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mantenerlo in fede nel futuro; al che niente più conferisce che il dimostrarsi contento del preterito. Ben aveva (1) egli rinunziato al re Arrigo il collare, come legame d'obligazion ripugnante a quella che gli risultava dal possesso di Novara e d'altri feudi sottoposti al re Filippo, mentre fra le due corone si guerreggiava. Il duca di Guisa adunque, senza contesa, a' 16 di febraio pervenne a Reggio; andatogli incontro il duca di Ferrara con sue milizie, a cui dismontato da cavallo consegnò riverentemente il bastone del general comando. Quivi era unitamente il cardinal Carrafa, che non avea potuti smuovere i Vineziani dal cauto loro stato di mezzo. Avutosi consiglio fra i prenominati capi intorno al cominciar dell'impresa, il parer de' Francesi fu, che s'investisse la Lombardia, la quale allora mal guernita più di tutti gli stati degli Spagnuoli, non avrebbe potuto star salda al cozzo di quell'esercito continuamente rinfrescato dalla vicina Francia, e armato alle spalle dal Piemonte

(1) Lettere del duca Ottavio al cardinal di s. Angelo, del 1 di gennaio, e al re di Francia, de' 27 di gennaio 1557.

confinante, e dalle prossime terre del duca di Ferrara. Il qual duca (1) volea con poco diverso consiglio, che si prevenissero gli assalti da se antiveduti del duca Ottavio : la cui confederazione con gli Spagnuoli, benchè non discoprisse ancora la faccia, nondimeno portava quella sorte di maschere che non tolgono cognizione a' riguardanti, velando, non celando. Ma il Carrafa, tutto intento alla sicurtà di Roma, adoperò ogni suo calore affinchè s'andasse sopra il reame di Napoli, per deviare quel fiume dalle cui onde vicine la reggia pontificale stava quasi affogata. Ed a' Francesi convenne di soddisfargli per le commessioni espresse del re, che alla difesa del pontefice s'attendesse, ed alla sua volontà s'ubbidisse. Allora il duca di Ferrara sentendo allontanar l'esercito da'suoi stati, gli rimirò quasi in preda all'armi del Milanese propinquo, e del Parmigiano e della Toscana posseduti da principi di contraria fazione. Per tanto facendo conoscere al cardinale, e al duca la necessità

(1) Lettera del duca Ottavio alla moglie in Brusselles, senza giornata.

di rimaner lui e con la persona e col nervo delle sue genti alla guardia del suo, e rinovando amplissime offerte di vittuaglie, d'artiglierie, e di ciò ch'egli potesse ministrare all'impresa, diè cura del resto in suo luogo a Luigi suo figliuolo, che fu poi celebre cardinale. E cominciando a veder su l'opera ciò che prima avea sol considerato in astratto, intese quanto malagevole fosse l'abbattere un monarca sì poderoso, sì bene annodato con gl'Italiani, e che teneva il vantaggio di guerreggiare in casa sua, e remotissima dagli stati del più gagliardo nemico e quanto i suoi propri pericoli in caso di sinistri sopravanzassero le speranze in avvenimento di vittorie. Onde parevagli, che 'l mondo potesse notarlo di leggerezza per essersi avventurato sopra una barca sì mal fornita ad un pelago si mal sicuro. Deliberò ei perciò d'andare a Vinezia, e quivi argomentarsi di persuadere le ragioni de' suoi passati consigli a quel senato, la cui approvazione stimava che gli varrebbe d'autorevol difesa nel foro d'ogni giudicio non temerario. Nè faticò egli molto a riportare onorevol risposta da que' prestantissimi uomini, i

quali piegavansi di leggieri a scusare il già fatto, ch'è inrevocabile.

Il duca di Guisa fra tanto venuto a Roma, fu quivi accolto come angelo tutelare, e fini di torre lo smarrimento dal popolo, assai già rinfrancato per le moderne prosperità nel racquisto de' luoghi circonvicini. Il pontefice, il quale non ignorava che due beni principali richieggono i sudditi dalla cura del dominante, per desiderio de' quali impongono a se un dominante, ciò sono la pace, e la giustizia; apponendo egli il mancamento dell'una all' iniquità de' nemici, s'era ingegnato d'aumentarsi benivolenza con opere segnalate dell'altra. E per tanto nel concistoro a' ventitrè di gennaio (1) aveva dichiarato di voler dare una publica udienza ogni mese, con farvi trovar la cortina aperta a qualunque minuta persona: e sì, che assistessero nella medesima sala i cardinali capi di magistrati, e gli altri giudici e ministri di qualunque tribunale, acciò ch'ei potesse di presente e ricevere l'informazione de' fatti, e dar provvisione

(1) Atti Concistoriali.

a'torti: dinunziando che si comincerebbe il di 27 all'ora decimanona, secondo che avvenne, con essere ascoltate dal papa quarantacinque persone. Ma una tale instituzione, come faticosa al principe, introdotta da lui per estrinseci rispetti, dispiacevole a' nipoti, e formidabile a'ministri, fu per effetto un vistoso modello a mostra, non un fondato edificio a durabilità. Più stabilmente fu ordinata dal pontefice in quel medesimo concistoro la festa da celebrarsi per tutto il cristianesimo con ampie indulgenze della cattedra di s. Pietro in Roma, a'18 di gennaio primo giorno della sua residenza nella Chiesa romana : dichiarando che 'l faceva a confusione degli eretici, i quali negano che s. Pietro sia pur mai stato in quella città. E ciò egli confermò l'anno appresso per Bolla statuita parimente (1) in concistoro, introdottovi prima Guglielmo Sirleto allora protonotario apostolico, il quale vi lesse un discorso dove si provava con autorevoli testimonianze, e che s. Pietro avea sog

(1) A'14 di gennaio 1558, come negli Atti Concistoriali.

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