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addusse in cagione (1) il papa, o perchè a'pontificii non era grato, ch'essi già combattendo a nome lor proprio, e liberi dai vincoli della lega si avvantaggiassero, come dissero gl'imperiali, non riuscì loro di fatto sotto la Mirandola l'entrata nei forti, e la continuazion dell'assedio. Onde stipulatasi poi la premostrata concordia per (2) due anni tra'l papa, e tra'l cardinal di Tornone a nome del re e del duca, lasciando all'imperadore la menzionata libertà di concorrervi, egli l'approvò, e si stabilì ben tosto fra'capitani cesarei dall'un lato (3), e fra'l duca e i ministri francesi dall'altro una simile sospensione. E'l papa fu (4) mediatore acciò che Cesare ricevesse di nuovo in grazia i Farnesi. I quali, come sono fragili le congiunzioni e fallaci le provvisioni

(1) Instruzione data al vescovo di Montefiascone mandato a Cesare dopo la concordia di Parma. (2) A' 25 d'aprile, come nelle scritture de' signori Borghesi.

(3) A'29 di maggio, come nelle scritture deʼsignori Borghesi.

(4) Nell' instruzione data al vescovo di Montefiascone nunzio all'imperadore, come nelle scritture de' signori Borghesi.

umane, da questo medesimo accordo, che parve allora si vantaggioso al re Arrigo, e si atto a nutrire in loro la diffidenza con la parte spagnuola, e l'unione con la francese, ebbero poi occasione di riunirsi più strettamente con gli Spagnuoli, ottenendo da essi non pure la pacifica possessione di Parma, ma la già disperata ricuperazion di Piacenza, secondo che si leggerà più di sotto.

In questo mezzo gli ambasciadori dei protestanti, (1) come iti a Trento non a fine di concordare, ma di conturbare, primieramente non si diero per appagati dell'amplissimo salvocondotto. Dipoi, avendo fatto un sermone frate Ambrogio Pelargo sopra l'Evangelio della zizzania, e dettovi, che talora convien tollerar gli eretici per non cagionar peggio, alzarono un gran romore, quasi egli avesse esortato a mancar loro di fede. Ma essendo stato il sermone publico, e non si trovando per testimonianza degli uditori fondamento nella querela, si fermarono in lagnarsi, che nel tempo della prorogazione si pre

(1) Vedi l'Adriani nel lib. ottavo, e'l Paruta nel lib. ult. della prima parte.

parassero i canoni sopra il sacramento del matrimonio, non dovendosi ciò fare senza aspettar i loro teologi, e conferirne con essi. Ben si scorgeva da' cesarei l'ingiustizia della richiesta: quando non s'era pur costumato d' attender l'intere nazioni cattoliche all' apprestamento degli articoli preceduti i quali articoli, finchè non sono profferiti, si considerano sempre come un abbozzo, e non come un'opera e in conformità di ciò erasi veduta più volte in essi non leggiera alterazione fin all' ultimo punto. Nondimeno chi è voglioso di soddisfare, non tanto mira se è ragionevole la domanda, quanto se è inflessibile chi domanda. Perciò nella corte di Cesare i ministri parlavano in mozza favella (1) col nunzio Camaiano, non osando richiedere la tardanza, ma palesandone il desiderio. E allo stesso modo procedevano ancora inverso della riformazione: alla quale avrebbon voluto che'l concilio pienamente s'applicasse, perchè non avanzasse tempo d'applicar a'dogmi; materia altrettanto odiosa, quanto l'altra grade

(1) Lettera del nunzio Camaiano al Massarello a'22 di febraio 1552.

vole a' protestanti, come a tali che nell'una sentivano condannarsi gli errori loro, nell'altra le ree usanze de' cattolici. Dipoi, secondo ch'è costume de' principi l'accusar l'azioni a loro moleste degli altrui ministri, quasi fatte per utilità privata, e non per servigio del padrone, cominciarono gl'imperiali a dire (1) che'l cardinal Crescenzio era impaziente di stare lungi da Roma, e però affrettava e non maturava gli affari del concilio: e che nella discussione usava troppo d'autorità. Ma ciò non era pur lecito di sospicare : poichè al concilio in quel tempo intervennero, oltre al cardinal Tridentino ed a' tre presidenti, settant'otto vescovi fra tutti: e di questi erano venticinque spagnuoli, otto alemanni, due sardi, quattro siciliani, ed uno unghero, i quali constituivano il numero di quaranta, tutti cesarei: degli altri trent'otto italiani ancora, la maggior parte stava allacciata a Carlo, chi per vassallaggio di famiglia, chi per soggezione di territorio e fra i minori teologi, che erano sessanta, non contandovi gli abati

(1) Lettera del nunzio Camaiano al Massarello a' 22 di febraio 1552.

e i generali de'Mendicanti, si contenevano venticinque spagnuoli, e dodici fiamminghi. Ma procedendo l'imperadore con maniere soavi, e pregando che s'aspettasse la venuta di più altri protestanti, s'inchinarono (1) il pontefice e i padri a prorogar la sessione, la qual erasi dinunziata pel decimonono di marzo (2), fin al primo di maggio: cooperando a ciò fare, che'l romore dell'armi avea mosso a partir da Trento l'elettor treverese (3), benchè sotto ombra d'infermità: il che imitarono (4) poi gli altri due con aperta dichiarazione d'esser necessitati a guardare i loro dominii, ma con promessa di ritorcome prima cessasse la gelosia.

no,

Il pontefice fra questi successi udì con gravissima indegnazione e querela fattane in concistoro (5) la violenta morte del cardinal Martinusio, non solo atroce nell'ap

(1) Nella congregazione de' 18 di marzo, come nel Diario del maestro delle cerimonie.

(2) Gli Atti di Castel s. Angelo a' 16 di febraio, ed agli 11 e a' 13 di marzo.

(3) A'16 di febraio, come nel suddetto Diario. (4) A' 21 di marzo, come nello stesso Diario. (5) A'18 di gennaio 1552, come negli Atti Concistoriali.

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