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spensione vi fosse intervenuta. Finalmente, che sarebbe più glorioso a sua santità celebrare un concilio nuovo tutto suo, che proseguirne un vecchio, in cui come l'opera così la lode in gran parte fosse d'altrui.

Or essendo si ardua la convocazione, e si ambiguo l'avvenimento del concilio, voler l'imperadore, che'l papa intendesse il parer di lui intorno ad altri compensi in mancamento di questo: maggiormente non essendo inclinati al concilio nè ancora tutti i cattolici, ad alcuni de' quali non piaceva la correzione; ed in ogni caso non potendosi maturare il frutto per molti anni, e scorgendosi alle presenti necessità insoffribile un tanto indugio. Posto ciò, benchè ogni carne fosse corrotta, nondimeno la corruzione allora vedersi maggiore che in tutti, negli ecclesiastici : il che avevano detto ne' libri loro molti dei santi, dopo la cui età non era il clero migliorato. Gran solitudine nelle chiese, gran trascuraggine ne' ministerii sacri, gran licenza in azioni secolaresche, perpetui scandali, cagione potissima al volgo di sdrucciolare nella credenza. Quindi per tan

to volersi cominciare l'emendazione. Il più forte attrattivo alla fede esser la manifesta virtù degl' insegnatori. Qui doversi dal papa applicare le prime cure del suo braccio che il clero si riducesse nell'antico splendore, nè volesse altro essere, altro apparere soldati nell'abito, cherici nei guadagni, ma nè soldati nè cherici nelle operazioni. A che l'imperadore offeriva tutto l'aiuto della sua podestà. In ultimo proponeva, che la presente debolezza degli uomini cristiani parea richiedere qualche allargamento dalle strettezze de' canoni, e principalmente in due capi desiderati fuor di misura, l'uno dal popolo, l'altro dal clero questi essere l'uso del calice nella comunione laicale, e'l matrimonio de' sacerdoti. Il primo non aver dependenza dall'integrità del corpo di Cristo in ciascuna delle specie, ma rimaner del tutto ad arbitrio della Chiesa: la quale si come potè ragionevolmente vietarlo nel concilio di Gostanza, così poi con risguardo alla diversa condizione de' tempi saggiamente potea concederlo. Nè chiedersi ciò dall'imperadore per se, ma per soddisfare alla intensa voglia degli altri. Sten

devasi appresso nel secondo punto, argomentandosi di persuader con molte ragioni la concessione delle mogli pe' sacerdoti. E finalmente narrava, che l'arcivescovo ci Salzburgh insieme con un sinodo suo d'alquanti vescovi l'avean pregato instantemente, che proibisse i due mentovati rei usi a' popoli delle sue terre patrimoniali soggetti alla loro diocesi; ma ch'egli, come esercitato fin da'primi anni in queste faccende, conosceva ciò che fosse possibile ad operare. Onde aveva significate loro le sue difficultà in uno scritto quale comunicava parimente al pontefice, volendo trattar con sua santità come ubidiente figliuolo, e cattolico imperadore. Tutte queste cose recarsi da lui al papa con sottoporle al suo giudicio: e specialmente ciò che toccava i prenominati due articoli: i quali nè volersi da se per la sua persona, nè approvarsi dal suo parere; ma solo darsi a considerare al pontefice, come altri gli aveva dati a considerare a lui.

il

Insieme con questa scrittura di Cesare ne mandò al papa il nunzio un'altra del cardinal d'Augusta, prelato di somma

autorità presso all' uno ed all'altro prinall'uno cipe in quegli affari. Egli significava di aver raccolti i seguenti consigli da varii avvertimenti d'uomini grandi e zelanti: che i due allargamenti richiesti dall' imperadore non si concedessero avanti al concilio che'l celebrarlo non s'affrettasse, non ostante gli stimoli della Francia, convenendo prima unir bene i potentati cattolici per armare il concilio con le loro presenze e forze : e massimamente volersi far ciò tra i principi di Germania in una precedente dieta, ove i protestanti vi si confortassero, ma insieme i cattolici si collegassero: altramente il concilio rimarrebbe scherno al disprezzo ed al furore degl' inimici: che non si stesse inflessibile nella sola magion di Trento per non intoppare in ostacoli sul primo passo: potersi elegger Colmar, latinamente Columbinum, terra franca nell'Alsazia, non lungi dalla Fiandra, dalla Borgogna, e dal Loreno, maggiore il doppio di Trento, circondata d'ogn' intorno da paesi cattolici, e quasi tutti austriaci, e per la prossimità del Reno, e di varie provincie fertili, copiosa di vittuaglie.

Queste scritture fecer conoscere al papa (1), che anche a lui avveniva quel che agli antecessori, cioè, d'esser prima incalzato al concilio con gli sproni di tutto'l mondo, ma quando ne stava su l'uscio, sentirsene ritenuto col freno di novelli indugi, e di novelle cautele: di che la ragione essere una tal vaghezza ideale di fare un concilio che sanasse l'insanabile, non contentandosi d'uno che ponesse termine alla flussione precipitosa, e fosse preservatore de'membri sani: e per questa medesima voglia seguirsi l'uso di coloro i quali, ardenti di curarsi dall'intollerabile ma incurabile podagra, pigliano medicamenti empirici, che o gli storpiano, o gli uccidono: imperò che similmente allora proponevansi al pontefice tali condizioni di concilio a fine d'allettarvi gli eretici, le quali avrebbono fatto il concilio mortifero agli stessi cattolici, sottoponendo a disputazione come fallibili le passate decisioni, che volea dire, confessar per fallibili ancor le future, e torre ogni sugo vitale alla Chiesa, e alla fede.

(1) Tutto appare dalla seguente instruzione data al nunzio Delfino, che sta nell'archivio Vaticano.

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