An bi. Due numeri giuocati al lotto.

ZOGAR PER AMBO, V. AmbiZÁR. Un bel ambo, Un bell' ambo, Appropriatissima maniera metaf. tr ́ ́la da'due numneri uniti che si giuocano per Ambo al pubblico lotto, e che dicesi per aliusione o motteggio di due persone amiche od ́interessate, che sieno sempre insieme ovv. che abbiano lo stesso modo di pensare. Lo stesso dicasi di due Coniugi del pari stravagauti o pazzericei.

AMBRA, 8. f. Ambra, Sostanza bituminosa concreta, di colore per lo più giallo, quale, confricandola con un panno, ha l'attività di attrarre la paglia.

Ambra

Cossa cihara come l'ambra, Cosa chiara specchiata, Evidentissiına. V. Chiaro. AMBRACAN, 8. m. Voce disusata, cane, Ambra odorifera cho sembra esser lo stesso cho Anibra grigia.

AMBRO, 8. m. Chiamasi da’Pescatori di Valle una specie di Amo, che non ha barbetta come gli anni ordinarii, ma la punta rivoltata dolla seguente figura) con cui si pesca a lenza V. TOGNA. AMBROSINA, V. MANDOLA.

AMBROSIO, Ambrogio e Ambrosio, Nome proprio di uomo.

AMBULISE. V. Ochto dr S. Logza, AMBUÒRO, ■. m. Arcanna, Specin di terra rossa, della qualo i falegnami costruttori di barche si servono per tignere i cordoni, con cui segnano il loro legno che hanno a segare. AMEN-DORMIR FIN AMEN, Dormire assai, lungo tempo; Dormire fino all' alba de' lafuni, cioù sino al mezzodi. V. Dormır. A MENADÈO, modo avv. A menudito o su per le dilu, valo Per l'appunto, benissino.

SAVER O FAR UNA COSSA ▲ MRNADEO, Sapere, Fure, Conoscere, e simili a memadito o su per le dita ò per la punla delle dita, valgono Benissimo, Per l'appunto. AMIA, 8. f. (dal lat. Amila) Zia, Sorella del padre o della madre.

Chiamasi Amta (Zia) generalmente dalle fanciulle qualunque educatrice, ma specialmente le Monache. E perciò alcuni per ischerno chiamano STOR'AMIA qualche ragazza di bassa mano nel sign. di PissÒTA (Pisciacchera), il quale scherno cuoce molto a questo fanciulle.

AMICIZIA, 8. f. Amicizia,

FAR AMICIZIA, Inumistarsi; Amicarsi; Strignere amicizia.

FAR DE LE AMICIZIE O MOLTE AMICIZIE A UNO, Amorevoleggiare uno, Fargli atti ainorevoli per contrassoguo d'affetto.

Pati chiari, amicizia Longa, V. PATO. DESTACARSE UN TANTIN A LA VOLTA DA UN' Amicizia, Discucire l'amistà, Modo fig. che vale Distaccarsi a poco a poco dall'amicizia. V. MESTÀ.

AMICIZIETA, 8. f. Piccola amicizia,

cizia di poco conto.

AMIGAZZO, 8. m. V. AMIGÓN.

Ami

AMIGHETO, 8. in. Piccolo amico; Amico da poco; Amico di cappello. AMIGO, 8. m. Anico.

AMIGO DE CAPÈLO, Amico e quarti, Amico sospetto.

AMICO INTIMO, Amico strello o intrinseco; Fratello giurato. Di amore e di fede incollali e confilli.

Amico per interesse, Amico da bonaccia, cioè Amico in buona ventura.

no

Amici come cani e gati, V. in CAN. Esser amigo de qualcùn, Dirsi con alcu- ESSERGHE AMICISSIMO, Esscre perduto d'alcuno; Non veder più avanti, nè più qua nè più là; Non vedere alcuno a mezzo, civé Volergli il meglio del mondo.

FARSE AMIGO DE qualcùn, Amicursi; Guadugnar uno.

Ghe vol dei amici, Chi non ha amici fa gran fortuna, Prov. chiarissimo.

non

I AMICI SE CONOSCE ▲I BISOGNI, Calamità, scuopre amistà.

Į VERI AMICI XE Pоchi, Chi vuole amici ussai ne provi pochi, cioè Nel provarli molti

mancano.

A L'AMIGO CURIGHE EL PIGO etc. V. P

SEGO.

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AMISTA, V. MEsti.

ÀMITO, ■. m. Andido, Materia spremuta da grano o da barba di gichero, che serve per dar la salda alla biancheria.

DAR L'ÀMITO, Inamidare; Dar l'amido; Saldare; Dar la salda: dicesi della biancheria.

AMITO, 8. m. Ammitto, Quel pannolino con due nastri da legare, che si inette in capo il Sacerdote quando si para. AMNISTIA, add. Graziato dell' amnistia. Nell'uso però i Tribunali dicono Amnistiato. AMO, 8. m. Amo, Uncino d'acciaio notissimo, che serve per pigliare i pesci. V. ToGNA O TRESIOLA Spaderno chiamansı Tre ami cho con alcune funicelle si legano ad uso di pesca. V. AMBRO.

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CHIAPAN UN CO L'Amo, detto figur. È lo stesso che CHIAPÀR PER LA GOLA, V. CHIAPAK.

AMOBIGLIAR, v. V. MOBIGLIAR. AMOLÈR, 8. m. Susino, Albero che produce le susino. V. AMOLO.

AMOLÌO, add. Ammollito e Mollito. AMOLİR, v. Ammollire o Mollire ; Rammollare ↑ Rammollire, Far molle.

Ammollire, detto fig. valo Addolcire, Intenerire.

AHOLIR EL CORPO, Ammollire; Ammorbidare; Ammorbidire, Sciogliere il ventre.

AMOLIR UNA COMPOSIZION, Locuz. degli Speziali, Mulassare, cioè Intridere gl'ingredienti per renderli più morbidi, più pástosi e appiccaticci.

ÀMOLO, 8. m. Susina. Frutto notissimo dell'albero Susivo.

AMOLO AQUARÒLO, Susina acquaiuola, Frutto primaticcio.

AMOLO DE FRANZA. Mirabella; Susina di Provenza.

AMOLO SALVADEGo, Prugnola, Frutto più piccolo degli altri. V. MAROBOLAN.

AMOL, Bi dice metaf. in sign. di Busse; Bastonale; Percosse DESPENSAR AMOLJ, Sciorinare o Appiccar pesche, o più espressivamente, pesche senza nocciolo o pesche di sanla ragione.

GNENTE CHE AMOLI ! (Maniera amınirativa di reticenza) ovv. CHE AMOLI che l'ha su ! Le frutta di Frale Alberico! Furono pesche o susine.

AMOLI! Modo pure amunir. Bagallelle! Zucche frille! Questo è ben altro che giuggiole!

AMONIZIÒN, 8. f. V. COREZIÓN.

ASCOLTA LE AMONIZIÓN, Se l'è detto, tu hai meno il naso, ponviti la mano: cioè Non farti beffe degli avvertimenti, anche nelle piccole cose o inverisinili. AMONTAR, v. Rilevare; Sommare dicesi de' numeri d' una somma. AMÒR, s, m. Amore, Sentimento di tenerezza e benevolenza.

Amore, preso in mala parte, significa Desiderio libidinoso, che direbbesi anche Amor carnate o Amoraccio AMOR INTERESSÅ, Amor di turlo, Che ama solo per utile Amorazzo, fu detto all'Amore contadinesco. Amore, dicesi per Cura, attenzione Aver o Non aver amore alla roba. AMOR, dicesi per Gusto, Sapore - BRODO CHE NO GA AMÒR NÈ SAÒR. V. Saòr. AMOR DE PRADEI, V. FRADÈLO.

ÂMÒR PA AMÒR E CRUDELTÀ CONSUMA AMÒR, Amore è il vero prezzo con che si compra amore; Amore non si compra në si vende, ma in premio dell' amore amor si rende : Dall' amore nasce l'amore. Il mele si fu leccare perch'esso è dolce.

Far l'amòr, Far all'amore 。 l'amore, Far da innamorato.

FAR L'AMOR CO LE OCHILE, Fare agli occhi. V. MAGNAR COI OCHI in MAGNAR.

FAR L'AMOR A QUALCOSSA, Uccellare ad alcuna cosa, vale Desiderarla con avidità.

L'AMOR FA FAR DE TUTO, Amor regge il suo regno senza spada; Amor regge senza legge; Alla forza d'amore soggiace ogni valore; e valgono che Tutto cede all'amore.

[ AnÔN XE OR BU, Affezione accecu ragione -- Ogni disuguaglianza amore agyuaglia, cioè L'amore non fa differenza di gradi.

L'AMOR PASSA EL GUANTO, L'amore o L'amicizia passa il guanto: cioè Tra veri amici non sono necessarie le apparenze.

Do amori no i SE POL AVER, Chi due bocche bacia, l'una convien che gli puta; Nou si può aver veraco affetto per due persone.

NE AMOR NE TOSSE NË PANZA NR ROGNA NO SE POL SCONDER, Amor, tossa, gravidanza, rogna, fummo e argento non si pon celar-gran lempo: cioè Sono cose che facilmente si conoscono.

ANDAR IN AMOR, Andar in amore o in culdo: Essere Venire in caldo: dicesi degli Animali Parlando di Piante, Essere in succhio o in sugo, Quando le piante coininciano a muovere generando le foglie e i fiori. OMO SENZA AMÒK, Disamorato, Che non conosce amor nè benevolenza.

Perder l'amòr, Disaffezionarsi. Pan amòn, posto avverb. Per umorc, e vale A causa, A cagione.

L'AMOR CHE XE ANDA IN T'I CALCAGNI, V. CALCAGNO.

Far l'anÙR COME I GATI, Far ull' amore come fanno i gatti, civè Gridare, conten

dere, bisticciare fra gl' innamorati e mostrar di odiarsi

O PER AMOR O PER FORZA, O colle buone o colla violenza, così dev'essere. AMOREDÈI, Latinismo, che si spiega Per amor di Dio - L'HO BUO AMOREDEL, L'ho avuto gratuitamente, a grato, per grazia, AMOREVOLE, add. Amorevole, cioè Benevolo, corteso.

AMOREVOLE DE CASA, Affezionato in forza di sust. vale Amico di famiglia. Esser di casa come la granata.

A L'amorevole, All' amorevole, con amorevolezza, In amicizia, senza complimenti. AMORFA,. f. Amorfa fruticosa. Frutice detto da' Sistematici Amorphu fruticosa. È nativo della Carolina, e ve n'ha anche nel nostro pubblico giardino a Castello. AMORİN, 8. m. Amorino; Amorello, Amor leggero UN AMORIN, Un Cupidino, Statuetta di Cupido.

AMORİNI, 8. m. Amorino a Amorino ďBgillo o Amoretto, Pianta erbacea detta dai Sistem. Reseda odoruta, che si coltiva anche fra noi pel grato odore, come di perca, che trainaudano i suoi fiorellini.

AMORINI O BEL AMORINI, diciamo per vezzo e tenerezza a Fauciulletti avvenenti.

E parlando per motteggio di qualche Giovane di prima lanugine, che stia sull'attillatura e voglia fare il grazioso ad ogn' uscio, diciamo El xe un amorin o El fa l'aMORIN e s'intende Zerbino; Damsrino; Fagheggino; Ganimede; Profumino; Cicssbeo ec.

AMOROSISSIMO, add. Amorosissimo

Madre carnalissima de' figliuoli, vale ▲morosissima.

AMOROSO, add. Amoroso, Pien d'amore, Amorevole.

Amatorio, direbbesi nel senso di passiobe disonesta.

AMORTIZAZIÒN, 8. f. V. FrancxzrÓN. AMPLAMENTE, avv. ch'è spesso in bocca delle persone idiote, e vale Sinceramente; Ingenuamente; Col cuore in mano, Con animo ingenuo ed aperto.

LO DIGO AMPLAMENTE, Lo dico apertamente, ingenuamente.

AMPLIAR, v. V. Ingrandin. AMPÒ, avv. ora proprio della Lombardia nel sign. di Ancoru, ma che usavasi gia dun secoli anche nel dialetto nostro, come appare da qualche lettera di Andrea Caluno — An Pò n'ho De besogno, N' ho ancora bisogno ovv. N'ho pur bisogno: AMPOLINA, 6. f. Ampollina, Ampolletta ; Ampolluzza, Vasetto di vetro inserviente a tenervi l'acqua e 'l vino ad uso della messa. E corrottamente dicesi fmpolina e faro

LETA.

PIATELO DE Le Ampoline, Bacinella. AMPOLÒSO, add. Ampulloso, dicesi del Par

lare.

AMÙÈR, ■. m. Moerro. Stoffa di seta massiecia, e per-lo più a onde· Grossagrana, dicesi alla stoffa di seta più forte del Moerro ordinario.

AMUNANO, Già un anno; Un anno fa;
lla un anno.

Le verze de amunano, I cavoli dell' altro
anno, Maniera metaf. di notteggio, che si
dice verso colui che rammemora cose tras-
andate e di data lontana; ed è quanto dire
Cose rancide, viele, stantie, come sarebbe-
ro i cavoli dell'anno avanti.
AMUTINARSE, V. V. SOLEVARSE.
ANA, s. f. Anna, Nome proprio di femmina.
DON' ANA SPASSIza, V. Don' Ana.
ANALISI, 8. f. Voce che usasi fra noi sem-
pre fig. e ne' seguenti modi.

IN ULTIMA ANALISI, All' ultimo o All'ultimo
degli ultimi o Da ultimo o In ultimo, valgo-
no per Ultimamente, Alla fine, Finalmen-
to; e anche per In istrello senso.

Far un'analisi, Analizzare o Far l'analisi; detto per traslato, vale Esaminare diligentemente un discorso, una proposizione, etc.

ANALIZAR, v. ANALISI. ANANAS, 8. m. Ananas o Ananasso, Frutto che nasce da una pianta di questo nome, indigena de' paesi caldi e detta da'Sistem. Bromelia Ananas. Se ne conoscono tre varietà, coltivate anche fra noi col mezzo delle stufe. Il frutto, che somiglia ad una melagrana, è di gratissimo odore e di squisito sapore, o si vede talvolta in vendita nella nostra Città, ma a carissimo prezzo. ANANZI, avverbio ant. V. AVANTI. ANARA, 8. f. Anitra o Anatra ed Anetra, Uccello acquatico ma domestico, notissimo, detto da' Sistem. Anas Boscas varietas domestica. Alcuni dicono anche ARANA.

ANARA SALVADEGA, Anatra selvatica o
Germano minore (V. MAZORIN) Appartiene
al genere dei Germani, e dicesi da' Sistema-
tici Anas Boscas varietus fera.

Caminar de l'anara, V. Caminar.
MAGNAR L'ANARA EL PRIMO D'AGOSTO, V.
AGOSTO.

CRIAR DE L'ANARA, V. ChiÅR.

FAR L'ANARA, dicevasi a' tempi del Governo Veneto, quando i Castellani o i Nicolotti ne' loro spettacoli pubblici di ginnastica, montati un sopra l'altro a piramido, pretendevano di rappresentare ancho la figura dell' anitra.

ANARETA, 8. f. Anitrella, Anatrella, Anitraccio, Piccola anitra o giovane.

ANARETA DE PESSE, T. do' Pizzicagnoli, Chiamasi volgarmente quell'Involto di carta, in cui i pizzicagnoli di Venezia mettono il pesciatello fritto che vendono, fatto l'involto stesso quasi ad imitazione grossolana di anitrella notante.

ANARETA dicesi pure ad una certa forma di pane, forse perchè somiglia un poco alla figura di quell' animale.

ANARIN, 8. m. Anilrino, Il pulcino dell' a-
nitra.

ANA RÓTA, Agg. a Donna piccola e grassa,
Tozzotta; Tangoccia; Intozzała; Tozza.
ANAROTO, 8. m. Anitrino, Il pulcino dell'a-
nitra.

ANATA, V. ANO.

Boerio.

-

ANCA, avv. Anche; Anco; Ancora ; Allresi. ANCA SI, E che sil ANCA SI, BARONATO, CHE TE BASTONO O TE LE PUZO, E che sì, scorrellaccio, ch'io ti zombo.

ANCA SI BEN, Ancorche; Sebbene; Comechè, Congiunzione contrariante ANCA SI BEN CHE NO GO VOGIA, Ancorché io non sia di buona voglia. ANCHIÒ, V. INCHIò.

ANCIN, 8. m. Uncino; Oncino; Appiccagnolo; Attaccagnolo; Rampino, Strumento di ferro per attaccarvi che che sia.

ANCÌN DA CALAFAI, Uncino da calafato, detto ancora Becco corvino, Uncinetto di ferro, col quale i calafati cavan fuori de'commenti la stoppa vecchia.

ANCIN DA BESTIE, Randello, Quel pezzo di legno piegato in arco, che serve per istrignere e fermare le some al corpo de' giumenti, come pure le carrate di legne, di fie

no etc.

ANCÌN D'UN RELOGIO DA SCARSÈLA, Pendente. Dicesi la parte del bossolo d'una mostra, a cui s'attacca la catena o il cordone. CHAPAR CO L'ANCIN, Uncicare o Uncinare; Dar d' uncino o d'uncico.

TUTI ANCINI O RAMPINI, detto metafor. Tulti appicchi o pretesti o cavillazioni. V. ExDEGOLO E RAMPIN Appiccarsi a'rasoi, vale Ricorrere per disperazione anche a cose nocive, V. TACArse sui specui, in Tacår CATAR DEL ANCINI, Pigliar l'occasione del petrosemolo, Pigliare de' pretesti vani.

-

DAR QUALCHE ANCIN DA TACARSE, Dare appicco, È favellare di maniera ad alcuno, ch'egli possa appiccarsi, cioè Pigliare speranza di dover conseguire quello ch'ei chiede Addentellato sust. dicesi di Cosa che porga occasione di produrne una simile. ANCINÀ, add. Uncinalo o Oncinato, Adunco. Auncinato, Pigliato coll' uncino. ANCINAR, v. Uncinare; Aoncinare, Pigliar coll' uucino.

ANCINÈTO, 8. m. Oncinetto; Gangherello, Fil di ferro o d'ottone, che serve per affibbiare; e dicesi anche Uncinello; Raffio. ANCIPRETE, s. m. voce bassa. Arciprete. ANCÒ, V. ANCUO.

ANCORA, 8. f. Ancora, Strumento di ferro con raffi uncinati, il quale, gettato in mare legato ad una gomona, serve per arrestare la nave e tenerla ferma. Le sue parti sono le seguenti.

GIRLANDA, Cicala dell' ancora ● Grillanda o Ghirlanda, Quel grosso anello ch'è stabilito nell'occhio dell' ancora, a cui si ormeggia la gomona - CAPON DE LA GIRLANDA, Bozza della cicala, Corda stabilita al castello di prua, di poppavia alla grua di cappone (V. BOZZár, Desbozzir, Capón) -BUSO DEL BASTON, Occhio, Quell'apertura rotonda nella parte superiore del fusto, in cui entra la cicala — Fusro, Fusto o Asta dell' ancora, dicesi al Lungo e tondo pezzo di ferro, che ha nell'occhio attaccata la cicala e nell'altra estremità le marre MARE, Marre si dicono que' due bracci dell'ancora che ad una delle estremità dell'asta fanno

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Ancoraggio, si chiama non meno la Gabella che si paga per fermarsi in porto. ANCORARSE, v. Ancorare o Ancorarsi, Fermar il vascello coll' ancora gittandola in mare, che dicesi anche Ormeggiarsi o Dar fondo.

Afforcare, Calare o gettare una seconda ancora. V. ARMIZÁR. ANCOROTO, s. m. Ancorollo, T. Mar. Piccola ancora, che serve per afforcarsi o per tonneggio.

Ancora d'ormeggio o di andrivello, Piccola ancora, che s'usa per ormeggiarsi da un luogo all'altro.

ANCRÒGIA O INCROGIA, add. Aneroia è nome usato sust. da varii autori, e suona Donna vecchia, grinzosa e deforme. Ma nel sentimento vernacolo, detto per agg. a persona, valo Cagionevole; Cagionoso; Tisicuzzo; Tristanzuolo; Concafessa, cioè Che ha poca sanità.

ANCUO (e anticamente Axco) che altrove si dice Axcò, e ANCUò (Voci che si hanno per sincopate dal guastato latino de' bassi tempi, Hanc hodie) Quest'oggi; Oggi; Oggidi; Oggigiorno.

In angùo o Al dì d'ancùo, Al dì d'oggi; Odiernamente; Oggi; In questo giorno ; In questi tempi; Ne' tempi presenti.

A LA MODA D'ANCùo, Al modo d'oggidi.
DE BEL ANCUO, Dentro il giorno d'oggi;
Dentro a questa giornata.

ANCUO OTO O ANCUO QUINDESE, Oggi a otto o a quindici giorni; e si esprime tanto per li passati che per li futuri.

PENSAR A L'ANCUO E NO PENSÅR AL DOMAN, Cavami d'oggi e mettimi in domuni, Nou l'infastidire per lo futuro.

ANCŮZENE, 8. m. Ancudine o Incudine, Strumento di ferro, sul quale i fabbri battono il ferro per lavorarlo- Tasso dicesi l'Tucudine grossa.

Zoco de l'ancuzene, V. Zoco.

ESSER TRA L'ANCUZENE R'L MARTELO, Essere fra l'incudine e 'l martello; Esser tra Scilla e Cariddi, fra le forche e S. Cundida, fra l'uscio e 'l muro, Aver pericoli da tutte le bande Bisogna bere o affogare; Trovarsi fra il rollo e lo stracciato, Pericolare per ogni verso - Fuggir l'acqua sotto le grondaie, vale Cercando di fuggir un pericolo incorrerne un altro.

EL XE UN ANCUZENE, detto figur, per agg.

a Persona, e vale Ostinato; Incapato; Caparbio; Duro. Egli è inflessibile nella sua ostinazione, irremovibile.

XE L'ISTESSO CHE BATER SU L'ANCUZENE, È come dar delle pugna al cielo o al muro, o come saetlare alla luna. L'insistenza verso quell' ostinato fia inutile. ANCUZENÈLA, 8. f. Bicornia o Caccianfuori, Sorta d'ancudine con corna lunghe, della quale si servono i fabbri e coloro che fanno figure o lavori di cesello. ANCUZENÈTA, 8. f. Ancudinetta, e Ancudinuzza, Piccola incudine.

ANDA, 8. f. Andare; Andamento, Guisa di portarsi, tratto, maniera.

AVER UNA BEL' ANDA, Aver un bell'andare, una bella andatura.

ANDAR DE ANDA, V. Andàr.

CONOSSER A L'ANDA, Conoscere all'andare, all' andamento.

ESSER IN ANDA DE MAGNAR, Aver aguzzato il molino, Esser nell'azione del macinare, cioè del mangiare.

DAR L'ANDA, Dar l'andata, Mettere in moto per andare.

STAR SU LANDA, Star per andare; Star sull' ali, Stare in punto di partirsi.

-

ES SER IN ANDA (che i Francesi dicono Etre en train) Essere in esercizio o in alto pratico, nell' azione del fare, ovv. Avere inclinazione o prurito o voglia o capriccio o disposizione a che che sia · ESSER IN ANDA DE CORER, de bever, DE BALAR, DE BASTONAR ec. Aver prurito, disposizione, voglia o il ticchio o simile di correre ec. ANDADURA, 8. f. Andatura, Il modo dell'andare, V. ANDA.

ANDAMENTO, 8. m. Andamento e Andaluru, L'azion dell' andare o del camminare.

BON O CATIVO ANDAMENTO, Andamento, e per lo più Andamenti in plur., e Andaturu dicesi fig. per Condotta, Modo di procedere o Azioni delle persone.

ANDAMENTO D'Un afàr, Corso o Disposizione d'un affare.

ANDANA, 8. f. T. Mar. Andana, Disposizione e collocamento delle mercanzie in una nave.

CHIASSAR L'ANDANA, Romper l'andana, Espressione mar. che significa Scomporsi per qualche accidente l'andana, o Aprir la stiva e levar una parte delle mercanzie. Il volgo dice talvolta ANDANA in vece di ANDA nel sign. di Andamento; Andare.

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A L'ANDANA, All'andata; All' andare, Al camminare A L'ANDANA EL ME PAREVA UNA DONA, All' andata parevami una donna.

EL XE IN ANDANA, vuol dire Egli prosegue cioè Seguita a camminare. ANDANTE, 8. m. Andante, T. di musica.

PASSO ANDANTE, Passo mediocre, cioè Nè affrettato ne tardo.

COSSA ANDANTE, Cosa mediocre o mez

zanu.

ANDÀR, 8. m. Andare; Andamento; Andalura, Passo, gita, cammino, Modo di camminare.

AVER UN CATIVO ANDAR, Aver una calliva andatura, Un cattivo camminare.

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SUL VOSTRO ANDAR, Fatto alla vostra foggia o maniera Sulla vostra taglia. COSSE DE STO ANDAR, Cose di questo andare, cioè Di questa fatta.

ANDAR DEL CAVALO, Andatura o Andare, Modo di camminar del cavallo e bestie simili. V. CAMINARI DEL CAVALO, in CAVALO.

A LONGO ANDAR, A lungo andare, posto avv. Col tempo, Con lunghezza di tempo. Co L'ANDAR DEL TEMPO, Col tratto del tempo, cioè col passaggio del tempo. ANDAR, v. Andare, Far cammino.

ANDAR A BARONÓN, Andar girone; Andare a zonzo. V. ANDAR A BINDON.

ANDAR A BRUOLONGO, Andar pe'suoi piedi: dicesi Delle cose che vanno secondo l'ordine della giustizia e della convenienza.

ANDAR A CA DEL DIAVOLO CALZA E VESTIO, Andare a sua posta a casa del diavolo in pianelline o in peduli o a calze solate.

ANDAR A CAGAR, Andare a sella; Andare al cesso; Andare ANDE A CAGAR, Eh va via. Modo di rispondere quando si mostra di non credere a ciò che vien detto. ANDAR A CAMIN FRANCESE, Andare per linea rella; Navigare a golfo lanciato. ANDAR ADASIO, V. ADASIO.

ANDAR A CONTRARIA, V. ANDAR CONTRO

AQUA.

ANDAR A DINDÓN O ▲ dindonÒN, Andare attorno perdendo il tempo; Andar aiato; Andar aione.

ANDAR A FARSE BUZARAR O SQUARTAR, ANdar al diavolo, in un forno, alla malora; Andar a farsi rastretlare.

ANDAR A GATOGNAO, V. GATOGNÀO.
ANDAR A LA BABALA, V. A LA BABALA.
ANDAR A LA BIRBA, V. BIRBA.
ANDAR AL DE LÀ, V. LA.
ANDAR A ORBON, V. ORBÒN.
ANDAR A PALPON, V. PALPÒN.

ANDAR A ROMA E no veder el PAPA, detto fig. Cadere il presente sull'uscio; Disegnare e non colorire; Fiorire e non granire, Modi fig. che valgono Condur un negozio bene fin quasi alla fine e guastarlo in sulla conclusione.

ANDAR A SBRINDOLÒN, V. ANDAR a dindồn.
ANDAR A SPASSO, V. SPASSO.
ANDAR A TORZIO, V. TORZIO.
ANDAR AVANTI, Precedere ; Antiandare.
ANDAR TROPO AVANTI, detto fig. Entrare o
Andar troppo innanzi, vale Avanzarsi trop-
po col discorso; Uscir de' termini ; Eccede-
rc; Andar al di là.

Andár a zirandolòn, V. ZirandolÒN.
ANDAR CO LA PANZA AVANTI, V. Panza.
ANDAR CON DIO, V. D10.

ANDAR CONTRO AQua, Rimontare il fiume— Andar contro acqua, direbbesi del Far andare la barca contro la corrente del flusso marittimo Detto in sign. fig. Andar contro acqua, vale Far che che sia contro all'uso od opinione comune, far in opposto.

ANDAR CON UNA DONA, Mescolarsi ; Giacere; Albergare.

ANDAR DA SO POSTA, Andare a sua posta; Andar da sè; Andar solo; Andar da per se, Senz' aiuto d'alcuno.

ANDAR DA STRAMANA, V. STRAMANĂ.

ANDAR DE ANDA O DE FICHETO; Andar difilato; Muoversi a furia ; Andare in caccia e in furia; Trambasciarsi, Camminar con fretta.

ANDAR DEL CORPO, Cacare; Evacuare ; Far i suoi agi.

ANDAR DE MAL, V. MAL.

ANDAR DE MALA VOGIA, V. VOGIA.
ANDAR DE PITURA, V. PITURA.

ANDAR DE TRAMBALI, V. TRAMBALI.

ANDAR DE TRASTO IN SENTINA, Sallare di trasto in sentina; Sallare o Passare di pulo in frasca, detto fig. In altro senso, Vagillare, vale essere incostante.

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ANDAR SU, V. Su.

ANDAR VIA A LA ROMANA, Partire alla romana, cioè Senza salutare. V. ARI.

ÂNDĂR VIA COI So anzoleti, Trasognare, Andar vagaudo colla mente. Andar nel mondo della Luna; Avere gli occhi a' nugoli; Porre una vigna; Vugillare, Distrarsi; Levarsi a volo; Trasvolare; Tenere, Andare o Stare sopra fantasia, Essere distratto col pensiero.

ANDAR VIA CO LA TESTA, Andar vagando colla mente; Fantasticare; Esser sopra pensiero. VAGO VIA CO LA TESTA CO FAZZO ORAZION, Nell' orare mi si sparge la menle.

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ANDAR ZO,

V. Zo.

ANDE A LE CAGUE, modo basso e scherzevole, Andale; Andale via; Andale con Dio.

A TUTO ANDAR, A lullo andare, vale Al più, A rigore.

CHI VOL VAGA E CHI NO VOL MANDA, Chi vuol ottenere una cosa, vada a chiederla o a prenderla. Non è più buon messo che sè stesso. Chi vuol vada, e chi non vuol mandi. Chi va lecca, e chi sta si secca. Chi fa per sè, fa per tre. Chi perman d'altri s'imbocca, tardi si satolla; E valgono cho Negl' interessi proprii ciascuno è più accurato degli altri.

Far andår un negozio, Dirigere, Amministrare un negozio.

Lassir andar, Trascorrere ; Trasandare; Negligere; Far vista di non vedere. LASSAR ANDAR UNA CORTELADA, Lasciar andare un colpo o simile, vale Scagliarlo.

LASSARLA ANDAR PER LE BRAGHESSE, Lasciarla andar nelle calze ; cacarsi sullo, LASSAR ANDAR O CORER L' AQUA PER EL SO MOLIN. V. AQUA.

L'È ANDA, Mori ; s'addormentò. MONEA CHE VA, Moneta che corre, o ch'è in corso, cioè Che si speude ed è ricevuta.

No che ne va e no GHE NE VIEN, Non gli appartiene, Non è cosa che debba interesBarlo: Non ci ha che fare.

NO L'ANDARA SEMPRE CUSSÌ, DISEVA QUELO CHE MENAVA EL ROSTO, Sempre non istà il mal dov'ei si posa, cioè Gli stati talor si mutano dal male al bene. Sempre non ride la moglie del ladro, A lungo andare sono scoperte le tristizie.

EVA E VA E PO TI GHE CASCHI, Tanto va la galta al lardo, ch'ella vi lascia la zampa, Chi non s'astiene dal cimentar i pericoli, vi cade.

LA GHE ANDAVA, Appartenere; Spellare; Esser di dovere, di giustizia o di convenienza.

SE NO L'È ANDÀ L'È PER ANDÅR, Chi non è in forno è in sulla pala, cioè Chi non è rovinato e fallito, è in sul rovinare.

Sor

SE LA VA LA VA, o VA co va, o SE NO LA VA BURLAVA, Se coglie colga; 0 guasto o fallo: dicesi di Cosa a ripentaglio di dubbio evento. Vassi capra zoppa, se lupo non l'inloppa; e vale Che si seguita a far nale in sin che si dà nel gastigo taccia, L'accidente. La sortaccia contro l'opinion de' medici lo fe' guarire E VA E VA E PO SF GHE CASCA, A lungo andare bisogna cadere-- VAGA CO LA SA ANDAR, Sia come si voglia; Comunque sia la faccenda. COME VALA? V. COMÒDO.

ANDAR DE FICÒN V. DE FICON.

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ANDÅR DE SPIRÒn batuo, V. SPIRÒN.
ANDAR DE MAL IN PEZO, V. MAL.
ANDAR DRIO, V. DRIO.

ANDAR A LE CAGHe, V. Caghe.
ANDIR A PATRASSO, V. PATRASSO.
ANDAR DE OCO, V. Oco.
ANDAR IN OCA, V. Oca.

ANDAR IN BORDELO, V. BORDELO.

E CHE LA VAGA! Dicesi famil. e talvolta per allusione motteggevole a couviti, gozzoviglie, feste, bagordi, vita licenziosa od altro similo, che facciasi da persone prodighe o di mezzi ristretti; e questa maniera vernacola corrisponde in qualche modo a Evviva! detto per sarcasmo cioè per derisione fatta motteggiando. Disse il nostro poeta Francesco Gritti nell' apologo EL RE

DE COPE.

E CO I S'HA FATO RADOPIAR LA PAGA, SON UN TITO, UN TRAIAN, E CHE LA VAGA!

CHE LA VAGA STA BARCA BUZARONA O BUDELONA, prorompe talora un altro, che dopo aver sofferto molte disavventure, sente l'annunzio d'una nuova sua disgrazia; ed è com'e' dicesse, Vada il mondo in carbonata, non me ne cale. ANDATA, 8. f. Andala, L'andare.

SOSPENDER, L'ANDATA, Sospender la gila o l'andata.

ANDEMO, (coll' e larga) Andiamo, Presente del verbo Andare.

ANDEMO, dicesi anche per Voce eccitatoria e corrisponde al Su via; Alto; 0) via, che valgono Presto, Finiamola, Spicciamoci,

Talvolta è voce di rimprovero che impone silenzio o moderazione, V. ANEMO. ANDIÈTO, s. m. Anditino, Piccolo andito.

ANDIÈTO DEI ZARDINI, Violtolo; Andare, Piccolo andare ne' giardini ed altrove, ben accomodato e disegnato.

ANDIO, 8. m. Andito, Stanza stretta e lunga ad uso di passare, o che unisce le case disgiunte. V. CORIDOR Androne, Andito lungo, per lo quale dall'uscio della via ci portiamo ai cortili delle case.

ANDIO DE LE STALE O DEI TEATRI, Corsia, cioù Quello spazio voto e non impacciato nel mezzo di essi.

ANDRIE, 8. m. Andrienne, Sorta d'abito femminile con coda, che ora più non s'usa. ANELO, 8. m. Anello. CASTON DE L'ANKLO, Custone, V. CASTON VERA DE L'ANELo, Gambo.

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ANELO MATRIMONIAL, Anello, Fede Dar l'anello, vale Confermare lo sposalizio, congiungendo in matrimonio.

Dar l'anelo era anche una promessa di matrimonio, che precedeva, talvolta anche di più mesi, la celebrazione effettiva di esso. Si dava o si dà l'anello per promessa, ed anche, fra le persone colte, qualche altro regalo.

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ANELI DE LA CAENA, Anelli ANELO DE PERO, Ghiera, V. VERA.

Anelo de cavei Cincinno; Anello, Piega de' capelli a forma d'anello.

FATO A ANKLI, A anelli; Inanellato, ▲ foggia d'anelli.

ZOGAR A L'ANELO, V. ZOGAR. COMPARE DE L'ANELO, V. Compare. ANELÒTO, 8. m. V. iu Scutoro. ANEMA, 8. f. Anima, Il principio della vita d'ogni creatura vivente.

Anima o Fiato, dicesi per Persona individua TANTE ANEME IN T'UNA CASA, Tanti fiati o Tante anime, civè Taute persone.

Anima si dico per la Parte interiore di molte cose, come l'Anima delle radici. ANEMA DE BOTON, Fondello o Anima. ANEMA DEL CANÒn, V. Canòn.

ANEMA DE LA COLARINA, Goletta del collare, Quel ripieno trapuntato e rinforzato con ossicini di balena, che s'involge da quella striscia di pannolino che portasi al collo. I Francesi la chiamano Porte-collet.

ANEMA DEL CORNO, Gemma del corno, La seconda scorza delle corna del castrato, della quale si fa la coppella.

ANEMA DEL FERO DA SOPRESSÀR, Anima, Grossa piastra di ferro, che scaldata rovente si metto nel ferro da dar la salda.

ANEMA DEL FOLO, Anima o Animella, Pèzzetto di pelle, che forma nel soffietto una specie di turacciolo per ricever l'aria.

ANEMA DE FOLO, detto fig. Sgherro; Sicario; Gente da scurriera; Gente da bosco e da riviera: dicesi degli Uomini presti ad ogni mal fare.

ANEMA DEL GEMO. V. GARGATO.
ANEMA DEL VIOLIN, Anima.

ANEMA BUZEVIA O ANEMA NEGRA O ANEMA FATA E DITA, Anima bigia, dicesi bassamente per ingiuria a Persona malvagia. V. ANE

META.

ANEMA SANTA E CORPO RABIÙSO, ingiuria che si suol dire a' bacchettoni stizzosi. ANDAR A L'ANEMA, Andare all' anima; Andare al cuore, a genio, a sangue.

AVER L'ANEMA VERDE O NEGRA CO UNO, Aver l'animo grosso con alcuno, Esser in collera.

AVER UN' ANEMA PICOLA O DE MERDA, Avere un animuccio, Esser un dappoco, un codardo. Recere l'anima,

BUTAR FORA L' ANEMA, Vomitare.

SENZ' ANEMA, Inanimato.

DAR L'ANEMA E 'l corpo per qUALCUN, Dar la vita, Espressiore d'affetto per alcuno. DARSE A L'ANEMA, Darsi al buono, a Dio, allo spirito, all'anima.

DIO GHE DAGA BEN A L'ANEMA SOA, Dio gli faccia pace all'anima ov' egli è, Dicesi di qualche defunto.

DO ANEME E UN CORPO SOLO, Due anime in un nocciolo, si dice di Due intrinsecissimi amici. Esser una peverada.

IN CARGO DE L'ANEMA, V. CARGO. ME DESPIASE IN TE L'ANEMA, Mi dispiace infino al cuore.

MIA MARE O MIO PARE BONʼANEMA, Mia madre o mio padre di buona memoria, cioè Defunti.

NO SE SENTE ANEMA NATA, V'è un lacere, un silenzio profondo. Non si sente un zillo NO XE RESTÀ IN CASA ANEMA NATA, Non è rimasto in casa nè can, nè gatto, Nessuno affatto NO PASSA ANEMA VIVA, Non passa anima viva, Nessuno.

OMO CHE GA DE L'ANEMA, Uomo che ha coraggio, cuore in pello, ingegno, valore. PENSAR A L'ANEMA, Acconciarsi dell' a

nima.

TORNAR L'ANEMA IN CORPO, Tornar l'ani

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