Immagini della pagina
PDF
ePub

neggiavansi in quegli anni le cause del l'inquisizione dal cardinal fra Michele Ghislieri, che fu Pio V, la cui santissima integrità non è posta in controversia di opinioni. E ad un uomo cotanto incorruttibile accrebbe Paolo in breve dipoi così grand' autorità in quel tribunale, qual non s'è data a verun altro già mai (1). Nė il processo feria solamente il cardinal Polo, ma, come dicemmo, più di esso il Morone, e fuor di loro frat'Egidio Fosca→ rario domenicano, a cui aveva esso Mo rone rinunziata la chiesa di Modona, e Tommaso Sanfelice vescovo della Cava, già commessario di Paolo III nel concilio: del quale narrammo, che per opinioni poco sicure profferite da lui negli articoli della giustificazione sostenne ingiurie quasi eretico da un altro vescovo: del che vendicatosi egli con ira sconsigliata, fu allora e privato del carico, e discacciato dal sinodo, ed in que' giorni era un de' cinque ritenuti in castello. Onde il vero è, che Paolo IV operò ben forse verso molte persone si riguardevoli con zelo poco discreto, formando processi contra di loro pu

(1) Atti Concistoriali a’14 di dicembre 1558.

blicamente sopra misfatto in cui a macchiar l'inquisito basta il titolo senza la prova, ma non già con animo calunnioso. Maggiormente che le ragioni arrecate dell'odio suo contro al Polo, chi ben esamina i fatti, non sarebbon valute a trarre in vendetta così perversa nè pur l'animo d'un inreligioso mondano, non che d'un religiosissimo papa.

1. Il quarto negozio imposto al Carrafa era procurar, che'l Peto venisse a Roma, con titolo che'l papa voleva quivi adoperarlo nel concilio, e nella riformazione. E è degno d'osservarsi, ch'ei nelle instruzioni è sempre chiamato col nome semplice di padre, e non con quello di cardinale: onde si raccoglie, esser vero ciò (1) che scrivesi, nè pur aver egli accettata ed assunta la dignità di cardinale, non che di Legato, perciò che la reina avea ritenuto il Breve che gli portava l'una e l'altra congiuntamente: e il papa lo desiderava fuor d'Inghilterra, perchè assumesse almen la persona di cardinale.

(1) Istoria d'Inghilterra manoscritta di fra Luca Wadingo, ch'è riferita nell'aggiunta dell'Ughello alla vita del cardinal Peto nel Ciaccone.

A questi affari publici non si tenne Paolo d'aggiugnere il quinto d'utilità privata. E ciò ch'è più maraviglioso con domande sì ampie e franche, quasi i suoi avessero conquistato, e non cercato di torre un reame a Filippo II. Per tanto non solo impose al Legato, che procacciasse dal re qualche nobile stato pel duca di Paliano, e questo in libero dono, non in ricompensazione di quel ducato, come sonavano i patti di cui non voleva palesare scienza: ma essendo poi morta Buona figliuola del duca Gian Galeazzo Sforza (1), e già reina di Pollonia, e ricaduta perciò al re la ducea di Bari, invio tosto il papa al Carrafa Leonardo di Cardine, comandandoli che la procurasse al fratello nella prefata maniera di libera mercede, e similmente gli procurasse un sontuoso palazzo confiscato in Napoli al principe di Salerno. Il che tutto commise, ch'egli operasse con astenersi da richiesta,

(1) Tutto ciò appare nell'instruzione data dal cardinal Carrafa al vescovo di Terracina mandato da lui a Roma, e dalla risposta allo stesso mandatagli dal duca di Paliano, e da varie lettere corse tra i due fratelli, e contenute nelle scritture de'signori Borghesi da recarsi appresso.

ma ingegnandosi che'l re di movimento suo proprio gliel offerisse. E quanto era a Paliano, cercasse di persuadere il cardinale a sua maestà, che, diroccata la fortezza (di cui era grave a Paolo la metà della spesa) convenisse lasciarlo al duca: del quale niuno più divoto, e più ossequioso possessore avrebbe potuto il re collocarvi.

Con le già dette commessioni partironsi (1) i due Legati verso la metà d'ottobre. Nè intorno alla legazion del Trivulzio è molto che dire. Il re, corrispondendo con affettuosissima riverenza a' ringraziamenti del papa, confermò l'antica sua disposizione alla pace, ove gli Spagnuoli per la fresca vittoria non fossero divenuti orgogliosi, e non si figurassero lui abbattuto o di forze, o di cuore. E fra tanto procedeva (2) con severi gastighi contra gl'innovatori di religione, i quali dalla semenza di Calvino cominciavano a pullulare con qualche maggior abbondanza, e baldanza in quel regno.

(1) Il Carrafa si partì a' 14 di ottobre, come nel Diario del maestro delle cerimonie.

(2) Lo Spondano nell'anno 1557, al num. 14.

Assai più lunga materia ci porge l'altra legazione. Giunto il cardinal Carrafa alla corte (1), le prime accoglienze furono si cortesi che parvero riverenti: le quali tanto più gonfiarono di ventosa speranza l'idropisia dell'ambiziosa sua sete. Molto desiderava il re di fermare quell'umor torbido, e dominante col zio: e però a fine di guadagnarlo, uscitogli incontro fin alla porta di Brusselles, gli offerse il più degno lato (2), e'l giorno dell'Epifania invitatolo alla cappella, andò personalmente a levarlo dal suo albergo per condurlo alla chiesa : e quella mattina il tenne a sua mensa, favore inusitato da're di Spagna e con solenni tornei ed altre sontuose feste gli diede insieme ricreazione ed onore. Nè lasciò di significarli, mediante il vescovo d' Arras, un infinito suo godimento d'essersi riconciliato col papa, e di ricevere in pegno della sua

(1) Fece l'entrata solenne in Brusselles a' 13 di dicembre, come nel Diario del maestro delle cerimonie.

(2) Tutto sta nel Diario del maestro delle cerimonie a'dì 13 di dicembre 1558, e a'6 di gennaio 1559.

« IndietroContinua »