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contra l'imperadore (1), e simile attizzati i Francesi a romper la tregua in vece di confortarli alla pace, secondo le instruzioni del zio incitati i Turchi a mandare l'armata in danno degl'imperiali ; fermata una confederazione col marchese Alberto di Brandeburgo principal capo de'protestanti fraudato e'l re di Francia, e'l papa nelle paghe dell'esercito: patteggiato di Paliano senza notizia del zio : fatti morire il Nanni, e lo Spina per le narrate calunnie. E fuor di ciò gli si apponevano altri varii omicidii commessi o per sua, o per altrui mano, e prima, e dopo il cardinalato. Ma ei fu sempre costante in negare il tutto: nè mai si venne a dargli tormento (2), o acciò che tollerandolo esso per avventura, come prenunciava la gagliardia del suo animo, non frangesse le ragioni del fisco, e si sottraesse ad ogni gastigo, o vero perciò che alcuni cardi

(1) I seguenti misfatti opposti al cardinale, e 'l compendio delle prove stanno per lo più in un sommario fattone allora dal fisco, e contenuto fra le scritture de' signori Borghesi.

(2) Lettera dell' Amulio al senato del 1 di febraio 1561.

nali misero avanti, che alla dignità di quell'ordine non conveniva una tal sorte di trattazione. E l'ambasciador vineziano, al quale il papa avea ragionato più volte sopra le colpe de' Carrafi, e ch'empiè molte sue lettere scritte al senato di tal negozio, per cui stavano allora sospesi gli animi d'ogni persona, conchiuse in una di esse che le imputazioni date al cardinale erano ben comunemente riputate il più di loro per vere; ma non per sufficientemente provate, e che i ministri criminali aveano imbarcato il pontefice oltre a'segni dove arrivasse la giustificazione delle scritture. La causa durò fin a’tre di marzo (1): nel qual giorno il papa tenne concistoro, e vi fe riferire la contenenza del processo, spendendosi in quel tristo ufficio lo spazio d'ott'ore, si che non terminossi avanti alle due della notte. Intorno alle opposizioni della lega con Francia, il cardinal di Ferrara, come ben informato, parlò a discolpa de' rei. E tutti i cardinali intercedettero a favor del colle

(1) Gli Atti Concistoriali a'3 di marzo, e'l

Diario a' 5.

ga; ma nulla valse. In (1) ultimo fu sentenziato dal papa secondo il tenor d'una cedola (per non publicare allora la sentenza) consegnata al governatore, chiusa con sigillo, e con proibizione d'aprirla fin al di futuro. Quivi condannavansi amendue i fratelli de'narrati misfatti, e specialmente di lesa maestà, e di fellonia. La notte del giorno appresso il duca di Paliano fu condotto dal Castello alle carceri di Torredinona, e quivi dicapitato insieme col cognato conte d'Aliffe, e con Leonardo di Cardine uccisori della moglie: e dipoi si videro esposti i cadaveri in ponte s. Angelo con torchi accesi d'intorno, quello del duca sopra una bara coperta di velluto nero, e fregiata con l'insegne paterne, e materne : quelli de' complici in terra sopra tappeti. La stessa notte fu strangolato il cardinale. La morte del duca si rendette memorabile per la cristiana pietà, e costanza. Prese egli subito nelle mani un

(1) Questo fatto narrato successivamente dal Nores, leggesi disteso lungamente in una lettera del segretario vineziano alla republica col segno de' 7 di marzo 1561, la quale sta dopo quelle dell' Amulio creato dianzi cardinale.

crocifisso, e andato alle stanze de' due cavalieri compagni a se nel maleficio, e nel supplicio, gli confortò si francamente, come s'egli avesse dovuto far quivi l'ufficio di mero confortatore, e non insieme di giustiziato. E leggesi una lettera piena di morali, e religiosi ammaestramenti scritta da lui fra quelle angustie all' unico suo figliuolo: onde il migliore della sua vita fu quell'atto ch'è il maggior della vita. Il cardinale all'annunzio inopinatissimo della pena, esclamò: io morire? o papa Pio, o re Filippo, non aspettavio questo da voi. Nè profferì altra parola di querimonia. Disse, che perdonava al governatore, e al fiscale, amendue (1) i quali aveva egli dichiarati per per nemici nel processo della causa. Chiese di confessarsi, e il fece con gran compunzione: recitò l'ufficio della Vergine vestitosi, domandò la cappa, e la berretta di cardinale; ma gli fu risposto che v'era commession di negargliele: forse perchè la sentenza già l'aveva deposto. Finalmente s'offerse con divozione, e fortezza a quel nodo che'l dovea scior

(1) Sta in varie lettere dell' Amulio al senato.

re dal corpo ma il primo laccio rompendosi gli perdonò crudelmente la morte, che a grave stento gli diè il secondo.

Nel seguente pontificato di Pio V creatura di Paolo, fu introdotta l'appellazione ad instanza di Vestrio Balbiani come di procuratore sì del marchese di Montebello loro fratello, sì di Diomede Carrafa figliuolo del duca. E'l pontefice nella segnatura commise la causa a Baldo Ferratini vescovo d'Amelia governator di Roma, che procedesse a tutto, salvo alla sentenza (1) inverso la persona del cardinale. Al fine, dopo molti mesi fattane render pienissima relazione in concistoro per isgannare i cardinali mal informati dalla prima uditane quivi sedente l' antecessore, pronunziò nel medesimo luogo la decisione, affermando d'aver co' suoi occhi veduto l'uno e l'altro processo. E sentenziò, che'l cardinale, eziandio inverso de' primi atti, ingiustamente ed iniquamente erasi condannato e per tanto restituì la sua memoria, e i suoi eredi ad ogni maniera di beni non inreparabili così d'onore come

(1) Tutto sta fra le scritture de' sig. Borghesi.

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